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Autore: PoppyTheAngel    11/07/2010    2 recensioni
Leonard Astrum Lloyd frequentava il sesto anno ad Hogwarts, aveva i capelli corvini e lisci, con un ciuffo davanti che gli copriva in parte gli occhi a mandorla neri, del colore del cielo di mezzanotte, e talmente brillanti da sembrare due gemme incastonate in un volto chiaro e dalla pelle perfetta.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In questo capitolo facciamo solo conoscenza dei personaggi principali da me inventati! Buona Lettura!



Era quasi mezzogiorno, e l’Espresso per Hogwarts di dirigeva sferragliando verso la sua meta, un lungo serpente rosso fuoco che brillava sotto il sole di fine estate. Il carrello del pranzo era appena passato, e nei vari scompartimenti i ragazzi stavano consumando i loro pasti in allegria tra una chiaccherata e l’altra.
Leonard stava mangiando le sue Api Frizzole guardando annoiato fuori dal finestrino. I suoi amici erano andati a controllare il corridoio per adempiere ai loro obblighi di prefetti, e nel suo scompartimento si erano fiondate un nugulo di ragazzie del secondo e terzo anno che volevano far colpo su di lui. Leo non riusciva a sopportarle, erano rumorose e civettuole, e non facevano altro che parlare di lui come se non le potesse sentire. Sospirando guardò il suo riflesso nel vetro. Di certo non era un brutto ragazzo, non poteva non ammetterlo lui stesso, ma sentirlo ribadire continuamente dalle ragazzine stava diventando esasperante.
Leonard Astrum Lloyd frequentava il sesto anno ad Hogwarts, aveva i capelli corvini e lisci, con un ciuffo davanti che gli copriva in parte gli occhi a mandorla neri, del colore del cielo di mezzanotte, e talmente brillanti da sembrare due gemme incastonate in un volto chiaro e dalla pelle perfetta. Vestiva in stile gotico, con dei pantaloni neri aderenti ed un maglione a strisce bianche e nere che scopriva un po’ le spalle. Ai polsi portava dei bracciali borchiati e intorno al collo luccicava una catena argentata. In piedi sembrava più alto della media della sua età, ma ciò dipendeva sempre dalle scarpe nere e lucide, alte quasi una decina di centimetri. Non era solo bello, era anche il portiere della squadra di Quidditch di Tassorosso e da quando era entrato in squadra l’anno prima aveva aumentato non di poco il livello della squadra, e si diceva che sarebbe diventato un professionista subito dopo la scuola. Secondo le ragazzine Leonard sembrava una divinità orientale discesa sulla terra nelle vesti di un bellissimo punk.
L’ultima affermazione, appena detta da una giovane grifondoro, lo fece quasi scoppiare a ridere. Finite le sue caramelle decise di alzarsi e raggiungere i suoi due compari. Si specchiò nuovamente pettinandosi il cuiffo, si diresse verso la porta dello scompartimento e, con un veloce saluto alle sue compagne di viaggio di dileguò fuori, sentendo un coro di delusione alle sue spalle. Trasse un sospiro di sollievo per la nuova libertà e si avviò con passo deciso verso la testa del treno. Al suo passaggio tutte le ragazze (e anche alcuni ragazzi) si voltavano a guardarlo con sincera ammirazione. Lui li ignorò tutti. I suoi occhi, dietro ai capelli ordinati, cercavano una sola persona, che purtroppo non riuscì a scorgere, una ragazza alta e bionda, con il naso appuntito e il viso magro dall’espressione spesso severa.
Arrivò alla carrozza dei prefetti giusto in tempo per vederli tutti uscire a riunione terminata, e di colpo capì perchè non era riuscito a vedere prima la persona che stava cercando. Cassius e Alfred, quei maledetti! Non gli avevano detto che Hannah era diventata una dei nuovi prefetto di tassorosso! -Oh, ciao Hannah!- disse avvicinandoci con un sorriso smagliante alla Abbott -Sei diventata Prefetto, complimenti! Non che avessi dubbi al riguardo in realtà… ma dimmi, passato belle vacanze?-
