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Autore: Swindle    14/07/2010    3 recensioni
Dopo il loro secondo anno a scuola, Severus e Lily si stanno godendo una serata d’estate al chiarore delle stelle. E una stella cadente unirà i loro destini…
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fallen Star

Autore/data: Swindle
Beta-reader:
no
Tipologia:
one-shot
Rating:
verde
Genere:
introspettivo, romantico, fluff
Personaggi:
Lily Evans; Severus Snape
Pairing:
Severus/Lily
Epoca:
pià epoche
Avvertimenti:
Riassunto:
dopo il loro secondo anno a scuola, Severus e Lily si stanno godendo una serata d’estate al chiarore delle stelle. E una stella cadente unirà i loro destini…



Questo è il mio tributo all’unico vero amore di Severus Snape.

 

 

 

 


.:Fallen Star:.

 

 

 


            - Snivellus! – disse il ragazzo con un tono arrabbiato.

La notte era scesa da poco, all’orizzonte si intravedeva ancora qualche sprazzo rossastro degli ultimi raggi di sole che non accennavano a tramontare.

            - Mi chiamano Snivellus, capisci?! – sbottò di nuovo, frustrato.

La luna quella sera a quanto pareva non aveva intenzione di sorgere, lasciava il compito di brillare alle stelle.

Il ragazzino non ottenne risposta.

            - Lily, ma mi stai ascoltando? – chiese Severus Snape, girandosi a guardarla.

Lily Evans era sdraiata comodamente a pancia in giù, sull’erba umida, le braccia piegate e il mento appoggiato alle mani, le gambe che si muovevano nell’aria.

            - Cosa? – chiese la ragazza sentendosi chiamare.

Il ragazzo sbuffò e si sedette con un tonfo accanto a lei, allungando le gambe e sostenendosi all’indietro sulle braccia.

            - Ecco – disse mettendo su il broncio – non mi stavi neanche sentendo. -

Quella sera, come erano soliti fare ogni tanto in quelle torride giornate d’estate, si stavano godendo un po’ del venticello fresco che tirava sulla cima della collina che sovrastava la loro città.

            - Ma Severus, questo discorso me lo fai quasi ogni santo giorno! – disse Lily a mo’ di scuse.

Il ragazzo si alzò di scatto, punto nell’orgoglio.

            - Certo! Ora mi dirai che sono anche ripetitivo! – esclamò impettito.

Lily fece una smorfia: era esattamente quello che intendeva dire. Ma il giovane Snape non aveva neanche guardato la sua reazione, era di nuovo partito in quarta a inveire e lamentarsi.

            - Sono solo degli stupidi Gryffindor, ecco cosa sono! – continuava, subito dopo si voltò verso la ragazza rendendosi conto di quello che aveva appena detto - … senza offesa, eh? – disse timoroso di una sua reazione.

Lily sospirò con un sorrisetto.

Severus lo interpretò come un permesso a continuare.

            - E sono anche quelli della peggior specie! Se ne vanno tutti tronfi e impettiti pensando di essere i padroni del mondo, o peggio, di Hogwarts! Ah, ma un giorno io… -

Si mise a misurare quasi correndo i passi che c’erano dalla ragazza stesa per terra alla grande quercia in cima alla collina, e nel frattempo borbottava.

Lily girò gli occhi al cielo.

Era la solita storia. Lui parlava solo di quei quattro ormai. E pensare che la scuola era già finita da un paio di settimane… avrebbe dovuto godersi l’estate, invece di perdere il sonno impegnandosi a continuare con il suo odio.

Ma Severus era fatto così. Non sapeva esattamente cosa avesse fatto nascere tutto quell’astio, ma di sicuro era ricambiato. E lui non avrebbe ceduto.

Lily era nella stessa casa dei “peggiori nemici”, come lui stesso soleva chiamarli, di Severus, e li conosceva abbastanza bene. Per lo meno aveva capito di che pasta erano fatti.

            - E Potter… Ah, Potter è il peggiore di tutti! – proseguiva intanto lui.

Sì, su quello Severus aveva ragione. Di certo Potter era il più arrogante e presuntuoso.

Ma Lily non avrebbe saputo dire quale fra i due, Severus o Potter, fosse più orgoglioso.

