Il mio patto con il Diavolo

 
Compresi di averla persa per sempre.
 
Sfuggì dalla mia labile presa con facilità.
Erano bastate poche parole.
 
Imparai a mie spese che le parole hanno un significato, ed i significati hanno delle conseguenze.
 
Mentre mi sputava contro il suo disprezzo, capii che quello sarebbe stato il più tragico errore della mia intera vita, ed il mio più grande rimorso.
 
 
Allora, avevo creduto di averla persa per sempre.
Ma solo quando vidi le loro mani intrecciarsi e le loro labbra sfiorarsi come mai le nostre avevano fatto, compresi davvero cosa volesse dire perdita.
 
Questa volta, trovai il mio capro espiatorio.
Mi concessi un’illusione per domare la mia sofferenza.
Decisi che non ero stato io a perderla.
Era stato lui a sottrarmela.
 
Quella notte, inventai il Sectusempra.
Lo inventai, perché il mio odio mi spinse a desiderare il suo sangue.
Che fosse puro aveva poca importanza.
 
 
L’avevo già persa in molteplici modi.
 
Così, quando scoprii che il Signore Oscuro pianificava la sua morte, al mio cuore non restò che spegnersi.
Per sempre.
 
Fissai la mia cerva argentea, tentando di fuggire dal mio corpo e dalla mia mente, corrotti.
Ma, questa volta, quella magnifica creatura non poté offrirmi alcun sollievo.
 
Questa volta, non ci sarebbe stato nessun James Potter a cui addossare le mie colpe.
Nessuna illusione sarebbe stata capace di lavare la mia anima lurida e menomata.
Nessuna pozione avrebbe potuto alleviare quel dolore che la verità, affilata come un coltello, generava in me.
 
Avevo fatto la mia scelta.
Ed imparai a mie spese che non solo i significati hanno delle conseguenze.
 
Avevo pensato che quella Profezia avrebbe suggellato il mio patto con il Diavolo.
 
In effetti, l’intuizione era corretta.
Ma impiegai del tempo per comprendere che il Diavolo non ha bisogno di impersonificarsi per riscuotere ciò che gli è stato promesso.
 
 
La cercai a lungo.
Ho sacrificato tanto a questo scopo.
Ho dovuto tradire e fingere di tradire; ho dovuto sopportare per sei anni la visione di quel ragazzo, promemoria dei miei fallimenti. Sono stato costretto ad uccidere per salvare, a Confondere per salvaguardare, ad acquisire potere per tutelare.
 
Ma devo confessarvi che, per quanto la mia ricerca sia stata devastante, non fui in grado di ritrovare la mia anima.
 
 
Quando tutto finì, cominciai a comprendere.
 
Capii di non averla davvero persa.
Semplicemente, era volata via, insieme all’anima di lei.
 
Quando la ritrovai, dietro al Velo, la indossai di nuovo.
E piansi.
Perché scoprii quanto candida fosse diventata.
 




ok…non credo sia uno dei miei pezzi migliori, ma oggi, rileggendo gli ultimi capitoli della saga, ho sentito la necessità di scrivere del dolore di Piton… (poverino, l’ho sempre odiato! Ma quelle pagine mi fanno provare un’incredibile compassione..)
Non so se è chiaro (spero di sì!), comunque il primo paragrafo si riferisce a quando Severus chiama Lily "schifosa Mezzosangue", il secondo a quando Lily e James (miei adorati!) si scoprono innamorati, il terzo a quando Severus comprende le tremende conseguenze dell’aver rivelato la Profezia a Voldemort. L’ultimo è dopo la sua morte. Per quanto riguarda il Diavolo, quello che volevo che si intendesse è che Severus pensava di fare un patto con Voldemort, come un Diavolo dal suo punto di vista, ma alla fine si è dovuto confrontare con un Diavolo molto più crudele, che potrebbe essere interpretato come il suo rimorso, il suo dolore, la morte di Lily, la perdita della sua anima... Quello che preferite!
Anche se è una cosa che ho scritto di getto per il bisogno di farlo, vorrei davvero sapere cosa ne pensiate, e che emozioni abbia suscitato in voi…

Edit!(16/07): vorrei aggiungere che oggi ho letto una falshfic meravigliosa sullo stesso argomento, che ritrae Severus intento ad osservare Lily e James e rimproverarsi perchè, forse, in un'altra vita ci sarebbe potuto essere lui, al posto di quell'arrogante. La storia, molto poetica, è di pazzarella_dispettosa, e fa parte della sua serie Lacrime. Il titolo è Lacrime--{Rimpianti}... Vi consiglio di leggerla!