Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Ely_11    13/07/2010    3 recensioni
Come si comporterà un Justin Bieber di 16 anni con il suo primo amore che gli chiede aiuto per diventare una famosa cantante? La ragazza (Italiana, ovviamente, con origini Americane) ricambierà il suo amore segreto? Realizzerà il suo sogno? Riuscirà l'amore a trovare la strada per sbocciare anche per loro due? E si sa, quando Amore e Fama si incontrano... P.S: questa è la mia seconda fan fiction, e non ci ho ancora preso bene la mano. Non ammazzatemi subito...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14: Finalmente... quasi liberi!

 

<< Guarda! >> mi disse Deep, indicando con un dito una parte del soffitto.

Immediatamente posai lo sguardo in quella direzione e notai quello che, prima, aveva visto anche lei: un condotto d'aerazione, abbastanza grande.

Deep si avvicinò e iniziò a squadrarlo pensierosa, come se lo stesse valutando. Io attesi, paziente.

Poi lei si girò verso la mia direzione, con un sorriso compiaciuto sulle labbra. << È abbastanza grande, però chissà dove sbocca... >> mi informò, quasi con aria professionale.

Se fossimo stati in un altra circostanza (un po' meno pericolosa) mi sarei messo a ridere, però quello non era esattamente il momento più adatto. Mi avvicinai anch'io, mettendomi esattamente sotto di esso. << Come pensi di procedere? >> le chiesi, pratico.

Lei non mi rispose, ma si limitò a fissarmi esattamente come stava facendo prima con il condotto: con sguardo critico.

<< Secondo te, chi tra di noi due è più forte? >> mi chiese poi, dopo una manciata di minuti.

Io feci spallucce, poi dissi: << Tu, ovvio! >>.

Lei annuì, seria. << Bene, allora fai esattamente ciò che ti dico io: mettiti in ginocchio >> mi disse, convinta.

Io, di rimando, la guardai confuso, ma la accontentai. Lei mi fece un sorriso. << Bene, ora arriva la parte più difficile: adesso io metterò i miei piedi sulle tue spalle e in quel momento tu ti dovrai alzare, in modo che io possa raggiungere il soffitto. Mi raccomando, non farmi cadere! >> mi minacciò, puntando il dito contro il mio petto.

Io la guardai strabiliato e leggermente impaurito. Voleva davvero venirmi sopra??

<< Scusa, ma visto che tu sei la più forte, non dovrei essere io a salirti sopra? >> le chiesi.

Deep sbuffò, guardandomi leggermente seccata. << No, per due motivi: in primis perché tu hai un equilibrio del cavolo, perciò non riuscirai mai a stare sulle mie spalle; in secondo luogo, poi, devi sapere che quando sarò salita dentro il condotto dovrò compiere un lavoro che richiede molta più forza di questo: tirarti su! >> sbottò, irritata.

Io la guardai, ancora non del tutto convinto, poi le feci un cenno col capo, segno che poteva procedere.

Dopo un altro sbuffo, sentii il suo piede appoggiarsi sulla mia spala, seguito a ruota dall'altro. Immediatamente sentii tutto il peso di Deep gravare sulle mie spalle. Cavolo, era davvero pesante!!

Le presi i piedi con tutte e due le mani, in modo da non farla cadere, poi mi eressi sulla persona, sperando che Deep riuscisse in fretta ad entrare.

Sentii dei rumori metallici provenire più in alto, vicino alla testa di Deep. Poi un rumore sordo sopraggiunse alle mie orecchie, infine sentii che il peso diminuiva, gradualmente ma anche lentamente. Ci furono molte volte in cui l'intero peso del corpo di Deep tornò ad appoggiarsi sulle mie spalle, ma alla fine esso si annullò del tutto. Quel genio di Deep ce l'aveva fatta!!

Non appena le mie spalle doloranti furono libere, inizia a massaggiarmele, sollevato.

<< Ehi, potrai rilassarti quando usciremo da qui, ma ora perché non ti sbrighi? >> mi chiese ironica. Con uno sbuffo, mi girai a guardarla, alzando lo sguardo. Successivamente, vidi il suo bel faccino sbucare fuori dal condotto, insieme al suo braccio, teso verso di me, e con una mano che mi invitava a stringerla. Io lo feci e così sentii che cercava di sollevarmi su, verso il condotto. Ora avevo capito: se io fossi stato al suo posto, di certo non sarei riuscito a trainarla su, ma lei invece poteva, perché era più forte.

Ce l'avevamo quasi fatta, però, all'ultimo momento, sentii la presa di Deep farsi più inconsistente e, infine, non riuscì più a tenermi. Caddi a terra e, non appena la mia testa colpì il duro pavimento, lanciai un piccolo urlo, sia per il dolore che per la sorpresa.

