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Autore: Heven Elphas    13/07/2010    5 recensioni
Ci sono ricordi che mi fanno ragionare più a fondo ed altri che invece riesco a raccontare con ironia e distacco, parlare del rapporto con il mio geco leopardino fa parte della prima categoria, insieme alla mia musica. Qualsiasi altra cosa credo sia compresa nella seconda, soprattutto l’Amore e i sentimenti, la famiglia e la carriera e via dicendo. Quindi riprendiamo la trama da questa categoria di cose inutili ed insensate… Alla gente sembra piacer leggere dei fatti amorosi più di qualsiasi altra cosa. ----- Chance Millen suona in una cover band Grunge ed è in corsa verso il suo futuro come musicista, mentre l'attrazione per Kory Thorne continua a distrarlo e disilluderlo. Non è una storia così romantica e idilliaca come sembrerebbe, però... L'indcisione e le contraddizioni del protagonista continuano ad infierire su tutto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '...The laziest days of a life...'
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Don’t lie to me…

 

 

Where Will You Sleep Next Night…?

 

 

 

Don’t lie to me…

Tell me where did you sleep last night? (1)

 

 

 

      Sai chi sono i Nirvana? No? Allora lasciati dire che questa storia non fa affatto per te, ridicolo coglione! Dovresti prima farti una cultura musicale e poi potrei perdonare la tua presenza qui… Dico, chi ti fa leggere il mio racconto se nemmeno conosci la band che mi piace?

      Forse potrei perdonarti, però. Forse dovrei permetterti di leggere qualche riga. Non è colpa tua se la società è costituita da un branco di ignoranti che definiscono musica ciò che non lo è… Se quello che ti sparano alla radio da mattina a sera è solo feccia. Magari posso darti una mano, bello… Non si sa mai che io possa convertirti.

      Se invece sei qualcuno che i Nirvana ce li ha dentro nel sangue come me, allora non c’è dubbio che tu possa restare qui. Scommetto che tu puoi capire un bel po’ di quello che scriverò.

      Beh, spero proprio che tu sia pure un po’ di mentalità aperta, sai… Ne avrai bisogno se vai avanti a leggere. L’omofobia qui non è benaccetta.

      Okay, okay… Adesso che ho avvisato entrambe le categorie, posso iniziare tranquillamente a raccontare cos’è successo.

      Sono Chance Millen, attualmento ho 18 anni, piacere…

* * *

 

 

Come as you are, as you were,

As I want you to be

  As a friend, as a friend, as an old enemy (2)

 

 

  About Kory

 

   Era lui che mi punzecchiava il cervello da quando l’avevo visto ad uno dei nostri concerti. Si chiamava Kory Thorne, aveva due anni in più del sottoscritto e indossava sempre una maglia dei Guns’n’Roses, d’inverno sotto la giacca in pelle. Non che  non ci avessi mai parlato o che prima di quello storico concerto non lo conoscessi… Siamo intesi, eravamo alla stessa scuola primaria e ogni tanto ci si beccava nel locale che tutti gli alternativi come noi frequentavano per sentire musica decente. L’unico grande problema era che non andavamo affatto d’accordo. La discussione più amichevole mai avuta fu la volta in cui mi diede del “lattante che vuole fare il rocker” quando frequentavo la secondaria…

      Ricordo la sera del mio quarto concerto con la band come il nostro primo ‘vero e proprio’ incontro, dal momento che lui mi si avvicinò per stringermi la mano e congratularsi con me. A dir la verità avevo pensato che volesse rompermi la mia stessa chitarra in testa ed insultarmi per aver suonato da cani. Quanto segue però esplicherà il tutto nei minimi particolari…

 

* * *

 

      Ero appena sceso dal piccolo palco, gettandomi tra le braccia di amici venuti a sostenerci in questa nostra impresa per fare successo. Eravamo una cover band principalmente, ma stavamo provando a proporre alcuni pezzi nostri di cui ne avevamo due davvero stupefacenti. Il pubblico reagiva bene, movimentandosi in un pogo da spaccare le ossa! Avevo già notato Kory in mezzo alla piccola folla, l’osservavo spingere e prendere a gomitate gli altri quando il riff si faceva potente. Mi ero stupito davvero tanto, convinto che uno come lui non avrebbe mai apprezzato in quel modo la mia musica.

