Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: Martyx1988    10/07/2010    3 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Ancore e porti

“Jedediah Teague Sparrow”
La voce melliflua e a tratti canzonatoria di Jack arrivò alle orecchie di Jed come la peggiore sveglia che avesse mai ricevuto. Dopo un mugolio di protesta, il ragazzo sputò i filuzzi di paglia che gli erano entrati in bocca durante il sonno e si stiracchiò le membra, irrigidite a causa dello scomodo giaciglio su cui aveva passato la notte. Le ossa scricchiolarono come maracas e un fastidioso mal di schiena si fece poi largo tra i suoi muscoli.
Quando, alla fine, aprì gli occhi, incontrò lo sguardo divertito del padre e gli venne voglia di risdraiarsi e rimettersi a dormire con le spalle alla cella.
“Buongiorno” lo salutò Jack senza smettere di sorridere, o meglio ghignare.
Quel sorriso furbesco gli metteva i nervi, sembrava urlasse al mondo ‘Io sono capitan Jack Sparrow e nessuno potrà mai farmela sotto il naso, specialmente tu’ e, per qualche incognito motivo, quel ‘tu’ sembrava sempre riferito a Jed. Jed che, a poco più di vent’anni, era ancora un pirata solitario. Jed che doveva scappare per evitare una prigione peggiore di quella in cui era rinchiuso. Jed che, alla fine, veniva sempre rintracciato da un destino che, teoricamente, non doveva essere suo così presto, ma lo era diventato grazie alla scaltrezza che aveva reso il padre famoso in tutti i Caraibi e fino ai Confini del Mondo. Ripensò alle parole di conforto di Morgan della sera prima. No, non sarebbe mai riuscito a scollarsi di dosso quella spada di Damocle, decisamente non era il suo caso.
“Noto con piacere che sei sempre felice di federmi, figliolo” ironizzò Jack mentre si guardava le unghie.
“Dovrei averne motivo?” ribatté Jed ostile.
“Ancora arrabbiato per quella cosuccia del Codice? Vedrai che non è poi così male”
“Se non è così male, perché non diventi tu il Custode e mi lasci vivere la mia vita?”
“Ho una nave da comandare e un’altra da recuperare” elencò allora Jack “Direi che proprio non ho tempo. Tu, invece, cos’hai da fare, Solitario Jed?”
Il modo con cui il padre pronunciò il soprannome con cui era conosciuto tra i pirati lo mandò ancora più in bestia, come a sottolineare che il suo essere solitario lo condannasse senza appello alla segregazione alla Baia, ad una vita di clausura.
“Senti, Jed” riprese Jack, stavolta in tono più serio “Mi dispiace che sia toccato a te questo compito”
“Oh, per favore” sbuffò il ragazzo, alzandosi e dando le spalle al padre “Mi sembra sia un po’ tardi per fare il padre apprensivo, non ti pare?”
“Sto parlando seriamente, Jed”
“E infatti sono solo parole” sottolineò il ragazzo, tornando ad affrontare Jack “Solo inutili parole che non cambieranno niente. Non so neanche quanto siano vere, visto che non hai mai fatto niente per aiutarmi, anzi. Mi sei corso alle calcagna ogni volta che sono scappato e mi hai riportato dal nonno al guinzaglio, per poi ripartire all’avventura. Perciò risparmiati le scuse, perché le tue azioni le smentiscono su tutta la linea”
“È necessario che ci sia un Custode del Codice e sai bene quali possono essere le conseguenze se questa tradizione non si mantiene. Io sto facendo il possibile perché ciò avvenga e tu dovresti fare altrettanto”
“Certo! Tanto quello che se ne starà ad ammuffire alla Città dei Relitti sarò io, mica tu” gli fece notare Jed “Tu continuerai a viaggiare per i mari in eterno, come sognavi sin da bambino. Una tappa ogni tanto alla Fonte della Giovinezza e poi di nuovo in pista, a scappare dalle responsabilità come tuo solito”