Subito mi rialzai, sperando che nessuno si fosse accorto di niente. Purtroppo, però non fu così: sentii alcune voci borbottare qualcosa, sotto di noi; poi un'eco di passi sordi.

<< Justin, muoviti!! >> mi urlò Deep, spaventata.

In quel momento la consapevolezza fece breccia nella mia mente: i nostri rapitori si erano accorti che stava succedendo qualcosa. Stavano venendo a controllare. Perciò... presto mi avrebbero beccato.

A questo pensiero mi si drizzarono i capelli sulla nuca. In un gesto disperato, mi fiondai verso Deep, che aveva ancora la mano tesa verso di me. Spiccai un balzo, poi la mia mano incontrò la sua, che mi stinse il braccio, ancora più forte di prima. Subito dopo sopraggiunse anche l'altra sua mano, in aiuto. Sentii l'aria sotto i miei piedi, e tentai di aiutarmi anche con quelli. Grazie alla scarica di adrenalina appena ricevuta, riuscì a tirarmi su. Con un gesto secco, Deep mise a posto il coperchio che chiudeva il condotto. Appena in tempo, a quanto pare. Un attimo più tardi sentimmo la porta aprirsi. Sentii la mano di Deep poggiarsi sulla mia spalla. Mi voltai verso di lei, e notai che mi indicava qualcosa. Venni più vicino a lei, e notai che c'era un piccolo buco, grande quanto una mano, dove si poteva vedere più o meno ciò che succedeva nella stanza. Vidi che due figure erano entrate. Non riuscivo a vederle bene, ma avevano in mano qualcosa.

Subito avvertì la paura. Paura di essere scoperti.

Riuscii quasi a percepire lo stupore dei due uomini, seguito prontamente dalla rabbia.

<< Dove sono? >> chiese la prima figura, in tono infuriato.

L'altra figura, invece, sembrava più impaurita. Guardò nervosamente verso destra. << La finestra? >> chiese, esitante.

L'altro, quello che aveva perso la testa, gli diede uno spintone. << Idiota, siamo al secondo piano! >> ribatté, urlando.

Dopo un attimo di smarrimento, l'uomo impaurito, iniziò a tremare. << Al capo non piacerà la cosa... >> sussurrò, tremando più forte al pensiero.

Il suo compare lo spintonò di nuovo. << No, certo, ma dobbiamo trovarli! Sono solo due ragazzini, che diamine! >> disse, ma stavolta con una punta di paura nella voce.

A quelle parole, sentii Deep emettere un sibilo soffocato tra i denti. Era chiaro che non le piaceva essere sottovalutata. Per tranquillizzarla, le misi una mano sulla spalla.

<< Avvertiamo gli altri, su! >> esortò la figura più risoluta.

Dopo due secondi sentimmo la porta sbattere. Immediatamente, entrambi, emettemmo un sospiro di sollievo. Non ci avevano trovati. Non ancora, almeno.

Mi girai verso Deep. << E ora che facciamo? >> le chiesi.

Lei m fissò, come se avessi chiesto una cosa ovvia. << Dobbiamo seguire il condotto. Da qualche parte sbucherà, no? >>.

<< Sì, speriamo solo che non sia la stanza dove alloggiano i nostri rapitori! >>.

<< Fede, amico! >>.

Dopodiché, la sentii strisciare, allontanandosi. La fermai, prendendola per un piede.

<< Ma se poi scoprono che ci siamo intrufolati qui? >> le chiesi agitato.

La sentii fare spallucce. << Che importa, tanto sono troppo grossi per venirci a ripescare! >> mi disse tranquilla.

Io rimasi allibito. Insomma, come poteva rimanere così calma, in una situazione del genere?? A me già andava bene che non mi venisse una crisi isterica!

Scossi la testa, lasciando cadere l'argomento. Mi avrebbe solo fatto peggiorare il mal di testa.

La seguii, strisciando, in fila – ovviamente lei davanti e io dietro.

Dopo qualche minuto che strisciavamo, la sentii fermarsi di colpo. Io, però, non riuscii a franare con la sua stessa rapidità, perciò le andai addosso, spingendola leggermente. Peccato che fu abbastanza. La sentii precipitare verso il basso, con un leggero grido che le uscì dalle labbra. Sentii, poi, che prese la mia mano con la sua. Intelligente, né? In questo modo si assicurò che anch'io venissi giù con lei. In men che non si dica venni trascinato in quel nero accecante con un grido.

Sentivo che stavamo cadendo ad una velocità assurda. Era un po' come fare le montagne russe in discesa... con la sola differenza che lì la giostra è ben protetta, perciò non ti puoi far male; purtroppo, però, quello non era un gioco! Stavo cadendo nel vuoto, senza sapere dove il condotto finiva, e in più senza sicurezza assicurata. Che bella cosa!

