I
Volturi avevano già preparato tutta la scena quando i Cullen arrivarono alla
palestra.
La
loro formazione era la solita, a emiciclo, con i tre capi ben protetti nel
centro della figura ed i due prigionieri, Emmet e Rose, subito davanti.
La
ragazza era seduta sul pavimento, con lo sguardo tremante verso il basso, un
grosso ematoma sul braccio.
Emmet,
al contrario, era in piedi, con le braccia incrociate e fissava Rose, anche se
in realtà era bene attento a tutto ciò che accadeva intorno.
I
Cullen entrarono dalla porta anti-incendio, situata sulla parete opposta.
Carlisle,
Edward, Jasper, Jacob, Alice, Bella, Rosalie, Nessie, Esme ed anche Emmet che
l’aveva seguita sin da subito erano tutti lì per lei, per salvare Rose. E
c’erano anche Kristen, Robert, Ashley e Jackson, anche loro correvano quel
pericolo per colpa sua, perché lei aveva deciso di andare a trovare Taylor quel
pomeriggio, lei non era stata abbastanza prudente. Con questi pensieri non
riusciva nemmeno a sollevare lo sguardo ed a fissarli negli occhi, sentendosi
colpevole, odiata e disprezzata.
Nel
frattempo, Emmet aveva rassicurato Edward mentalmente sul loro stato di salute,
almeno sul lato fisico.
“Amici
cari, che piacere rivedervi!” Esordì Aro con un sorriso.
“Piacere
nostro, Aro. L’unico vero peccato è che ci incontriamo sempre in situazioni
spiacevoli.” Rispose Carlisle cortese.
“La
legge è legge, mio caro.”
“Giusto,
occorre sempre rispettarla.”
“Vedo
che sei ragionevole, mio caro. Allora permettici di eliminare il disguido.”
“Discutiamone,
Aro. Non credo che essi possano in alcun modo nuocere.”
“Su
cosa si basa codesta tua convinzione?”
“Sono
convinto che non ne farebbero parola con nessuno.”
“Ci
vogliono garanzie, amico. Non ci si può basare su congetture.”
“Ma
non si può nemmeno uccidere delle persone senza un valido motivo. Mi pare che
anche questo non sia giusto.” Ribattè Carlisle.
“Quindi
tu proponi di lasciarli stare? Di ignorare il fatto? Non ci si può voltare
dall’altra parte, lo sai bene anche tu.”
“Ovviamente
occorrerebbe controllare, sorvegliare, essere pronti in caso decidessero di
parlare. Anche se ribadisco che non credo che questo avverrà.”
“La
certezza, Carlisle, ecco cosa manca nel tuo ragionamento.”
“Allora
leggi le loro menti, non vi troverai la minima volontà di divulgare la
notizia!” Intervenne Edward.
“Nella
ragazza non ne ho effettivamente trovato traccia.” Aro guardò con interesse gli
attori, socchiudendo gli occhi e facendo schioccare la lingua.
Un
brivido cupo scese su di loro, quegli occhi rossi sembravano voler trapassare
la loro anima.
“Tuttavia
la volontà non sempre viene rispettata. Per questo tendo ad utilizzare utili
promemoria.” Disse Aro ammiccando verso Jane con un sorrisetto.
“Non
credo occorrano promemoria di questo tipo, Aro”. Disse Bella.
“Anche
perché immagino che sarebbero resi inutili, dico bene, mia cara?”
“Dici
bene.”
“Allora
posso permettermi un esperimento, direi.” Continuò il capo dei Volturi, sotto
il cui comando Jane sferrò il suo attacco.
Fortunatamente
esso non andò a segno, deviato dalla scudo di Bella.
“Allora,
mia dolce Jiselle, vedi cosa puoi fare tu.”
La
vampira che aveva ferito Nessie fece decisa un passo avanti.
Nel
frattempo Bella dovette indietreggiare di un passo, colta alla sprovvista. Una
forza enorme si era sviluppata sopra i Volturi ed era andata a scontarsi con il
suo scudo che, non preparato all’impatto, si era ritirato.
Subito
Bella cercò di ripristinarlo, emettendo un ringhio di frustrazione quando sentì
la potenza che la stava contrastando.
“Mia
cara, ho l’onore di presentarti un nostro nuovo acquisto. Si chiama Jiselle, siete simili, avete lo stesso potere come hai
sperimentato.”
Bella
in tutta risposta ringhiò, mentre Jane osservava la scena con compiacimento.
“Sono
poteri utili, per la difesa. Infatti molte situazioni non richiedono un
attacco.” Disse Carlisle.
“Già.
Purtroppo occorrono anche elementi in attacco, però. Alcune situazioni
ricercano massicci interventi, soprattutto quando si è tutori dell’ordine e
della legge.”
Rispose
Aro.
“Sicuramente
i vostri bisogni sono diversi dai nostri. D’altronde apparteniamo a due clan
diversi”.
“Già.”
Aro rimase in silenzio scrutando i Cullen. “Avendo ascoltato le vostre
richieste io e miei fratelli ora voteremo”. Aggiunse infine, indietreggiando di
qualche passo, abbastanza per essere al pari di Caius
e Marcus. Tese loro le mani ed essi le afferrarono.
Nella
palestra tutti erano muti, ad aspettare la decisione, l’unico rumore udibile
erano i cuori degli umani che battevano frenetici e i suoni ovattati della
strada.
