L’alba non era neanche più visibile, non vi era più la
bellezza purificatrice dei raggi solari illuminanti l’intero continente
Esterno. I boschi avevano perso quella loro caratteristica magica a causa delle
belve terrificanti che vi abitavano adesso e la fitta nebbia rendeva la
circostanza ancora più cupa e malinconica. Il lamento sommesso delle creature
avrebbe fatto rabbrividire chiunque ma quel contesto tanto involuto era invece
di buon auspicio a qualcuno che alle spalle dell’intera Gaya stava progettando
qualcosa di terribile quanto mortale. Daga poteva essere in pericolo, Gidan aveva ragione ed Eiko
non esitò ad incoraggiare l’idea del compagno. Dovevano assolutamente recarsi
ad Alexandria prima che l’entità potesse tentare il colpo all’Artiglio di Drago
e al ciondolo d’Argento. “Salve ragazzi, ecco la merce. Prendete quello che volete, è
per il bene del pianeta!” Vlachus (Att: 20 ; Eff Add: Lentezza) Ramo
catecù Piffero Blood Sword (Att: 20 ; Eff Add: Succhia Hp) Tutti i presenti presero le armi adatte al loro stile per poi
dirigersi senza perdere tempo verso L’Hilda Garde III guidato da Erin. Gidan,
Eiko e Blank stavano per imbarcarsi finché Vand non attirò la loro attenzione. “A-aspettate.. io v-vengo con voi!” Gidan annuì sorridendo, per un attimo ebbe un deja-vu. “Certo, la tua magia è una delle poche cose efficaci contro
quei mostri” Mikoto raccomandò i viaggiatori di fare molta attenzione
durante il volo. Se avessero incontrato ancora quell’enorme Grand Silver Dragon
avrebbero dovuto cercare una pista d’atterraggio immediatamente. Poi lanciò
qualcosa a Gidan. “Gidan prendi!” Il ladro afferrò al volo l’oggetto, era un Elisir. “Grazie Mikoto, spero di non averne bisogno!” L’idrovolante partì tagliando il vento ad una velocità
pazzesca. La meta era adesso Alexandria. Blank osservava la sua nuova arma con aria sorridente. Il
fabbro del villaggio dei maghi neri era uno tra i migliori in tutta Gaya. “Che bellezza quest’affare. E l’ho avuto gratis per giunta!” Gidan gli rispose roteando il suo Vlachus. “Beh pensa che nel luogo dei ricordi abbiamo incontrato un
entità dall’animo abbastanza anonimo che si faceva chiamare il fabbro
fantomatico.. il suo nome era..” Al discorso intervenne Eiko che completò la frase del bandito. “Hades, già.. chissà chi era o che fine ha fatto” I tre continuarono a discutere animatamente per tutto il resto
del viaggio, l’unico a rimanere un po’ in disparte fu Vand che non conoscendo a
fondo tutti i suoi compagni non poteva condividere i ricordi delle vecchie
esperienze. Rimase vicino il ponte per osservare l’orizzonte che coperto dalla
Nebbia non mostrava altro che bianco su bianco. “Perché secondo voi cerca i gioielli ancestrali se riesce a
controllare veramente tutti i mostri di Gaya? Insomma se vuole il potere può
averlo.. mandando contro un regno un esercito di behemoth vincerebbe comunque!” Blank era dubbioso. “Ma se davvero non era Kuja quello all’albero.. come faceva ad
avere le sue magie? Parliamo di Folgore Astrale.. un incantesimo che ci ha
distrutti parecchie volte” Il dialogo fu interrotto da Erin che avvisò i presenti di
essere entrati in territorio di Alexandria. Gidan chiuse per un attimo gli
occhi pensando che avrebbe rivisto Daga dopo la sua fuga dal castello. Non era
pronto, non poteva affrontarla.. ma adesso doveva. Una bellissima ragazza castana con una benda all’occhio avanzò
verso la regina. Drizzò il suo fisico bilanciato e sull’attenti avvisò Garnet
della presenza dei suoi vecchi compagni. “Regina Garnet.. Gidan è qui” Daga si voltò verso la Shogun di Alexandria quasi a verificare
che quello che aveva appena sentito corrispondeva alla verità. “C-come?” Beatrix annuì, l’uomo che l’aveva rapita, messa in pericolo,
salvata e soprattutto fatta innamorare era di nuovo al castello per chiedere un
colloquio con la regina. “… Non voglio vederlo” Un rumore metallico rimbombò nella camera reale. Era Steiner
che con il suo solito passo saltellante si avvicinò alle due ragazze. “Maestà.. non vorrei andare contro i vostri principi di regina
