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Autore: Lutea Eos    12/07/2010    4 recensioni
Mtv movie Awards.
Una grande possibilità per gli attori di farsi conoscere nel mondo. Ma a chi è già conosciuto, come il cast di Twilight, verrà data un'altra possibilità. Quella di scoprire che le persone che hanno interpretato esistono e che i Volturi sono davvero molto arrabbiati.
Un nuovo incontro-scontro tra i Cullen ed i loro nemici di sempre.
Il tutto condito da legami profondi tra attori e personaggi del libro e dall'immancabile romanticismo. Non solo per coppie già affermate ma anche per qualcuno di insospettabile.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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I Volturi avevano già preparato tutta la scena quando i Cullen arrivarono alla palestra.

La loro formazione era la solita, a emiciclo, con i tre capi ben protetti nel centro della figura ed i due prigionieri, Emmet e Rose, subito davanti.

La ragazza era seduta sul pavimento, con lo sguardo tremante verso il basso, un grosso ematoma sul braccio.

Emmet, al contrario, era in piedi, con le braccia incrociate e fissava Rose, anche se in realtà era bene attento a tutto ciò che accadeva intorno.

I Cullen entrarono dalla porta anti-incendio, situata sulla parete opposta.

Carlisle, Edward, Jasper, Jacob, Alice, Bella, Rosalie, Nessie, Esme ed anche Emmet che l’aveva seguita sin da subito erano tutti lì per lei, per salvare Rose. E c’erano anche Kristen, Robert, Ashley e Jackson, anche loro correvano quel pericolo per colpa sua, perché lei aveva deciso di andare a trovare Taylor quel pomeriggio, lei non era stata abbastanza prudente. Con questi pensieri non riusciva nemmeno a sollevare lo sguardo ed a fissarli negli occhi, sentendosi colpevole, odiata e disprezzata.

Nel frattempo, Emmet aveva rassicurato Edward mentalmente sul loro stato di salute, almeno sul lato fisico.

“Amici cari, che piacere rivedervi!” Esordì Aro con un sorriso.

“Piacere nostro, Aro. L’unico vero peccato è che ci incontriamo sempre in situazioni spiacevoli.” Rispose Carlisle cortese.

“La legge è legge, mio caro.”

“Giusto, occorre sempre rispettarla.”

“Vedo che sei ragionevole, mio caro. Allora permettici di eliminare il disguido.”

“Discutiamone, Aro. Non credo che essi possano in alcun modo nuocere.”

“Su cosa si basa codesta tua convinzione?”

“Sono convinto che non ne farebbero parola con nessuno.”

“Ci vogliono garanzie, amico. Non ci si può basare su congetture.”

“Ma non si può nemmeno uccidere delle persone senza un valido motivo. Mi pare che anche questo non sia giusto.” Ribattè Carlisle.

“Quindi tu proponi di lasciarli stare? Di ignorare il fatto? Non ci si può voltare dall’altra parte, lo sai bene anche tu.”

“Ovviamente occorrerebbe controllare, sorvegliare, essere pronti in caso decidessero di parlare. Anche se ribadisco che non credo che questo avverrà.”

“La certezza, Carlisle, ecco cosa manca nel tuo ragionamento.”

“Allora leggi le loro menti, non vi troverai la minima volontà di divulgare la notizia!” Intervenne Edward.

“Nella ragazza non ne ho effettivamente trovato traccia.” Aro guardò con interesse gli attori, socchiudendo gli occhi e facendo schioccare la lingua.

Un brivido cupo scese su di loro, quegli occhi rossi sembravano voler trapassare la loro anima.

“Tuttavia la volontà non sempre viene rispettata. Per questo tendo ad utilizzare utili promemoria.” Disse Aro ammiccando verso Jane con un sorrisetto.

“Non credo occorrano promemoria di questo tipo, Aro”. Disse Bella.

“Anche perché immagino che sarebbero resi inutili, dico bene, mia cara?”

“Dici bene.”

“Allora posso permettermi un esperimento, direi.” Continuò il capo dei Volturi, sotto il cui comando Jane sferrò il suo attacco.

Fortunatamente esso non andò a segno, deviato dalla scudo di Bella.

“Allora, mia dolce Jiselle, vedi cosa puoi fare tu.”

La vampira che aveva ferito Nessie fece decisa un passo avanti.

Nel frattempo Bella dovette indietreggiare di un passo, colta alla sprovvista. Una forza enorme si era sviluppata sopra i Volturi ed era andata a scontarsi con il suo scudo che, non preparato all’impatto, si era ritirato.

Subito Bella cercò di ripristinarlo, emettendo un ringhio di frustrazione quando sentì la potenza che la stava contrastando.

“Mia cara, ho l’onore di presentarti un nostro nuovo acquisto. Si chiama Jiselle, siete simili, avete lo stesso potere come hai sperimentato.”

Bella in tutta risposta ringhiò, mentre Jane osservava la scena con compiacimento.

“Sono poteri utili, per la difesa. Infatti molte situazioni non richiedono un attacco.” Disse Carlisle.

“Già. Purtroppo occorrono anche elementi in attacco, però. Alcune situazioni ricercano massicci interventi, soprattutto quando si è tutori dell’ordine e della legge.”

Rispose Aro.

“Sicuramente i vostri bisogni sono diversi dai nostri. D’altronde apparteniamo a due clan diversi”.

“Già.” Aro rimase in silenzio scrutando i Cullen. “Avendo ascoltato le vostre richieste io e miei fratelli ora voteremo”. Aggiunse infine, indietreggiando di qualche passo, abbastanza per essere al pari di Caius e Marcus. Tese loro le mani ed essi le afferrarono.

