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Autore: cloe cullen    14/07/2010    35 recensioni
Brandii la forchetta esasperata. “E’ normale, ok? E’ normale infuriarsi se il tuo ragazzo sorride a quelle oche, è normale piangere se sei triste ed è normale vomitare e ingozzarsi se sei incinta ok?” Le parole mi uscirono prima che potessi fermarle o anche solo provare a contenerle. Le sentii riecheggiare nella stanza. O merda… Alzai gli occhi ed incontrai quelli spalancati del mio ragazzo. Mi fissava sconvolto..più o meno inebetito Poi accadde tutto molto velocemente. Sentii due tonfi. Uno provocato dalla forchetta che mi era caduta, sbattendo sul piatto. L’altro da Rob che era…semplicemente precipitato dalla sedia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 23 Salveeeeeee! Muhamuha. Ok non c'entra un cavolo sta risata ma siamo super emozionate.. e sapete perchè?? Perchè questo capitolo lo stiamo postando insiemeeee *__* Awwww, cioè: insieme insieme, proprio nel senso fisico del termine, nel senso che siamo nella stessa stanza, cioè allo stesso pc, cioè a due cm l'una dall'altra, cioè.. ok.. la smettiamo di rompere XD Il concetto è chiaro u__u Coooomunque eccoci qui con l'aggiornamento, come sempre molto puntuali u__u anzi di più, visto che siamo un giorno in anticipo,  anche se.. ehm..ehm.. approfittiamo per dirvi che i prossimi capitoli verranno postati ogni 15 giorni per il semplice motivo che è estate e non saremo a casa.
Grazie tantissimo per le recensioni, come sempre graditissime *__+ Siete the best!
Vorremmo ringraziare una persona speciale che è qui con noi in questo momento (e tra l'altro ha appena ripreso in un video questo epic moment XD), senza la quale davvero non saremmo qui! *__*
Grazie Sister! Ti vogliamo bene! Anche se sei una cessa u__u
Bwhuahau, dopo sto sproloquio eccovi il chappy! *__*
Ce la faranno sti due ad avere una bella notte di sano sesso??
Ahahahah.. Ci pensa Cloe! Muhamuha.
*Lo scoprirete solo leggendo* hihi.
Baci a tutti! Fio e Cloe.

CAPITOLO 23 (Cloe)


BEAUTIFUL DAY


Kris pov

“Mamma..mammina…”
Sentii le labbra di Rob posarsi sul mio orecchio, mordicchiandolo leggermente e, malgrado avessi ancora sonno, aprii gli occhi.
Rob non era coricato come mi sarei aspettata. Era seduto al mio fianco, completamente vestito e con Joy tra le braccia che, serena e contenta, giocherellava con una sua ciocca di capelli.
“La principessina ha fame” mormorò baciandomi la guancia. Mi sollevai anche io leggermente e la presi tra le braccia senza riuscire a contenere uno sbadiglio.
“Non l’ho sentita piangere dal baby phone..”
“Non stava piangendo. La stavo guardando dormire” sussurrò sfiorandole la testina con la bocca “E ad un certo punto ha aperto gli occhi e ha iniziato a guardarmi e mi ha sorriso Kris. Cioè di solito sorride quando vede qualcosa di colorato o sente una musica e invece…invece questa volta guardava me e sorrideva….”
Mi voltai per poter osservare il viso del mio ragazzo e lo trovai pieno di amore e venerazione per il piccolo esserino che tenevo tra le braccia.
Rob mi stupiva ogni giorno di più con la sua dolcezza sempre presente nei confronti miei e soprattutto della piccola. Era come se ogni giorno ci amasse un po’ di più…e non credevo fosse possibile sentirmi più coccolata e felice.
Gli carezzai la guancia “Certo che ti ha sorriso. Lei..ti adora indiscutibilmente. Si vede lontano chilometri”
Robert si accoccolò meglio contrò di me senza staccare le labbra dalla testolina di Joy e io lo cinsi con un braccio. Era come stringere entrambi i miei bambini: quella piccolina e anche il mio bimbo “un po’ cresciuto”.
