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Autore: Fuffy91    11/07/2010    2 recensioni
Strinse il pugno sul suo bastone magico, aggrottando il viso, corrucciato. Era ancora vigile, su di loro, e pronta ad attaccare. Poteva avvertire il suo respiro gelido sulla sua pelle e il suo risolino beffardo scuotergli le viscere. Sbarrò gli occhi, alzandosi dal suo seggio di scatto, attirando l’attenzione di Frodo e di Aragorn, che seguì lo sguardo di Legolas, dilatato e teso, verso un punto indefinito della boscaglia.
“ Arrivano.”
Sussurrò, nel momento esatto in cui una massa brulicante di orchi fuoriuscì dagli alberi, urlando e sguainando le loro armi.
AGGIUNTO 25° CAPITOLO!!! BACISSIMI, FUFFY91!!!^____^***
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Frodo, Legolas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 24

“ Salve, principessa.”

La salutò il mercenario, con un sorriso abbagliante ad incantarla. Molis, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro, arrossì al suono della voce profonda del giovane uomo, per poi compiere qualche passo verso di lui, esclamando, entusiasta:

“ Sei venuto! Ne ero sicura!”

Si arrestò, quando lo vide, con l’uso della cima, saltare dal parapetto ed atterrare agile a pochi millimetri da lei, che arretrò di riflesso, ancora sorridente, la mano destra stretta debolmente a pugno, posta sul petto, in prossimità del cuore, quasi a volerne placare i battiti, dovuto alla sua azione improvvisa .

“ Beh…avrei potuto mai negare aiuto ad una bella fanciulla?”

Disse Devis, studiandola con interesse, da capo a piedi. Ma Molis non sembrò farci caso, ridendo a quelle parole ironiche.

“ Non scherzare. Comunque, giungi proprio a pennello. Stavamo giusto parlando di te.”

Devis inarcò un sopracciglio scuro, sorridendo di sbieco.

“ Ah, si? Spero siano stati discorsi interessanti.”

Disse, mentre Sir Orfin era preda ad eccesso di collera, sottolineato da tremori diffusi in tutto il suo corpo e dai pugni chiusi lungo i fianchi. Forse, non gradiva l’estrema vicinanza fra la principessa ed il bandito, che, al contrario, aveva tutta l’aria di trovarsi a proprio agio in quella tesa situazione.

Molis fu preda di un nuovo risolino divertito, per poi, in uno slancio di complicità, prenderlo per mano, e trascinarlo verso il loro gruppetto. Sir Orfin sussultò al contatto fra i due giovani, stringendo i denti e serrando le labbra, indispettito.

“ Su, vieni. Vorrei presentarti gli amici di mio padre. Tra di loro, ci sono anche Sir Edward e Sir Rayon, sovrani, rispettivamente, di Holmes e Ruer. Poi, c’è Sire Aragorn, re di Gondor, e…”

“ Aragorn? L’erede di Isildur? Colui che è ritornato ad occupare il trono di Gondor, alla caduta dell’Oscuro Signore di Mordor?”

Chiese stupito Devis, mentre si arrestava, con ancora la mano destra, grande ed abbronzata, imprigionata in quella più piccola, bianca e delicata di Molis, che lo osservò prima confusa per poi sorridere serena.

“ Si, esatto. Sei molto informato.”

Devis si crucciò a quelle parole, lo sguardo scuro pensieroso.

“ Si. Dovevo partecipare anch’io a quella lotta, unendomi agli eserciti di Mordor.”

Molis si distaccò a quelle parole, pronunciate dall’uomo in modo quasi svogliato o indifferente, arretrando, come scottata, un’espressione di incredulità e paura sul suo volto a cuore.

“ Ma tu, non lo hai fatto, vero? Non ti sei unito a lui.”

Chiese, quasi tremante.

Devis la osservò impassibile, per poi incurvare le labbra in un sorriso enigmatico, ed avvicinarsi a lei, che non si scostò, piegandosi per accostare le labbra al suo orecchio destro.

“ E chi lo sa? Forse si o forse no.”

