XXX)
Sangue non Vincolante
Ryu: Sul serio? Ha fatto una cosa del
genere?
Suigintou: Lo so, è strano, ma te lo giuro! E poi devo ammettere che è
stato anche bravo…
Ryu: Puoi dire quello che vuoi, ma Takuya che fa un balletto classico con
tutù rosa in gita non riesco proprio ad
immaginarmelo!
Suigintou: Beh, nemmeno lui si sarebbe mai visto così, ma nemmeno poteva
immaginare che Ayumi fosse un’esperta di picchiaduro. L’ha praticamente fatto a
pezzi al gioco di Soul Eater!
È bello riuscire a rilassarsi di tanto in tanto, soprattutto ora che
manca più o meno un mese di scuola.
Io e Ryu stiamo aspettando che Koyomi e Megu finiscano col club di canto,
quindi le stiamo aspettando nello spiazzo davanti scuola. Oggi facciamo festa da
Kana per un motivo non precisato, ed oltre noi due solo loro mancano. E poi ho
anche trovato un lavoro part-time ad un fast food non molto lontano dal negozio
di Enju…
Mentre parliamo noto una donna avvicinarsi. Non mi pare di averla mai
vista finora, ma non sarebbe una novità se in realtà non l’avessi mai notata. La
cosa strana è che sembra stia osservando
Ryu…
Alla fine si avvicina e chiede.
?: Scusate, per caso conoscete Ryu e Koyomi Kaikage?
Ryu: Sono io Ryu. Lei chi è?
La donna lo abbraccia. Non capisco il motivo di tutto ciò ma per qualche
motivo non mi piace quello che sta
accadendo.
Ryu: Ma che…
?: Sono io, Ritsuko. Tua madre.
L-la madre di Ryu? Ma come…
La donna non ha il tempo di finire la frase che Ryu la allontana. Il
gesto con cui l’ha fatto però non è da lui. Solitamente allontanerebbe con calma
la persona e la prenderebbe a ridere, stavolta invece l’ha praticamente spinta
via da se, rischiando anche di farla
inciampare.
Ryu: Avete sbagliato persona. Mia madre si chiama Kairi. Non conosco
nessuna Ritsuko. Andiamo Gin.
Ryu si dirige verso la porta, e stavolta… provo qualcosa che non credevo di dover mai provare nei
confronti di Ryu…
Paura.
Per la prima volta ho davvero paura di
Ryu…
I suoi occhi… quegli occhi capaci di catapultarti dappertutto ora… ora
trasmettono qualcosa di tremendo…
Nemmeno quando papà tentò di portarmi via l’ho visto così. Sembra capace
di smembrarti con il solo sguardo…
Lo sguardo di chi è pronto ad
uccidere.
La donna lo afferra per un braccio, Ryu si volta di scatto
e…
Un… un pugnale?
Camera sua ne è piena, ma… non credevo che oltre al suo coltellino
multiuso portasse qualcosa del genere con se. Per fortuna la parte affilata
della lama è rivolta contro di lui o le avrebbe tagliato la gola di
certo.
Ritsuko: Ma questo…
Ryu: Ora stammi a sentire. Sparisci per sempre dalla mia vista, la
prossima volta potresti non averne la possibilità. Sono stato
chiaro?
Ryu la lascia e si dirige all’interno della scuola. Non riesco a fare
altro che seguirlo. Anche se mi fa paura ho bisogno di spiegazioni.
Suigintou: Ryu, cosa significa tutto questo?
Ryu: Niente.
Mi fermo nel corridoio, afferrandogli la mano. Temevo potesse minacciare
anche me, ma per fortuna non fa nulla del genere.
Suigintou: Ryu… finora ti sei fidato di me. Mi hai anche raccontato il
tuo segreto più grande. Non ti fidi più di
me?
Ryu: No. Hai ed avrai sempre la mia
fiducia.
Suigintou: Se non mi parli però non posso ricambiare… prima mi hai
terrorizzata. Dovrei vivere con la paura di poterti trovare davanti a me con un
coltello in mano? Non avevo nemmeno idea che tu ne avessi uno con
te!
Ryu: … Suigintou…
Suigintou: Si?