      Insomma, me ne stavo lì in mezzo a quel branco di dementi che mi strofinavano i capelli quando il sopraccitato signor Thorne mi si è avvicinato e ha allungato la sua mano piena di anelli verso il sottoscritto. Ecco… Il mio cuore a quel punto ha fatto una giravolta su se stesso, bloccando il flusso sanguigno e mandando in palla neuroni, ormoni e chissà cos’altro nella mia materia cerebrale. Could've had a heart attack!!! (3) Un po’ per la paura che avesse intenzione di picchiarmi od offendermi in mezzo a tutti i miei conoscenti, un po’ per l’attrazione che provavo per lui da tempo indefinito. Sindrome di Stoccolma…?

      -Hey, il piccolo Millen ora fa il chitarrista! Chi l’avrebbe mai detto…-

Urlò mentre batteva la mano sulla mia spalla, facendomi sentire gli anelli che collidevano con l’osso. Sopportai il dolore, perché lo stupore del sentirlo parlare con me sovrastava ogni altra sensazione che provavo in quel momento. Sorrisi da idiota, come mi accade di solito nei momenti in cui sono abbastanza emozionato. Vado in tilt: un blackout d’intelligenza. Lo fissai e basta, con il vuoto nel cervello e una vocina dentro di me che stava cercando -senza successo- di suggerirmi cosa rispondere. Ne uscii con una stupidaggine delle mie: frasi senza senso buttate lì in un momento d’imbecillità.

      -Volevo fare l’escort in verità, ma a quanto pare non sono abbastanza carina.-

      Lui agrottò le sopracciglia, prima di scoppiare in una risata fragorosa che restò comunque sovrastata dalla musica che la nuova band aveva iniziato a suonare.

      -Scemo… No, seriamente! Complimenti!-

      Si portò la mano fra i capelli ricci color mogano, spostandoseli dalla fronte sudata quasi quanto la mia. I concerti sono una faticaccia per entambe le parti, pubblico e band… Ma una fatica di quelle piacevoli, tipo una soddisfacente ora di sesso sfrenato con la musica.

      Sì, lo paragono al sesso perché in quel momento il mio intero corpo pensava a quello… Per me Kory era come la Gibson SG per un fan sfegatato di Angus Young. L’oggetto del desiderio… Ciò che volevo assolutamente avere: era il tipico ragazzo che trasudava sensualità da ogni poro della sua pelle perfetta. Non potevo fare nulla, né parlare né muovermi solo perché lui mi stava liquefacendo il cervello.

      Lui scosse i ricci, lanciandomi uno sguardo interrogativo non comprendendo forse il mio atteggiamento assurdo. Così provai a riprendere in mano la situazione e comportarmi come una persona dotata di comprendonio.

      -Ci facciamo una birra, ti va? Offro io…-

Gli proposi, così che lui accettò e si fece strada verso il bancone con me al seguito e mi accorsi che era in grado di catturare gli sguardi tanto facilmente come una calamita lanciata in un mucchio di chiodi. Io probabilmente ero uno dei tanti pezzi di ferro che aveva attorno, ma non volevo darmi per vinto. Una birra è sempre un’ottimo inizio per una lunga amicizia… Non sei d’accordo con me?