E poi il momento in cui allattavo Joy era qualcosa di intimo e solo nostro e Rob era sempre presente. Qualcosa che condividevamo solo noi tre, come famiglia, e io cercavo di godermelo finchè era ancora possibile. Per ora cercavo fermamente di non pensare a quando avremmo ricominciato a lavorare per Breaking Dawn e in cuor mio sapevo che, anche se l’idea non ci entusiasmava avremmo dovuto affidare per diverse ore la piccola ad una baby sitter. Ero certa che con mia madre sarebbe stata bene ma…l’idea di separarmi da mia figlia per giorni interi era troppo anche solo da concepire. No, sarebbe venuta con noi e…e in qualche modo avremmo gestito le cose.
“Kris tutto bene?”
Mi riscossi grazie alla sua voce e mi resi conto che ora Joy aveva smesso di mangiare e agitava i pugnetti soddisfatta.
“Dalla a me. Le faccio fare il ruttino” disse Rob alzandosi e iniziando a passeggiare con lei in braccio su e giù per la camera “E così tu puoi farti la doccia”
Fu in quel preciso momento che trovai strano che Rob, che adorava dormire più dell’orso Yoghi, fosse già sveglio e bello vestito per uscire alle nove del mattino di domenica.
“Dove devi andare?” domandai assottigliando gli occhi
“Dove dobbiamo andare, vorrai dire” rispose criptico “Io, te e Joy..”
“Ok, riformulo. Dove dobbiamo andare?”
“Non te lo dico. Ma ti consiglio di sbrigarti a vestirti…sarà meglio uscire prima che faccia troppo caldo. Ed è inutile che insisti…”
Misi il broncio “Io odio le sorprese”
“Tu adori le sorprese, Kris. O comunque adorerai questa, credimi”
Alzai gli occhi al cielo, dirigendomi verso il bagno e facendogli la linguaccia, certa che con lui non avrei cavato un ragno dal buco. Quando si metteva in testa qualcosa era peggio di un bambino.
Certo avevo voglia di uscire un po’ con lui e Joy, però…
Mentre l’acqua scorreva fresca sulla mia pelle non potevo smettere di pensare che avevo anche un po’ paura. Insomma, ultimamente ero restia a mettere piede fuori casa, specialmente con la bambina. Mi faceva sentire vulnerabile, ecco. Non c’era più un posto dove ero certa che non mi avrebbero riconosciuta, fotografata, assediata. Era qualcosa che mi aveva sempre dato fastidio ma ora era ancora peggio: non volevo assolutamente che mia figlia fosse costretta a vivere quella vita. Volevo per lei qualcosa di diverso, qualcosa di più tranquillo. Ma forse, essendo la figlia di Robert Pattinson e Kristen Stewart, la sua vita non sarebbe mai stata veramente normale.
Avevo ancora quei pensieri in testa quando scesi le scale e mi ritrovai in cucina con…
Spalancai gli occhi.
Joy era accoccolata sul petto del padre e indossava il vestitino più grazioso che avessi mai visto: bianco con piccole fragoline rosse stampate sopra. Ma la cosa che mi fece stringere il cuore per la tenerezza erano i piccoli occhiali da sole appoggiati sulla sua testolina.
Non riuscii a trattenere un risolino avvicinandomi e catturandola tra le mie braccia.
“Amore, sei così bella che ti mangerei tutta!” esclamai iniziando a sbaciucchiarla su ogni lembo di pelle libera “Direi che sei pronta…mmm per il mare?”
Lanciai uno sguardo fugace a Rob e quando vidi le sue guance leggermente arrossate capii di aver fatto centro.
“Forse…ma comunque non avrai altri dettagli fino all’arrivo” mi intimò baciandomi le labbra e prendendomi per mano. Salimmo sull’auto e, dopo aver sistemato Joy sul seggiolino posteriore, partimmo.
Stavamo viaggiando  da un po’ in silenzio, cullati semplicemente dal respiro e dai vagiti di nostra figlia quando il sole spuntò proprio da dietro una curva e…e Rob  fece qualcosa di dolcissimo.
Mi abbassò il parasole  ancora prima che avessi il tempo di farlo io, ancora prima di abbassare il suo.
