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Autore: PattyOnTheRollercoaster    15/07/2010    1 recensioni
Questa storia parla di me. Di Ray. Di Gerard e Bob. Di Mikey e di Frank. Parla anche di Lyn, di Alicia, di Brian e di Jamia. Parla di un bambino. E parla di un padre. Ma soprattutto, parla di cambiamenti. Dei cambiamenti che arrivano imprevisti, e che capovolgono il mondo intero di una persona. Questa storia parla di me, e dei miei amici. E di come abbiamo passato assieme il tempo che avevamo...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18. X-rated room

Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.
Gandhi

Bob.
Era finalmente giunto il mio compleanno. Era il 31 Dicembre. Se non fosse stato per un piccolo particolare tutto andava alla perfezione: l’album vendeva, il tour sarebbe iniziato il 7 di Gennaio del prossimo anno, e io avevo invitato tutti a casa mia per una festa che, avevo preannunciato, sarebbe durata fino al mattino, per festeggiare degnamente il nuovo anno che veniva.
L’unico problema, l’unica cosa che mi dispiaceva veramente, era che MJ non avrebbe potuto partecipare alla mia festa. In verità non avrebbe potuto partecipare alla festa di nessuno. Già quella piccola amarezza si era presentata alla festa di Frank, che per di più era stata appena qualche tempo dopo. Il ricordo era ancora fresco.
Ma più di tanto cercai di non pensarci. Avevamo tutti, chi prima chi dopo, accettato la cosa. Solo ogni tanto avevo una fitta di rammarico che mi premeva il petto.
Alle dieci di sera cominciarono ad arrivare tutti gli invitati. Avevo ordinato un sacco di cibo take away e molto da bere, compresi tè, coca cola e acqua naturale, perché se Gerard sapeva che Lyn non poteva bere o mangiare quel che voleva quando lo voleva, sarebbe stato capace di andare a cercare un negozio aperto alle undici di sera l’ultimo dell’anno. Avevo festeggiato con i parenti tutto il giorno, ero andato a pranzo da mia madre e le avevo permesso di strapazzarmi bene, come piaceva a lei. Ma la sera era destinata agli amici, e nulla avrebbe potuto togliermi la soddisfazione di vedere Frank che ballava sul tavolo come l’anno prima.
Arrivarono diversi amici, fra cui anche Bert e Quinn, che avevo conosciuto quando facevo il tecnico del suono dei The Used, e dai quali non mi ero mai separato. Sapevo che Bert e Gerard avevano avuto qualche disaccordo, ma sperai che per quella sera avrebbero lasciato stare. A parte loro venne qualcuno della casa discografica e poi … i soliti, le coppie: Gerard e Lyn, Mikey e Alicia, e Frank e Jamia. Stranamente da solo, arrivò anche Ray. Era strano vederlo senza di lei, anche se non erano stati insieme poi molto. Però era diventato subito naturale vederli assieme, erano la coppia del secolo, la coppia perfetta, la coppia dell’anno; insomma tutto quello che vi viene in mente con le parole la coppia.
Quando tutti furono arrivati diverse persone mi consegnarono i regali, e pian piano si formò una piccola montagnola di carte sgargianti sul divano. Mi intimarono di aprirli e io eseguii. Erano regali molto belli e, devo credere, costosissimi. Io odiavo i regali costosi, mi sentivo quasi in colpa quando mi piacevano, e ancora di più quando non mi piacevano.
“Qualcuno sa che ore sono?” chiese Mikey improvvisamente. Si sentirono risuonare parecchie voci.
“E’ vero, che ore sono?”.
“Già? Hai l’ora?”.
Abbassai il volume dello stereo e, poggiando un bicchiere di vino, cercai il telecomando. Era appiattito sotto la schiena di Jamia, che nemmeno si era accorta di averlo fra le scapole. Accesi la tv e, in diretta, dal centro di New York, stavano mandando in onda lo speciale di Capodanno, come tutti gli anni. Per la strada c’era un sacco di gente, tutti avevano in mano il consueto bicchiere e guardavano all’orologio gigante che segnava le 11:41.
“Per un pelo!” esclamò Frank.
“Va bene, quando è mezzanotte il tuo compleanno finirà,” mi disse Ray, “quindi se vuoi un ultimo regalo devi dircelo adesso”.
“Un altro ancora?” chiesi ridendo.
“Dai, ci sarà qualcosa che vorrai o di cui hai bisogno?” mi stuzzicò Gerard.
Ci pensai su un secondo. “Voi mi avete già comprato qualcosa, non è vero?” domandai, sospettoso.
“Ah! Ma come cazzo hai fatto? Sei un fottuto indovino!” mi accusò Frank.
“Non è stato molto difficile!” esclamai ridendo.
“E’ giù in cantina” disse Gerard. E così ci avviammo alla cantina. Nascosta in un angolo, che probabilmente cercava di nascondersi dal casino, intravidi Milly, e le diedi una carezzina.
“Credo che questo regalo ti piacerà” disse Mikey guardandomi di sbieco e sorridendo. Una volta raggiunta la cantina Frank mise la mano sulla porta, poi si voltò a guardarmi.
“Chiudi gli occhi” disse Ray.
“Okay” dissi. E strizzai forte gli occhi. “Vai, non posso vedere nulla”.
Aprirono la porta e qualcuno, prendendomi per le spalle, mi guidò alla cantina. “Attento al gradino”.
“Conosco casa mia!” protestai.
“Scusa” disse qualcuno che riconobbi come Frank. “Ecco qua! Apri!”.
Aprii gli occhi e, davanti a me, c’era una bellissima batteria. Ma non era una batteria normale, sopra il tamburo c’era scritto: La batteria dei Gatti di Bob. E il suo nome se l’era davvero guadagnato. Dappertutto, sparsi fra i vari pezzi della batteria, c’erano disegni di gatti stilizzati o molto realistici. C’erano diverse scritte recanti la parola miao e le bacchette avevano una fodera di pelo.
“Non sarà un gatto?!” esclamai terrorizzato prendendo in mano le bacchette.