Seduti al bancone mi concentrai sulla situazione per non cadere in qualche astruso momento di mutismo e contemplazione, riuscendo ad avere una conversazione degna di essere definita tale. Parlammo di musica, litigammo su quale gruppo fosse il migliore della storia per poi non trovarlo, discutemmo sulle chitarre elettriche e sulle canzoni da suonare… Il miglior dialogo che abbia mai avuto con qualcuno riguardo alla mia passione. E proprio nel rendermene conto iniziai a provare qualcosa di più di un’attrazione da una botta e via. Dico, non era solo sesso ciò che Kory m’ispirava. Cazzo, sapeva parlare in modo intelligente e ne sapeva tanto di musica da spaccarti il culo… Mica quei soliti ignoranti che ti spiattellano in faccia di ascoltare Rock’n’Roll e quando gli chiedi chi sia mai Saul Hudson loro balbettano un “cazzo ne so degli sconosciuti! Ascolto i grandi, io!”. Ce ne sono in giro talmente tanti che cominci a pensare che forse sei il solo ad ascoltare rock.

Kory era… Era Dio!

-Così alla fine hai lasciato perdere tutto per una cover band dei Nirvana…?-

Mi chiese all’improvviso, dopo aver saputo della mia dipartita dalla band in cui suonavo precedentemente. Con tutta probabilità un amante del Rock’n’Roll puro e crudo non capiva questa mia scelta di affidarmi nelle mani del Grunge. Però il suo interesse verso la mia decisione mi lusingava, riempiendomi di quell’orgoglio che solo la mia musica riusciva a darmi.

-Esatto… Non mi andava di continuare a fare ciò che volevano gli altri. E poi, con tutto l’amore che provo per i Guns, fare Welcome to The Jungle non mi andava proprio a genio!-

Ridacchiai, ricordandomi di quella volta in cui provando la canzone mi ero arrabbiato così tanto da tirare un calcio all’amplificatore facendo volare la scarpa in faccia al batterista. Bei momenti, sì… Ma non abbastanza da farmi restare con quei miei tre amici.

-Sei un chitarrista un po’ schizzato, eh? Sai, Chance…-

Il nostro discorso fu improvvisamente interrotto dall’arrivo di un tizio con una giacca da baseball con sopra toppe di alcuni gruppi rock, che diede una sberla bella forte sulla nuca di Kory. Mi chiedo se lui sorridesse perché i capelli avevano attutito il colpo e ciò lo rendesse fiero… Comunque  questo individuo puntò i suoi occhi azzurri verso di me ed iniziò a parlare a vanvera come se ci conoscessimo da una vita.

-Hey, amico, questo devo portarmelo via perché dei conoscenti ci aspettano in un altro pub e dobbiamo raggiungerli… Vi sentite su facebook al massimo, se dovete dirvi stronzate.-

Scoprii in seguito di chi si trattava, ma in quel momento mi venne voglia solo di mandarlo a fanculo per avere rotto l’atmosfera magica che si era creata intorno a noi. O meglio, intorno a me in particolare… Non potevo –e non posso ancora- dire con certezza se il caro Mr. Thorne si sentisse  avvolto nello stesso velo caldo e sognante in cui io ero totalmente infagottato.

-Arrivo, Pau… Dicevo…-

Kory si voltò divertito verso di me, prima di svuotare il boccale ed appoggiarlo al bancone soddisfatto.

-Chance… La gente come te va lontano.-

Mormorandolo mi diede una pacca sulla schiena prima di alzarsi e andare a sbattere con la spalla contro questo ‘Pau’. Si insultarono amichevolmente, prima di salutarmi e farsi spazio tra la ressa a forza di gomitate, sparendo così dalla mia vista.

Se leggi penserai che a quel punto io fossi felice e contento, dato che avevo parlato con Kory Thorne senza essere pestato ed ero stato tanto vicino a lui da sentirne l’odore. Sbagliato… Mi sentivo un coglione miserabile. Lì da solo al bancone come una checca scaricata al primo appuntamento per un ex rispuntato all’improvviso. Insomma, so che quello non è un suo ex, ma in quel momento mi passò per la mente quest’idea… E non giovai affatto del momento passato insieme, dato che ero più propenso a sotterrarmi nella mia fossa di amarezza.