Mormorò, in modo che tutti potessero sentire, sfiorandole la punta dei lunghi capelli con le dita, in un gesto delicato, che irritò maggiormente il re di Murnirm, che si mosse agitato.

A quelle parole, seguirono risate scroscianti, provenienti dalla nave, dove vi erano un gruppo eterogeneo di mercenari. Tra di loro, si distingueva un uomo alto, con il petto scoperto, ampio e muscoloso, le braccia incrociate e l’espressione del viso seria, a differenza dei suoi compagni, che continuavano a sorridere, divertiti, sorrisi a cui si unì quello di Devis, che si allontanò da Molis, che lo guardava rammaricata, con una carezza sulla guancia e che scendeva sul collo e sulle spalle, a mano a mano che si allontanava.

“ Ehi, capitano! La principessina è rimasta di stucco!”

E da qui nuove risate.

“ Già! Non si fa così, capitano! Le spezzate il cuoricino tenero!”

Disse un altro marinaio, affacciato maggiormente al parapetto della nave, con le mano penzoloni e il sorriso giallastro dai denti sbilenchi, causando altre fragorose risate.

“ Tenero?! Diciamo pure ingenuo!”

Disse un altro, ridendo ancora più forte.

Molis divenne rossa d’imbarazzo e risentimento, cominciando a correre verso suo padre, che aveva sguainato la sua spada, con le labbra spalancate, pronte a pronunciare una minaccia, ma si bloccò alla vista di Devis che afferrava il polso di Molis e sguainando la sua di spada, puntandola sul suo equipaggio, che ammutolì all’istante.

“ Silenzio. Ora basta. Mi state irritando. Ritornate ai vostri doveri.”

Sibilò minaccioso, e a quell’implicita minaccia, i suoi compagni arretrarono, chi sbuffando, chi borbottando, chi preferendo dileguarsi silenziosamente, come l’uomo bruno, alto e massiccio che aveva colpito la curiosità di Frodo, che arretrò sorridendo a Devis, il quale ripose la sua spada, ricambiando con un cenno, mentre lo sentiva esclamare deciso e con tono forte:

“ Avete sentito il capitano? Poche chiacchiere e ai vostri posti! Stiamo per ripartire!”

Molis, a quelle parole, strabuzzò gli occhi, lasciando che Devis liberasse il polso dalla morsa della sua mano.

“ Parti? Ma allora, non hai intenzione di aiutarci. Ti sei burlato di me, deliberatamente.”

Gli disse, con un tono accusatorio, accigliata e con un rossore di risentimento ad imporporarle il viso.

Devis si voltò, incatenando i suoi occhi scuri in quelli luccicanti di castano di Molis, una maschera imperturbabile sembrava ricoprire il suo volto di uomo. Il vento soffiò ancora, investendoli come statue abbigliate, colmando il silenzio frappostosi fra i due.

L’atmosfera glaciale venne rotta da Devis che portò lo sguardo al suolo di pietra, per poi sorridere e venir scosso da una risata sommessa, che scatenò confusione sul volto fin troppo serio della principessa di Murnirm.

Si avvicinò con passi misurati a lei, per poi arrestarsi a pochi centimetri dalla sua esile figura, sorridendole ancora pacato, sussurrandole:

“ Vuoi venire con me?”

Molis sbarrò i grandi occhi a quella richiesta, arretrando di qualche passo, torcendosi le mani intrecciate, in un moto di nervosismo ed imbarazzo insieme.

“ Non…non è per questo che ti ho chiesto di approdare a Murnirm.”

“ Ah, no?”

Chiese lui, divertito dall’impaccio della ragazza, mordendosi il labbro inferiore, sorridendo malandrino.

“ Certo che no!”

Esclamò lei, voltandosi verso suo padre, suo fratello ed i membri della Compagnia della Gemma, che Frodo sentì brillare indistintamente, in attesa, come lui del resto, della prossima mossa della principessa, che si voltò nuovamente verso il suo interlocutore, che continuava a sorriderle divertito, le gambe divaricate e le braccia incrociate mollemente al petto.

“ Ti ho chiesto di venire, perché credevo, scioccamente, che avresti accettato di aiutare mio padre, mio fratello e i loro alleati a raggiungere Isidras.”