Ryu: Forse avresti fatto meglio a rifiutare quel giorno ed andare a
vivere da una delle ragazze… probabilmente ti avrei risparmiato
molto…
Suigintou: Non cambiare discorso. Ormai non si può più tornare indietro.
Ora però voglio delle risposte. Chi era quella donna? Perché dice di essere tua
madre?
Ryu: Ritsuko non è mia madre. Può anche andare all’inferno per quanto mi
riguarda.
Suigintou: Non capisco…
Ryu: Io e Koyomi non siamo fratello e sorella come Shinku ed Hina. In
realtà sono il suo fratellastro.
Suigintou: Fratellastro? Ma allora
lei…
Ryu: Si, è la madre di Koyomi.
Mi sento improvvisamente mancare il respiro. Sento come se avessi
dimenticato come si respira. Non avrei mai immaginato che Ryu fosse il
fratellastro di Koyomi. È vero, non si somigliano molto, mentre invece Ritsuko e
Koyomi si assomigliano molto, ma… da come agivano l’uno verso l’altra non avrei
mai immaginato qualcosa del genere…
Suigintou: Allora non eri confuso quando hai detto che tua madre è morta prima che potessi
conoscerla… cosa sa Koyomi a riguardo?
Ryu: Praticamente nulla. Non ricorda nemmeno, per
fortuna…
Suigintou: Puoi…
Ryu: Non sei obbligata a sapere. Finora ti ho fatto carico di troppi
problemi per…
Suigintou: Ryu, tu non mi hai fatto carico di niente! Quello che mi hai
raccontato è qualcosa riguardo il tuo PASSATO, qualcosa che sei riuscito a
superare DA SOLO! L’unica cosa che hai fatto è aprirti con me, e questa è una
cosa normalissima da fare tra persone che si vogliono bene! Tu invece mi hai
aiutata con un problema del mio PRESENTE! Se c’è qualcuno che ha fatto carico di
qualcosa a qualcuno quella sono io! Ora però basta, non voglio essere solo un
peso. Ora voglio aiutarti con questo tuo problema, con tutte le mie forze. Ma
per farlo ho bisogno di sapere come è iniziata questa
storia.
Ryu guarda alla finestra. Probabilmente si sta assicurando che quella
donna se ne sia andata.
Ryu: E pensare che l’avevo davvero creduta mia
madre…
Suigintou: Come è entrata nella tua
vita?
Ryu: Quando mamma morì io ero piccolo, questo lo sai già. Non aveva mai
pensato molto a cosa avrebbe fatto se si fosse ritrovato solo senza di lei, ed
in quel momento non solo sua moglie era scomparsa, ma doveva anche occuparsi di
un neonato. Aveva paura di non essere capace di allevarmi, che senza due figure
genitoriali sarei cresciuto troppo diversamente dagli altri bambini, perciò
cercò una donna che potesse fare le veci di una madre. In pratica cercava una
tata ed ha trovato Ritsuko. Non so
come, ma anche se continuò ad amare mamma come sempre decise di risposarsi con
lei quando avevo più o meno due anni. Immagino che la vicinanza ed il fatto che
lei si occupasse di me lo abbiano convinto che era la donna giusta per
ricominciare. Senza accorgersene aveva appena accolto in casa una serpe
velenosa. È stata un’ottima attrice, nessuno avrebbe mai creduto che lei potesse
abbandonare dei bambini da soli…
Suigintou: A proposito… mi hai detto che tuo padre è morto, ma non mi hai
detto come…
Ryu: Come Mitsu anche lui era un fotografo. Più o meno sette anni fa si
trovava su una collinetta per fare delle foto a dei novelli sposi e scoppiò
improvvisamente a piovere. Fu colpito da un fulmine mentre portava
l’attrezzatura in macchina… l’unica cosa che mi consola è che è morto facendo
ciò che amava.
Suigintou: E dopo… cosa è successo?
Ryu: Non sapevo nulla di quello che era successo a papà. Lei ci disse
solo che avrebbe fatto tardi. Il mattino seguente però lei era scomparsa, e con
lei tutto ciò di valore che c’era in casa. Le uniche cose di valore che si
salvarono furono quelle nella stanza
segreta.
Stringo i pugni in silenzio.