Solo come un cane solitario, abbandonato sotto la pioggia di Novembre in una pozzanghera in mezzo alle campagne del West Sussex…

      Unica consolazione il boccale di birra che mi sorrideva storto, straboccando schiuma e brulicando di bollicine malefiche. Mi ci affondai per affogare crudelmente quel parassita al mio interno conosciuto come ‘depressione’, sperando seriamente che morisse al più presto e mi liberasse dalla sua nefasta presenza. Lo so. È ingiusto paragonare le mie seghe mentali e paranoie ad una vera e propria malattia. Ma sai, da adolescente sei convinto di esser l’unico infelice sulla faccia della terra o che, comunque, ciò che ti affligge sia più grave di qualsiasi altra emozione provata dal resto del genere umano. Io ero questa specie di persona totalmente egocentrica. La mia disgrazia in quel momento non aveva pari…

-Un’altra birra…-

Mugugnai al barista che mi sorrise e mi appoggiò davanti un altro boccale, ritirando quello vuoto di Kory.

-Fai due, Luke!-

Mi voltai a controllare chi ci fosse al mio fianco e notai questo ragazzo castano, quasi un piede più alto di me. Mi sorrise e fece per parlare, ma dietro di lui arrivò un biondino dalla bellezza impressionante che lo interruppe.

-Un’altra birra e tornare a Rye sarà improbabile…-

-Ma no, dai… Reggo benissimo l’alcool!-

Li osservai per qualche secondo e il mio gay-radar percepii la situazione tra i due sconosciuti: coppia fissa dall’intrascurabile fascino. Non era difficile neanche capire che ruolo avessero in tale relazione…

-Hey… Tu sei il cantante/chitarrista della band di prima, vero? Complimenti!-

Il moro alzò il pollice in mia direzione e attirò l’attenzione del suo compagno verso il sottoscritto, così che venni come catturato dai suoi occhi grigiastri. Se Kory ispirava sesso, questo qui invece suscitava un impeto di violenza tale che mi sentivo uno dei drughi di Arancia Meccanica. Presente…?

-Grazie…-

Mi sentii rispondere da bravo ebete mentre il biondo continuava ad ammaliarmi ed invogliarmi a tirargli uno schiaffo grazie al suo sguardo saccente e vanitoso. Per mia sfortuna sorrise incantandomi del tutto, sussurrando qualcosa in francese all’amico. Giuro sulla mia discografia dei Nirvana che, se solo non ci foss stato di mezzo il moro, mi sarei alzato e avrei spento quel sorriso direttamente con le mie labbra. Non so, amico, se ti è mai capitato di essere attratto da una persona che ti faceva tanta rabbia! A me quella sera stavano andando in subbuglio gli ormoni… Tra lui e Kory andava a finire che appena sarei andato a dormire avrei fatto sogni davvero agitati.

-Grazie a te del concerto…-

Disse il ragazzo che tra i due era di certo l’attivo e notai che alzandosi fece per stringere il fianco dell’amico, ma si bloccò con un’espressione triste sul volto. Allora cominciai a pensare… Sì, non stupirti! Pure io ogni tanto penso, non so tu.

Guardandoli vidi me e Kory, in un futuro prossimo proprio in quello stesso pub: io seduto sui divanetti all’angolo e lui in piedi di fronte a me con il sorriso sulle labbra. Mi osservai schivare la sua mano che cercava di accarezzare la mia guancia, mentre i nostri amici ci fissavano guardinghi e curiosi. Poi Kory, offeso e ferito, se ne andava via di corsa dal locale. Stavo immaginando la fine della nostra storia senza che fosse nemmeno iniziata, amico! Non so se fosse la momentanea cover dei Pink Floyd che stava suonando l’altro gruppo o le troppe birre bevute durante la serata, o l’hamburger alla cipolla davvero pesante che avevo mangiato… Ma stavo davvero dando fuori di matto! Giuro a volte mi spavento del mio stesso cervello…

