Un’ orchestra di gatti. Makenna era sempre stata una ragazza alternativa. A 4 anni, colorava i capelli delle barbie di verde acqua. A 10 anni, staccò la testa a tutte le barbie, dicendo che ormai era “grande”. A 15 anni colorò i suoi capelli di verde acqua con delle ciocche verdi. Ora ne aveva 17. Stava per trasferirsi, per cambiare casa, amici ( non che ne avesse tanti), scuola. Stava per andare a vivere in California. Un posto assolato, con il mare, le palme. Tutto il contrario del posto dei suoi sogni. Lei amava la pioggia e i pini. I pini sempreverdi, magari con la neve che rimaneva impigliata. Amava uscire, bagnarsi i capelli, fondersi con la pioggia. E l’aspettava. Oh si, se l’aspettava. Voleva piangere, ma solo con la pioggia ci riusciva. Voleva urlare. Voleva vomitare il suo tormento. Tutto iniziò un anno prima: Era felicemente fidanzata con Brian, un ragazzo che l’amava con tutto se stesso. L’aiutava, la sorreggeva, era il suo migliore amico. Lei sorrideva sempre. Brian le aveva insegnato ad amare e.. a vivere. Successe tutto così in fretta. Un cancro mortale al cervello e quattro mesi dopo Makenna era davanti ad una tomba. La madre di Brian fu ricoverata in un ospedale psichiatrico. Il padre.. bè, il padre era fuggito di casa quando aveva 4 anni. Makenna restò per 6 mesi nella sua stanza. Senza uscire. Poi, una notte, si alzò dal letto. Andò ad aprire la finestra. La brezza le accarezzava i capelli. Annusò l’aria. Si girò come un automa e si rimise al letto. L’indomani, scese a fare colazione. I genitori la guardavano, lei si preparava Tranquillamente un toast burro e marmellata. Andò sopra, si lavò i denti, si spazzolò i capelli e si vestì. Disse alla madre che andava al mercato. Prese il tram e arrivò in città. Camminava tra i banconi pieni di frutta, di pesce, di formaggi. Sentiva l’odore dolciastro di bruciato. Poi, scoppiò a piovere. Il mercato chiuse in fretta, lei rimase lì. Sotto la pioggia. Non c’era nessuno. Iniziò a piangere. E ad urlare. Da allora, solo quando il rintocco dell'acqua scrosciava sui tetti delle case, riusciva a gemere di dolore. Ora, 6 mesi dopo, stava per cambiare città. Stava per uscire da quell’incubo o almeno lo sperava. Si sarebbe lasciata il passato alle spalle? Sarebbe riuscita a dimenticare Brian? Nella sua mente c’erano solo domande. Ora però, sarebbe andata in un posto pieno di sole, poteva ancora piangere senza la pioggia? Fissava la valigia, il cuore e la mente in pausa.