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Autore: Ulissae    12/07/2010    1 recensioni
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year togheter", indetta dal C.o.S.
Non sapeva bene perché si fosse ritrovato in quella situazione. Insomma, non che gli altri avessero idee più chiare, ma lui aveva veramente un buco nero in testa: ogni idea che gli potesse suggerire una soluzione, sembrava venire risucchiata dalla logica al grido di no, non può essere.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sproloquio: mi è venuta in mente vedendo il concerto di MIKA, precisamente osservando la band di supporto. Non ho molto da dire, se non che forse questa storia ha un messaggio (:
La fanfiction partecipa all'iniziativa 2010: a year togheter indetta dal Collection of starlight, con il prompt 42. Suicidio in diretta

The show must go on


Non sapeva bene perché si fosse ritrovato in quella situazione. Insomma, non che gli altri avessero idee più chiare, ma lui aveva veramente un buco nero in testa: ogni idea che gli potesse suggerire una soluzione, sembrava venire risucchiata dalla logica al grido di no, non può essere.
Matteo si ritrovava sul quel palco, in testa le parole del manager che risuonavano: contratto.
Aveva un contratto, avevano quel posto come band di supporto, avevano la possibilità di suonare su un palco serio, con tutta quella gente che -okay, non aspettava loro- li stava acclamando.
Probabilmente non avevano neanche capito il loro nome, ma non importava.
Urlavano. Cantavano. E li seguivano.
-Roma! Sei pronta? Su, vi voglio sentire!-
Si agitava, quel microfono in mano che sembrava fatto d'oro e la sua voce che echeggiava per tutto lo stadio.
Iniziò a saltare come un grillo, si guardava intorno e si chiese dove potesse trovare il fiato per cantare, tanta era l'emozione. I suoi compagni stavano agli strumenti e tutti, indistintamente, sembravano in una forma di catarsi che mai, nei loro diciannove anni di vita, avevano provato.
Liberi, seppure costretti in quel pezzo di legno e metallo, sopraelevati rispetto a tutto e tutti.
Matteo non seppe bene perché decise di fare quella mossa. Magari le urla del pubblico, il sudore, il sangue che dava alla testa, le luci, il ritmo martellante della batteria, quei suoi forti e penetranti.
Glielo avevano sempre detto: non farlo.
Era pericoloso, bastava fiatare un attimo, dare una spinta troppo decisa al microfono e questo, arrotolandosi sul collo, avrebbe sancito la fine.
Ma non gli importava.
Troppa adrenalina. Troppo coraggio. Troppo.
Lanciò con forza il microfono in aria, sfruttando l'assolo di chitarra, e aspettò che questo ritornasse.
L'impatto fu doloroso, ma non gli importò; avvertì il filo pesante arrotolarsi intorno al suo collo, stringergli la pelle, come le spire di un serpente, togliergli il fiato, ma non fece nulla.
Non capì bene come morì, Matteo, probabilmente per soffocamento.
Cadde a terra, divincolandosi, ma nessuno fece nulla, pensarono che fosse una delle tante mosse che si inventava per rendere vivo lo spettacolo. Luca continuò imperterrito a scandire il ritmo con la sua batteria, i suoni mixati da Giovanni non si fermarono, né le corde del basso di Lorenzo smisero di vibrare.
Solo il respiro di Matteo si bloccò. Gli occhi spalancati, le mani strette intorno a quel dannatissimo cavo elettrico, che cercavano di staccarselo di dosso.
Quando la canzone finì e lui rimase lì, al suo posto, steso a terra, tutti capirono che qualcosa non andava.
Peccato che fosse troppo tardi.
I medici dissero che magari, se qualcuno lo avesse soccorso, sarebbe sopravvissuto.
Il pubblico rimase sconvolto, ma dopo poco chiamò a gran voce l'artista per il quale avevano pagato.
I componenti del gruppo piansero lacrime amare, ma il contratto andava firmato e dopo un mese trovarono un degno sostituto -the show must go on, isn't?



Angolo autrice:
nulla da dichiarare (:

Per qualunque domanda, attinente alla storia, a me o agli uccellini che cantano fuori dalla mia finestra, potete usare questo sito e porgermela anonimamente -certo, se vi firmate mi fa ancora più piacere xD-
Mi diverto terribilmente a rispondere *-*.
   
 
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