Non sapevo se era colpa degli ormoni ancora sballati nel mio corpo per via della gravidanza ma non riuscii a trattenere le lacrime.
Quell’uomo, quel fantastico uomo al mio fianco che aveva promesso di prendersi cura di me…di noi, era davvero, davvero mio. E mi avrebbe protetta sempre, e ci sarebbe sempre stato e mi avrebbe amato per tutta al vita e…e ancora non sapevo come potevo essere così fortunata.
Ma era lì…ed era mio.
“Ti amo, ti amo, ti amo…” esclamai baciandogli la guancia.
Mi fissò stranito, probabilmente preoccupato dalla fonte delle mie lacrime e io distolsi lo sguardo, leggermente imbarazzata e… e mi accorsi che ci eravamo fermati  proprio davanti ad uno dei posti che mai, mai avrei dimenticato in tutta la mia intera esistenza.
“Venice…” mormorai solamente, aprendo la portiera e scendendo dall’auto. Sentii la brezza marina leggermente salata scompigliarmi i capelli e, quasi sotto shock, percorsi i pochi metri che mi separavano dalla balconata al bordo della strada. Sotto di noi l’oceano e la spiaggia…
Quella spiaggia.
E improvvisamente rividi quella stessa spiaggia, quel giorno di tanti mesi prima, quella ragazza spaventata di essere rimasta sola. Quel giorno in cui insieme  avevamo accarezzato per la prima volta il mio ventre ancora piatto ma dove già cresceva piano il nostro fagiolino. Quella ragazza che non aveva avuto più paura quando l’uomo che amava l’aveva finalmente stretta a sé e le aveva detto che non desiderava nulla di più che creare quella vita con lei…
Sentii Rob cingermi la vita con il braccio e quando mi voltai a guardarlo vidi che mi fissava pensieroso. Accanto a lui, Joy dormiva nella sua carrozzina.
Doveva essersi addormentata in macchina
“Volevo che fosse una bella sorpresa, ma non vedo altro che lacrime..”
Scossi velocemente il capo “E’ tutto perfetto. Questo posto..quello che rappresenta..”
“E ho prenotato tutto il ristorante e sai cosa significa questo?” domandò scostandomi una lacrima col pollice “Significa che anche tutta la loro spiaggia privata è nostra per oggi. Quindi niente fan, niente paparazzi, niente foto, solo..”
“…solo noi tre..” finii per lui.
E improvvisamente mi sentii una stupida per avere avuto paura, per avere anche solo pensato che potesse portarmi in un posto dove mi sarei sentita a disagio o…
Non riuscii a trattenere una nuova ondata di lacrime e Rob mi strinse forte a sé, cullandomi fra le sue braccia.
“Se non vuoi restare..” iniziò.
“Shhhh” lo bloccai, tentando di abbozzare un sorriso “Non..non è questo. Vuoi davvero sapere perché piango? Piango perché..perchè ogni volta che penso di non poterti amare più di così tu mi provi che sbaglio. Mi provi che sei un uomo meraviglioso e un padre ancora migliore e io…io ti amo così disperatamente e..”
Improvvisamente sentii le sue labbra premere sulle mie e, senza pensarci, le schiusi assaporandole e godendo del loro calore sulle mie umide per le lacrime.
“Anche io ti amo, sciocchina” sussurrò scostandosi un poco “E ora basta lacrime…d’accordo..?”
Annuii sentendomi leggera e felice come mai prima.
Tenendoci per mano scendemmo i gradini che davano accesso al ristorante e tutti e tre entrammo all’interno. Il proprietario ci accolse calorosamente, lodando la bellezza di nostra figlia e invitandoci a chiedere di qualunque cosa avessimo avuto bisogno.
Non azzardavo neppure ad immaginare quanto Rob avesse speso per quell’ennesima meravigliosa sorpresa.
Mi stavo quasi per sedere ad uno dei tavoli quando lui mi fermò e mi indicò una porta che dava sull’esterno.
Lo guardai confusa, spingendo la carrozzella.
“Ti avevo promesso la spiaggia..e spiaggia sia…” mormorò.
