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Autore: RedLinus    12/07/2010    2 recensioni
laura,una ragazza timida e introversa farà diventare realtà il suo sogno più grande, facendo diventare i personaggi della saga reali. sono gradite tutte le recensioni anche negative, in modo che possa migliorare. grazie e... buona lettura a tutti.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1

 

Ero scappata, ma la mia libertà sarebbe durata poco, la città era troppo piccola per nascondersi.
Camminando con la borsa a tracolla, trascino la valigia a rotelle dietro di me.
Ho fatto bene a chiedere a Elena di tenermela per il fine settimana. Nemmeno i suoi genitori hanno sospettato nulla.
Famiglia….la mia ha perso del tutto la mia fiducia, bè quasi del tutto. Rebecca, la mia amata sorellina minore, non c’ entra, sono loro che hanno qualcosa che non va. Di chi sto parlando?
Di coloro che fino a un paio di mesi prima chiamavo tranquillamente mamma e papà. Non sono mai stata un genio a capire le emozioni degli altri, ed è proprio questo che mi ha fregato. È proprio questo che mi ha spinto a fuggirei casa, a lasciarmi tutto alle spalle e a ricominciare.
Quando mia madre mi prese in disparte quel maledetto sabato di giugno, e mi disse che aveva aspettato la fine della scuola per dirmelo, non ci vidi più dalla rabbia: mio padre, che mi guardava sempre amorevolmente da quando ne ho memoria, l’ aveva picchiata mentre io non c’ero, aveva fatto del male a mia madre, e poi aveva cercato di farne anche a mia sorellina, così piccola e ingenua, non sarebbe riuscita ad opporsi se mia madre non l’ avesse fatta uscire di casa in tempo. Il perché? Mia madre amava un altro, non lo disse ma mio padre capì, lo aveva capito tempo fa, dal modo in cui mia madre e il suo capo si fissavano. Avrebbe chiesto il divorzio e l’ affidamento. Si sarebbe fatta un'altra vita, ma con un peso in meno: se sarebbe riuscita nel suo intento, avrebbe chiesto solo l’ affido di Rebecca, non il mio. Mi voleva lasciare sola con quel…quell’ uomo mentre lei se la spassava con il futuro marito. Ed io non potevo tollerarlo.
Fui tentata da portarmi anche Rebe con me, ma non ero egoista, desideravo che almeno lei fosse al sicuro, con qualcuno che la voleva.
Io me la sarei cavata, avevo predisposto un piano da quando avevo voluto prendermi l’ auto che i miei non volevano prendermi. La madre di Elena, mia amica sin dalle medie, mi aveva procurato un paio di lavoretti che mi avevano permesso di mettere da parte abbastanza soldi per fuggire.
Ero partita nel pomeriggio, dicendo ai miei che andavo a dormire da una amica e che sarei tornata tardi. Avevo tutto il tempo di fuggire lontano, ma necessitavo di un mezzo…


“HEY, LA MIA MOTO!!!” la voce di quel ragazzo era ormai un sussurro. Che ti aspetti, che se lasci la moto incustodita e con le chiavi attaccate nessuno te la toccherà? No, ormai gente onesta al mondo non ne esiste più, e a me serviva qualcosa di veloce. Dopo una decina di minuti sono al magazzino dove ho lasciato la valigia, ma è troppo grossa per essere trasportata, così sistemo tutto nei grossi scomparti della moto, scelta anche per questo.
Guardo fuori: è tardi ormai, mi conviene rimanere dove sono, penso afferrando il poncho blu di lana, regalo di mia madre.
Orribile, ma almeno è utile. Mi faccio trasportare dai ricordi più belli, tutti legati a mia sorella e, ovviamente, alla saga di Twilight, di cui sono una fan accanita. Eh si, quando ero sola in casa era la mia luce nelle tenebre, ma da quel momento sarei sempre stata sola, così presi fuori Eclipse e iniziai a leggere. Non so per quanto lessi, ma quando un cigolio vibrò nell’ aria, fui obbligata ad alzare lo sguardo, che fu attirato da un buco nel soffitto: miriadi di stelle tempestavano il cielo come accendini nel buio di un concerto, solo che non si sentiva altro che silenzio. In quel momento passò una stella cadente, e non ebbi dubbi su quello da desiderare “fa che sia reale fa che sia reale fa che sia reale” pensai fino a che non fu passata. Nulla sarebbe stato più bello di finire nel mondo creato dalla Meyer, ma purtroppo era inventato, ed io ci sarei potuta vivere solo nei sogni.  
O almeno così credevo…

  
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