Per questo avrebbero continuato.

Severus intanto non aveva ancora finito con la sua litania di ingiurie, speculazioni e piani da mettere in atto.

Lily si voltò e si mise a guardarlo. Era magro, decisamente magro.

E i vestiti grossi e lisi, anche ora che erano in estate, lo facevano apparire ancora più piccolo e fragile di quel che era.

Soprattutto per questo era tiranneggiato da quei quattro. Ma chi lo conosceva bene e sapeva di che pasta era fatto, non si faceva ingannare dal suo debole aspetto. A scuola era molto rispettato sia dai compagni che dai professori. Era uno studente eccezionale.

I capelli neri e lisci gli arrivavano alle spalle e a Lily piacevano molto. Ma non glielo aveva mai detto.

A volte aveva la tentazione di toccarli e mettersi a giocare con le ciocche, ma alla fine si tratteneva sempre, sapeva quanto Severus fosse suscettibile.

Aveva sempre pensato che avesse delle splendide mani. Erano ancora piccoli, eppure lui aveva già dita lunghe e affusolate e una pelle bianchissima. Le sue mani erano il suo orgoglio, Severus diceva che erano “mani da Pozionista”. E non era difficile credergli.

Non era bello, ma nei suoi lineamenti affilati e seri c’era un qualcosa di affascinante, un qualcosa di adulto, un qualcosa che sembrava dire “non sono un bambino, sono un piccolo adulto”. Lily non aveva mai conosciuto qualcuno più brillante di lui, e con uno spirito così forte.

Guardandolo, pensava sempre che da grande avrebbe fatto grandi cose.

Il suo sorriso poi, era semplicemente geniale. Non era un vero e proprio sorriso, no, quelli erano rari, generalmente si esibiva in un sorrisetto storto, tirando le labbra, usandolo per schermire chi gli stava davanti. Cosa che faceva andare fuori dai gangheri chiunque. Soprattutto Potter. E gli riusciva davvero bene…

Ma la cosa che più le piaceva di lui erano i suoi occhi. Neri, neri e oscuri come mai ne aveva visti e come mai, si diceva, ne avrebbe trovati. Nonostante la sua giovane età, Severus aveva già sofferto, a causa del suo stato ma soprattutto della sua famiglia.

Non ne parlava volentieri, e quando Lily cercava di fargli qualche domanda, si rabbuiava automaticamente, rispondendo solo più a monosillabi.

I suoi occhi, così come i suoi lineamenti, non tradivano quasi mai le sue emozioni.

Sembravano due gusci neri e vuoti.

Ma con Lily era diverso. Lei l’aveva visto sorridere, divertirsi… e sapeva che quegli occhi profondi potevano nascondere molte cose.

Era strano. Lily lo aveva incontrato solo poco più di due anni prima, eppure aveva imparato a comprenderlo come se si conoscessero da una vita intera.

Persa nei sui pensieri, non aveva sentito una sola parola. Ma lui non se n’era minimamente accorto.

Cercò di riprendere a seguire il suo discorso.

            - …ah, ma sì, ma certo! Lui è il grande giocatore di Quidditch! Inchiniamoci al genio! – inveiva lui in quel preciso momento – Non importa se poi non è altro che un idiota… -

Lily non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridacchiare.

Severus si fermò di botto, guardandola scandalizzato.

            - Cos’hai da ridere? – le chiese un po’ infastidito.

            - No, è che… - cercò di dire lei tra una risatina e l’altra – Sei così buffo con quella faccia arrabbiata! –

Severus la guardò ad occhi spalancati. Poi fece un gesto con la mano, come a voler scacciare un qualcosa di molesto, la raggiunse e si risedette nuovamente accanto a lei.

Sbuffò.

            - È che mi irritano talmente tanto… - le disse.

            - Lo so. – rispose lei in tono comprensivo.

            - Ma quel che più mi fa arrabbiare è che nessuno capisce che sono solo degli stupidi mocciosi! - 

Questa volta Lily rise di gusto.

            - Mocciosi? – chiese divertita – Ma se abbiamo tutti la stessa età, Severus! -

Lui per tutta risposta fece una smorfia e alzò le spalle.

