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Autore: JackoSaint    10/07/2010    2 recensioni
"Saga, fratello mio. Sono passati mesi ormai dall’ultima Guerra Sacra contro Hades e le cose accadute sono forse troppe per essere spiegate in una sola volta. Eppure, guardandoti ora attraverso il vetro che tiene al sicuro le tue spoglie senza vita, leggo nella tua espressione ferma il desiderio di sapere; e per questo io, Kanon, ti racconterò tutto per filo e per segno".
Pochi sono i Cavalieri sopravvissuti all'ultima sanguinosa battaglia contro il Re degli Inferi. Costretti a lasciare il Grande Tempio e sciolti dal giuramento che li legava alla Dea Athena, questa volta saranno altri dèi a tessere il loro destino: i Dodici Olimpi, che li chiamano a nuovi doveri. Ma il loro scopo è ben altro...
(Scritta da Federica e Giorgia)
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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1. La sentenza degli Dèi

Gio: ed ecco a voi l'attesissimo - speriamo... xD - capitolo! Finalmente è il mio turnooooo! Ora finalmente le cose vi saranno un pochino più chiare, dato che io e mia sorella abbiamo deciso di insierire un flashback... ^^

Vi lascio... buona lettura! Gio


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2. LA SENTENZA DEGLI DEI

Questo capitolo è di

Giorgia

Un mese fa, Grande Tempio

Dohko non era abituato a starsene fermo, per di più seduto nella Sala del Trono: ma perché avevano scelto lui come portavoce dei Gold? L’idea era stata naturalmente di Shaka che, serafico come al solito, era riuscito a convincere tutti gli altri Cavalieri.

Io, Dohko, punto di riferimento di tutti i Cavalieri e uomini d’onore, credo di non essere ancora pronto ad un compito simile. C’è qualcosa, Grande Athena, che mi spinge ad essere così insicuro di me stesso. Vi prego di proteggere il Grande Tempio anche da lassù, proprio come avete sempre fatto, o Nobile Signora…

Gli altri Cavalieri erano a pochi passi da lui, in piedi ed in perfetto silenzio. Tra poco sarebbe iniziata l’abitudinaria riunione, anche se di abitudinario quella volta non ci sarebbe stato nulla.

I fuochi della Sala tremarono; il sole si oscurò un poco. Cattivo segno, tenendo in conto che Dohko iniziava a percepire uno strano cosmo sconosciuto. Chi mai sarebbe potuto giungere alla Tredicesima Casa senza prima aver superato tutte le altre?

I Cavalieri d’Oro indovinarono la sua inquietudine e nello stesso momento quella presenza che, velocissima, si stava avvicinando alla Sala del Trono.

Aiolia del Leone alzò di poco lo sguardo. Guardò Dohko: - Dohko? - .

Silenzio.

Fu Shaka della Vergine a rispondergli: - Non è un cosmo ostile, di certo non di nostro livello -, e aprì gli occhi, - ma incredibilmente superiore - .

E c’era da preoccuparsi quando un Cavaliere potente quanto lui diceva cose simili. Non capitava quasi mai; e quella volta il Gold del Sesto Fuoco pareva anch’egli sull‘attenti.

Una folata di vento gelido abbracciò improvvisamente l’intera Sala del Trono. Dohko si alzò automaticamente in piedi: a pochi metri da loro, poco lontano dal portone d’ingresso, si stava materializzando una figura umana.

Umana solo in aspetto, perché la velocità con cui si era presentata lì e la potenza e la luminosità del suo cosmo lasciavano poco di umano in quella singolare presenza.

Dall’aurea nivea i Cavalieri videro apparire, sempre lentamente, un uomo.

Automaticamente si videro costretti ad indietreggiare.

I suoi passi, impercettibili, accarezzavano il pavimento con delicatezza. Addosso portava una lunga stola rosso autunno che lasciava intravedere una leggera armatura ramata, fregiata e all’apparenza preziosissima. Indossava sandali e cappello alati, che lasciavano indovinare fin troppo bene chi fosse. Nella mano destra stringeva un caduceo, bastone tipico dei messaggeri attorno a cui si intrecciavano due serpenti scolpiti in materiale preziosissimo.

Si fermò a pochi passi da loro, fiero e composto, gli occhi cristallini a studiarli uno ad uno. La sua chioma ramata, corta ma ordinatamente pettinata, era caratterizzata da una lungo ciuffo che si tuffava davanti alla spalla destra almeno fino al bacino.

I Cavalieri, sempre più stupiti, furono obbligati da chissà quale sentimento a prostrarsi a terra.

- Divino Ermes, Grande Messaggero degli Dèi! - fu ciò che disse Mu. - Cosa vi ha spinto a giungere qui, al Santuario, dopo la lunga guerra contro Hades? - .

