Era tutto così buio. Credevo di aver raggiunto la fine della mia felice vita. Ma non era possibile, in fondo, il mio gene immortale mi teneva legata alla vita come una catena. Non me ne sarei andata così facilmente. Il buio si attenuò e prese una sfumatura grigia molto più chiara, finalmente riuscivo a vederci. Una bianca figura danzava lontana, e avvicinandomi, non avetti più dubbi: era un vampiro. Chi altro avrebbe potuto aver tanta grazia e bellezza? Ma non stava propio danzando.Mi stava correndo incontro. All'inizio pensavo fosse la zia Alice, ma poi mi accorsi che non era affatto lei. Il suo volto aveva una strana bellezza maschile. Lunghi capelli neri scendevano lungo le sue spalle.I suoi occhi erano irradiati da un rosso acceso poco confortante.Non sapevo da chi scappavo, ma una cosa era sicura, non aveva buone intenzioni.In fondo, dovevo aspettarmelo. Nel mio corpo infatti, diversamente dai miei genitori e da i miei parenti scorreva il sangue e il mio cuore batteva. Lo spazio sembrava infinito e vuoto.Sapevo che mi avrebbe raggiunto. I vampiri sanno essere molto veloci e forti quando serve.Ogni speranza si era ormai spenta, e stavo per voltarmi per arrendermi alla folle fuga quando lo vidi. Come al solito la t-shirt l'aveva lasciata a casa, esibendo il suo fisico perfetto.Gli stavo correndo in contro quando uno strano suono cominciò a echeggiare nei dintorni.Il suono era talmente forte ed impossibile da ignorare che venni catapultata fuori dal mio incubo, propio nel momento in cui l'avventura stava prendendo una bella piega.Disinnescai la sveglia e mi alzai dal letto, pronta per un altro giorno di scuola.Quella mattina lui non c'era. E come spesso accadeva feci una magra colazione, sola.Salutai mamma e papà e uscii di casa per andare a scuola. La Junior High School non distava molto.Si trovava vicino alla vecchia Forks High School, dove mamma e papà si erano conosciuti.La mia era una vita semplice, come quella di una qualsiasi quattordicenne.L'anno prossimo avrei dovuto scegliere la scuola superiore da frequentare, e molto probabilmenteavrei scelto la Forks High School. Forks mi piaceva. Era una pacifica cittadina dove ognuno si faceva gli affari propi e si faceva poche domande. Il nonno per esempio avrebbe dovuto dimostrare 31 anni in più, ma per fortuna in ospedale la gente faceva poche domande.
Durante la lezione di inglese, ripensai allo strano sogno di quella notte. Ripensandociquel vampiro mi era familiare.La sera, quando tornavo a casa stavo pensando propio a quello, e dal salotto venne la voce di mio padre. "Nessie, vieni qui perfavore, ti devo parlare".Mi diressi da lui, e notai la sua aria preoccupata. "C'è qualche problema papà?" all'inizio non rispose. "Allora?" sapevo che insitendo sarei riuscita a farlo parlare."Ehm... Cosa ci fà Aro Volturi nei tuo sogni?". Un brivido mi attraversò.Era tutto chiaro. Il vampiro che avevo sognato la notte precedente era Aro.L'avevo conosciuto quando ero molto piccola e mamma e papà erano in grande pericolo a causa mia. "Non ne ho idea!" Risposi velocemente. "Piccola, non devi aver paura di lui, non riuscirà mai a farti del male! E se ne avesse l'intento, la zia Alice lo prevederebbe, e noi saremmo pronti ad affrontarlo." Ma perchè avevo tanta paura di lui? Forse perchè voleva intensamente che mamma ,papà e la zia Alice si unissero al suo clan, dati i loro fantastici doni."Non preoccuparti, non ti abbandoneremo mai piccola". Anche sta volta aveva letto nella mia mente e scoperto ciò che temevo, per poi rassicurarmi e coccolarmi dolcemente. "Ehm.. papà?" gli chiesi "Stasera posso uscire con Jake?" lui annuì ormai rassegnato, io e Jacob ci appartenevamo.