15/07/2010
0 recensioniPrateria verde, vento "gelido"e aria di guerra : il tutto in un cielo color celeste pastello cupo con un pizzico di 1865 in un atmosfera western.
Un gruppo di indiani di un'ononima tribų,colori di sfida,urla tipiche e frecce,guidati da un capo ormai stanco si scaglia correndo verso uomini bianchi a cavallo in lontananza,attraversando pini alti e profumati.... gli uomini a cavallo si fermano a poca distanza;da una giumenta bianca scende lei,vestita da cavallerizza: cappotto rosso di velluto,pantaloni beige e guanti panna di camoscio come gli stivali marroni. I capelli biondo cenere lisci sulle spalle mossi dal vento ad incorniciare profondi occhi verdi;un suo sottoposto le porge un fucile,ella prende la mira e spara in direzione frontale...tutto avviene in un millimetro di secondi,i musi rossi si fermano,come del resto ogni cosa intorno a loro. La pallottola sfiora con un'inumana precisione il copricapo di piume del capo indiano, che si volta solo per vedere l'oggetto metallico che l'avrebbe potuto uccidere colpire la corteccia di un albero e cadere al suolo con un tonfo...nulla in confronto al boato di quel fucile sordo nel silenzio,in un mondo che sembra essersi fermato solo per udirlo. La ragazza posa l'arma e con indifferenza e prontezza risale a cavallo,fa un cenno agli uomini e dopo aver dato un colpo alla bestiola con il frustino, si dilegua assieme al suo gruppo nella direzione opposta. Ancora una volta i visi pallidi hanno vinto,ancora una volta Kimberley Redford,americana pura da 3 generazioni ha dimostrato il suo valore;educata alla guerra,con lo spirito ribelle di un soldato resertore non si degna di guardare quei "selvaggi" ammuttoliti ma neanche di provare piacere per cio che ha fatto,per ciō che č..ma lei č bella,altolocata e intelligente,non ha bisogno di guardarsi dentro,di guardare gli altri o di fare cio che vuole ...le ricorda spesso sua madre.
"C'č solo una parola per te,Kim:dovere. Non conta pių nulla,tu sei un numero uno"