Quella sera uscii dal locale con la chitarra e il mio zaino in spalla abbandonando l’amplificatore dov’era, sapendo che Fred l’avrebbe portato a casa sua. Non salutai che qualche amico e sparii dalla vista in pochi istanti, dirigendomi verso Old Lydd Road con la voglia di vedere il mare e sentire solo il rumore delle onde sul bagnasciuga. Non sono mai stato un grande fan del mare, sai… Forse nascere in una località balneare e passarci tutta la vita finisce per farti odiare quella massa d’acqua ondeggiante. Sentivo però il bisogno di restare da solo e sapevo che tra le sterpaglie sulla spiaggia non ci si avventurava anima viva il sabato notte. Erano tutti troppo occupati a sballarsi per i pub e le discoteche, per permettersi una passeggiata sul lungomare. Penserai che sarebbe stato meglio se fossi tornato a casa, no? Beh… Perché rimasi sdraiato a dormire sulla sabbia e circondato dai cespugli per tutta la notte lo capirai presto anche tu, non preoccuparti.

Qui dovrei spiegarti qualche cosa su di me, sai, tanto perché tu capisca un po’ con che persona hai a che fare: non credo che dire solo che sono omossessuale e che mi piacciono i Nirvana sia utile. Il fatto veramente divertente è che ora non ti spiegherò proprio un cazzo! Non sono quel tipo di persona che ama parlare troppo di sé e di ciò che è, quindi dovrai sopportarmi così come mi presenterò nel racconto. Più che tutto capirmi non è il mio forte e sarebbe impossibile tentare di farlo in poche righe. Non dirmi che tu ne saresti in grado? Non è mica un tema da scuola primaria in cui ti dicono di scrivere un bel testo descrittivo di almeno venti righe!

Per adesso ti dirò solo una cosa, giusto perché tu lo sappia: sono veramente una persona senza speranza.

 

 

 

 

 

 

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Note/citazioni…

 1 Where did you sleep last night? (Unplugged – Nirvana)

2 Come as you are (Nevermind – Nirvana)

3 Tourette’s (In Utero – Nirvana)

 

 

Ciao a tutti i pochi fedeli che mi aspettano, o a chi di nuovo ha deciso d’imbarcarsi in un mio racconto…

 

Questa è un’originale che sto scrivendo da un po’ e con cui faccio mooolta fatica a confrontarmi dato che il protagonista è davvero complicato. Q_Q Ma ora sembra che io possa viaggiare abbastanza serena… La mia lunga pausa è dovuta anche a questa grande difficoltà! …mi piacerebbe davvero pubblicare di più. =(

 

L’introduzione ammetto che è un po’ maleducata e spaccona però, per l’appunto, Chance è un tipo un po’ su di giri e uno che se ne sbatte delle formalità. Quindi non vorrei proprio offendere nessuno delle persone che non ascoltano i Nirvana! XD

 

So che dal primo capitolo è difficile decidersi se una storia sia o no, però seriamente e sinceramente, vorrei che mi lasciaste qualche commento con il vostro parere anche solo per sapere se continuare a postarla o no! ^^

 

…i due che appaiono al pub, la coppietta affiatata, sono Etienne e Stephan della mia storia “Pour Toujours ton Prisonnier”! Che abitavano nella cittadina vicino a Camber… <3

 

…vorrei ringraziare una persona in particolare che probabilmente non leggerà mai questa storia, ma è stata fonte d’ispirazione per Chance quasi in tutti i suoi particolari!!! Quindi, lettori, se trovate complicato il nostro protagonista è dovuto solo a questo ragazzo a cui è ispirato!!! XD

 

Allora, enjoy it e fatemi sapere se il protagonista interessa un po’!

 

 

XOXO

Miky

 

 

 

   
 
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