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Autore: Platone    18/09/2005    4 recensioni
Cos'è la vita per Harry dopo Hogwarts? Non tutta rose e fiori. Dopo sette anni di tormenti e la battaglia finale tra i Mangiamorte e l'Ordine, Harry si ritira dal mondo magico per sanare le ferite del suo cuore. Diciassette ani dopo Harry non è ancora ritornato alla vita che conosceva una volta. Al contrario, vive in California con una moglie e due figlie. Conduce una vita pacifica, fino a quando un misterioso gruppo di persone rapisce le sue figlie. Harry dovrà nel mondo magico o correre il rischio di perderle.[ Fic originale di Black Hawk all'url http://fanfiction.mugglenet.com/viewstory.php?sid=14087 ]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La sua macchina correva sulla superstrada, il suo guidatore era ansioso di tornare a casa e mostrare alla moglie l'ultima scoperta. Il suo pedale schiacciò l'acceleratore, aumentando la velocità. Era eccitato. Questa sarebbe stato il ritrovamento del decennio. Per anni stava cercando di trovare quel libro, da quando aveva letto riferimenti ad essi nel diario di Serdab, ora finalmente l' aveva in mano. Il libro non erano solo un libro di produzione straniera

ma nessuno aveva mai visto l'originale dalla caduta dell'Impero Romano. Lui possedeva ora l'unica copia esistente.

Il cacciatore di libri era un uomo magro, con capelli corvini disordinati . I suoi occhi di un verde brillante, non più oscurati da occhiali, brillavano con compiacenza. La distintiva cicatrice saettiforme che era solita comparire sulla fronte, era stata eliminata chirurgicamente molto tempo prima. Non era più Il-Ragazzo-Che-Sopravvisse. Non era più il famoso Harry Potter. Non voleva più esserlo. Troppo dolore e sofferenza erano legati a quel nome.

Il suo nome attuale era Harry Brodie. Era il proprietario assieme a sua moglie, Linda Brodie, della libreria “Testi dimenticati”. Stavano proprio bene, lei faceva shopping e si occupava della gestione economica, mentre lui cacciava libri rari. Era una vita che gli calzava a pennello.

Aveva dimenticato il passato. Niente più magia. Niente più Inghilterra. Si era stabilito in California, aveva aperto la libreria, aveva imparato la lingua locale, e diciassette anni dopo, era felicemente sposato con due figlie. Niente più gufi. Niente più bacchette. Niente più morte.

Harry avvistò la sua uscita e, rallentando, la imboccò. Quando il semaforo diventò verde, si immise nella strada principale e raggiunse velocemente la sua liberia. Parcheggiò nel vicolo dietro a libreria che lui e Linda usavano a quello scopo. Harry afferrò i libri, camminò sulla strada principale e alzò lo sguardo. La facciata del negozio e il secondo piano erano bui, ma il terzo piano, quello che stava osservando, era illuminato. Linda, Piper e Adriana erano in casa.

Harry aprì the la porta del negozio e la richiuse dietro di sé. Raggiunse il retro, passando attraverso tutti gli scaffali, dove si trovava una porta che era aperta su pianerottolo. Salì le scale. Al secondo piano c'era una porta, ma non l'aprì. Questa conduceva al secondo piano del negozio, dove conservavano tutti i loro libri in più. Salì al terzo piano e anche qui c'era una porta. Questa volta l'aprì

Il suo appartamento sopra il negozio non era enorme, c'erano solo tre piccole stanze da letto, ma era sufficientemente grande per la vita di quattro persone. Percorse il corridoio prima di raggiungere il salotto dove sua moglie e le figlie stavano guardando un programma alla televisione.

“Sono a casa!” disse, appoggiando il libro che stava portando sul tavolino. Adriana, la più piccola, saltò giù dal divano e corse dal padre. Harry prese in braccio la sua precoce figlia di sette anni e facendola piroettare. Piper poggiò giù il suo libro e andò a dargli il benvenuto, e non appena il padre mise a terra Adriana, Piper lo abbracciò “Come va, famiglia?” chiese, baciando Piper sulla testa mentre lei lo abbracciava..

“Stiamo alla grande, Papi!” disse prendendolo in giro Adriana, rispondendo per tutte e tre le donne mentre si sedeva sul divano con la madre. “ Ci sei mancato tanto!” Piper annuì, ritornando alla sua sedia e al suo libro, mentre Harry recuperava il libro lasciato sul tavolino.

“Mi siete mancate tanto anche voi, ragazze” disse sorridendo mentre si sedeva al fianco della moglie. Osservò le sue due figlie. Piper aveva i capelli biondi e il sorriso della madre. Se Piper era simile alla madre, Adriana era simile al padre. La più piccola di casa Brodie aveva i suoi capelli e anche le sue ginocchia nodose. Entrambe le ragazze avevano gli occhi verde brillante di Harry e solo Piper aveva ereditato la sua vista. Esaminate Piper e Adriana, Harry si girò verso Linda.

