Disclaimer ~ Ancora loro. I malandrini della Rowling. Sì, vorrei tanto che questi personaggi mi appartenessero, ma beh. La storia è stata scritta solo per intrattenimento, senza alcuno scopo di lucro. Note ~
• Ho scelto un rating alto per via di alcune espressioni un po' volgari, ma la storia è comunque adatta a tutti :)
• Come ho anche scritto nel mio profilo, lo stile di questa storia è completamente diverso dai miei canoni. Spero l'apprezzerete comunque!
• Il tutto è ambientato durante un'immaginaria vacanza estiva; ecco il perché dell'"Alternate Universe". Come al solito è gradito ogni tipo di commento (suvvia, suvvia! Commentate e fatemi felice :3)
~ Di vacanze e follie estive.
-Gwah-
Appena apro gli occhi realizzo due cose: ho la bocca impastata ed una guancia palesemente bagnata e appiccicosa. Mi premuro di fare una smorfia di disgusto, la peggiore che la mia mimica facciale possa permettermi. E mi fa un male cane il gomito. Che poi: non ho idea di dove cazzo sia. Merlino, non ricordavo fosse così orribile svegliarsi dopo una sana bevuta.
-Spostati- biascico nei capelli di James e subito dopo mi accorgo di trovarmi in un'orgia di corpi addormentati. James non si muove, quell'idiota, ma qualcuno affianco a me sospira.
-Rem?- provo.
-Mmm- mi risponde quello.
Lo sento stiracchiarsi. -Dannato whisky incendiario; e dannato te che me ne hai fatti bere lit... awhg- Rem si alza di scatto e corre verso il bagno, scivolando su una pantofola solitaria.
Esce un minuto dopo, di un pallore straordinario, con la barba sfatta e due occhiaie notevoli.
-Sexy-
-Fottiti-
Decido di alzarmi, sì, mi sembra un'ottima idea. Ma non ho fatto i conti con il mal di testa. Cazzo, non credevo che i miei capelli pesassero tanto. Domani li taglierò.
Trascino i piedi verso il bagno dove un attimo prima Remus ha regalato alla tazza le sue consumazioni alcoliche notturne. L'acqua della doccia è fottutamente fredda e decido di sdrammatizzare emettendo versi striduli da uccello tropicale. L'idea però non garba Remus, che mi richiama dall'altra stanza con un soave: -Se non la smetti ti uccido a morsi-
Mi rendo conto troppo tardi di aver scordato l'asciugamano chissà dove e faccio la mia trionfale entrata in salotto gocciolando acqua sul pavimento e ondeggiando le anche con fare sensuale.
Rem alza un sopracciglio.
-Infantile- mi fredda, lasciandosi cadere pesantemente su un divano.
-Suvvia, Moony, come puoi resistere al mio fascino selvaggio?- gli chiedo ammiccante, allargando le braccia in un gesto di ovvietà.
Remus decide di non rispondermi, supino sul divano ad osservare il soffitto con aria sonnolenta. E decide di rubarmi la scena canticchiando, intonato, una canzone commerciale.
Lui sa quanto io ami essere al centro dell'attenzione, di conseguenza sa che ignorarmi è una spietata dichiarazione di guerra.
-Marrano!- urlo solennemente, gettandomi su di lui e soffocandogli la testa nel petto.
-AAAH! Ah! Mollsgrhf...!-
-Mollsgrhf?- ripeto ridendo.
E lui riesce, incredibilmente, a spingermi via e a metter su un'espressione di odio profondo, prima di lanciarsi su di me e atterrarmi.
-Maledetto sacco di pulci- mi apostrofa ridendo, mentre schiva un pugno e si rotola sul pavimento per cercare scampo alla mia amichevole violenza post-sbornia.
-Posso partecipare a questo affettuoso scambio di coccole?- James si è finalmente svegliato e giace mollemente in piedi, grattandosi la testa con un gesto stanco.
-James, mio unico amore!- urlo con il tono di una ragazzina fanatica e gli salto addosso, per poi azzeccargli un bacio sulla bocca cercando di fare più rumore possibile.
James si scansa velocemente -Levati di mezzo, maledetto pervertito nudo!-
-Quanta enfasi, Jim- Osserva Remus dal pavimento.
-Tu non hai il diritto di parlare, visto che un minuto fa stavi scopando con un cane sul pavimento di una casa presa in affitto-
Prima che Remus possa ribattere ci giunge la voce assonnata e curiosa di Peter.
-Chi scopa?-
-Parli di sesso e spunta Peter-
-Wormtail, torna a dormire, sei troppo giovane per ascoltare tali nefandezze-
-Moony, ho un anno più di te-
-Ah-
-Piccolo Moony, mi passeresti quella pantofola?- James allude a quell'obbrobrio polveroso e morente che spunta dalla porta del bagno.
-Solo se giuri di non chiamarmi mai più Piccolo Moony-
-Su Godric- è la pronta risposta, che non gli risparmia lo schianto della pantofola sulla sua faccia sfatta.