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Autore: milly94    11/07/2010    3 recensioni
“Innamorata?” Alla parola “innamorata” sobbalzai e non sapevo se dirgli la verità o mentire spudoratamente con un secco “No”. Ma lui,dal mio silenzio,aveva già capito la risposta. “Come si chiama?” “Segreto”Risposi con un sorriso sulla faccia. “È ricambiato?” “No” “Da cosa l’hai dedotto?” “Dal fatto che lui non si innamora mai” “Mai mai?” “Mai”Dissi malinconica “E questo,invece,come l’hai capito?” “Questo è quello che lui fa capire” “Perché va con tutte?” “Si” “E tu non puoi essere l’eccezione?” “No,io sono solo la persona che non può avere e basta” “Di solito ci innamoriamo proprio del proibito!” Aveva ragione ma lui non conosceva Tom. “Ma se mi avrà poi mi dirà addio.. lui è fatto così” “E tu non vuoi soffrire!” Non era una domanda ma un affermazione,come se avesse capito il mio stato d’animo,come se si fosse immedesimato in me. “Si” “Non credi che lui soffre per la tua paura?” “No,lui non tiene a me quanto io tengo a lui” “Non è detto!”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Lady Kaulitz : si scusa hai ragione, non l'ho fatto a posta ^^'' comunque mi fa piacere che ti piaccia la mia storia :D
 miiskikastar483 : mi fa piacere che la mia storia ti piaccia così tanto :D
 Kyara Agatha Mainlander : mi dispiace ma qui non si parla proprio del ragazzo misterioso, dovrai mantebere la tua curiosità ancora per un pò :D

Sono le 9 di sera, Tom non si è fatto vedere dopo stamattina ed è strano. Ma forse è meglio.

All’improvviso suona il citofono, è proprio vero che quando parli del diavolo escono le corna.
“Tom sali” Gli dico aprendogli il portone
“Ele ma c’è Carlo?”
“Si”
“E i tuoi?”
“No perché?”
“Perché sto con una ragazza”
“Ah” A quelle parole il mio cuore si fermò “Non preoccuparti, puoi salire”
“Ok”
Ritornai nella mia stanza, mi rimisi al pc e alzai il volume delle casse così che la musica rimbombasse dentro di me.
Perché l’ha portata qui? Non poteva farne a meno? Lo sa che ci sto male quando lo vedo con un’altra!
E’ la prima volta che porta a una di quelle qui a casa, non l’ha mai fatto e pensavo che questa idea non gli avrebbe mai sfiorato neanche quel cervello bucato che si ritrova e invece no, l’idea è diventata realtà per mia sfortuna.
Tom entra, si saluta con mio fratello che dopo un po’ viene da me.
“Ele puoi liberare la nostra stanzetta?”
“Perché?”
“Serve a Tom”
Wow che bella motivazione. Mi sento peggio di prima!
“Tom il mio letto con quella non lo tocca che sia chiaro” Penso tra me e me.
“Ciao” Dico con tono acido
“Ciao Ele” Ricambia il saluto con il solito bacetto
“Ciao piacere Elettra” Mi rivolgo con tono ancora più antipatico a quella che lo accompagna porgendogli la mano .
“Ciao piacere Serena”
Oddio che brutta voce, proprio a dire “Sono pronta ad urlare”.
“Tom mi raccomando il mio letto non si tocca”
“Ma credi che io sia un pervertito?”
“Si”
“Vieni andiamo di là” Dice vicino a Serena facendole strada.
“Ele comportati bene!” Mi comanda mio fratello
“Ho solo messo in chiaro le cose”
“E ora basta, non fare più niente”
“Ok”
Passano dieci minuti e stando fuori al balcone si sentono i rumori dei baci e delle risatine.
Non ce la faccio più.
È impossibile stare qui.
Decido di andare da Bill ma per uscire da casa devo prendere il cellulare e per prenderlo devo entrare in stanzetta.
Arrivo fuori la porta.
Metto la mano sulla maniglia.
Non ce la faccio ad abbassarla.
È più forte di me.
Mi devo fare coraggio.
Con gli occhi chiusi apro la porta.
“Scusate devo prendere una cosa”
Prendo il cellulare e mi dirigo verso la porta per andare.
“Ma esci?” Mi chiede Tom
“Si”
“Dove vai?”
“A casa tua”
“Ok”
“Ciao” Una voce più acida non l’avevo mai fatta fin ora.
Esco sbattendo la porta sotto gli occhi increduli di Carlo.
“Carlo io esco, vado da Bill e non so a che ora vengo quindi mi porto le chiavi ciao”
Faccio una strada diritta verso la porta di casa ed esco non dando a mio fratello il tempo di salutarmi.
La scena che ho visto mi fa ribrezzo, Tom e quella sul letto di Carlo che si baciavano e toccavano. Non ci volevo credere ma era la pura e cruda realtà.