            - Ma poi, dai! - continuò lei – Sono due anni che continuate a farvi dispetti, scherzi e colpi bassi, e non mi stupirei se arriverete a qualcosa di ben peggiore! -

Severus borbottò qualcosa che a Lily sembrò tanto un – Ci puoi scommettere! – ma la ragazza non ci fece caso e ricominciò imperterrita.

            - Ora siamo in estate, Severus! Non li vedrai fino a settembre. Datti un attimo di tregua! -

Severus sospirò e non ribatté.

Lily annuì soddisfatta, e si voltò nuovamente.

Da lassù potevano vedere tutta la città con le finestre illuminate a creare leggeri giochi di colori.

Ma il vero spettacolo era nel cielo, dove miliardi di puntini luminosi rischiaravano l’oscurità.

            - Non sono bellissime le stelle stasera? – gli chiese con il naso all’insù, incapace di spostare lo sguardo.

Severus guardò in alto.

            - Sì… - mormorò, le stelle lo avevano sempre affascinato.

Stava per dire qualcosa, ma fu bloccato da una splendida visione.

Una bellissima stella cadente, con la sua scia brillante, illuminò il cielo buio.

Era già strano che si vedesse una stella cadente, non era ancora stagione e poi con i fumi della fabbrica babbana vicina, ma addirittura una così!

Era spettacolare. Aveva una coda così lunga da non sembrare neanche una stella, aveva percorso tutto il cielo. E aveva un luce tanto splendida da aver fatto sbiadire le altre stelle: la scia all’inizio di un giallo lucente era andata scemando fino ad arrivare ad un candido bianco, e ogni tanto era colorata con qualche pagliuzza di azzurro.

Così come era apparsa, sparì all’improvviso, anche se a lui sembrava esser durata un’eternità.

Severus rimase ammutolito, con una strana sensazione alla bocca dello stomaco, e una pace innaturale nell’animo.

Ma durò poco.

Lily si mise seduta all’improvviso, con le mani unite, guardandolo.

            - L’hai vista? L’hai vista anche tu? – chiese eccitata.

Severus la guardò abbassando le sopracciglia scure, ancora smarrito. Di cosa diavolo stava parlando?

Lei non ottenendo risposta gli si avvicinò di più e parlò di nuovo.

            - Hai visto la stella? Severus, l’hai vista? -

Severus la fissò negli occhi. Le brillavano incredibilmente.

I suoi occhi così verdi e limpidi che brillavano a quel modo, era così pura e bella… era semplicemente troppo.

Rimase paralizzato per qualche secondo, poi si rese conto che lei stava ancora aspettando una sua risposta.

Confuso, annuì.

Lily si esibì in un sorriso enorme e gli saltò addosso, abbracciandolo.

            - Oh, Sev! – esclamò con gioia – È fantastico! -

Severus non capiva un accidenti di quello che le era preso, ma sentirsi chiamare con quel diminutivo… lei era l’unica a cui permetteva di farlo. Ma come non avrebbe potuto? Quando lo chiamava così aveva una voce…

Ricambiò l’abbraccio, inspirando il profumo dei suoi capelli ramati. Sapevano di fiori.

Non gli importava perché fosse così felice, l’importante era che lo fosse.

Un secondo dopo lei si staccò dall’abbraccio.

            - Era bellissima, non è vero? – gli chiese.

            - Sì, lo era. – rispose lui a voce bassa.

            - E l’abbiamo vista insieme, Sev, l’abbiamo vista insieme! –

Severus ignorò il colpo al cuore a risentirla chiamarlo così.

            - E quindi? – chiese invece con le sopracciglia aggrottate, confuso.

            - Come quindi?! – chiese lei scandalizzata – È una cosa fantastica! –

Severus la fissò accigliato. Cosa le passava per la testa proprio non lo sapeva.

- Ma di cosa stai parlando? – le chiese.

Lily rimase a bocca aperta.

            - Non lo sai? – chiese incredula.

            - Cosa dovrei sapere? – ribatté spazientito.

Lily si mise a ridere di gusto.

Severus sbuffò. Se non fosse stata la terza volta quella sera che la ragazza rideva di lui, si sarebbe anche incantato ad ascoltare quel suono della sua voce così cristallino e coinvolgente. Ma il suo orgoglio si stava scaldando.