Hannah gli sorrise appena -Avrebbero potuto essere migliori Leonard, ma non me ne lamento di certo- gli rispose senza troppo interesse sistemandosi la tracolla sulla spalla, poi aggirò il ragazzo, raggiunse Ernie Macmillan e insieme si infilarono in uno scompartimento con dei loro compagni di classe, lasciando Leonard in piedi con lo sguardo fisso.
Di colpo qualcuno lo colpì con una gran pacca sulla schienafacendolo quasi cadere avanti, mentre una voce ironica diceva ‘Non esagerare con lui Cassius! Se rompi il nostro portiere come lo spieghiamo alla Sprite?’.
Leonard si voltò ridendo trovandosi faccia a faccia con i suoi due migliori amici, Alfred Coleman e Cassius Lancelot Willson.
Il primo era una specie di aspirante poeta. Non era molto alto ed aveva una zazzera di capelli castano-rossicci in cui continuava a passare la mano scompigliandoli. Era magrolino quanto bastava e aveva due occhi azzurro scuro e vispi che ricordavano vagamente l’oceano più profondo nelle giornate di sole estivo. Vestiva con una camicia vagamente old style, con pizzi intorno al collo e in fondo alle maniche, pantaloni e gilet aperto di velluto bordeaux decorato e scarpe di vernice dello stesso colore. Aveva sempre con sè un piccolo tacquino e una penna, sul quale scriveva i suoi versi quando era ispirato da qualcosa. Alle sue ammiratrici ricordava i quadri ottocenteschi dei filosofi che si vedevano nelle antiche ville di campagna inglesi.
L’altro invece era la sua antitesi. Era il battitore della squadra di Quidditch, aveva corti capelli ricci castano chiaro e due profondi occhi color caramello tanto dolci da smorzare subito l’aria da duro che gli conferivano i suoi lineamenti marcati. Era molto alto, con spalle larghe e una carnagione scura, tipica di chi ha passato l’estate al sole. Leonard rise vedendo che indossava una maglietta azzurra con le maniche arrotolate che mettevano in mostra i bicipiti scolpiti, un paio di jeans scoloriti azzurro pallido e ai piedi indossava delle infradito da spiaggia. Gli piaceva vestire alla babbana quando poteva, per richiamare le origini dei suoi nonni, e questo faceva sì che molte ragazze lo trovassero ancor più interessante.
Al momento, dopo la morte di Cedric Diggory in circostanze misteriose prima dell’estate, alla fine del Torneo Tremaghi, i tre erano considerati i fiori all’occhiello di Tassorosso, che così poco riusciva a distinguersi tra le altre case.
-Allora ragazzi! Raccontatemi! Com’era la riunione?- chiese Leonard con un gran sorriso sarcastico stampato in faccia.
Cassius gli mise un braccio sulle spalle -Noiosa, come al solito!- disse sospirando teatralmente -Ma è questa la prima domanda che mi fai? Credevo ci avresti chiesto subito della tua Hannah…- continuò facendogli l’occhiolino.
Alfonse si intromise ridendo -Oh, ma basta, non la nominare! Non abbiamo sentito parlare di lei già troppo quest’estate?- domandò dando una gomitata all’amico -Ora parliamo di qualsiasi altra cosa per l’amor del cielo!-
Ridendo e scherzando i tre amici raggiunsero il loro scompartimento, che vista la loro assenza si era svuotato del tutto, chiusero la porta e si lasciarono cadere sulle poltrone pronti a rilassarsi un po’. Mangiarono qualche dolce, parlarono del Campionato di Quidditch, riuscirono a non far fermare con loro nessuna delle loro ammiratrici.
Quando furono quasi a destinazione si cambiarono mettendo le loro divise, presero i bagagli a mano e scesero al binario. Cassius e Alfonse si allontanarono di nuovo con i prefetti, mentre Leonard raggiunse alcuni compagni di classe ed insieme presero la carrozza fino al castello.
La cena si svolse tranquilla, a parte le solite occhiate dalle ragazzine ai tre amici, che li seguirono fino alla Sala Comune di Tassorosso, quando finalmente poterono andare in dormitorio e buttarsi a letto.


Sarebbe la mia prima FanFiction seria, quindi siate buoni!! >__<
  
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