“ Isidras?”

Si sentì elevare una voce sul galeone di Devis, che non si voltò né si mosse quando un omino piccolo e magro, coperto unicamente da logori calzoni di pelle di daino, precipitò dalla vedetta della nave, attaccato ad una cima, dondolando a testa in giù accanto al suo capitano. La barba, poco curata, folta e lunga fino all’inizio del petto, le copriva metà viso, scavato e bronzo di sole.

“ Con tutto il rispetto di sua signoria, deve essere pazza per credere che il nostro giudizioso e responsabile capitano, ci conduca dritti dritti alla tana di Venia.”

Il timbro della voce del marinaio, era gentile e cordiale, nonostante avesse offeso Molis, che non si turbò e si rivolse direttamente a Devis, che ora osservava imperturbabile, con solo un sopracciglio arcuato, il suo mingherlino compagno, che gli sorrise amichevole e quasi complice.

“ Devis…abbiamo bisogno del tuo contributo. Mio padre, il re di Murnirm, ha a disposizione solamente due navi da asporto. I nostri eserciti, uniti a quelli di Holmes e Ruer, sono composti da più di un milione di valorosi soldati.”

“ Già, senza contare le Amazzoni e gli Yorias.”

Aggiunse Pipino, quasi fra sé e sé, guadagnandosi una gomitata da Merry, che soffocò ogni sua protesta con uno sguardo truce.

“ Le Amazzoni?!”

Ora il mercenario dondolante, sembrava molto impensierito e spaventato, tanto che si rivolse al suo capitano, tremante ed ansioso.

“ Capitano, quelle sono delle selvagge indemoniate. L’ultima volta che abbiamo oltrepassato le loro terre via mare, stavano quasi per spellarci. E non siamo nemmeno scesi a terra! Che succederebbe se le trasportassimo sulla nostra nave?”

Deglutì rumorosamente.

“ Non oso immaginarlo.”

Devis lo guardò esasperato, mentre, con un gesto teatrale, il compagno si accarezzava la nuca ed il collo.

“ Non sarete voi a trasportarle. Sarà un altro vascello ad ospitarle, insieme agli Yorias.”

Disse Sir Edward, guadagnandosi un’occhiata incredula da parte di Devis.

“ Amazzoni e Yorias insieme?! Quasi impensabile…”

Disse Devis, per poi scrutare Sir Orfin, che ricambiò il suo sguardo rigido e freddo.

“ Eppure possibile.”

 Continuò il giovane sorridendo, per poi rivolgersi alla Compagnia, osservando direttamente Gandalf.

“ Ditemi: siete stati voi a compiere il miracolo?”

Chiese incredulo. Gandalf gli sorrise pacato.

“ Diciamo piuttosto che sono state le circostanze a condurre l’alleanza. Come saprete, Venia, la Signora delle Tenebre, desidera ardentemente un oggetto che noi custodiamo. Un oggetto, che porterà alla sua rovina, se usato con giuste intenzioni. La solidarietà che ha unito le due tribù, rivali da sempre, è stato solo il desiderio comune di sconfiggerla. Ora ditemi, Capitan Devis: voi, quale parte, scegliete di affiancare?”

Gli chiese solenne Gandalf, osservando intensamente il giovane capitano, che sostenne il suo sguardo, come quello dei presenti restanti, per poi posarlo sulla figura di Molis, che gli sorrise.

Devis ricambiò quel dolce sorriso, per poi rivolgersi alla principessa.

“ Perché hai questa straordinaria qualità di mettermi in queste difficili situazioni?”

Le chiese, sussurrando e sospirando insieme. Molis rise delle sue parole, e al suo sorriso si unì quello di Devis e quello di Gandalf, che osservò la scena ridendo sommessamente e passandosi il bastone immacolato, da una mano ad un’altra.

“ E’ un’ingiustizia bella e buona. Uno viene qui, dopo un lungo viaggio, credendo, sperando che una bella principessa voli fra le sue braccia, e invece, ahimé, quella stessa principessa gli chiede di andare a morire.”