            - Allora? – sbottò seccato.

            - Aspetta. – disse lei – Aspetta. Fammi godere questo momento. Io che so una cosa che Severus Snape ignora! Ah! Che momento indimenticabile. –

            - Ah ah ha! Molto divertente. – rispose incrociando le braccia, indispettito.

            - Eh dai! Non ti sarei mica offeso per una cosa del genere! – disse lei conciliante.

            - Potrei anche offendermi, se non ti decidi a dirmi questa cosa. – replicò imbronciato.

            - Ok, ok! – annuì Lily con un ultimo risolino – Be', ecco, in pratica la leggenda dice che se due persone vedono la stessa stella cadente insieme, allora i loro destini saranno uniti per sempre. –

            - Per tutta l’eternità? – chiese titubante lui.

Lily annuì, gli occhi che brillavano, un sorriso sul volto e le mani congiunte.

Severus la guardò sbigottito per qualche secondo.

E poi fu il suo turno di scoppiare a ridere.

            - E tu credi ad una cosa del genere? – chiese ridendo.

            - Sì, è allora?- rispose lei iniziando ad avere lo stesso tono infastidito e di difesa che usava lui poco prima.

            - Ma davvero? Ma Lily! Non capisci che è una sciocchezza?! –

La ragazza per tutta risposta gli voltò le spalle, incrociò le braccia e voltò il viso all’insù con aria offesa.

Severus si morse un labbro.

Forse deriderla in quel modo non era stata una mossa saggia.

Le mise una mano sulla spalla, incerto.

            - Dai Lily, scusa… e che mi è parso così strano! -

Sentendo la mano di Severus sulla spalla Lily si voltò e con una smorfia gli fece la linguaccia.

Severus si aprì in un sorrisetto furbo.

            - Ah, è così allora! E va bene… -

Si avvicinò di più a lei e con uno scatto fulmineo le si avventò sopra, cominciando a farle il solletico.

Lily prese subito a ridere a crepapelle, e cercò di protestare e di ricambiare il solletico, ma lui non lo soffriva quanto lei.

Alla fine Lily era senza fiato e non riuscita più a parlare.

            - Basta! – boccheggiò.

            - Ti arrendi? – chiese ridendo lui.

            - Sì, sì, mi arrendo! – urlò lei – Ti prego, pietà! -

Lui parve soddisfatto, e la lasciò, ridacchiando.

Si stesero fianco a fianco a pancia in su, con le braccia incrociate sotto la testa, mentre Lily riprendeva fiato.

Nessuno dei due parlava. Semplicemente, guardavano il cielo, ascoltando i loro respiri andare all’unisono.

- Non importa se tu non ci credi, Sev. – sussurrò Lily ad un certo punto - Basterà che ci creda io.

Severus non sapeva cosa dire, ma non ebbe tempo neanche di pensarci che il suo campo visivo fu oscurato dal suo viso.

Lily lo fissò dritto negli occhi, ad un palmo del suo naso, appoggiando una mano al suo petto.

Il cuore del ragazzo perse un colpo.

Era bellissima, bellissima…

Come quella stella, forse di più.

I capelli rossi mossi dalla brezza leggera, la pelle rosea, le labbra morbide aperte in un sorriso candido, tutto per lui, e poi gli occhi… gli occhi fissi nei suoi, così verdi, così splendidamente innocenti.

A Severus sembrava di potervi leggere dentro la sua anima, e sapeva che era più pura di qualunque altra.

E poi parlò, con una voce dolce e rassicurante.

            - Noi staremo sempre insieme, vero Sev? –

Severus si sentiva la bocca asciutta, e la sua vicinanza e la sua mano appoggiata al suo petto di certo non aiutavano. Non riusciva a parlare.

            - Me lo prometti? – chiese ancora lei, ma il suo tono di voce si era leggermente incrinato, come se si fosse un po’ rabbuiata dall’assenza di una risposta.

Severus avrebbe voluto rassicurarla, dirle che non c’era cosa che desiderava più di quella, ma non ci riusciva. Deglutì.

Alla fine annuì.

Lily sorrise.

Severus rispose con un altrettanto sorriso sincero.