Un
bambino stava rincorrendo la madre, pregandola di permettergli di stare ancora
un poco sui giochi con i suoi amici.
Una
ragazza stava spiegando ad una amica cosa avrebbe indossato alla festa che si
sarebbe tenuta quel sabato sera.
Due
uomini stavano commentando il pareggio della partita della nazionale che si era
svolta la sera prima.
Sulla
strada continuavano a passare auto con la radio accesa.
Tipiche
attività serali.
Umane.
Improvvisamente,
un urlo.
Disumano.
Felix
aveva cercato di attaccare Rose, ma Emmet si era posto dinanzi alla ragazza e
stava frenando il vampiro. Le loro spinte quasi si equiparavano.
Tutta
la famiglia Cullen si mosse in avanti, Edward per primo, già occupato ad
aiutare Emmet.
A
quei movimenti, tutte le guardie dei Volturi sembrarono prendere nuova vita: si
lanciarono in avanti, mirando ad uccidere.
“Basta!”
Urlò Alice che non si era mischiata alla lotta ma si era precipitata da Rose
“Aro devo mostrarti.” Disse risoluta.
Aro
alzò una mano, a bloccare i suoi seguaci. Il potere di Alice l’aveva sempre incuriosito
e leggere nella mente di una veggente poteva comunque tornare utile.
“Vieni
cara”.
Alice
si avvicinò e gli pose la mano, dopo aver rassicurato tutta la sua famiglia con
lo sguardo.
“Interessante”.
Sussurrò Aro con gli occhi spalancati.
“Gli
umani non sono più creduloni e facilmente suggestionabili. Dobbiamo tenere
conto che i tempi sono cambiati ed ora si sentono molto più forti e assoluti
padroni del mondo.” Suggerì la veggente.
“Fratelli”
Cominciò Aro “Ho la conferma che, se questa ragazza, così come uno qualsiasi di
questi umani, raccontasse ciò che è successo, verrebbe preso per pazzo e non
creduto. Verrebbe curato con farmaci e da psicologi.” A queste parole tutto il
corpo di guardia sembrò riprendere possesso del proprio corpo, tornare ad assumere
sembianze “umane” non deformate dalla smania dell’attacco.
“Tuttavia”
proseguì ancora Aro “questi rimangono ancora un problema. Sono umani e sanno di
noi, per le nostri leggi devono essere eliminati.”
“Aro,
volevi certezze e te le abbiamo fornite. Non chiedere di più.” Disse Carlisle
fissando il vecchio amico determinato. Tutti sapevano che non si sarebbe
fermato di fronte ad un nuovo tentativo di attacco di Aro.
“Carlisle
ha ragione, non c’è alcun motivo di restare qui. Saremo sempre in tempo a
tornare a eliminarli. Come ti dicevo, non sarebbe opportuno creare molto
scalpore ora.” Si intromise Marcus.
“Ci
sono certezze Aro. Sarebbe un massacro inutile.” Ribadì Carlisle.
“E
sia. Sia anche chiaro, però, che torneremo non appena ci arriverà qualche
informazione che porti notizia di vostre azioni sbagliate. E non diamo seconde
possibilità.” Concluse Aro fissando Jackson negli occhi.
“Per
quanto riguarda voi, invece, li avete aiutati a sfuggire dalla legge. La pena
dovrebbe essere dura.”
“In
ricordo della nostra vecchia amicizia propongo che i Cullen si prendano la
responsabilità di controllare gli umani. Seguirli, non permettergli di dire o
fare qualcosa di stupido.” Disse Marcus pacato.
“Così
eviteremmo di avere una seccatura in più. E anche i Cullen verranno puniti
qualora venisse commessa qualche infrazione.” Aggiunse Caius.
“E
sia.” Concluse Aro.
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Ebbene
con questo capitolo abbiamo terminato! *i lettori esultano*
Però
ho scritto anche l’epilogo! *i lettori tornano mogi
al computer*
Mi
dispiace finire questa storia ma direi che ci sono già stati abbastanza colpi
di scena. Siete stati fantastici, meravigliosi! Vi abbraccerei uno ad uno! Be’,
rimando i saluti all’epilogo, altrimenti mi intristisco.
IsAry: Ehi, grazie per tutti i complimenti, mi fai
arrossire! Un bacio!
EricaCullen: No, non sono io ad avere avuto gli esami (per
fortuna), ma un’amica. Hihi comunque poveri i nostri
beniamini, gli sarà venuto un infarto in questo capitolo, credo che mi odieranno… Grazie per i complimenti!
Lazionelcuore: Grazie per tutto!
Ese96: Eh sì hai ragione, sarebbe stato bello vedere
anche qualcun altro lì nella bolgia… Hihi, ma magari mi do al comico e descrivo la vita di
Kellan e Emmet, come faranno impazzire tutti! Già, potrebbe essere una idea
interessante. Grazie per tutti i complimenti!!
Austen95: Eh già… Hihi!
Neverthink: Taylor è Taylor, peccato non sia stato preso in
ostaggio dai Volturi! Hihi, scherzo ovviamente, c’erano
già troppe persone e poi avevano già due ostaggi…
Sono contenta che ti piaccia, comunque il supplizio è quasi finito, tranquilla,
ma posso sempre inventare un’altra storia da farti leggere! *me
sogghigna* Grazie per tutto, teso, ti voglio bene.