Non mi va di parlare con nessuno, quindi è meglio non andare da Bill, mi sforzerebbe a sfogarmi e in questo momento voglio solo liberare la mente.
Cammino.
Non so dove andare. Sono senza una meta.
Non so come arrivo al mare, decido di sedermi un po’ sulla spiaggia.
Il mare è bellissimo di sera per non parlare della luna che si riflette in esso.
Mi ha sempre affascinato, mi fa sentire libera, libera da tutto, da Tom, da Carlo, dai miei, dagli obblighi, dall'amore e da tutte le cose che mi bloccano.
Guardo l’ora sul cellulare, cazzo è già passata un' ora da quando sono uscita.
Decido di andare da Bill, forse è meglio.
Dopo un po’ arrivo fuori casa dei gemelli.
Suono.
Mi apre Simone con faccia stupita.
“Piccola che ci fai qui a quest’ora?”
“Ciao Simone, scusa per il disturbo ma posso andare da Bill?”
“Si certo vai, sta in cucina”
“Grazie” Percorro il corridoio pieno zeppo di foto e arrivo in cucina dove vedo Bill sul divano davanti alla tv che mangia una ciotola di popcorn vedendo un film d’azione.
“Bill”
“Elettra? Che ci fai qui?”
Bill è più scioccato della madre.
Rimango sulla soglia della porta.
Bill mi raggiunge e mi abbraccia.
Io ricambio l’abbraccio.
Era proprio quello di cui avevo bisogno.
Non so come ma Bill riesce sempre a capire quello che mi ci vuole per stare meglio, è sempre stato così, fin da piccoli, mi ha sempre aiutata e capita. E' incredibile!
“Che è successo?” Mi domanda lui.
“Tom”
“Che ha fatto?”
“E’ venuto a casa con una”
“Con chi?”
“Con una certa Serena, si è preso la mia stanze e si è chiudo dentro”
“Chiuso dentro?”
“Non proprio chiuso dentro ma ha chiuso la porta”
“E tu?”
“Io dopo un po’ non ce l’ho fatta, sono entrata, ho preso il cellulare e sono uscita”
“E lui?”
“Lui mi ha chiesto dove stavo andando e io gli ho detto che venivo da te”
“Non so come devo fare con quello” Commenta Bill mentre io mi accuccio a lui “E’ un insensibile demente, e pure lo sa”Continua accarezzandomi i capelli come se fossi un cucciolo indifeso.
“Lo sa benissimo” Risposi io a bassa voce.
Stemmo tutta la serata lì, su quel divano morbido e grande a vederci un film horror, la serata lo richiedeva. Lo seguii tutto fin quando non mi addormentai.
Ad un certo punto sentii la voce di Laffe riecheggiare nella stanza. Mi ero addormentata da Bill, questa non ci voleva.
Apro gli occhi a stento.
Vedo tutto sfocato.
C’è qualcuno d’avanti a me.
Non riesco a capire chi è.
Ma è ...
  
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