Ermes aveva l’espressione calma e tranquilla. Strinse il suo famoso caduceo con tutte e due le mani, poi disse: - Vi porto il responso del Divino Zeus, colui il quale ha tenuto consiglio con la vostra Dea Athena - Con un gesto elegante ed agile, da sotto la stola trasse sei piccole pergamene. - Il responso - disse poi con voce serafica, - il responso è stato preso anche tenendo presente il parere degli altri Olimpi. La vostra Dea ha dovuto arrendersi all’idea che ora voi, conclusa la guerra contro Hades, abbiate ormai svolto i vostri doveri da Cavalieri. Il Grande Zeus ha quindi deciso per voi una vita impregnata di pace e serenità, riconoscendo il vostro impegno nel proteggere la Razza Umana. Sarete ospitati all’Olimpo, Terra di Dèi, e verrete assegnati ognuno ad uno degli Olimpi. Le Armature d’Oro verranno con voi e saranno custodite da altri, inviolabili da tutti e protette nei loro scrigni. Voi non ne sarete più padroni. Il Santuario rimarrà disabitato: il Divino Zeus promette però che troverà una soluzione anche a questo - Si zittì un momento per assaporare lo stupore dei sei mortali prostrati ai suoi piedi, poi continuò:  - Il giuramento che vi legava con la Dea Athena è sciolto. Tuttavia sapete bene che non potrete più tornare alla normale vita terrena. Ecco spiegato il motivo per cui il Divino Zeus vuole avervi con sé - .

Camus dell’Acquario si concesse di alzare un momento gli occhi. - Grande Ermes, verremo assegnati ad altre divinità? - .

- Esattamente. I vostri nuovi Signori, però, non sono stati scelti a caso - Alzò di poco le piccole pergamene. - Ve le consegnerò, ora - .

- Perché sono sei e non sette, come lo siamo noi? - chiese Milo.

- Perché, mi chiedi? Perché uno di voi sarà libero da qualsiasi legame ultraterreno e potrà continuare a vivere su questa terra, senza però poter rimanere al Santuario - Ermes fece viaggiare i suoi occhi d’aquila su tutti e sei i mortali, poi li posizionò su Dohko: - Dohko - disse, - leggendario Cavaliere sopravvissuto a due Guerre Sante che, ricevuto il dono dell’Eterna Giovinezza dalla Divina Athena, veste carni giovani e nel pieno delle forze. A te Zeus ha concesso di vivere ancora su questa terra, assolutamente sciolto da ogni vincolo - .

Dohko si sentì improvvisamente tutti gli occhi addosso. Ecco perché abbassò ancora di più lo sguardo e, con voce tremante d’emozione, parlò: - Grazie oh Eccellenti Olimpi. Non dimenticherò questo vostro gesto di riconoscenza - .

Ermes né gli rispose né perse altri secondi ad osservarlo. Prese una delle pergamene, poi spostò lo sguardo su un altro Cavaliere: -
Aiolia, intrepido uomo deicida dalle folgori splendenti. Avvicinati - .

Aiolia, seppur con timore, si alzò ed obbedì. Ermes gli puntò addosso i suoi occhi di ghiaccio: - A te spetta Ares, l’indomabile dio della Guerra, figlio di Zeus ed Hera. Sii all’altezza del tuo compito, mortale - .

Aiolia prese la pergamena che Ermes gli stava porgendo, poi se ne ritornò docile al posto. Allora il dio continuò ad appellare i “Cavalieri”:

- Milo, uomo fedele e devoto al culto degli Dèi - .

Milo si alzò e lo raggiunse.

- A te spetta Artemide, dea della caccia e divinità lunare. Proprio lei, per porre fino alle vita del cacciatore suo amante Orione, all’Era delle Leggende inviò uno scorpione per ucciderlo. Milo, siile devoto come lo eri alla Divina Athena - .

Pausa di silenzio, in cui Ermes impugnò un’altra pergamena:

- Kanon, uomo tanto avventato quanto coscienzioso. A te gli Olimpi hanno affidato il fratello gemello di Artemide, Apollo, in quanto Egli è verosimilmente legato alla costellazione dei Gemelli - Sorrise furbescamente: - Il tuo Signore è abbastanza esigente. Spero tu sia capace di cavartela, mortale - ,

- Camus, valoroso uomo che ha saputo schierarsi anche con il Male per difendere la causa che realmente abbracciava. A te il compito più importante ed agognato: con Ebe, la Coppiera degli Dèi, anche tu farai parte del seguito devoto unicamente al Divino Zeus - .

Camus trasalì nel sentire quest’ultima parola.