Non può essere possibile una cosa del genere. Non posso credere che
qualcuno abbia abbandonato due bambini il giorno dopo la morte del
padre!
Suigintou: Sei sicuro che…
Ryu: So cosa pensi. Forse era semplicemente confusa dalla morte di papà
ed ha agito di impulso. Ma io non credo. Avrei anche potuto capire se avesse
abbandonato me, che non ero altro che un bagaglio lasciato dal vecchio
matrimonio di suo marito, ma non posso fidarmi di chi ha abbandonato anche il
sangue del proprio sangue a sé stesso, e nelle condizioni in cui
versava!
Suigintou: Che era successo a Koyomi?
Ryu: Diversamente da ora lei era debolissima. Nonostante il parto fosse
stato normale la tennero in incubatrice quando nacque. Il suo sembrava un parto
prematuro di tre mesi. Fino al trasferimento si ammalava spesso, ricordo che
anche la malattia più banale mi sembrava terribile per lei. Ogni volta che si
ammalava aveva la febbre altissima e difficoltà a respirare. Vederla così mi
faceva sentire come se stessi per morire. Avevo così paura che si ammalasse che
appena avevo qualche linea di febbre mi chiudevo in isolamento in camera mia.
Non avrei mai detto che Koyo quando era bambina fosse cagionevole di
salute. Probabilmente è a causa dell’intensità della sua malattia che le si è
cancellata la memoria di quei tempi. Una vera fortuna per lei e
Ryu…
Ryu: Quando papà morì aveva la varicella, ed una come lei senza gli
antibiotici adatti sarebbe morta. Sapevo a cosa sarebbe andata incontro se non
avessi fatto qualcosa, ma ero confuso. Papà non tornava e Ritsuko non c’era. A
peggiorare la cosa ci fu una vicina di casa, che, non sapendo che Ritsuko era
fuggita, venne a fare le condoglianze. In quel momento capii quello che era
successo a papà e fui preso dal panico. Per mia fortuna papà è stato più bravo a
crescermi di quanto pensasse. Grazie ad i suoi insegnamenti riuscii a riprendere
il controllo ed a fare quello che andava fatto. Le medicine però di sicuro non
sarebbero bastate fino a quando fosse guarita e dovetti arrangiarmi come potevo.
Per fortuna sono sempre stato un tipo curioso, e quando c’erano dei lavori da
fare in casa ero sempre presente, perciò trovai il modo per guadagnarmi i soldi
per le medicine ed il cibo.
Suigintou:Non avevi altri parenti?
Ryu: Forse, ma non li ho mai visti. Anche negli album di foto non trovo
nessun indizio su alcuni miei possibili parenti. Se ci fosse stato qualcuno
forse avrei potuto chiedere aiuto, ma visto che non è stato così mi sono dovuto
arrangiare.
Suigintou: cosa è successo poi?
Ryu: Koyo stava lentamente guarendo, ma Ritsuko non tornava, e questo mi
creò alcuni problemi. Visto che non sapevo cucinare e l’idea di avvicinarmi ai
fornelli non è che mi allettasse molto per molto tempo non feci altro che
comprare cibi pronti. Mi vergogno ad ammetterlo, ma in quel periodo divenni
anche un ladruncolo. Con quello che guadagnavo facendo la spesa per i vecchietti
e con gli altri lavoretti quasi non potevo permettermi nemmeno cose basilari,
figurarsi poi un lusso come i dolciumi. Però pensavo anche “io ho sempre avuto
queste cose. Perché Koyo non dovrebbe averli anche lei?”. Così iniziai a rubare
caramelle e quello che non potevo comprare, a tal punto che riuscivo benissimo a
far sparire qualsiasi cosa grande quanto un pacchetto di sigarette in un
istante. Ma queste sono solo giustificazioni
insensate…
Suigintou: No, non sono giustificazioni! Lo so, rubare è sbagliato e
spero tu abbia lasciato perdere ormai, però eri un bambino, non avevi nessuno di
cui fidarti o che potesse aiutarti! Hai fatto quello che potevi per sopravvivere
assieme a tua sorella, non avevi scelta! Dovresti essere orgoglioso di quello
che sei diventato. Tua sorella ti adora, ti sei cresciuto da solo ed hai fatto
cose che altri non avrebbero mai potuto nemmeno pensare di poter fare al posto
tuo. Non mi importa se hai rubato delle caramelle, un portafogli o dei gioielli.