Sorrisi quando vidi uno splendido gazebo bianco proprio al centro della piccola spiaggetta, sotto cui si trovavano svariate coperte e alcuni cuscini. Su di essi un cesto che, pensai subito, doveva essere pieno di cibo.
Ecco cosa aveva organizzato: un pic nic sulla spiaggia. La nostra prima vera gita in famiglia. E, ovviamente, aveva pensato a tutto: all’ombra per la piccola, a un posto che fosse allo stesso tempo speciale ma anche adatto alle sue esigenze.
“Madame..prego, si accomodi” mi invitò, allungando il braccio e invitandomi a sedermi su un morbido cuscino.
Lo feci, dopo essermi accertata che la bimba fosse addormentata all’ombra.
Lui si sedette al mio fianco e immediatamente mi strinse tra le braccia.
Lo sentii affondare il naso fra i miei capelli.
“Non ti ho detto grazie..” sussurrai
“Sai che non devi.”
“Non solo per questo” risposi sincera “Grazie di esserci, grazie di esistere..grazie di essere così come sei con noi due”
“Lo stesso vale per me” rispose carezzandomi le braccia “Te l’ho già detto. Noi tre siamo una famiglia…la migliore famiglia..”
Risi forte e lui ne approfittò per infilarmi un pezzo di mango fra le labbra.
“Devi mangiare di più” mi ammonì “ Ti piace? Com’è?”
“Mmmmm” risposi “E’ fresco, buono e..dolce..”
“Come te allora. Deve avere lo stesso sapore che hanno le tue labbra” sussurrò avvicinandosi pericolosamente, finche non fui io ad annullare totalmente la distanza fra noi e a farci unire in un nuovo splendido bacio.
Prima che me ne fossi resa conto mi ritrovai schiacciata sotto il suo corpo tiepido, le braccia allacciate dietro il suo collo, le labbra incollate alle sue mentre le nostre lingue giocavano insieme.
“Niente più lacrime, ok?” sussurrò.
Annuii.
“Niente più pensieri tristi, niente più paure, niente più insicurezze?”
Annuii convinta, protetta nel suo abbraccio.
La sua bocca tornò sulla mia e, proprio quando mi stavo lasciando completamente andare scordando il mondo che ci circondava, sentii qualcosa.
“Ue ue ue..”
Non riuscii a trattenere una risata e lo stesso fece Rob.
“Questa bambina ha un tempismo perfetto” disse divertito.
“Direi che vuole tutte le attenzioni del suo papà per lei..” gli feci notare. Non appena Joy aveva iniziato a strillare infatti, Rob era scattato in piedi e in meno di tre secondi la furbetta era già tra le braccia del suo papà.
“Ciao bambolina..” mormorò cullandola e in men che non si dica lei si placò, incantata a guardare la realtà intorno a lei.
Ma che gli faceva Rob alle donne…
Alzai gli occhi al cielo sistemando sulla coperta i piatti con il cibo, mentre Rob coccolava la piccola.
“Ti piace questo posto Joy? Quello è l’oceano vedi? E’ bellissimo…” disse avvicinandosi all’acqua “Adesso il tuo papà te lo fa conoscere..”
Non dissi nulla, in parte per non scoraggiare il suo proposito in parte per non interrompere quel dolcissimo quadretto che si dipingeva davanti ai miei occhi.
Quando Rob raggiunse il bagnasciuga si accucciò in modo che anche Joy fosse abbastanza vicina alla superficie cristallina e, tenendola sotto le braccine, gliela fece toccare con la punta dei piedini.
Beh, non parve gradire particolarmente.
Risi quando vidi l’espressione del suo visino contrarsi in una smorfia di fastidio al contatto con l’acqua fredda e i suoi piedini ritirarsi immediatamente. Rob la alzò e la strinse al suo petto, cercando di confortarla prima che la cosa degenerasse in un irrefrenabile pianto. Prese i suoi piedini rosa pallido tra le mani e iniziò a baciarli e a soffiarci sopra per scaldarli.
“No, no amore non piangere. Ci pensa papà a scaldarti…” sussurrò con voce implorante.
Joy parve apprezzare notevolmente il calore del fiato di Rob perché si quietò all’istante, godendosi buona buona le coccole.
