Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Minako_86    10/07/2010    2 recensioni
"La vita è un mazzo di carte."
Piccolo sfogo introspettivo risalente a qualche mese fa. Trovato nel pc e postato, perchè mi piace condividere anche senza un lieto fine.x3 A voi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Asso di Picche

Ok, in realtà questo è piuttosto vecchio, come scritto. Risale ad un giorno imprecisato di parecchi mesi fa... Uno di quei momenti neri in cui, per me, la scrittura è l'unica valvola di sfogo per tutta la tristezza e la depressione. Chi mi conosce o mi segue, dovrebbe ormai sapere che - quando capito in questa sezione del sito - metto da parte il miele e i lieti fini, do' spazio alla mia vena triste-introspettiva.

Ed è sempre qualcosa di piuttosto personale. Così anche stavolta: un altro pezzetto di me, affidato al foglio bianco. L'ho ritrovato nelle cartelle e ho deciso di postarlo, qui su EFP, perchè qualcosa di questo posto - dopo ormai 4 anni da che lo frequento -, mi da' l'idea che sia al sicuro.

 

 

 

~ Asso di Picche

 

 

 

Asso di Picche.

 

 

 

Ci sono carte, nel mazzo, che valgono sempre più delle altre. Non importa a che gioco tu stia giocando... Sono carte pigliatutto, carte preziose, carte che ognuno vorrebbe poter pescare e tenere nella propria mano il più a lungo possibile. Sono quelle che, comunque, ti fanno vincere. Poi c'è il resto. Le cose meno interessanti, quelle che non hanno valore e sono sacrificabili senza troppi rimpianti. Non a caso si chiamano scarti. E in taluni giochi, finiscono nel pozzo.

 

Mi presento, io sono uno scarto. Più precisamente, credo di essere quello che tanti conoscono come il due di Briscola. Quello che, sì, teoricamente ha un valore e con la giusta dose di abilità e fortuna, può valere a tirar su qualche carico dal tavolo, ma che - al novantanove per cento delle volte - finisce gettato via e sacrificato per una causa superiore. O per poter conservare un'altra carta, molto più preziosa ai fini della partita.

 

Oh, per inciso, non ci ho mai saputo giocare a Briscola. Mai piaciuto, come gioco.

 

Preferirei partecipare ad uno di quei giochi in cui tutte le carte possono servire a fare un tris, a guadagnare punti. Magari a qualcuno servirei sul serio, potrebbe volermi tenere in mano e darmi una possibilità. Ci sono anche giochi in cui non si scarta nulla, ma non mi è mai piaciuto impormi sulla gente o costringerla a sopportarmi, non ci giocherei comunque.

 

Preferisco essere scelta. Che qualcuno mi consideri, senza esserne obbligato... O non mi consideri affatto, come è molto più probabile. Succede quasi sempre. Ci sarà ancora qualcuno che ha più voce in capitolo di me, qualcuno più incisivo, più convincente, più stimolante: un re, una regina. Sono figure. Sono belle e valgono parecchi punti più di un due.

 

Come dare torto a chi le sceglie? Sarebbe da stupidi masochisti non farlo.

 

Un Re di Briscola può accaparrarsi praticamente tutto: punti, gloria. La vittoria finale. Chi non lo vorrebbe nella propria mano? Tutti ne cercano almeno uno, prima o poi. Ma non chiedo tanto, mi basterebbe un poco di meno: se fossi regina, avrei un re tutto mio. E altre regine, fanti intorno a me. Sarei importante, avrei un valore e mi cercherebbero nel mazzo.

 

Sarebbero felici di avermi, orgogliosi. Sarebbe bello. Di certo troppo per essere vero.

 

In realtà io sono solo me stessa. Un due che vuole essere preso in considerazione e sogna un sogno impossibile.

 

 

 

Uno scarto che desidera diventare, prima o poi, un Asso di Picche. E sa che, forse, non lo sarà mai.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Minako_86