Nella palestra tutti erano muti, ad aspettare la decisione, l’unico rumore udibile erano i cuori degli umani che battevano frenetici e i suoni ovattati della strada.

Un bambino stava rincorrendo la madre, pregandola di permettergli di stare ancora un poco sui giochi con i suoi amici.

Una ragazza stava spiegando ad una amica cosa avrebbe indossato alla festa che si sarebbe tenuta quel sabato sera.

Due uomini stavano commentando il pareggio della partita della nazionale che si era svolta la sera prima.

Sulla strada continuavano a passare auto con la radio accesa.

Tipiche attività serali.

Umane.

Improvvisamente, un urlo.

Disumano.

Felix aveva cercato di attaccare Rose, ma Emmet si era posto dinanzi alla ragazza e stava frenando il vampiro. Le loro spinte quasi si equiparavano.

Tutta la famiglia Cullen si mosse in avanti, Edward per primo, già occupato ad aiutare Emmet.

A quei movimenti, tutte le guardie dei Volturi sembrarono prendere nuova vita: si lanciarono in avanti, mirando ad uccidere.

“Basta!” Urlò Alice che non si era mischiata alla lotta ma si era precipitata da Rose “Aro devo mostrarti.” Disse risoluta.

Aro alzò una mano, a bloccare i suoi seguaci. Il potere di Alice l’aveva sempre incuriosito e leggere nella mente di una veggente poteva comunque tornare utile.

“Vieni cara”.

Alice si avvicinò e gli pose la mano, dopo aver rassicurato tutta la sua famiglia con lo sguardo.

“Interessante”. Sussurrò Aro con gli occhi spalancati.

“Gli umani non sono più creduloni e facilmente suggestionabili. Dobbiamo tenere conto che i tempi sono cambiati ed ora si sentono molto più forti e assoluti padroni del mondo.” Suggerì la veggente.

“Fratelli” Cominciò Aro “Ho la conferma che, se questa ragazza, così come uno qualsiasi di questi umani, raccontasse ciò che è successo, verrebbe preso per pazzo e non creduto. Verrebbe curato con farmaci e da psicologi.” A queste parole tutto il corpo di guardia sembrò riprendere possesso del proprio corpo, tornare ad assumere sembianze “umane” non deformate dalla smania dell’attacco.

“Tuttavia” proseguì ancora Aro “questi rimangono ancora un problema. Sono umani e sanno di noi, per le nostri leggi devono essere eliminati.”

“Aro, volevi certezze e te le abbiamo fornite. Non chiedere di più.” Disse Carlisle fissando il vecchio amico determinato. Tutti sapevano che non si sarebbe fermato di fronte ad un nuovo tentativo di attacco di Aro.

“Carlisle ha ragione, non c’è alcun motivo di restare qui. Saremo sempre in tempo a tornare a eliminarli. Come ti dicevo, non sarebbe opportuno creare molto scalpore ora.” Si intromise Marcus.

“Ci sono certezze Aro. Sarebbe un massacro inutile.” Ribadì Carlisle.

“E sia. Sia anche chiaro, però, che torneremo non appena ci arriverà qualche informazione che porti notizia di vostre azioni sbagliate. E non diamo seconde possibilità.” Concluse Aro fissando Jackson negli occhi.

“Per quanto riguarda voi, invece, li avete aiutati a sfuggire dalla legge. La pena dovrebbe essere dura.”

“In ricordo della nostra vecchia amicizia propongo che i Cullen si prendano la responsabilità di controllare gli umani. Seguirli, non permettergli di dire o fare qualcosa di stupido.” Disse Marcus pacato.

“Così eviteremmo di avere una seccatura in più. E anche i Cullen verranno puniti qualora venisse commessa qualche infrazione.” Aggiunse Caius.

“E sia.” Concluse Aro.

 


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Ebbene con questo capitolo abbiamo terminato! *i lettori esultano*

Però ho scritto anche l’epilogo! *i lettori tornano mogi al computer*

Mi dispiace finire questa storia ma direi che ci sono già stati abbastanza colpi di scena. Siete stati fantastici, meravigliosi! Vi abbraccerei uno ad uno! Be’, rimando i saluti all’epilogo, altrimenti mi intristisco.

 

IsAry: Ehi, grazie per tutti i complimenti, mi fai arrossire! Un bacio!

EricaCullen: No, non sono io ad avere avuto gli esami (per fortuna), ma un’amica. Hihi comunque poveri i nostri beniamini, gli sarà venuto un infarto in questo capitolo, credo che mi odieranno… Grazie per i complimenti!

Lazionelcuore: Grazie per tutto!

Ese96: Eh sì hai ragione, sarebbe stato bello vedere anche qualcun altro lì nella bolgia… Hihi, ma magari mi do al comico e descrivo la vita di Kellan e Emmet, come faranno impazzire tutti! Già, potrebbe essere una idea interessante. Grazie per tutti i complimenti!!

Austen95: Eh già… Hihi!

Neverthink: Taylor è Taylor, peccato non sia stato preso in ostaggio dai Volturi! Hihi, scherzo ovviamente, c’erano già troppe persone e poi avevano già due ostaggi… Sono contenta che ti piaccia, comunque il supplizio è quasi finito, tranquilla, ma posso sempre inventare un’altra storia da farti leggere! *me sogghigna* Grazie per tutto, teso, ti voglio bene.

 

   
 
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