Attratta come una calamita dai miei due amori mi alzai e feci una piccola corsetta verso di loro finchè i miei piedi non incontrarono l’acqua gelata dell’oceano. Per essere inizio settembre era parecchio fredda: non c’era da stupirsi che Joy non ne fosse stata entusiasta.
Allacciai le braccia intorno alla vita di Rob, stringendolo da dietro e sporgendomi oltre alla sua spalla per vedere la piccolina.
“Vieni a mangiare?” mormorai mordicchiandogli l’orecchio.
Annuì e per una attimo vidi la sua espressione farsi seria, senza smettere di osservare nostra figlia.
“Che succede?” domandai.
“Niente. Solo per un attimo ho pensato…all’ultima volta che sono venuto qui. Alla paura che avevo che tu non mi volessi più dopo le idiozie che avevo detto”
Scossi il capo decisa. “Il mio modo di darti la notizia non è stato decisamente..il migliore..”
“Forse, ma non ci sono scusanti per la reazione da scemo che avevo avuto”
“Ehi” lo consolai “Poi però in questo posto ti sei fatto più che perdonare”
Sospirò e, dopo avermi preso la mano, mi portò di fronte a lui in modo che potessimo guardarci negli occhi.
“Quello che ti dissi allora vale ancora e varrà per sempre, lo sai vero? Ti amerò e ti proteggerò per tutta la vita. E amerò e proteggerò la nostra cucciolotta” disse ammiccando verso il fagottino tra le sue braccia. Col pollice sfiorò l’anello di fidanzamento al mio anulare sinistro. “E anche se ancora non siamo tecnicamente marito e moglie…questo non significa nulla, lo sai vero? Tu per me sei mia moglie. L’unica e sola donna che amerò mai. E se hai qualche problema o qualche paura voglio essere certo che verrai sempre da me. Perché io sono qui…per te…”
Annuii commossa e carezzai il suo viso. Lui afferrò la mia mano e baciò il solitario al mio dito.
“Ti amo con tutto me stesso” ribadì
“Anche io ti amo…”
“Non ti libererai di me quasi signora Pattinson” sussurrò avvicinandomi maggiormente, così che i nostri corpi fossero divisi ma allo stesso tempo uniti dalla meravigliosa presenza della nostra piccola fra noi.
Sorrisi e quando le mie labbra si trovarono solamente a pochi millimetri dalle sue mi bloccai.
“Non chiedo di meglio..” mormorai, col cuore che mi scoppiava di felicità, prima di unire le nostre bocche con un bacio.

Quando ritornammo in macchina, quella sera al tramonto, ero così felice e innamorata che nemmeno mi accorsi subito della strada che Rob aveva preso. Ero troppo intenta a sentire le sue dita che mi accarezzavano la gamba e le sue labbra posate fra i miei capelli mentre ero accoccolata col capo posato sulla sua spalla.
Solo quando imboccammo una strada a me molto familiare ma che non era quella di casa nostra, mi riscossi.
Robert parcheggiò proprio nel vialetto di una di quelle abitazioni.
Casa di mamma e papà.
Lo guardai confusa. “Perché siamo qui?”
“Mi dispiace di non avertene parlato prima ma…rientra tutto nel mio piano di sorprenderti” disse ammiccando.
“Altre sorprese? Rob..” lo rimproverai.
“Shhh” mi zittì “Non è nulla di che ma..beh, diciamo che per goderne appieno stanotte Joy deve restare con tua madre..”
“Ok, non è un problema ma…”
Mi bloccò prima che avessi il tempo di fare altre domande con un semplice bacio e un “aspetta qui”, dopo avermi fatto salutare Joy addormentata, la prese dal seggiolino e andò dentro casa.
Intravidi mia madre sulla porta. Mi rivolse un enorme sorriso e mi fece l’occhiolino prima di scomparire dentro casa con mia figlia.
Non ebbi il tempo di capire che cosa stesse realmente accadendo che Rob era già dentro la macchina e in men che non si dica eravamo di nuovo in viaggio.
“Voglio sapere” borbottai.