“E' così bello essere a casa,” le disse. Lei rise e lo baciò. Linda possedeva una risata molto musicale, che lo tirava sempre su di morale, qualunque fosse il problema che lo deprimeva. Lei era sempre sorridente, lei era fatta così. Per lei, all'incirca tutto era divertente. Ma a dispetto del suo modo di considerare le cose, aveva un ingegno ed un'intelligenza che era senza pari. Lei era l'unico motivo del successo della libreria.

“Cosa hai portato?” chiese osservando il libro sulle ginocchia di Harry. Glieli porse in mano e lei guardò subito la copertina. La copertina non le disse nulla così aprì la prima pagina. Quando lesse la prima riga, sgranò gli occhi guadandolo. “The Terranian Chronicles? Harry, sei un grande! Non posso credere che finalmente li hai trovati,” urlò, abbracciandolo.

“Noi li abbiamo trovati, Linda,” le sussurrò nelle orecchie. Lei lo abbracciò più forte e lui la baciò , ignorando entrambi il coro di “ewws” di Adriana e Piper. Harry era a casa.

***
Alla fine del 20° secolo ci fu una grande e sanguinosa battaglia nel mondo magico. Il Signore Oscuro, Voldemort, ritornò per la seconda volta per distruggere la fragile pace che regnava in seguito la sua scomparsa. La comunità magica puntò sul Il-Ragazzo-Che-Sopravvisse per debellare questo male. Harry Potter, Il-Ragazzo-Che-Sopravvisse, eseguì il compito, ma non senza perdite. Molte persone morirono, tra cui il padrino di Harry, Sirius, l'ex insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, Remus Lupin, e molti componenti della famiglia Weasley. Harry non poté mai perdonarsi per essere la causa di tutte quelle morti e scomparì dal mondo magico subito dopo essersi diplomato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Da allora, nessuno ne seppe più nulla.

Hermione Weasley, una dei vecchi amici di Harry, stava leggendo un libro quando un grande gufo bruno fulvo cominciò a beccare la finestra del salotto. Hermione si alzò dalla sedia e lasciò entrare il gufo. Il gufo saltò sulla tazza del caffè e lei potè prendere la sua zampa. Hermione vide la lettera che il gufo portava e la prese.

Guardò la lettera. Era fatta di pergamena ordinaria Sapeva di cosa si trattava. Era l'invito al Ballo degli Alunni di Hogwarts, che si teneva ogni 7 anni. Hermione e suo marito, Ron, avevano partecipato all'ultimo, sperando di incontrare Harry, ma lui non c'era. Prese la lettera, andò sul retro e chiamò Ron. L'uomo comparve dal retro del recinto, dove stava zappando.

“Cos'è?” chiese, guardando curioso. Lei gli mostrò la lettera, spiegandogli che proveniva da Hogwarts. Lui si alzò e spazzò via la terra dalle sue mani e dai vestiti. Ron la raggiunse e lesse la lettera. “Pensi che dovremmo partecipare?” chiese, osservandola.

“Lui potrebbe esserci,” disse lei pensierosa, rispondendo alla domanda implicita piuttosto che a quella espressa a voce “E anche se Harry non ci fosse, ci darebbe la possibilità di sapere cosa fanno i nostri vecchi compagni. So che Neville, Ginny e gli altri Grifondoro ci saranno.” Ron annuì e ritorno ai suoi affari, confidando che Hermione avrebbe risposto al suo posto come aveva sempre fatto. Sarebbero andati, anche se erano entrambi sicuri che Harry non si sarebbe visto.

Un oceano, un continente e alcuni giorni dopo, Harry si trovava nel suo ufficio a copiare e tradurre i Terranian Chronicles, in modo da avere più di una versione leggibile. Per sua fortuna, la copia era stata scritta molti secoli prima che il diritto d'autore fosse inventato. Era libero di fare tutte le copie che desiderava. Era a meta della prima sezione quando ricevette un gufo da Hogwarts.

Harry ritirò velocemente la lettera e mandò via il gufo. Chiuse la porta, così che sua moglie non l'avrebbe disturbato, e aprì la lettera. Era l'invito al Ballo degli Alunni di Hogwarts. Harry aveva ricevuto una lettera simile sette anno prima; l'anno in cui era nata Adriana. Harry non si era presentato. Niente più magia, si disse. Niente più Hogwarts.

Come avrebbe spiegato tutto ciò Linda? Non poteva mica dire su due piedi “Linda, sono un mago e vorrei andare al ballo degli alunni della mia scuola!” In quel periodo, Linda aspettava Adriana e non avrebbe comunque potuto andare. Oltretutto, chi avrebbe badato a Piper? Così, non solo Harry non voleva , ma non poteva comunque andare. Un uomo ha le sue priorità, si era detto al tempo.

Harry non avrebbe partecipato nemmeno questa volta. Sarebbe stato a casa sua, in California, con la sua famiglia. Niente balli. Niente vecchi amici. Niente magia.

  
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