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Autore: Angelwings    19/09/2005    2 recensioni
Verità nascoste, dimenticate, rimosse. Cose oscure realtà che vogliono riemergere dal nero dei ricordi più nascosti.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Il trio protagonista
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La giovane donna stava camminando per le strade di Londra senza guardarsi attorno con troppo interesse, sembrava avere la test

Capitolo 1 

 

La giovane donna stava camminando per le strade di Londra senza guardarsi attorno con troppo interesse, sembrava avere la testa tra le nuvole, concentrata sui propri pensieri. Le piaceva passeggiare fino al lavoro, si svegliava mezz’ora prima del dovuto proprio per avere il tempo di camminare per le strade della sua città.

Era una bella ragazza, sui 25 anni, con lunghi capelli castani e profondi occhi nocciola. Portava degli occhiali dalla montatura sottile appannaggio delle lunghe ore passate china sui libri a studiare ai tempi in cui andava a scuola.

Vestiva in modo casual con lunghi pantaloni neri, un maglione rosa scuro e una camicia in tinta. Ai piedi aveva comode scarpe nere. Aveva scelto quell’abbigliamento proprio per affrontare senza troppe scomodità una lunga giornata di lavoro.

Faceva la ricercatrice in uno degli ospedali più famosi di Londra, o meglio, nel policlinico più celebre della Londra magica.

La ragazza in questione, infatti, era una strega, e una strega molto dotata per giunta.

Era uscita dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts con il massimo dei voti in tutte le materie e aveva dovuto tenere lei il discorso di diploma del suo anno, sotto lo sguardo di centinaia di ragazzi. Al ricordo dell’imbarazzo di quel giorno ancora arrossiva.

Dopo Hogwarts c’era stato un corso universitario, anche quello frequentato senza alcun intoppo e sempre con il massimo risultato in ogni esame affrontato.

Era la classica secchiona, o almeno cosi la definivano i suoi compagni di corso. Beh, proprio classica no, aveva molti amici e usciva spesso la sera, non restava sempre rintanata nella sua stanza a studiare o in biblioteca, come avrebbe fatto una volta.

Continuando a pensare e camminando la ragazza s’infilò in una cabina telefonica e controllando che non ci fosse nessuno in giro toccò una monetina che era rimasta nell’apposita cassettina del telefono e subito si ritrovò all’ingresso riservato al personale del laboratorio in cui lavorava.

“Buon giorno Stan” disse con un sorriso all’uomo seduto in guardina che controllava le tessere e i documenti d’identità di tutti quelli che pretendevano di entrare nella sezione non aperta al pubblico.

“Buon giorno a lei, dottoressa, mi spiace ma devo passarla al magiscanner…” si scusò Stan.

“Ma figurati, ormai sono abituata…” sorrise la giovane allargando le braccia e permettendo cosi all’uomo di farle quella specie di perquisizione magica durante la quale veniva controllato che non s’introducessero bacchette diverse da quelle registrate in un apposito database, pozioni non autorizzate o oggetti babbani.

Finito il controllo e recuperata la borsa, perquisita anch’essa, la ragazza si avviò verso gli spogliatoi dove tolse il maglione, recuperò la sua cappa dall’armadietto e com’era sua abitudine da ormai una vita, raccolse i lunghi capelli in una crocchia fermata dalla sua bacchetta.

Questa era diventata Hermione Granger: una delle più quotate ricercatrici del mondo magico. In realtà capitava che collaborasse anche con laboratori babbani, ovviamente lì non utilizzava la magia per trovare antidoti o controfatture, ma si limitava a lavorare sodo con le attrezzature che le mettevano a disposizione (in fondo lei era figlia di babbani e aveva studiato tutto sulla medicina classica in un corso supplementare all’università).

Sbuffando si avviò verso il laboratorio del centro contro i postumi delle maledizioni e iniziò a lavorare sul modo di bloccare la maledizione Imperius, si, beh, trovare un controincantesimo in grado di bloccarla. Ovviamente non le era stato dato subito un incarico di tale rilevanza. Il primo lavoro che le avevano fatto fare era stato cercare un modo per eliminare i foruncoli causati dal malocchio.

Quando le avevano affidato quell’incarico aveva riso tra se e se ricordando di quando aveva utilizzato quella fattura al suo quinto anno di scuola per punire chiunque avesse fatto la spia sull’esistenza di un gruppo di studio sulla difesa contro le arti oscure di cui faceva parte.