Per fortuna la nostra discesa durò solo pochi secondi. Per mia fortuna, il mio colpo venne attutito grazie a qualcosa di morbido, sotto di me... oh, no! Era Deep!!

La sentii gemere – oppure lanciare ogni genere di imprecazioni, ma non si capiva molto bene – mentre scendevo dal mio “paraurti”.

<< Stai bene? >> le chiesi esitante.

Un altro gemito, più pronunciato. << Stavo meglio se non mi venivi addosso >> sussurrò, massaggiandosi il naso con entrambe le mani.

Io iniziai a guardarmi intorno. Eravamo sempre nel condotto. << Ma che è successo? >> chiesi.

Dopo l'ennesimo gemito, rispose: << Credo proprio che siamo scesi. Ora siamo nel piano di sotto. >> ragionò, a bassa voce.

Mi guardai nuovamente intorno, cercando... ah, trovata!

Mi avvicinai a ad un altro di quei buchi che, prima ancora, ci aveva fatto osservare la stanza al piano di sopra. Non appena fui abbastanza vicino, diedi una sbirciata. Il mio cuore perse un battito, quando si accorse che la stanza era vuota, e un sorriso mi si aprì in viso. Eravamo liberi!

<< Deep, vieni. Guarda qui, non c'è nessuno! >> esultai, invitandola a guardare a sua volta nel buco. Lei ci diede una sbirciata, poi fece una smorfia. << Non è detto che possiamo avere via libera. Magari quella porta non porta all'uscita. Pensa a cosa succederebbe se, non appena aperta, ci trovassimo faccia a faccia con quegli uomini?! >> mi disse, penetrante.

A quel pensiero feci una smorfia. Sì, era meglio essere cauti.

Infatti, come si voleva dimostrare, da quella porta entrarono quattro uomini, tutti con i volti nervosi e con un ghigno stampato in faccia e in mano tenevano una pistola... Eh? Cosa? Una pistola??

Quando me ne resi conto mi si drizzarono i capelli sulla nuca e il mio cuore prese a correre.

Un tizio con i capelli biondi, alto e slanciato, prese parola: << allora, nessuna traccia? >>. Io già sapevo a chi si stava riferendo. Tutti i membri scossero la testa. Si sentì un ringhio soffocato provenire dal tizio che aveva parlato.

Sentii poi che Deep aveva appoggiato la mano sulla mia spalla. Mi girai a guardarla e lei si avvicinò, fino a posare la bocca vicino al mio orecchio. << Ho un piano. Tu rimani qui e sta pronto. >> mi sussurrò.

Io la guardai confuso. Avrei voluto chiederle che genere di piano aveva in testa, per cosa dovrei essere pronto, ma non feci in tempo perché lei mi diede di spalle e iniziò percorrere ancora il condotto, a carponi. Io, per non farmi scoprire, rimasi fermo e muto. Sentii che gli uomini avevano ripreso a parlare, ma non li ascoltai. Attesi, invece, un qualunque segno da parte di Deep.

<< … così pensavo che ci fossero di mezzo... >> stava dicendo uno degli uomini, prima di essere interrotto da uno strano rumore metallico, proveniente da un'altra stanza.

<< Cos'è? >> chiese un altro. Tutti i presenti tesero le orecchie, cercando di percepire la fonte del rumore. << Proviene dalla stanza accanto >> avvertì uno del gruppo.

Tutti entrarono silenziosamente nell'altra stanza. In due secondi, dall'altra parte del tubo rispetto a dove stavo io, un pezzo di metallo fu tolto e, dal condotto, ne uscì Deep. Senza curarsi di richiuderlo, scattò verso la porta e la chiuse a chiave. Immediatamente si sentirono dei borbottii protestanti e delle botte alla porta. Ci fu un attimo di ricerca da parte di Deep, poi, i nostri occhi si incrociarono e lei mi fece segno di scendere. In due minuti percorsi il pezzo di strada che mi mancava per arrivare verso l'apertura. Dopodiché, con un balzo, caddi in piedi sulla superficie consistente del pavimento. Rivolsi a Deep un sorriso entusiasta e, in parte, anche riconoscente.

<< Non siamo ancora fuori, meglio non esultare. E poi questi non hanno agito da soli. Ricordi il vecchio che ci ha fatto visita, di sopra? >> mi ricordò, alzando un dito verso il soffitto.

Con una smorfia mi guardai in torno. Ed eccola... un'altra porta! Essa era esattamente sotto il condotto, perciò non l'avevamo vita prima e... e... portava all'uscita!!