Disse Devis, in tono plateale.

“ No, non è vero. Io non ti sto chiedendo di sacrificarti.”

Si sentì in dovere di giustificarsi Molis, facendo sorridere Devis.

“ Dedalus?”

Si rivolse, con aria cospiratrice, al marinaio ancora penzolante a testa in giù e posto al suo fianco.

“ Si, capitano?”

“ Secondo te, credi che mi stessi riferendo a lei?”

Dedalus soppesò con lo sguardo Molis, per poi oscillare verso il suo padrone, aggrapparsi alla sua spalla e bisbigliargli all’orecchio, con un tono di voce facilmente udibile.

“ Beh, non è da buttare, però ne ho visto di donne più belle, capitano. E poi, a pensarci bene, sembra un po’ troppo mingherlina e non si può dire nemmeno che sia tanto formosa.”

Molis si portò le braccia al petto, arrossendo.

“ Questo è troppo! Ho sopportato abbastanza, mi sembra. Ora è il momento di agire!”

Esclamò infuriato Orfin, sguainando la sua spada e correndo verso Devis, che sorrise, scostando, con una mano sul viso, il suo compagno che, emettendo un verso euforico, si arrampicò veloce, come un ragno sul proprio filo, sulla cima e si rifugiò in vedetta.

Devis, intanto, sguainò la sua spada e incrociò la sua lama con quella del re, che, nonostante le proteste della figlia, preoccupata, continuò a combattere.

“ Ecco! Lo sapevo che saremmo giunti a questo, Sir Orfin. Mi chiedevo quando avreste cercato una scusa per attaccarmi. Vedevo che fremavate e ho visto che con gioia, avete sguainato la vostra spada, incrociandola con la mia. Ammettetelo…”

Disse con tono schietto ed adulante, aggiungendo accattivante:

“ Vi sono mancato, vero?”

Gli chiese quando, con una giravolta ed in ginocchio, aveva evitato che il re di Murnirm lo colpisse al fianco.

“ Sciocchezze!”

Esclamò adirato ed indignato Orfin, sciogliendosi dalla presa della lama di Devis, che si alzò in piedi, sorridente e quasi divertito dalla situazione. Molis era sempre più in ansia.

“ Dovresti avere più rispetto dei reali, ragazzo.”

Gli disse il re, girandogli intorno seguito dal giovane, che si mosse con lui, come a formare un cerchio perfetto ed immaginario.

“ Oh, ho molto rispetto signore.”

Disse serio ed annuendo solennemente, per poi ammiccare verso Molis.

“ E ho una vera e propria adorazione per le principesse.”

Orfin sbuffò per poi decidersi a rompere il loro moto continuo ed attaccarlo nuovamente, incrociando le loro lame e spingendolo verso il fianco destro del molo, contro la parete rocciosa della scogliera.

“ Ah, si? Ti consiglio di liberarti presto da questo tipo di adorazione.”

Ogni parola accompagnava una scoccata decisa, che finiva solo per infilzare la parete, provocando una nebbiolina densa di polvere, ad ogni pietra scalfita. Devis era molto agile, e riusciva ad evitare ogni attacco. Al momento, sembrava rimanere sulla difensiva, divertito dall’affannarsi del re.

“ Se fosse per me, potresti anche salpare senza guardarti indietro. Abbiamo uomini a sufficienza per costruire un’altra nave in breve tempo.”

Disse sbrigativo Orfin, cercando di disarmarlo, ma senza successo, visto che Devis, con un salto degno di un acrobata, lo sorpassò e gli pizzicò il centro della schiena con la punta della spada, facendolo voltare repentino e, sbuffando contrariato in risposta al suo sorriso divertito, attaccò nuovamente.

“ Ci sa fare, il ragazzo. Non c’è che dire. Orfin non è un avversario facile, come poterebbe sembrare.”

Commentò Sir Rayon, rivolgendosi a Sir Edward e ad Aragorn, che annuì ed aggiunse:

“ Si. Ha destrezza con la lama.”

“ Ah, io saprei fare di meglio.”