L’espressione sul volto di Jed si fece malinconica e Jack si accigliò.
“Dimmi, papà” riprese il ragazzo “Che tipo di padre pensi di essere stato?”
“Non sono mai stato portato per fare il genitore” sussurrò appena Jack, per poi riprendere tono “Sono un pirata, non proprio il tipo di persona adatta a mettere su famiglia”
“Però l’arrivo di un figlio tra capo e collo, alla fine, si è rivelata utile, no?” domandò Jed, velenoso.
Jack non rispose all’accusa del figlio, che scosse la testa e si allontanò dalla grata, dando le spalle al padre.
Il rumore degli ingranaggi della serratura che si muovevano e il cigolio della cella che si apriva, però, lo convinsero a guardarsi indietro. Jack stava riagganciando le chiavi alla cintola.
“Che cosa fai?” gli chiese Jed, confuso.
“Tranquillo, la tua valanga di accuse non mi ha fatto cambiare idea” rispose serafico Jack “Non sono mai stato incline ai rimorsi e ai sensi di colpa. Non portano da nessuna parte, secondo me”
“Mi stai spianando la strada per fuggire di nuovo, se non te ne sei accorto” gli fece notare Jed, ma il capitano sorrise divertito.
“Invece no, mio caro ragazzo. Su questa nave c’è l’ancora che ti terrà ormeggiato al mio porto, perciò non corro alcun rischio”
“E se ti sbagliassi?” domandò Jed, muovendo un primo passo incerto verso l’uscita.
Jack rise appena, quindi gli lasciò libero il passaggio e gli fece segno con il braccio che poteva andare.
Il ragazzo uscì dalla cella senza perdere di vista il padre un solo istante, ma Jack rimase immobile al suo posto per tutto il tempo che gli ci volle per raggiungere la scala che portava in coperta. Non le sentì nemmeno salire dietro di lui.
Stentando a credere a ciò che stava succedendo, salì i gradini a due a due fino al ponte principale e svelto uscì all’aperto, per poi bloccarsi d’improvviso.
L’ancora. Capì immediatamente a chi si era riferito Jack.
Morgan era a pochi metri da lui e, come al solito, stava protestando per qualcosa con un pirata allampanato e dall’aria viscida che continuava ad allontanarla ogni qual volta lei provasse a mettere mano alla scotta che, insieme ad altri due o tre marinai, stava cazzando.
“Una Turner in tutto e per tutto” commentò la voce di Jack alle sue spalle, ma Jed non si voltò verso di lui. Lo sentì che gli si affiancava.
“Mi ricordo di sua madre” disse con voce flebile, sentendo un nodo alla gola a quel ricordo. Elizabeth Turner, il Re della Fratellanza, era stata l’unica a dimostrargli un po’ di affetto materno durante la sua infanzia alla Baia dei Relitti. La presenza sua e del figlio Jack erano l’unica cosa in grado di rallegrargli le tetre giornate passate col nonno a leggere il Codice e a sognare una vita avventurosa come quella del padre che raramente aveva visto.
Sorrise al ricordo della donna nuovamente incinta e al pensiero che ciò quel pancione aveva dato la vita a Morgan. Poi la loro partenza e la morte di Elizabeth. Allora aveva iniziato a scappare, imbarcandosi di nascosto su una delle numerose navi che attraccavano alla Baia. A quel punto suo padre aveva iniziato ad essere presente, ma in un modo che a Jed non era mai piaciuto, specie dopo che Jack e Teague gli ebbero spiegato del Codice e del ruolo che avrebbe assunto una volta morto il nonno.
Incontrare Morgan gli aveva dato la possibilità non solo di realizzare il suo sogno di sempre, ma anche di ripagare la famiglia Turner dei pochi momenti di gioia che la sua infanzia gli aveva concesso. Non si sarebbe tirato indietro.
“La mia ancora” sospirò mentre si voltava verso Jack, che ghignava soddisfatto, come al solito “Che rotta, capitano?”