Con un sorriso entusiasta indicai la porta e, non appena anche il suo sguardo si posizionò su di essa, un bel sorriso trionfante spuntò anche sul suo volto.

Io, senza nessuna esitazione, mi fiondai fuori. Non appena i miei occhi scorsero il verde dell'erba e l'azzurro del cielo, la mia bocca emise un sospiro di sollievo. Ora ,anche il mio cuore era libero da tutte le sensazioni negative che avevo provato sino a quel momento. Feci appena un passo, quando mi accorsi che Deep non era con me. Mi rigirai verso la stanza, e la vidi che fissava un oggetto appoggiato sul tavolo, che non scorsi bene.

<< Allora, andiamo? >> le chiesi, cercando di tenere il tono di voce più basso possibile.

La vidi passare lo sguardo da me al tavolo, indecisa. << Ehi! >> le “urlai” contro, cercando di farla spicciare. Con un sospiro, si decise a prendere lo strano oggetto e se lo mise in tasca, poi iniziò a correre verso la mia direzione.

<< Dove siamo? >> mio chiese. Io inizia a guardarmi intorno. Mi accorsi che non c'erano altre abitazioni nelle vicinanza, per cui eravamo fuori dalla città. Continuai a cercare un qualsiasi indizio, finché non vidi uno cartello stradale.

<< Guarda là! >> le dissi indicandolo. Lei assottigliò gli occhi, cercando di leggere. << New York, 100 km >> disse infine.

Da dentro la casa si sentirono degli urli più forti e le botte che davano alla porta divennero più violente. Stavano tentando di buttarla giù!

<< Che facciamo? 100 km sono troppi da fare a piedi, e poi loro ci riacchiapperanno in men che non si dica! >> dissi, disperato.

Per fortuna, Deep non era del mio stesso umore, infatti lei era troppo occupata a guardarsi intorno, fino a posare lo sguardo su una macchina nera parcheggiata lì, sul vialetto.

Immediatamente i suoi occhi scintillarono e la sua mano scattò verso la tasca, dalla quale ne estrasse il misterioso oggetto che, finalmente, ebbe un'identità: erano le chiavi di una macchina!!

Sbiancai. << Non vorrai... >> iniziai, non riuscendo più a proseguire. Mi sentivo le gambe molli.

Lei, invece, mi guardò con un sorriso illuminato. << Sì! E poi, ho sempre sognato di guidare una macchina!! >>


Ok, state calme.... lo so, mi dispiace moltissimo per non aver aggiornato prima, ma con sto caldo mi è davvero difficile! E poi Luglio è un mese terribile!! Ci sono tutti i compleanni dei miei parenti, compreso il mio (che però non è ancora passato, sfortunatamente)!! E poi... vabbè, lo ammetto: in questi giorni la mia voglia e ispirazione sono calati di molto... mi dispiace!!ç__ç Comunque volevo avvertirvi che sto preparando un'altra ff su Twilight! Per cui il lavoro da svolgere è e sarà maggiore! Comunque, ve l'immaginate Deep al volante? Io sì, l'ho fatto, e non più smesso di ridere, immaginandomi anche la faccia di Justin! Ahahaha!! A parte questo, aggiungo solo una cosa: SCUSATEMI!!!

Bene, ora (e finalmente) posso passare alle recensioni XD:

ale_sele: Grazie, grazie! Sono felice che apprezzi il mio lavoro, perché io ci metto l'impegno, sempre!! Scusa per il ritardo, ma anche te sai come sono andate le cose in questi giorni!! Comunque, grazie per le tue risposte,eh! Sono state davvero esaustive, non ti dovevi sforzare in questo modo... -.-”

_Chiaraa: Ciao! Sono contenta che l'esame sia andato bene! Anche a me è andato bene,meglio di quanto sperassi!!XD Comunque, per tornare alla storia, sì, lo so, sono stata cattiva con loro, ma mi piace!!!XD E poi sono contenta che la mia storia ti piaccia sempre di più. Per me è un onore! Comunque... Justin è sfigato, per questo è stato rapito! E mi sembra anche giusto! E poi, grazie per aver risposto alle mie domande, te ne sono grata!XD

chiia_: Ciao! Eh, non posso dirti se, grazie al rapimento, la loro amicizia si rinforzerà, ma di certo questa è un'esperienza che li accomuna. E poi...si vedrà! Per il personaggio, lo vedrai ora!

Ecco, signori e signore, Mery:

 

Lo so, è bruttissima!! ç__ç mi dispiace molto. E poi... rigorosamente in bianco e nero! Già, perché io faccio davvero pena a colorare....

Ok, basta annoiarvi! Ciao a tutti e al prossimo capitolo!!XD

   
 
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