Disse Will, impugnando, con leggerezza e senza sfoderarle, le sue leggendarie spade del drago Amlack, che si infuocarono nella sua stretta, senza ferirlo. Luthien arcuò un sopracciglio, scettica.

“ Si, non ne dubitiamo. Del resto, sei un campione di egocentrismo.”

Aggiunse placida, mentre Will rispondeva alle sue ironiche parole con un sospiro e una risata rassegnata, senza aggiungere altro. Legolas, testimone della scena, rise dolcemente.

Intanto, Devis si era avvicinato a Molis e, con un sorriso, la imprigionò tra le sue braccia, ponendosi dietro di lei e solleticandole la gola , con la lama affilata della sua sottile spada. Molis trasalì ma non si ribellò a quel brusco gesto.

Sir Orfin, al contrario, aprì e chiuse la bocca, emettendo un labile “no” di diniego, abbassando di poco la sua spada.

“ Lasciala subito, manigoldo! Cosa intendi fare?”

Devis scrollò le spalle, sorridendo.

“ Nulla. Faccio semplicemente il mio lavoro.”

Disse ironico, infrangendo la sua risata sull’orecchio destro di Molis, che, a malincuore, venne contagiata dal suo sorriso. Orfin sembrava scioccato ed insieme adirato.

“ Vi dispiace se la rapisco?”

Orfin sussultò ed imprecò minaccioso.

“ Non oserai…”

“ Andiamo, Sir Orfin. Vi risulta che c’è qualcosa che non farei?”

Orfin si spazientì e si avvicinò di un passo, agitando la sua arma.

“ Devis. Ora basta. Non è il momento di giocare.”

Lo rimproverò garbatamente e per nulla turbata Molis, che si voltò di poco verso il suo viso, appoggiando il capo sul suo petto. Devis la guardò intensamente, per poi sussurrarle sorridendo.

“ Si, lo so. Ma non riesco a resistere.”

Molis sorrise e rise debolmente, mentre Devis abbassava di poco la sua lama. Orfin osservava la scena adirato e contrariato.

La principessa sollevò la mano destra e la posò sulla guancia leggermente ispida del mercenario, che si rilassò alla sua gentile carezza.

“ Allora? Non hai risposto ancora alla domanda del mago bianco. Ci aiuterai a sconfiggere Venia?”

Devis sospirò e volse lo sguardo altrove, voltando il viso e baciando lieve il palmo della sua mano.

In seguito, dopo lunghi ma brevi attimi di attesa e di riflessione, conficcò la spada nel terreno roccioso con un sorriso, cingendola ancora a sé e dicendole:

“ E sia. Mi hai convinto.”

Molis sorrise entusiasta del suo consenso.

“ A patto però, che accetti questo…”

Continuò lui, legandole qualcosa intorno al collo, che Frodo identificò come un gioiello, una catenina d’oro e con un unico smeraldo come ciondolo.

“ Oh, Devis. E’ bellissimo, grazie, ma non posso accettare.”

Devis zittì la sua protesta, ponendole due dita sulle labbra dischiuse, accarezzandole dolcemente, per poi sorridere e cullarla fra le sue braccia, accarezzandole i fianchi e lo stomaco e sussurrarle fra i capelli.

“ E se, alla fine dell’impresa, mi darai un bel premio.”

Molis sorrise, quasi come se si aspettasse una richiesta simile e, coprendo la sua mano destra, con le sue, si voltò verso di lui, e gli disse.

“ Va bene, accetto. Cosa desideri, in cambio del tuo aiuto?”

Devis, da abile mercenario, sorrise e si morse il labbro inferiore, per poi bisbigliarle all’orecchio destro.

“ Un bacio.”

A quel punto, Orfin divenne paonazzo ed avvicinandosi alla coppia ancora intrecciata, prese per il bavero della camicia Devis e lo strattonò con forza a pochi millimetri dal suo viso.

“ Se tu credi, di poter venire qui, a dettar legge e a proporre accordi subdoli, approfittando della gentilezza e dell’ingenuità di mia figlia, io…”

“ Suvvia, Sir Ordin, non è il caso di agitarsi tanto. Vi fa  male alla salute. Potreste compromettervi, prima della battaglia decisiva. Non siete più giovane come una volta.”