Lily si disse che doveva ricordarsi per sempre di quel momento, perché un sorriso così da parte di Severus era più che raro. Ringraziò mentalmente la stella cadente. Sapeva che la leggenda si sarebbe avverata.

Lily si scostò felice e si accoccolò vicino a lui, appoggiando la testa alla sua spalla.

Severus non replicò e chiuse un attimo gli occhi, beandosi della sensazione della sua presenza accanto a lui.

            - Mi racconti una leggenda su qualche costellazione? – gli chiese poco dopo Lily.

            - Certo! – acconsentì lui sorridendo – Che ne dici di quella del Drago? È fantastica! – disse eccitato.

Lily gli diede un colpetto sulla pancia. Severus sobbalzò leggermente.

            - Che c’è? – chiese confuso.

            - Immagino che questa leggenda sia piena di scontri e battaglie! – esclamò sapientemente arricciando il naso.

            - Sì, è davvero emozionate. –

Severus si beccò un altro colpetto alla pancia.

            - Cosa c’è? – chiese ancora più confuso.

            - Severus! – esclamò lei divertita – Ma io sono una ragazza! –

Severus non parve capire, stava per chiederle cosa c’entrasse, ma poi si ammutolì.

Lily vedendo la reazione ridacchiò.

            - Perché non mi racconti la leggenda di un’altra costellazione? – propose lei – Che so… magari quella della Fenice! Sì, mi ispira. È carina? - chiese guardandolo speranzosa.

Severus la guardò un attimo soppesando la risposta.

            - Sì, lo è. – disse alla fine, mentre pensava che c’era qualcosa di decisamente più bello.

Severus indicò la costellazione della Fenice a Lily e poi cominciò a narrare.

            - C’era un volta una splendida Fenice. Era bellissima, con le ali di fuoco e gli occhi di ghiaccio. Ma un re malvagio era invidioso dei suoi grandi poteri, così ordinò che fosse catturata, e… -

Severus continuò a raccontare la storia per parecchio tempo, mentre Lily lo ascoltava con attenzione, partecipando alla storia con risa e commenti, o trattenendo il fiato al momento giusto, finché Severus non arrivò alla fine.

            -  …E dal quel giorno la Fenice decise che avrebbe servito solo un uomo dal cuore puro e generoso, e che così avrebbero fatto le figlie delle sue figlie, e le nipoti delle sue nipoti, e tutta la stirpe delle Fenici, fino alla fine dei tempi. -

Severus rimase qualche secondo in silenzio, finché le sue parole non sparirono nel buio della notte.

- È finita, Lily. – annunciò infine – Ti è piaciuta? – le chiese.

Ma non ottenne risposta.
            - Lily? - la chiamò.

Niente.

            - Lily? – chiamò di nuovo iniziando a preoccuparsi.

Si sporse leggermente cercando di vedere il suo volto.

La ragazza aveva gli occhi chiusi, un sorriso sulle labbra. Stava dormendo, e sembrava serena.

Lo sguardo di Severus si addolcì.

La pose con delicatezza a terra, scostandola da sé.

La guardò intensamente. Un mare di emozioni lo sconvolgevano ogni volta che aveva la possibilità di ammirarla indisturbato. Pensò che fosse ancora più bella e che sembrasse ancora più semplice e innocente così addormentata.

Tentennò un secondo, poi si decise e appoggiò le labbra sulle sue in un tenero bacio.

            - Spero tanto che la leggenda della stella sia vera. - le mormorò a fior di labbra.

Poi si stese accanto a lei.

            - Buonanotte, Lily. -

Severus si addormentò guardandola e pregando che davvero rimanessero per sempre insieme.

 

***

 

Fu un dolore allucinante.

Ma fu rapido.

Un secondo prima era lì ad implorare il Signore Oscuro, un secondo dopo lui se n’era andato, e Severus si ritrovava con una ferita mortale alla gola.

Il dolore era insopportabile, ma lui non pensava a quello, cercava di fermare l’emorragia, perché sapeva di non aver ancora concluso il suo compito, il più importante di quelli che Dumbledore gli aveva assegnato.

Poco dopo, però, si accasciò al suolo, stremato.

