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Autore: Elelovett    16/07/2010    2 recensioni
Che succederebbe se due fan accanite di Sweeney Todd riuscissero magicamente ad entrare nella storia prima del suo compimento? E se una delle due fosse innamorata di Adolfo Pirelli e lo salvasse dal rasoio di Sweeney? Leggete per scoprire. Sì, ho scritto una fic in cui il protagonista è Pirelli, ma ormai sapete la mia passione per i personaggi secondari. E non preoccupatevi: c'è anche Sweeney. So che Pirelli non è il classico "eroe romantico" però volevo fare questo tentativo, quindi ho messo OOC perché forse l'ho fatto risultare meno antipatico di quel che è...Anche se non credo: dopotutto una persona cambia quando è innamorata, no? E non scandalizzatevi se qualche volta viene definito "bello", dopotutto è descritto dal punto di vista della ragazza che ne è innamorata. xD Insomma, sappiatemi dire che ne pensate, vedrete che man mano che va avanti la storia diventerà interessante.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Adolfo Pirelli, Mrs Lovett, Nuovo personaggio, Sweeney Todd, Tobias Ragg
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweeney Todd, cosa sarebbe successo se...'
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Erano passate in strade poco affollate per non essere viste. Pirelli era svenuto e, entrate in casa, lo adagiarono sul letto della terza camera. Claudia corse a prendere una bacinella d’acqua e delle pezze, mentre Emily gli apriva la giacca per constatare le ferite. Ne aveva sulla schiena e soprattutto in faccia. Emily si accorse di avere il vestito sporco di sangue ma non ci badò. Appena Claudia le portò l’acqua Emily immerse una pezza e poi la passò sulla ferita che Pirelli aveva sulla fronte. Poi ne prese un’altra e la passò su tutto il viso. Continuò a medicarlo anche sul petto e sulla schiena, dove c’erano ustioni e parecchi lividi. Claudia si occupava di cambiare l’acqua e togliere di mezzo i vestiti sporchi di sangue. Emily disse:

- Ricordo che l’ha colpito alla mascella. Credi che sia rotta? Io non me ne intendo.

Claudia si avvicinò un po’ riluttante e poi rispose:

- No, non credo. Non credo che riuscirebbe a parlare, altrimenti. Penso che l’abbia solo colpito molto forte. Sanguina.

Infatti dalla bocca gli usciva un rivolo di sangue dov’era stato colpito. Emily lo asciugò e poi cominciò a mendicare il naso colpito dicendo:

- È stato relativamente fortunato. Poteva rompergli la mascella o fracassargli il cranio. Invece ha solo qualche ferita e molti lividi. Certo, non riuscirà a muoversi per un bel po’ a causa dei colpi ricevuti.

Gli lasciò una benda sulla ferita sulla testa per fermare il sangue. Claudia chiese:

- È svenuto perché ha perso molto sangue?

- Sì.- rispose l’altra levando la bacinella e le bende usate.

Claudia mise a mollo la giacca ed i calzari blu con una smorfia. Non le stava molto simpatico.

- Grazie per avermi aiutata.- disse Emily dolcemente.

- Sei la mia migliore amica. Anche se sai che…Questo matrimonio non s’ha da fare!

- Dai! Ah, ah! Ce l’abbiamo fatta, e tu hai anche parlato con Sweeney…

- Sì…E lui mi odierà.

- Non molto. In questo momento da lui c’è veramente il giudice!

- Vero. Chissà come si sarà spaventato nel vedere che mancava il corpo di Pirelli. Penserà che l’ho preso io e avrà paura che corra dalla polizia. Non lo faremo…Vero?

- No…Non ancora.

- Vuoi denunciarlo?

- No! Ma se le cose prenderanno una piega sbagliata…

- Non puoi farlo! Hai già modificato abbastanza le cose! Pirelli non è morto! Ora come verrà in mente a Mrs. Lovett di usare i cadaveri per i suoi pasticci? La leggenda non esisterà!

- Le verrà in mente…Guarderà fuori dalla finestra tutta quella gente e l’idea le verrà. La conosco.

- Speriamo.