Lo interruppe Devis di rimando, sciogliendo la presa della sua mano con gentilezza e picchiettandone il dorso con la sua.

Prima che potesse replicare, si allontanò di gran passo e si voltò per esclamare:

“ Ed in fondo, sono anche stato un gentiluomo. Avrei potuto spingermi molto oltre e invece, per rispetto vostro e della principessa, non l’ho fatto. Sono o non sono un bravo uomo?!”

Disse, facendo ridere sonoramente i suoi compagni di viaggio, che si erano sporti dal parapetto, per assistere alla scena. Dedalus gli lanciò una cima e con destrezza, mentre Molis rideva con loro, sentì suo padre esclamare:

“ Tu sei la mia spina nel fianco! Se non ti togli mia figlia dalla testa, io…”

“ Mi dispiace, mio signore.”

Disse lui di rimando, in piedi sul parapetto, osservando la principessa Molis con intensità palpabile e sussurrando:

“ E’ l’unica cosa che mi è impossibile fare.”

Molis arrossì violentemente a quelle parole, sorridendogli subito dopo. In seguito, Devis, a gran voce, ordinò:

“ Avanti, uomini! Si salpa, verso Isidras! Andiamo a uccidere un po’ di orchi, di quella maledetta strega!”

A quell’esclamazione, seguirono urla di giubilo da parte della ciurma, che si mise subito all’opera per la partenza.

“ Gli uomini sono pronti per la partenza, mio signore.”

Informò Ser Falcum a Sir Edward, che annuì.

“ Bene. E gli altri eserciti?”

“ Pronti anch’essi, sire.”

Rispose il cavaliere, annuendo solenne.

“ Molto bene. Conducili al molo. Salperemo all’alba.”

Gli ordinò Edward, con il consenso di Taras, Sir Rayon ed Aragorn.

Ser Falcum corse lungo la scogliera e dopo pochi momenti impegnati nei preparativi, tutto fu pronto.

Gli eserciti di Holmes, insieme agli Yorias agguerriti più che mai, si unirono nel primo vascello di Murnirm. A capo, vi erano Yoria e Sir Edward. Nel secondo vascello, vennero ospitate le Amazzoni insieme ai soldati di Murnirm, ben restii dal solo osservarle, per rispetto più che per timore. Al loro seguito, vi erano Sir Orfin e la bella e temeraria Vanesia, con al suo fianco la fedele Romilda.

Sul terso vascello, vennero posti altri soldati dei tre regni delle Terre dell’Ovest, con a capo il principe Varen e Ser Falcum.  Ed infine, sul galeone dalle vele nere di Devis, La Leonessa, venne ospitata la Compagnia della Gemma al completo.

Partirono al primo sorgere del sole, i cui raggi colpirono le vele del La Leonessa, nel momento in cui si gonfiarono del vento di prua.

Devis sorrise ad Aragorn e a Gandalf, posti dietro di lui.

“ Ci siamo, signori. Si parte.”

E così ebbe inizio il viaggio definitivo, verso Isidras, i cui bagliori di un verde maligno, Gandalf riusciva già a scorgere e a percepire nella sua mente. Tuttavia, sorrise rassicurante a Frodo, stringendo la sua spalla, con gentile forza. Frodo ricambiò il sorriso, nonostante i battiti del suo cuore non riuscivano a frenare la loro corsa e i bagliori evanescenti della Gemma non smettevano di offuscargli la vista. Sam, notando il suo turbamento, lo affiancò e gli strinse il polso, la cui mano teneva imprigionata, nel suo pugno, il sassolino di cristallo e diamante luminescente.

“ Andrà tutto bene, padron Frodo. Ci siamo noi, insieme a voi.”

Frodo gli sorrise, sospirando, invaso da una debole ma benefica calma.

“ Lo so, Sam. Non ne ho mai dubitato.”

Insieme, i due amici hobbitt, osservarono l’infrangersi delle onde sui fianchi della nave pirata, assaporando l’odore della salsedine e lo sferzare del vento sul proprio volto.