In quel momento, forse, avrebbe dovuto passargli tutta la vita davanti, avrebbe dovuto vedere tutte le atrocità a cui aveva assistito, che gli erano state inflitte e che aveva inflitto.

Ma nella sua mente c’era solo il ricordo di una lunga scia luminosa nel cielo buio: la stella cadente.

Non l’aveva mai dimenticata, non aveva mai dimenticato quella sera.

All’improvviso, come un déjà-vu, un viso con occhi verdi e familiari invase il suo campo visivo.

            “Lily!” pensò.

Un secondo dopo mise a fuoco la figura, accorgendosi che non era lei, ma suo figlio.

Afferrò il ragazzo per il bavero, non sapeva perché fosse lì, ma non gli interessava: ciò che era importante era che poteva ancora svolgere il suo ultimo compito.

Cominciò a far fuoriuscire i ricordi che potevano servire a Potter, e rantolando, gli intimò di prenderli.

Harry Potter sembrava incapace di agire, ma un secondo dopo Severus vide la Granger farsi avanti, e Snape la ringraziò mentalmente.

Ormai respirava a fatica, la vista gli si offuscava sempre di più.

Sentiva di starsene andando.

Severus sapeva che era il momento, sapeva che finalmente poteva lasciarsi andare.

Anche se il suo corpo si stava arrendendo, nella mente di Snape continuavano a vorticare miliardi di pensieri.

            “Hai visto, Lily?” pensava “Quella Leggenda non era come le mie, io inventavo quelle storie solo per farti piacere, mentre tu non raccontavi bugie. E alla fine avevi ragione tu, la Leggenda della Stella Cadente era vera… vorrei che non l’avessimo mai vista insieme. Per colpa sua i nostri destini sono stati intrecciati per sempre. Io ho rovinato la tua vita, per colpa mia tu sei morta, e da quel momento ho vissuto solo per te, e ora morirò nel tuo ricordo.”

Prima di perdere completamente i sensi, con un enorme sforzo chiese al ragazzo, al figlio di Lily, di guardarlo.

Voleva vedere i suoi occhi, voleva morire guardando lei e solo lei.

Il suo sguardo si concentrò negli occhi del ragazzo.

E Severus non vide null’altro che quello.

Gli occhi di Lily che gli sorridevano, che brillavano, che lo guardavano…

Mentre moriva, Severus prometteva quello che molti anni prima non era riuscito a promettere, annuendo solamente alla sua richiesta.

            “Sì, Lily. Staremo sempre insieme.” pensò Severus Snape “Te lo prometto.”

Perché Lily era stata questo per lui: una bellissima stella cadente, dai colori affascinanti e dalla scia meravigliosa. Una lunga stella cadente che era sì durata poco nella sua vita, ma anche dopo essere scomparsa, aveva l’asciato un’impronta fra le altre stelle, continuando a illuminare per sempre il cielo buio.

 

 

The end

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE: Ho cercato di rendere questa shot per prima cosa dolce, proprio per l'età di Lily e Severus, e anche per mostrare che momenti del genere, semplici eppure speciali, potrebbero esserci stati...

Oh, e poi io adoro le leggende. Quindi non potevano mancare! ^.^

Anche per il paragrafo della stella cadente ci ho messo un bel pò di impegno. Quando l'ho scritta infatti tenevo molto a questo passaggio!

Spero ci sia piaciuta!

 

N.B.:  Qui di seguito risponderò a tutte le recensioni che mi verranno fatte, aggiornerò di volta in volta. Rika ^^

@Mizar: Wow, sono contenta che ti sia piaciuta così tanto! Sì, per una volta tanto ho voluto immaginare e descrivere come Lily potesse vedere Severus, e non il contrario! ^^ Secondo me da bambino era proprio così... ma allegro e sorridente mi sa che l'hanno visto in pochi, forse solo Lily! Perciò, perchè non goderci il ricordo di questo Severus ancora felice e non tradito dalla vita? Non ti preoccupare... ne ho già scritte altre, basta solo pubblicarle! XD Grazie mille!

@_Manu_: “magica” è il mio secondo nome! XD Scherzo! Grazie mille Manu, sono contenta che ti sia piaciuta e che ti abbia incantato! ^.^



 


  
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