All’ennesimo rifiuto di Slim alla richiesta di farsi aiutare, Morgan sbuffò e pensò che era molto meglio quando la consideravano un ragazzo. Quando mai si erano visti dei pirati gentiluomini e con slanci di cavalleria?
“Andiamo, Slim! Voglio aiutarti!” ritentò, ma il pirata non cedette. Già era stato umiliante scoprire che chi l’aveva gabbato ai dadi era una ragazzina. Farsi anche aiutare da lei in un lavoro da uomini avrebbe compromesso la sua reputazione per sempre.
Il marinaio legò la scotta e ne ammucchiò la parte restante vicino alla paratia, quindi andò a dedicarsi ad un altro lavoro, seguito con gli occhi da una delusa Morgan.
La ragazza sospirò e prese a guardarsi intorno, smarrita. La nave che, per un mese, era stata la sua casa, tutto a un tratto le appariva estranea e ostile.
Si lasciò cadere sulle spesse cime dietro di lei e affondò il viso imbronciato tra le mani.
“Non dirmi che ora ti sei pentita di essere salita su questa nave”
Al suono della voce di Jed, Morgan parve ridestarsi e si voltò di scatto, incontrando gli occhi scuri dell’amico che troneggiava sopra di lei.
Jed le si sedette accanto e sorrise alla vista della sua espressione sorpresa.
“Cosa…come…” farfugliò Morgan, indicando con mezzi gesti il ponte della nave.
“Deduco che non sia stato merito tuo, allora”
“No, cioè…volevo parlare col capitano, ma sembrava praticamente irrintracciabile” si giustificò lei.
“Deve averti battuto sul tempo, perché era giù a chiacchierare con me” le spiegò senza nascondere una mezza smorfia contrariata.
“Avete parlato di…”
“È stata più che altro una conversazione unidirezionale che non ha portato a nient’altro che non fosse tensione. Come se non ce ne fosse già abbastanza”
“Mi dispiace, Jed”
“Ah, non importa” sdrammatizzò lui, sorridendole “Ormai ci sono abituato e quasi mi diverto a litigarci. Un po’ come con te”
“Ma noi non stiamo litigando” gli fece notare Morgan.
“Non ancora” ammiccò Jed “Ricordati che io sono uno Sparrow e tu una Turner, ergo discussioni assicurate”
“Beh, mi farò trovare pronta allora” promise Morgan, non capendo però se le parole di Jed fossero serie o soltanto ironiche.
Il ragazzo accennò col capo alla spada che le pendeva dalla cintola.
“Dì un po’, l’hai mai usata?”
Anche Morgan guardò la spada, prima di rispondere. “No, non ne ho ancora avuto l’occasione”
“Ieri sera poteva essere una buona occasione” suggerì Jed.
“Ieri sera ci stavano sparando contro” rimarcò Morgan.
“Scommetto che non la sai usare” fu l’accusa del ragazzo.
Morgan cercò di non cedere. “E in base a cosa hai dedotto ciò?”
“Se si è abili con la spada, si riesce benissimo a mettere in scacco un avversario con la pistola” argomentò Jed.
“Perché non l’hai fatto, allora? Anche tu hai una spada. Magari sei tu quello che non la sa usare”
“Mi state lanciando una sfida, miss Turner?”
“E voi la state accettando, signor Sparrow?”
Jed sorrise e si alzò dal ponte, quindi tese una mano a Morgan per aiutarla a fare altrettanto. Quando fu in piedi, però, non le lasciò andare la mano, ma con l’altra le puntò la spada alla gola.
“Puoi interpretarlo come un sì” rispose allora Jed, sempre sorridente.
Lasciò andare la ragazza e spostò l’arma nella mano destra. Nel frattempo anche Morgan prese la spada.
Durante il mese di traversata da Londra ai Caraibi, Gibbs le aveva insegnato le basi di un duello con le spade – per diventare pirata al trenta per cento. Si era dimostrata abile per essere alle prime armi, ma l’inesperienza aveva sempre giocato a suo sfavore e non l’aveva mai condotta ad una vittoria.
Mentre pensava a tutto questo, la sua espressione doveva essere cambiata, perché Jed abbassò la guardia.
“Tranquilla, ci andrò piano” le assicurò.
Morgan lo ringraziò con un cenno del capo e, rialzate le guardie, iniziarono il duello amichevole, sotto gli occhi divertiti dei marinai e lo sguardo attento di Jack, che li osservava dal timone, affiancato da Gibbs.
“Due giovani promettenti” constatò il primo ufficiale, senza ottenere alcuna reazione dal capitano, perso nei suoi pensieri.
Non era mai stato uno che stava a sentire le proteste della propria coscienza, il capitano Sparrow. Se una cosa poteva portagli vantaggio, la faceva, se gli portava danno, la evitava. Era andato avanti così per tutti quei lunghi anni di navigazione e le rare volte in cui aveva trasgredito alle sue regole, poi se ne era pentito amaramente. L’arrivo di Jed, si era detto al tempo, non avrebbe cambiato il suo modo di essere. Affidatolo alle cure del nonno, felice di aver trovato finalmente un erede, aveva continuato a viaggiare dando poca considerazione al marmocchio, dimenticandosi quasi che sarebbe, prima o poi, diventato uomo.
Quello che Jack non si sarebbe mai immaginato era che Jed potesse diventare così simile a lui, così amante della libertà e fiero di essere pirata. Come lui insofferente agli obblighi e alle regole, era fuggito da quella prigione più e più volte per vivere la sua vita, e più e più volte Jack ce lo aveva riportato. Ogni incontro una discussione, ogni viaggio un pesante esame di coscienza e sempre la stessa domanda che gli ronzava in testa: possibile che fosse arrivato al punto di voler bene a suo figlio?
“Nave in vista, Capitano!” urlò Botton dal posto di vedetta.
Jed e Morgan smisero di duellare, Jack si portò il cannocchiale all’occhio.
La nave batteva bandiera britannica. E puntava dritta verso di loro.
“Charles” sibilò con disgusto Jack, per poi fare un cenno col capo a Gibbs.
“Tutti ai vostri posti! Prepararsi alla bordata!”




Eccomi di nuovo qui con un rapidissimo aggiornamento che mi è venuto di getto tra una pausa studio e l'altra :)
Non che succeda molto, è anche abbastanza breve come capitolo, ma ci fa conoscere un po' più a fondo Jed e capitan Jack in veste di padre...
Ringrazio Rebecca Lupin per il suo fedele commento e spero che questo cap la soddisfi come i precedenti :)
Grazie anche, come sempre, a chi ha inserito la storia tra i preferiti, a chi la segue e a chi solo la legge :)
A presto!

ps: una piccola chicca! Ecco come mi immagino i due protagonisti centrali di questi ultimi capitoli
Morgan Elizabeth Turner
Jedediah Teague Sparrow

Per Morgan ero sicura dal principio, ma Jed è stata una bella sfida e più avanti mostrerò altre proposte :)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Martyx1988