Eh, si, a quell’epoca si divertiva veramente molto… Ora invece i giorni della giovane si susseguivano tutti uno dietro l’altro, in una monotonia quasi sfiancante. Al mattino sveglia alle 7:30, rapida doccia, colazione, vestizione e via al lavoro. Si entra alle nove, pausa pranzo dall’una alle due e trenta e poi via sino alle 18:30 a meno di straordinari. Dopo il lavoro ci si poteva materializzare a casa, magari direttamente sul letto, magiare, a volte uscire con la sua amica e convivente Catelyn detta Cat, andare a dormire e ricominciare una nuova giornata da capo.

Peccato che andare a dormire, per Hermione, non era una delle cose più piacevoli da fare. Da quando aveva finito la scuola gli incubi continuavano a tormentarla, notte dopo notte, ma al risveglio non riusciva a ricordare mai cosa aveva sognato, l’unica cosa che le rimaneva era un terribile mal di testa concentrato tutto subito al di sopra degli occhi, cosa che rendeva estremamente difficile tenerli aperti. Per fortuna la sua coinquilina conosceva un fantastico incantesimo che faceva passare il mal di testa.

Erano le sei e mezza e, dopo una giornata di lavoro Hermione non vedeva l’ora di poter tornare a casa a fare una doccia bollente, magari utilizzando uno di quei bagno doccia alla mela e alla cannella che le piacevano cosi tanto.

Finendo di appendere la cappa bianca si tolse gli occhiali, strofinò gli occhi stanchi e prese la sua borsa, dopodichè si smaterializzò apparendo nel soggiorno del suo piccolo ma accogliente appartamento.

“Heila! Cat, sono tornata!” salutò stancamente la ragazza togliendosi le scarpe e lanciandole attraverso la porta aperta della sua camera da letto.

“Hei! Ben arrivata! Oggi niente straordinari? Incredibile…” disse una ragazza della stessa età di Hermione spuntando fuori dal bagno con addosso un accappatoio rosa con vistosi fiori arancione e azzurri stampati sopra e un grosso asciugamani giallo avvolto sui capelli biondi appena lavati.

“Incredibile, davvero…Bello il tuo accappatoio, è nuovo?” sorrise la ragazza

“Ti piace davvero? Sono contenta, ne ho comprato uno anche per te! Però l’ho scelto blu con stampe di girasoli!” squittì Catelyn strizzando l’occhio all’amica che gemette buttando un’occhiata sul suo letto dove stava un fagotto blu con delle macchie gialle.

“Ne avevi bisogno e non dire di no! Il tuo ormai era distrutto e sono sicura che ne avresti comprato un altro di quell’insulso grigio che ti piace tanto”

“Ok, ok, grazie, mi arrendo! In fondo a parte te non lo vedrà nessun altro! Di certo in piscina non lo porto…”

“Ecco un’altra cosa cui dobbiamo rimediare! Una bella ragazza come te non può non avere un fidanzato! E poi secondo me in piscina spopoleresti con quello addosso!”

“Parla la mangiatrice di uomini! Ricordati che anche tu non hai un fidanzato”

“Si, ma io mi diverto a differenza della nostra suora di clausura…”

“Lasciamo perdere… Credo che proverò subito il tuo regalo, vado a farmi una bella doccia bollente!” svicolò Hermione scappando in camera dove si spogliò indossando l’accappatoio nuovo e recuperando al volo il suo docciaschiuma preferito (mela e cannella) e lo shampoo abbinato.

Si concesse qualche minuto in più sotto il getto dell’acqua calda, rilassandosi e annusando profondamente il profumo della mela verde e della cannella che dava quel non so che di orientale al miscuglio che le piaceva cosi tanto.

“Esci da li, è pronto! Ho preparato uno spezzatino da leccarsi i baffi e le patate al forno per contorno! Fuori di li o si fredda tutto!” le intimò Catelyn costringendola a riscuotersi dal suo torpore e ad uscire, seppur controvoglia dall’abbraccio caldo dell’acqua.

Ancora mezza bagnata andò a tavola, sorridendo all’amica che fece un pesante apprezzamento sulle gambe della sua coinquilina che spuntavano da sotto la spessa stoffa blu e gialla.

Mangiarono chiacchierando del più e del meno e come tutti i giovedì sera Catelyn costrinse Hermione ad accompagnarla al suo locale preferito.

“E non metterti quei vestiti da suora come al tuo solito!”

“Se cominci non ci vengo con te!”

“Ok, ok, mettiti quello che vuoi ma fallo in fretta”

Le due ragazze dopo mezz’ora uscirono di casa per andare nel pub vicino a bere qualcosa e chiacchierare un po’, per socializzare come diceva Catelyn, ovvero per rimorchiare.

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Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi abbia incuriosito! Lasciate un commento per favore, sia positivo che negativo!!!

 

  
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