Per me tu sei e rimarrai sempre la stessa persona stupenda che mi ha accolta
senza chiedere niente in cambio.
Ryu: Sarà, ma quella parte della mia vita non mi piace per
nulla.
Suigintou: Neanche a me, ma non preoccupartene. Ormai il passato è
passato. Anche se mi chiedo come tu abbia fatto ad
uscirne…
Ryu: Ne sono uscito grazie ad un
muratore.
Suigintou: Come?
Ryu: Qualche mese dall’inizio di questo casino riuscii a trovare un
lavoretto in un cantiere. Le uniche cose che dovevo fare era portare gli
attrezzi ai lavoratori ed andare a comprare loro il pranzo. Uno di loro si
insospettì troppo della mia sempre più frequente presenza. Era chiaro che non
ero il figlio di uno dei suoi colleghi, ma non ero nemmeno un inquilino della
palazzina che stavano rimettendo a posto. Inoltre saltavo spesso la scuola per
andare a lavoro, e questo lo convinse a chiamare l’assistenza sociale. Non so
ancora come ci sono riuscito, ma convinsi chi venne a casa a non portarci via da
li. Però da quella faccenda ne ricevemmo solo del bene. Le tasse scolastiche e
le spese per i libri sono ridotte praticamente all’osso, le spese mediche
saranno rimborsate fino a che non saremo maggiorenni e non pago le tasse per i
lavori che svolgo.
Suigintou: Sono tutte cose che ti sei meritato la vita prende e da, e
visto che da te ha sempre e solo preso ti ha ripagato alla
fine.
Ryu. Si, ma ora… temo sia venuta di nuovo ad estorcere qualcosa… e
stavolta non posso permetterglielo.
Più che alla vita immagino si stia riferendo a Ritsuko, ma in fondo posso
capirlo.
A confronto il mio problema non è stato nulla. I miei genitori sono
rimasti insieme solo per me, nonostante tra loro fosse praticamente tutto
finito, ed alla fine si è risolto tutto per il meglio ma per lui… per lui è
diverso.
Nei momenti in cui aveva più bisogno era da solo, ad occuparsi di una
bambina, alla quale non ha fatto mancare nulla.
Koyomi non è la sua sorellastra, né la sua
sorella.
Per me, Koyomi è sua figlia. Ryu ha avuto un ottimo padre, che gli ha
insegnato ad essere a sua volta un padre.
Minato, Kairi, vorrei tanto che poteste vedere com’è diventato vostro
figlio. È vero, si trascura molto e probabilmente odia una parte di se stesso,
ma per me è e sarà sempre un ragazzo fantastico ed un fratello adorabile. Sono
certa che sareste orgogliosi di lui.
Ed altrettanto delusi da un’altra…
Non posso pensare che ci sia qualcuno disposto ad abbandonare due
bambini. Non posso accettarlo!
Però… quella persona esiste. E l’ho vista poco fa.
Ora posso capire il perché di quello sguardo così feroce. Anche io avrei
reagito così se mia madre mi avesse abbandonata.
Certe cose le si da per scontate, ma… non lo sono. E l’ho capito solo
poco tempo fa.
Ryu: Ora sai tutto. Ti chiedo solo di non dire niente a Koyomi.
Probabilmente quella donna non sa dove abitiamo, ma sa dove andiamo a scuola.
Dovremo stare molto attenti. Lei ha tagliato i ponti con noi, e non sarò certo
io a permetterle di ricostruirli.
Ryu guarda minacciosamente la lama del pugnale, come se fosse pronto ad
usarlo in qualsiasi momento. Come se uccidere quella persona fosse la cosa meno
grave da fare.
Suigintou: Ryu…
Ryu: Si?