“No, però sembra” disse Ray. “E’ sintetico”.
Mi misi a ridere nel vedere quella bizzarra batteria! Era in un certo senso ridicola e faceva davvero impressione per quanto era brutta, ma era un bel pensiero e, soprattutto, aveva il doppio pedale. Io adoro suonare con il doppio pedale.
“Grazie!” esclamai rivolto a tutti. Feci un giro di prova con le nuove bacchette, e mi esibii in un assolo di batteria.
Frank alzò le braccia ed esultò ed alzò le braccia. “Bob Bryar solo!”
Una voce ci raggiunse dalla porta, e scorgemmo Quinn che ci avvisava di salire perché fra poco iniziava il conto alla rovescia.
“Hey che batteria assurda!” disse poi quando ebbe visto il mio regalo.
“Hai visto?” gli dissi sorridendo soddisfatto. “E’ il mio regalo-sorpresa”.
“Ah si?” disse lui guardandola accigliato.
Quando fummo di sopra aspettammo un pochino, poi cominciò il conto alla rovescia dal dieci.
10! In fondo era la tradizione, ma davvero non so perché mai facessimo tutto qual baccano. 9! Tanto più che la mezzanotte era solo una formalità e per il vero nuovo anno ci volevano altre quattro ore. 8! Chissà, forse l’orologio gigante era pure in anticipo. 7! E chissà perché tutti pensavano che con il nuovo anno le cose sarebbero cambiate. 6! Le cose cambiano quando lo decidi tu. 5! Anche se è bello pensare che si così facile far cambiare qualcosa nella propria vita.
4! Chissà se Milly festeggia il Capodanno. 3! Potrei cambiare giusto qualcosina, tanto per attenermi alla tradizione, anche se non so cosa. 2! Cambiamento, cambiamento, cambiamento. 1! Argh! I buoni propositi per l’anno nuovo! Non farò mai in tempo a farli!
Zero!
No!
“Auguri!” un ruggito colossale e unanime esplose nel mio salotto. Più di trenta persone cominciarono a saltare e abbracciarsi. Qualcuno stappò lo champagne e cominciò a versarlo nei bicchieri e un po’ sulle mani della gente.
Qualcuno disse: “Usciamo!” e tutti seguimmo la voce. Fuori per le strade era tutto uno scoppiare di petardi e un correre di qua e di là. Riconobbi alcuni vicini che mi fecero gli auguri, non so se per gli anni o per il capodanno. Eravamo fuori da un po’ a bere e a far scoppiare petardi giganteschi che potevano benissimo essere fuochi d’artificio.
All’improvviso Frank gridò: “Devo andare in bagno!” quasi piangendo.
“Frank! Sei ancora ubriaco!” lo rimproverò Ray.
“Non preoccupatevi, so io come fargliela passare” disse Jamia. Lo prese per il colletto e lo attirò a sé, baciandolo con passione.
Quando si staccò Frank pareva più calmo, però sibilò ancora: “Però io devo davvero andare in bagno amore!”
“Dai Frank, ti ci accompagno”. Lo presi per un braccio e lo portai su per la scale. Anche io ero un po’ brillo, ma non ancora del tutto fuori. Lo buttai dentro al bagno e mi misi ad aspettare. Decisi che stare in piedi non era salutare per me,  con tutta la birra che avevo già bevuto, così accesi la luce del corridoio e feci per andare in camera a sedermi sul letto.
Stavo cercando a tentoni l’interruttore della stanza quando vidi qualcosa muoversi nell’ombra. Me la feci quasi nei pantaloni dallo spavento, pensai subito che avevamo lasciato la porta di casa aperta quando eravamo usciti in massa, e accesi subito la luce. Mi guardai bene attorno ma non c’era nessuno. Il mio sguardo si posò sul letto, e scoprii che sopra c’era un foglio arrotolato e legato con un nastrino nero. Lo presi e lo slegai.
Era un disegno. Un disegno molto bello che, per esperienza, riconobbi come un lavoro di MJ. Rimasi basito a fissarlo per un secondo. In basso a destra c’era anche la firma. A quel punto mi arrabbiai, pensando che forse era un brutto scherzo di qualcuno.
Ma fu allora che la sentii, come a dirmi di non arrabbiarmi con nessuno. Sentii la sua voce. “Buon compleanno Bob”. Alzai lo sguardo e, in piedi in un angolo, vidi MJ. Mi sorrideva serena e quando la guardai lei scoprì i denti candidi in un sorriso. Ebbi un sobbalzo, e chiusi gli occhi per un centesimo di secondo. Quando li riaprii lei non c’era più.
La mia prima reazione fu di spaventarmi a morte, e uscii di corsa dalla stanza, chiudendomi forte la porta alle spalle. Ansimavo dalla paura e tremavo d’incredulità. Quella stanza era vietata ai minori da quella sera! No, ma che dico? Io sono maggiorenne, per la miseria! Sarà l’abitudine. Quella stanza è vietata e basta!
Mi voltai e poggiai la schiena sulla porta, come a voler tenerla chiusa. Osservai il disegno. Mi resi conto solo allora che quello ero io. Era una mia fedele riproduzione, e cazzo se mi somigliava! Sembrava quasi una foto. Sorrisi, quasi senza volerlo, e intimamente pensai: grazie.
“Bob!” in quel momento Frank uscì dal bagno. “Che cos’è quello?” mi chiese indicando il foglio che avevo in mano.
“Nulla” dissi io. Aprii velocemente la porta della mia stanza e vi lanciai dentro il disegno, sperando che cadesse sul letto. Non potei fare a meno di dare una sbirciatina dentro, da una parte sperando di rivedere MJ, dall’altra con il terrore di scorgere il suo viso. Ma non vidi nulla. “Dai andiamo giù” dissi avvicinandomi a Frank.
“Giusto!” esclamò lui confuso. “Altrimenti il Capodanno passa e noi non lo vediamo più fino all’anno … prossimo”.
“Infatti” dissi ridacchiando.
Non raccontai mai a nessuno quel che era successo, ma da quel giorno smisero di venirmi quelle fitte di dolore al petto ogni volta che pensavo ad MJ. Perché probabilmente stava molto meglio di noi, in un posto che le piaceva, e non avrebbe mai voluto che noi fossimo tristi per lei.







