Questo capitolo sarà la discussione che hanno Merlino e Artù riguardo alla magia di Merlino. Sperò vi piaccia!
" Artù, io sono un mago. "
Dopo queste parole Gwen e Morgana erano letteremente scappate dalle stanze del principe per non assistere alla sua sfuriata, così Merlino e Artù si erano ritrovati soli.
" E quando pensavi di dirmelo, di grazia? " l' espressione di Artù era decisamente sconvolta e... delusa.
" Io... non potevo... cioè, voi siete il figlio del re! " protestò Merlino.
Artù lo fissò intensamente e rispose aspro: " Pensi che io sia come mio padre!? "
" Non ho mai detto una cosa simile! " si difese Merlino, mentre Artù si avvicinava maggiormente a lui, mettendolo spalle al muro.
" Però lo hai pensato! " ribattè il principe ereditario, soffiando come fosse un gatto.
" Non è vero! Ho solo avuto paura di dirvelo per non crearvi un problema! Insomma, vostro padre... " tentò il mago, ma fu interrotto da Artù, che lo schiacciò del tutto contro il muro: " Allora non ti fidi di me! "
" Se voi mi fareste finire almeno una frase io... "
" Tu cosa, Merlino? " il principe si allontanò bruscamente dal proprio servo e si sedette sul letto.
" Vedete, lo avete fatto ancora! " Merlino si avvicinò cautamente al ragazzo.
" Cosa, Merlino!? Cosa!? " Artù si rialzò e afferrò il mago per le spalle.
" Mi interrompete! " rispose deciso l'altro con il suo solito tono di sfida.
" Bene! Allora parla! " urlò il principe senza mollare la presa sul servo.
" Io non vi ho mai detto della mia magia perchè volevo aspettare il momento giusto! " spiegò Merlino fissando Artù, che rispose: " E questo secondo te era il momento giusto?! "
" No, ma sono stato costretto visto che là fuori c'è un esercito di maghi! E per giunta sanno del mio potere se hanno cercato di allontanarmi da voi! "
Merlino fù nuovamente interrotto, ma questa volta dalla campana che suonava l'allarme.
Subito Artù uscì dalle proprie stanze e vide Gwen e Morgana che gli correvano incontrano.
Il principe si voltò verso Merlino e disse: " Tu resta quì! "
" Perchè dovrei? " protestò il mago.
" Perchè mio padre ti crede coinvolto in questo attacco e se ti vede ti farà uccidere... e non senza motivo direi, visto che a Camelot c'è la pena di morte per chiunque pratichi la magia... " Artù ghignò divertito dall' espressione terrorizata del mago, poi gli si avvicinò e gli prese una mano.
" Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me. " sussurò poi il principe.
" Grazie. " sussurrò di rimando Merlino stringendo la mano di Artù, poi aggiunse: " Vengo con voi, non mi farò vedere! "
" Come vuoi. " concesse il principe, poi i due iniziarono a correre verso la sala delle riunioni insieme alla pupilla del re e alla sua serva.