Claudia portò via le bacinelle ed Emily restò ai piedi del letto del malato. Lo guardava respirare lentamente sotto le coperte, il petto che si alzava e abbassava, gli occhi chiusi…Era vivo! Ed era così bello, e così vicino…Emily arrossì e continuò a fissarlo con gli occhi socchiusi. Solo due ore dopo l’uomo sbatté le palpebre più volte e la mise a fuoco. Lei gli sorrise, felice che quel momento fosse finalmente arrivato: la prima volta che si parlavano.

- Dove sono?- chiese lui debolmente.

Tentò di alzarsi sui gomiti ma Emily gli fece cenno di calmarsi e lo rimise giù.

- Non ha importanza. Siete salvo.- sussurrò.

L’uomo disse improvvisamente spaventato:

- Sweeney Todd! Sweeney Todd! È stato lui a ridurmi così, mi ha colpito…All’improvviso!

- Lo so- lo tranquillizzò lei- ma adesso è lontano. Siete al sicuro, non vi troverà.

Pirelli chiuse gli occhi come per contemplare quella risposta. Poi disse infastidito:

- Ahi…Toby! Dove diavolo è quel maledetto ragazzo?! Non si è accorto di nulla, l’ho sentito persino entrare nella stanza mentre ero tramortito nel baule…Ho tentato di chiamarlo ma non ce l’ho fatta! Quando lo prendo…Vedrà che…Ah!

Fece una smorfia di dolore e tentò di toccarsi la schiena. Emily si bloccò. Non aveva pensato a Toby. Ora non aveva ragione di stare con Mrs. Lovett, il suo padrone era vivo. Disse:

- Riposate, ora. Toby è rimasto in Fleet Street. Crede che l’abbiate lasciato lì di proposito, e non è il caso di svelargli dove vi trovate. Sweeney Todd potrebbe venirlo a sapere.

- Avete ragione…- annuì Pirelli richiudendo gli occhi.

Poi li riaprì e fissò Emily così ardentemente che la ragazza si ritirò più indietro sul bordo del letto. L’uomo disse:

- Vi devo ringraziare. Senza di voi sarei morto.

- Oh, dovete ringraziare anche la mia cara amica Claudia. Mi ha aiutata a trasportarvi.- spiegò imbarazzata Emily.

- Come vi chiamate?- chiese Pirelli.

- Emily- rispose la ragazza, e poi ricordandosi il nome sull’insegna- Emily Baldett.

Pirelli parve assaporare il nome mentre lo ripeteva tra sé e sé. Emily notò che con lei non fingeva di essere italiano, ma lui parve leggerle nel pensiero e tentò di dire qualcosa in dialetto, come al mercato. Ma non terminò la frase per il dolore alla testa. Emily sorrise e disse:

- Non dovete fingere di essere italiano con noi, signor Pirelli. Sappiamo che per vivere bisogna inventarci di tutto, persino vendere fantomatici elisir…

L’uomo rise ed esclamò:

- Sapevo che voi non ci sareste cascata! Il mio vero nome è Davey Collins, e ammetto che i miei elisir non hanno veri poteri…Ma la gente mi paga per sentirsi soddisfatta. E come avete detto voi per vivere bisogna inventarci di tutto…

- Davey…Mi piace! Ma…Non vi dispiace se vi chiamo Pirelli? Trovo che il vostro nome d’arte vi calzi più a pennello! E poi è così che vi si conosce in giro…

- Chiamatemi come più vi piace, signorina Baldett.

- E voi invece chiamatemi Emily.

- Va bene…Emily.

I due risero, poi però lui si fece serio.

- Sweeney Todd è un assassino…E avrei dovuto capirlo…Io so tutto di lui, conosco il suo passato, lui non dovrebbe essere qui! Il suo nome è…Benjamin Barker.- disse.

Ed Emily:

- Conoscete il suo passato, ma è bene che non lo sveliate subito. Dobbiamo aspettare, credetemi. Si ingannerà da solo.

Aspettò che lui le confessasse che si era recato da Todd appunto per ricattarlo, sapendo del suo passato, ma a quanto pare Pirelli preferì tacere sul lato della faccenda che non lo raffigurava nobilmente.

Claudia entrò nella stanza e vide che l’uomo era sveglio.

- Voi dovete essere Claudia- le disse lui- grazie per avermi salvato.

- Non c’è di che!- esclamò Claudia lanciando ad Emily un’occhiata furba.

Pirelli si sistemò sul guanciale e si addormentò. Emily lo lasciò riposare chiudendo la porta e si preparò ad aprire il negozio.

  
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