- La motivazione è più che semplice, ma ti verrà spiegata in seguito. Sii degno del tuo compito, uomo - Qui fece una lunga pausa di silenzio prima di volgere gli occhi su Mu:

- Mu, uomo di grande valore e laboriosità. A te spetta invece Efesto, colui il quale forgiò molti oggetti leggendari. Da lui potrai imparare nuova tecniche di lavoro sui metalli più preziosi - Gli consegnò la pergamena con severità e compostezza. - Sii fiero di apprendere le sue arti, uomo - ,

- Shaka - disse poi quasi meccanicamente, - mortale da ritenersi il più vicino agli Dèi. Le voci su tuo conto non mentono. Il Divino Zeus, Athena stessa e gli altri Olimpi hanno faticato per decidere la tua sorte - Con lo stupore di tutti si avvicinò lui stesso a Shaka: - A te il divino compito di Consigliere degli Dèi. La tua presenza è richiesta nelle sedute e nei consigli degli Olimpi - .

Shaka credette di svenire a quelle parole: con un autocontrollo che anche lui faticava a mantenere, prese la pergamena e si inchinò nuovamente.

Ermes si allontanò con passi alati, si fermò a poca distanza davanti a loro e disse, severo: - Tra un mese sarete portati al cospetto dei vostri nuovi Signori. All’Olimpo però ci sarà una regola da rispettare, per voi sei: non potrete parlarvi per nessun motivo - .

Aiolia sgranò gli occhi. - Non… potremo parlarci? - .

- Esattamente uomo. Il Divino Zeus ha richiesto questo per sciogliervi completamente dal legame che vi unisce e soprattutto dal ricordo di questa misera vita terrena - Il suo cosmo prese ad espandersi ed Ermes si alzò di poco da terra. - A presto, mortali - E così dicendo in un turbinio di luce sparì senza fare più ritorno.



Oggi, Grande Tempio

Kanon non vuole proprio andarsene dalla camera ardente di suo fratello: è lì impalato a fissare quel corpo senza vita. Mille emozioni gli trapassano il cuore.

Io sono lui… mi sento troppo io…

- Kanon? - lo richiama Mu inclinando un poco la testa. - Kanon, dobbiamo andare - .

Kanon si volge verso di lui per l’ennesima volta, come fa un ladro colto con le mani nel sacco: i suoi occhi sono grandi, profondi, tristi ed incredibilmente puri. - Mu - gli dice, - sai che io non voglio andarmene - .

Mu sorride tiepidamente. - Ti capisco. Anch’io non voglio andarmene, ma cerca di capire: il nostro compito di Cavalieri l’abbiamo portato a termine - .

- E perché allora dobbiamo servire altre divinità? - Kanon si volta di nuovo verso il feretro che contiene suo fratello Saga. Accarezza con delicatezza il vetro che lo divide da lui. - Io… Mu, perché? - .

Mu si avvicina: in volto è grave. - Ci sono cose che noi umani non possiamo capire - Guarda un momento Saga, dalla sua occhiata non traspare nessuna emozione: - Kanon, non vorrai far attendere il Divino Apollo, vero? - .

A quelle parole Kanon ridacchia piano. Continua però a guardare il fratello. - Sai bene che per divinità simili un minuto, un anno, dieci millenni non fanno differenza. Sono comunque immortali - .

- Ma qui non abbiamo ragione di rimanere - .

- Io sì. Devo… stargli accanto - .

Mu sa a chi si riferisce. Sorride gentilmente. - Saga non era così disobbediente come te. Quando c’erano da rispettare ordini non ci pensava due volte. Sono sicuro che se fosse qui lui vorrebbe che tu partissi per l’Olimpo. Senza offesa, Saga penserebbe che è una perdita di tempo restare - .

- Lo so - gli risponde Kanon. Allora, trovando il coraggio sufficiente, si china sul feretro di vetro e lo bacia con delicatezza. - Ritornerò a farti visita, fratello - dice poi, allontanandosi un poco; e finalmente abbassa lo sguardo facendolo poi scivolare su Mu: - Ora… andiamo - .

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Angolo delle autrici:

Fefè: eccomi per rispondere alle recensioni del mio prologo! 4 al primo capitolo?? Ma che bello! xD

sagitta72 : ci piace che l'idea ti risulti interessante e spero continuerai a seguirci! Sì, è vero, il prologo piace anche a me molto :)

HigurashiShinko: vedo con gioia che il prologo ha fatto strage di sentimenti... xD Scherzi a parte, grazie per i complimenti, e per quanto riguarda Deathy... noi gemelline pensiamo sempre a tutto... *fischietta innocente*

Ai91: merci beaucoup per i complimenti sul prologo, ci fa piacere che tu sia curiosa di conoscere bene bene tutta la storia!

Apheniti: promette bene, come inizio?? ... e speriamo! ^^


A PRESTO! ^^




   
 
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