Eccomi qui! Puntuale, come promesso ^^
Allora, ci tengo a precisare che, sinceramente, faccio fatica a credere nei fantasmi. Oddio, si, credo che ci sia qualcosa, ma anche se ci fosse credo che gli angeli, i diavoli o gli spiriti non verrebbero a trovare proprio noi. Insomma, avranno di meglio da fare, credo, o no? Comunque, è solo un punto di vista.
Però anche se non ci credo mi è piciuto inserire questo capitolo, tanto per dare qualcosa di sovrannaturale alla storia. Attenzione, vorrei anche dire che non per forza deve essere interpretato come un'apparizione divina o qualcosa del genere. E' qualcosa di strano, ma ognuno la può vedere come vuole. Insomma, Bob era ubriaco! XD C'è il disegno, questo si, ma si fa in fretta a trovare una spiegazione. Ad esempio MJ l'aveva fatto tanto tempo fa in un raptus di ispirazione, e Ray, che lo aveva trovato, aveva deciso di lasciarlo da Bob. Non, so, cose del genere. Insomma, interpretatelo come volete, i lettori siete voi :)

jessromance: ciao! sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, così come spero che questo non sia troppo strano per i tuoi gusti XD
Gli esami sono andati bene (78, non me lo aspettavo O.O), e proprio ieri sono andata a sentire per l'università. Oddeo mi sembra così strano adesso lasciare tutti i miei compagni e la scuola dell'obbligo che, in fondo, diciamo che ti protegge e ti aiuta molto rispetto all'università, dove hai più libertà ma anche responsabilità. B'è spero che tu riesca a trovare presto lavoro, ma spero anche che ti goda l'estate! :) Dopo ben cinque anni di scuola direi che te lo meriti! XD
Per quanto riguarda il capitolo sarei curiosa di sapere la tua interpretazione sugli angeli, gli spiriti e cose del genere. E' un argomento su cui si potrebbe parlare per delle ore! XD
Comunque, grazie mille per la recensione, al prossimo capitolo! ^^

Vi annuncio che il nel prossimo capitolo la parola chiave sarà Harlequin. Non sapete quanto tempo mi sono scervellata per trovare qualcosa legato alla parola da inserire nella storia, quindi, vi prego, leggete! XD
Al prossimo capitolo, un bacio e un grazie a tutti i lettori!
Patty
   
 
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