Suigintou: Quel pugnale… dove lo hai preso? Non l’ho mai visto in camera
tua…
Ryu: Fino ad oggi solo quattro persone sapevano della sua
esistenza…
Suigintou: Non ti seguo…
Ryu: Questo pugnale era di mio padre. Lui e mamma durante il viaggio in
Italia decisero di creare qualcosa di unico con le loro stesse mani. A Venezia
mamma visitò la bottega di un mastro vetraio, che la aiutò a realizzare
un’aquila di cristallo. Quella si trova nella stanza segreta. Papà invece a San
Marino si fece aiutare da un fabbro a forgiare questo… probabilmente quando lo
vidi la prima volta iniziai ad interessarmi alle armi bianche. Mi promise che
quando sarei stato abbastanza grande me lo avrebbe regalato, e io in cambio gli
promisi che non lo avrei mai preso fino a che lui non me lo avesse dato.
Purtroppo però non ce l’ho fatta ed ho infranto la promessa. Quando scoprii che
era morto entrai nella stanza segreta e lo presi. Speravo che in qualche modo mi
avrebbe dato la forza di essere come papà, ma in quel momento l’unica cosa che
riuscii a sentire fu il taglio che mi feci
stringendolo.
Suigintou: No, non hai infranto il giuramento. Nel momento in cui hai
capito che tu dovevi essere la colonna portante della famiglia sei diventato
abbastanza grande da averlo. Anche tuo padre l’avrebbe pensata così. Ha usato
quell’arma per trasmetterti la sua fiducia. Finché conserverai nel cuore il suo
ricordo e terrai con te quell’oggetto lui non ti lascerà
mai.
Ryu: … Gin…
Suigintou: Si?
Ryu: Grazie di tutto…
Suigintou: Ma… io non ho fatto
niente.
Ryu: Forse a te non sembra, ma da quando sei entrata nella mia vita… mi
sembra stia andando tutto per il meglio…e stai certa che non permetterò a
Ritsuko di cambiare le cose.
Nel dire ciò rotea il pugnale, e la cosa mi fa notare delle incisioni
sulla lama.
Suigintou: Scusa, posso vederlo un
attimo?
Ryu non fa obiezioni. Se è vero che quest’arma è stata vista da sole
quattro persone prima d’ora deve davvero fidarsi di me per permettermi di
prenderlo così facilmente.
Dalla reazione di Ritsuko alla vista di questo pugnale immagino lei sia
una delle quattro, quindi ci sono di certo Minato e Kairi, e la quarta persona
è… Ryu. Questo vuol dire che né Yoake né Koyomi sanno della sua esistenza… o
forse Ryu si è dato per scontato e il quarto era Yoake? Beh, in fondo cosa importa ora?
Mi soffermo sull’iscrizione sulla lama. È in caratteri romani, ma non
riesco a capire nulla che non sia inglese con questi
caratteri.
Suigintou: Che lingua è?
Ryu: Latino. “Lascia che la tua Anima risuoni all’infinito, senza paura
che il destino blocchi lo scorrere della tua
vita.”
Suigintou: Da quando sai il latino?
Ryu: Non lo so. Fu papà a dirmi cosa c’è scritto, ed è grazie a questa
frase che mi sono liberato del destino
avverso.
Guardo anch’io fuori dalla finestra. Ritsuko sembra essersene
andata.
Minato, anche se hai fatto un errore a risposarti con quella donna… ti
stimo davvero profondamente.
Anche dopo che te ne sei andato hai lasciato a Ryu qualcosa che lo ha
aiutato a sopravvivere… ed anche a vivere.
Invece io… grazie a te ho capito
altro.
Ho capito che il sangue non è
vincolante.
Un vincolo di sangue molte volte conta meno di quanto uno si aspetti.
Perché i parenti non li scegli, e per questo possono tradirti nei modi più
dolorosi…
Mentre un vincolo creato da sentimenti, come l’amicizia o l’amore che
provo verso tutte le persone a me care… non può essere sciolto. Come una catena
che si incrina, ma che, alla fine rimane sempre
unita.
NDA: Spero stavolta di aver fatto abbastanza in fretta^-^. So che questi
due capitoli sono deprimenti ma… mi dispiace, non sapevo come riempire gli spazi
tra questi due avvenimenti XD.
Una precisione per Lady Sognatrice: so che ti sembrerà strano, ma in
realtà sono un ragazzo. È vero, Rozen Maiden è un manga principalmente per
ragazze, ma niente vieta anche ai ragazzi di guardarlo e trovarlo interessante
XD. Al prossimo capitolo^-^