La flotta guerriera si era messa in marcia e nulla avrebbe potuto arrestare il suo ardore.

 

****

 

La Signora delle Tenebre giaceva sul suo triclino di velluto verde smeraldo, celata nell’oscurità, traspirata dalle pareti del suo Castello di Cristallo. Appoggiato il viso sulla mano destra, il cui braccio era puntellato sul morbido cuscino dello schienale, con la sinistra lasciava scorrere fra le sue dita le onde rosso fuoco dei suoi lunghi capelli. I suoi occhi neri, erano lontani e le sue labbra velenose strette in una morsa serrata.

Tre colpi discreti alla porta dei suoi alloggi, la destarono dal suo apparente torpore e con voce calcolata e falsamente pacata, disse:

“ Vieni, Lantis.”

Il servitore della Dama dell’Oscurità varcò la soglia della sua stanza, richiudendosi la porta in legno nero alle spalle, con un movimento veloce ma privo di rumore. La sua padrona era stanca e desiderava silenzio.

“ Quali notizie, Lantis?”

Gli chiese Venia, quasi svogliatamente e senza degnarlo di un solo sguardo. A dispetto della sua indifferenza, Lantis si prostrò al suo cospetto, inginocchiandosi accanto alla sua persona, gli occhi vitrei adoranti ed intimoriti.

“ Mia signora. Porto notizie dal regno di Murnirm.”

Le rispose, affannato e sussurrando piano.

Venia non aggiunse altro, preferendo osservare le nubi oscure che vorticavano nel cielo plumbeo, aldilà della finestra delle sue stanze, attraverso il velo cupo delle tende smosse dal vento, come temibili vessilli. Ricominciò a scorrere fra le dita i suoi capelli rosso sangue, ignorando il suo servitore che continuò il suo resoconto.

“ Quattro vascelli ricolmi di nemici stanno navigando, diretti verso Isidras, mia signora.”

“ Lo so.”

Disse Venia, levandosi dal suo triclino ed avanzando verso la finestra, accarezzando distrattamente la Sfera delle Visioni, che prese vita al suo leggero tocco.

Lantis levò lo sguardo verso di lei, colmando il suo desiderio di scorgerla senza timore, beandosi della sua sottile ma potente figura, avvolta in un frusciante abito scuro, che le fasciava la vita e scopriva buona parte del petto e delle spalle.

“ Lo…lo sapete, mia signora?”

Chiese turbato Lantis, tremando al solo pensiero di essere stato inutile per la sua padrona.

“ Certo, mio servitore. Naturalmente.”

Gli rispose, quasi con tono dolce, sorprendendolo e deliziandolo al tempo stesso.

“ Guarda, Lantis.”

Gli impose, ora con tono duro, che lo pietrificò, nel momento in cui, con i suoi poteri, lo trascinò accanto al tavolino di pietra in cui giaceva la Sfera delle Visioni, che mostrò il volto sorridente del giovane hobbitt, portatore della Gemma del Destino.

“ Il giovane Frodo Baggins sta giungendo qui, insieme ai suoi compagni. Carini, non trovi, a renderci visita.”

Nell’attimo in cui la Signora delle Tenebre scostò le sue dita, dalla liscia superficie della Sfera, questa si ammorbidì fino a spegnersi del tutto. Venia si mosse, avvicinandosi a piccoli passi verso la finestra della sua stanza, osservando il terreno brullo su cui sorgeva il suo Castello, ricolmo di brulicanti orchi, gobelin ed Andes che lavoravano nelle loro officine, all’interno delle cave infuocate di lava, in cui forgiavano le loro armi e le loro corazze.

“ Il tempo è giunto.”

Sussurrò Venia, deliziandosi della vista del suo inarrestabile esercito.

“ Lasciamo che giungano senza intoppi. Devono affrettarsi. Voglio che si affrettino.”