e donna ma.. le consiglio di ascoltare cosa ha da dire. Magari vuole scusarsi
per tutti i danni che le ha procurato!” Beatrix non parlò limitandosi ad annuire. Daga sembrava però
ancora dubitante. “Non può pretendere che io gli dia ascolto dopo quello che mi
ha fatto” La decisione sembrava presa ma delle voci provenienti dal
corridoio fuori premisero lo spalancamento della porta della regina. “Daga!” Era Gidan con alle spalle tutta la schiera della squadra plutò dolorante. “D-Daga..” Beatrix e Steiner irruppero velocemente nella stanza
allontanando il povero Gidan che pur cercando di divincolarsi fu trascinato
fuori. “Ti prego!” Qualche ora dopo il gruppo si ritrovò al borgo. Gidan era
disperato mentre Eiko non poteva far altro che ridere beffardamente. “Cosa ci trovi di divertente?” Blank ordinò intanto qualcosa da bere mentre Vand osservava
gli altri bambini correre per il borgo. La situazione ad Alexandria sembrava
tranquilla, ma quel silenzio rotto solo dalle grida giocose dei giovani
sembrava destinato a spegnersi presto. Da qualche parte nell’albero di Lifa intanto un uomo
nell’ombra dalla bassa statura si avvicinò ad un piccolo buco tra le radici. “Signore credo sia tutto pronto. Ormai mancano all’appello
solo i 4 frammenti dell’antico monile. Le ricordo che in questo stato è ancora
molto debole.. non vorrei che foste costretto a troppi sforzi” ----------------------------------------------------------- Alooora, questo è stato un capitolo un po’ transitorio, meno
azione e più emozione XD mi sono un po’ soffermato sulla decisione di Gidan di
tornare alla sua vita. Comunque sia, ebbene si, non avete letto male alla fine.
Ha detto proprio dottor Totto XD non aggiungo altro, a voi le fantasiose
supposizioni :D Alex: Tranquillo, il figlio di Vivi ho cercato di farlo il più
uguale possibile al padre perché sinceramente mi mancava troppo XD è un
personaggio troppo al di là per ometterlo e la balbuzia è ormai stampo di
riconoscimento XD probabilmente non inserirò anche gli altri figli.. oppure si.
Lo so solo io muahahaha Selene Krystal: L’entità sta per agire e presto si spiegherà
il legame fra pietra Gulgu e pietre ancestrali *_* Un caloroso grazie a voi due che commentate ma anche a chi
legge senza esplicare le proprie opinioni. Ricordate, io imparo dai vostri
consigli, avete ed ho tutto da guadagnare :D Al prossimo aggiornamento ;)
Uno dei maghi neri lì presenti consigliò a tutto il gruppo di fare rifornimento
dal fabbro della città, ovviamente, in circostanze come quelle, avrebbe offerto
la casa.
Il gruppo di avventurieri accettò l’offerta e velocemente scelsero le armi che
più avrebbero fatto comodo.
Abilità: (Cometa Mp: 16 ; Antima Mp: 18 ; Medusa Mp: 18)
Abilità: (Energiga Mp: 22 ; Force Mp: 14 ; Jewel Mp: 4)
Successivamente il discorso si spostò nuovamente sull’entità misteriosa e sul
suo obbiettivo. A parlare fu Eiko.
“Forse non è solo questo. O magari è solo un maniaco della grandezza. Kuja era
così”
“Ma maestà.., non è solo”
“Non mi importa non voglio più vederlo mi dispiace”
Garnet trattenne una lacrima, poi si alzò dalla sua postazione e pregò Beatrix
e Steiner di uscire. Erano di nuovo soli, l’uno di fronte all’altra.
“Mi chiamo Garnet.. Daga non c’è più”
“Mi dispiace..”
“Mi hai lasciato un biglietto in cui mi informavi che partivi.. un biglietto..”
“Non è questa la mia vita. Tu sei.. una regina, e io..”
“Tu sei chi ho amato”
“Hai usato il passato.. lo capisco. Non ti chiedo nulla solo volevo informarti
di alcune cose che sono successe. Siamo in pericolo”
“Gidan ti prego. Non cominciare con le tue prediche. Sono cresciuta e ho un
regno che darebbe la vita per difendermi. Non ho bisogno di te. Ora vai!”
“Daga.., Garnet. Ti prego, anche Eiko è qui. Qualcuno cerca i gioielli
ancestrali e..”
“Basta esci!”
“Beh sinceramente.. non vorrei dirtelo ma te lo meriti!. Parlerò io con Daga,
vedrai che a me darà retta”
“Fa come vuoi..”
“Oh tranquillo dottor Totto. I 4 frammenti sono già stati riuniti. Quegli
stolti hanno già fatto metà del lavoro. Manderò i Kaos a completare l’opera..
vedremo quanto sapranno ancora resistere”