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Autore: Pheonix Red    13/07/2010    1 recensioni
Una storia nata da un sogno. Un sogno per cambiare, per regalare emozioni. Mi sono impegnata nello scrivere questa pazzia e spero seriamente che possa piacervi.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rise from the ashes, a phoenix red

Era passato tanto tempo dal loro primo incontro.

Rosalie, era una donna bella e forte. Soddisfatta dalla propria vita, sessualmente ed affettivamente parlando.

Bella era una ragazza timida ed incompresa. Il vuoto della perdita della madre ancora vivo nel petto.

Cosa le accumunava?

Edward Cullen. Lui era il fidanzato vampiro di Bella.

Era il fratello adottivo di Rosalie.

Tutta la famiglia Cullen era composta da vampiri. La minuta e sprizzante di entusiasmo Alice. Il leonino e riservato Jasper. Il misericordioso e premuroso Carlisle. La comprensiva e dolce Esme. Il forte e glorioso Emmet. La statuaria Rosalie. E l’angelo della famiglia, Edward. Lui era il più talentuoso, il più bravo, il più bello, il più intelligente, a detta di Carlisle, capofamiglia. E questo aveva sempre infastidito oltremodo Rosalie, abituata ad essere la migliore.

Dopo questa piccola descrizione della famiglia, iniziamo con la storia.

 

 

Cambiai discorso: “A che ora ci vediamo, domani?”. Ero già depressa, al pensiero di doverlo salutare di lì a poco.

“Dipende. E’ sabato, non vuoi dormire un po’ più a lungo?”

“No” risposi troppo in fretta. Lui non riuscì a trattenere un sorriso.

“Al solito orario, allora. Ci sarà Charlie?”

“No, domani va a pesca” Mi illuminai, al pensiero di tutte quelle coincidenze fortunate.

La sua voce tornò fredda “E se non torni a casa, cosa penserà?”

“Non ho idea” risposi, senza scompormi. “Di solito il sabato faccio il bucato, penserà che sono caduta nella lavatrice”

“Di cosa vai a caccia stanotte?”

“Quello che troviamo nel bosco, non ci allontaneremo. Sembrava lusingato dalla mia allusione disinvolta alla sua realtà segreta.

“Perché ti fai accompagnare da Alice?”

“E’ l’unica che mi.. incoraggia” Si rabbuiò.

“E gli altri?” chiesi timidamente “Cosa dicono?”

Per un istante corrugò la fronte. “Perlopiù sono increduli”

Lanciai un breve sguardo dietro di me hai suoi fratelli. Erano tutti seduti al solito posto, nelle stesse posizioni in cui li avevo visti la prima volta, con lo sguardo perso nel vuoto.

[…] “Non gli piaccio” commentai.

“non è questo il problema” rispose, ma il suo sguardo fu troppo innocente “ Non capiscono perché mi intestardisca con te”

Feci una smorfia “Nemmeno io, se è per questo.”

[…]  “Tel’ho detto: tu hai un’idea completamente sbagliata di te stessa. Sei diversa da chiunque altra abbia mai conosciuto, mi affascini.”

Spalancai gli occhi, sicura che stesse scherzando.

Sorrise, cercando di decifrare la mia espressione. “Grazie a certe mie qualità” mormorò “ ho una comprensione della natura umana superiore alla media. Le persone sono prevedibili. Ma tu… tu non fai mai ciò che mi aspetto. Mi cogli di sorpresa.

[…] “E fin qui spiegare è molto facile” […] “Ma c’è di più…e non è facile da dire a parole…”

Mentre parlava, continuavo a fissare i Cullen. All’improvviso, Rosalie, la bionda mozzafiato, si voltò a guardarmi. No, non a guardarmi… a incenerirmi,con un’occhiata cupa e minacciosa. Avrei voluto distogliere lo sguardo, ma rimasi ipnotizzata finchè Edward non si interruppe per emettere un ringhio rabbioso e soffocato. Sembrava il sibilio di un serpente. Rosalie si voltò e mi liberò dalla sua presa..

Eppure, Rosalie non abbandonò mai quel pensiero, che aveva irritato così tanto Edward.

Si, lo aveva nascosto in sua presenza, ma non lo aveva mai abbandonato. Si aggrappava spasmodicamente al pensiero di Bella. Perché da quella prima occhiata, Rosalie era stata attratta da Bella. Una.. forza, non identificabile la portava ad osservare quell’umana di nascosto, di soppiatto.

Poi, c’era quell’intralcio. Quel bastone tra le ruote, Edward. Lui poteva leggere ogni pensiero, ogni singolo,banale e insignificante pensiero che attraversasse la sua mente.

Anche se di solito, l’angelo non ci entrava mai. Non voleva leggere in una mente superficiale, come quella della sorella adottiva.

Rosalie era persa nei suoi pensieri, seduta sul divano facendo finta di leggere una delle tante riviste di moda. Tutti erano andati a caccia, per cui poteva permettersi di pensare.

Una bionda che pensa, sarebbe uno scoop, per la società.

Invece lei era molto intelligente solo.. un po’ pigra. Abituata a non pensare, a non esprimersi.

Solo ad cosa non era riuscita a sfuggire.. a Bella Swan. Inconsapevolmente, era vittima di uno stalking. Lei la perseguitava, stava sempre nella loro casa, il suo odore metteva l’acquolina benché non era quello che desiderasse di lei.

Questa pazzia diventava sempre più contorta, e sembrava che la via d’uscita fosse un enorme buco nero.

  
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