Strinse nella mano destra il tessuto delle tende, che si incendiarono, facendo tremare il suolo ed emettere un urlo gutturale a Lantis, che si afflosciò al pavimento in marmo nero, riparandosi la testa con le mani e il corpo tremante, un urlo a cui si unirono quelli spaventati ed acuti degli orchi e dei gobelin, che si rintanarono nelle loro tane viscide ed oscure, mentre gli Andes sembravano gioire di quell’atmosfera di terrore, provocata dalla loro sola creatrice .

Le iridi della  Dama dell’Oscurità, erano nere come la pece, ricolme d’odio e di malvagità liquida.

“ Così sarà più piacevole schiacciarli tutti.”

Terminò con voce resa agghiacciante dal rancore e dal male che fluiva nelle sue vene, come lava incandescente nella terra.

Un urlo stridulo irruppe nella sua gola e, per non acuire l’ira della loro unica signora, i mostri ripresero più velocemente i loro rispettivi lavori.

L’ora dell’ultima battaglia, era prossima.

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

Salve a tutti!!! Scusate il ritardo colossale, ma ero troppo impegnata con lo studio, ultimamente!!! Ho sostenuto l’esame di maturità e ho preferito riposarmi, durante questa settimana!!! Ma ora, eccomi qui, con un nuovo capitolo!!! XD

Come avrete capito, la fine è quasi alle porte. Pochi capitoli, e il nostro bellissimo viaggio nelle Terre dell’Ovest insieme a Frodo ed i suoi amici, terminerà!! Ma se deve essere la fine, allora sarà una grande fine!!!XD

Non disperatevi, c’è ancora tempo!!!

Piuttosto, vi è piaciuto questo nuovo capitolo??? Simpatico Capitan Devis, vero??? E Venia, sempre più malefica!!! Brrrr!!! Chissà che intenzioni avrà!! Curiosi, vero??? Abbiate pazienza, e lo scoprirete!!!XD

Adesso, è il tempo dei…

 

Ringraziamenti a…

 

Elisabeth Black: Ciao, carissima!!! Come stai??? E’ da tanto che non ci sentiamo (o per meglio dire, scriviamo!!!XD)!!! Stai passando delle belle vacanze??? Spero di si!!!XD Grazie mille per avermi commentato!!! Sei stata molto gentile, come sempre!!! Grazie ancora per i tuoi complimenti, mi fanno sempre arrossire di piacere!!^///^ Ti è piaciuto Devis??? Si, sempre Legolas Forever!!!XD Frodo e Sam sono sempre più uniti e i battibecchi fra Legolas e Gimli sono immancabili!!!XD Grazie mille ancora e spero che commenterai anche questo capitolo!!! A presto! Baci baci, Fuffy91!^__^*

LadyElizabeth: Ciao Elly!!! Come puoi aver ben capito, Devis è mooooooolto diverso dal galante e dolce Will dei Pirati dei Carabi!! La somiglianza, credimi, è solo a livello fisico!! XD Anche se, ti confesso, prima che tu me lo facessi notare, non avevo proprio pensato a lui!! Diciamo che Devis è il mio prototipo di pirata, dopo Capitan Uncino!!XD Come vanno le vacanze?? Ti è piaciuto questo nuovo cap?? Ora le cose si faranno più HotAndDark!!!XD Che bello, che bello!! Sono eccitata anch’io che le scrivo!!!XD Grazie mille per avermi commentato!!! Spero che ci scriveremo presto!!! Baci baci, Fuffy91!^__^*

_Elentari_: Oh, una new entry!!!XD Scherzo! Ciao, Elentari!! Benvenuta nel magico mondo di Fuffy91!! XD Sono contenta che tu abbia letto tutti e 23 capitoli tutti in un fiato!!! Vedo che ti piacciono i miei personaggi!!! Qual è quello che ti intriga di più??? Grazie mille per il tuo commento e per i tuoi complimenti! Mi hai reso molto felice!!! Spero che mi seguirai e commenterai ancora!! Ti aspetto!! Baci baci, Fuffy91!!! ^__^*

 

Ed ora, un ringraziamenti a tutti coloro che mi seguono e che leggono con piacere la mia storia!! Siete sempre in molti, e questo mi rende davvero davvero felice!!!XD Vi adoro!!!

A prestissimo!!! Sempre vostra, Fuffy91!!

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