“Assolutamente no.” Replicò
“Daiiii”
“No”
“Nemmeno se ti do un bacio?” sussurrai avvicinandomi al suo viso.
“Oh, non mi corromperai con un bacio” rise
“Nemmeno se ti dico dove volevo dartelo il bacio?” lo stuzzicai facendogli l’occhiolino.
“Ehm…” sembrò pensieroso per qualche secondo “Assolutamente no!”
“Rob..dai sono curiosa!”
“Beh..siamo arrivati a destinazione”
Mi sorpresi immensamente quando mi resi conto che non eravamo altro che fuori  casa nostra.
Rob mi schioccò un bacio sulla fronte. “Curiosona” mormorò prima di scendere e fare il giro dell’auto per aprirmi la portiera.
Adoravo questo suo essere cavaliere.
Scesi dall’auto e lo vidi intento a sogghignare.
“Che c’è?” domandai.
“Ora non ti arrabbiare Kris..” disse
Arrabbiarmi? Perché mai avrei dovuto arrabbiarmi? In fondo non aveva mica fatto…
Ma improvvisamente mi ritrovai fra le sue braccia, con lui che camminava a passo spedito verso la porta di casa.
“Rob..dai mettimi giù..daii!!!” borbottai.
“Lo sapevo che avresti protestato. Ma lasciamelo fare, ti prego..” Mise su uno dei suoi migliori sguardi da cucciolotto indifeso che proprio non riuscii a evitare di aprirmi in un sorriso e affondare il volto nell’incavo del suo collo.
All’inizio non notai alcun cambiamento all’interno della stanza ma, quando entrammo in salotto, rimasi a bocca aperta.
Il pavimento era completamente coperto di petali di rose rosa che formavano una scritta che, dall’alto delle sue braccia, potevo leggere benissimo.
I love you.
“Oh Rob..è..magnifica..” mormorai.
“Pensavo..” disse piano arrossendo “Pensavo che potevamo stare io e te..finalmente soli..”
Mi mordicchiò l’orecchio e io scivolai dalle sue braccia mettendomi in piedi.
Lo guardai diritto negli occhi, abbassandogli la giacca.
“Solo se vuoi Kris, solo se sei sicura…”
“Ti voglio. Pazzamente, disperatamente, totalmente..” sussurrai prima che le sue labbra catturassero le mie.
Le sue mani corsero sulla mia vita e sollevò la mia maglietta, sfilandola con facilità. Non portavo il reggiseno come al solito anche se ora che allattavo Joy era leggermente aumentato di dimensione. Rob lo sfiorò piano, con venerazione, spaventato di potermi fare male o di mettermi a disagio.
Gli baciai la guancia , facendo fare alla sua maglietta la stessa fine della mia.
Chiusi gli occhi quando lo vidi inginocchiarsi di fronte a me e baciare leggero il mio petto mentre le sue dita slacciavano i bottoni dei miei jeans e li abbassavano piano, attente a ogni fremito del mio corpo.
“Ti..ti piaccio ancora?” domandai improvvisamente, presa da una stupida e forse assurda paura. Non che la gravidanza mi avesse cambiata moltissimo ma forse avevo ancora un paio di chili da perdere.
La sue labbra si fermarono sul mio ventre e mi lanciò una penetrante occhiata dal basso.
“Sei bellisima…ancora più di prima, credimi..” mi rassicurò facendomi sdraiare sul tappeto.
Sembrò improvvisamente insicuro “Vuoi andare di sopra?”
Scossi il capo, afferrandolo per le spalle e portandolo sopra di me.
“Non farmi aspettare più” dissi “Ti voglio qui. Adesso..”
Mi sorrise semplicemente mentre io toglievo anche i suoi jeans e in quelli che mi parvero pochi minuti ci ritrovammo completamente nudi, avvinghiati l’una all’altro.
Sentire di nuovo la sua pelle contro la mia, i nostri profumi che si mescolavano insieme creando la fragranza più unica che avessi mai sentito…
Le sue mani mi sfioravano  e mi accarezzavano e quando lo sentii toccarmi più in profondità emisi un gemito.
“Tutto..tutto bene?”
Annuii. “Si ma..ti voglio..ti prego..”
Sapevo che per lui era la stessa cosa, lo avvertivo chiaramente. Era troppo, troppo tempo che non facevamo l’amore…
“Anche io ti voglio..” mormorò roco “Ma non dimentichiamo nulla?”
Lo guardai confusa per una attimo. Io sapevo solo che avevo bisogno di sentirlo dentro di me…tutto il resto faceva parte del mondo esterno…
“Kris non prendi la pillola” sussurrò ridacchiando “E per quanto voglia avere un decina di bambini con te, forse è meglio aspettare ancora un po’..”
Arrossii. Che stupida! Certo non potevamo rischiare. Era troppo troppo presto per avere un altro bimbo.
Rob allungò il braccio, frugando nella tasca dei jeans, e dopo qualche minuto era di nuovo su di me, pronto a riprendere da dove avevamo lasciato.
Mi baciò la punta del naso.
“Dimentico il resto del mondo quando siamo insieme…”
Sorrise e lentamente si fece strada dentro di me. Mi irrigidii un attimo quando avvertii un leggero bruciore.
“E’..è passato. Solo è da tanto che..” mormorai
“Shhh, rilassati..” sussurrò piano, muovendosi dentro di me e accarezzandomi le gambe.
E lo feci e..e fu bellissimo.
Fu di nuovo una magia come ogni singola volta che eravamo insieme. I nostri corpi si muovevano insieme, fondendosi e giocando l’uno con l’altro, allacciati. Finchè non mi ritrovai ad ansimare più forte sulle sue labbra e mi lasciai andare, avvertendo, poco dopo, anche la sua pelle tremare a contatto con la mia e le sue braccia stringermi con più forza.
Lo trattenni dentro di me, mentre i nostri respiri si regolarizzavano e lui mi lasciava una scia di baci sul collo.
“Non so se hai una vaga idea di quanto ti amo..” disse poggiando la guancia sul mio cuore.
“Oh ce l’ho, tranquillo” lo rassicurai “Anzi, forse mi stai viziando un po’ troppo. Presto inizierò a pretendere cornetti caldi e fiori tutte le mattine a letto..”
“Mmmm cornetti e fiori…che tipo di fiori?” domandò ridendo.
“Non lo so” pensai per un secondo “Mimose magari…hanno un buon profumo..”
Poi, improvvisamente, scoppiai a ridere.
“Che c’è?”
“Pensavo solo che..viviamo in questa casa da mesi e abbiamo ehm battezzato soltanto il salotto e ci mancano un sacco di stanze ancora” dissi.
Prima che potessi rendermene conto mi ritrovai caricata sulle sue spalle, diretti verso il piano superiore.
“Rob..Rob dove vai??”
“A battezzare il letto..” disse.
Mi aggrappai più forte mentre l’eco delle mie risate si spargeva per tutta la casa.

La mattina dopo mi svegliai col caldo sole di settembre che mi carezzava la schiena. Non aprii gli occhi, perdendomi ancora nel ricordo della notte precedente.
Splendida.
Magnifica.
Unica.
Riuscivo comunque a sentire l’acqua della doccia scrosciare e profumo di…
No…non potevo crederci.
Non poteva averlo fatto veramente..
Aprii lentamente gli occhi e sul cuscino al mio fianco non mi stupii di vedere un vassoio con succo d’arancia, caffè e due cornetti caldi alla crema.
Ma la cosa che mi fece aprire in un radioso sorriso furono i fiori posati a fianco del cibo.
Li presi in mano e inspirai forte, ricordando la nostra conversazione della sera precedente.
Ma dove era andato a pescare un mazzo di mimose al mese di settembre?

Nota di Fio: Cloe sta pericolosamente iniziando a parlare napoletano O___o e, visto che è piemontese, la cosa è alquanto preoccupante o___O

http://i.dailymail.co.uk/i/pix/tm//2008/12/23/baby_on_beach.jpg

Ok.. lo sappiamo che questa bimba è molto più grande di come dovrebbe essere Joy, ma non ne abbiamo trovate di più adatte  quando abbiamo visto questa non abbiamo proprio resistito! *___*
Quindi.. un pò di immaginazione! XD
   
 
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