Oyasumi
Nasai
Dario
Buonanotte era un ragazzo dai lunghi e mori capelli ricci, due occhi di
un
bellissimo azzurro. Portava spesso un paio di occhiali specialmente
quando
disegnava o leggeva. Era nato il 29 febbraio del 1988 in un ospedale di
Caserta
ma per motivi di lavoro dei suoi genitori si trasferì in
Giappone, aveva
vent’anni. Era sempre stato un ragazzo molto chiuso in se
stesso, introverso e
preferiva stare chiuso a casa sua. Tutti
i suoi coetanei italiani lo consideravano strano, quello con delle
passioni
assurde come i disegni. Lui amava tanto disegnare era la sua
più grande
passione e l’unico sfogo che aveva in una società
che sembrava non comprenderlo
ed accettarlo. Avrebbe voluto disegnare fumetti ma tutti non sembravano
accettare la sua passione, gli unici erano i suoi parenti, Non usciva
mai dalla
sua casa, si sentiva male appena iniziava a camminare sotto il solo
poiché
tutti lo fissavano a lui, davano solo fastidio. Odiava frequentare i
locali e
discoteca, la musica gli martellava in testa facendogli venire forti
emicranie,
l’alcol, il suo fisico non lo reggeva per, un solo goccio di
un qualsiasi
liquore gli andava subito alla testa e infine il fumo, il solo odore
gli
causava una brutta sensazione di nausea mista a soffocamento e non
immaginava
come le persone dipendessero dalla nicotina o dalle erbe.
In
Giappone viveva uno zio, durante un viaggio di lavoro si era innamorato
di una
ragazza del luogo e si trasferì in quella terra. Ora aveva
bisogno di una mano nella
sua azienda di cosmetici, aveva chiesto a suo fratello di dargli una
mano, così
tutta la famiglia si trasferì in un appartamento in un
lussuoso grattacielo gel
centro di Tokyo. Purtroppo l’uomo era malato di cuore e non
gli restava troppo
tempo da vivere, cinque o sei anni al massimo. Non aveva eredi, sua
moglie non
poteva avere figli così in caso di morte decise di passare
l’azienda all’unico
parente che gli era rimasto.
A
parte i
problemi di salute dello zio, Dario viveva bene in Giappone.
L’aria e il luogo
erano di suo gradimento, anche se si sentiva a disagio in un
appartamento
lussuoso come quello. Era troppo grande e c’erano troppi
oggetti preziosi e si
sentiva a disagio.
L’appartamento
aveva cinque stanze da letto, due erano usate dalla famiglia e le altre
erano
per gli ospiti, ognuna con un bagno personale. Il soggiorno era il
triplo di
tutte quelle camere con un televisore gigante, una libreria che poteva
essere
paragonata ad una vera biblioteca ed infine l’immensa cucina.
Tutto il piano era
riservato alla sua famiglia.
Dario
avrebbe
voluto vivere in un appartamento piccolo, tutte quella ricchezza gli
causava un
immenso disagio, in Italia era abituato ad una vita nelle media e ora
all’improvviso c’era stato un salto di
qualità.
Nel
grattacielo vivevano persone ricchissime, la maggior parte erano
superficiali e
pensavano solo ai propri interessi, ad indossare abiti costosi fare
regali e
riceverli e vantarsi degli oggetti ricevuti e non sopportavano chi come
loro si
era arricchito lavorando giorno e notte come la sua famiglia.
L’unica persona
che in quell’ambiente ad essersi avvicinato alla famiglia di
Dario era un
ragazzo di venticinque anni
che si
chiamava Masaru Takahashi.
Masaru
era uno degli attori più popolari del momento, riceva
richieste d’ingaggi da
ogni parte del Giappone e spesso anche all’estero. Parlava
cinque lingue
compresa quella compresa della sua madre patria,All’apparenza
dello sembrava il
solito ricco ma non era così, aveva faticato tanto per
entrare nel mondo
spettacolo, i suoi genitori erano comuni cittadini e a stento pagavano
gli
studi del ragazzo che da sempre desiderò fare
l’attore. Fu molto difficile
poiché non aveva conoscenti in quel campo e tanto meno
soldi. Venne notato per
caso mentre recitava ad uno spettacolo della scuola di recitazione che
frequentava, un agente gli propose il contratto per una parte in un
Dorama. Non
fu molto facile diventare famoso inizialmente gli affidavano solo ruolo
di poco
conto, comparse e piccole parti ma con il tempo e la fatica divenne
sempre più
popolare. Un po’ fu grazie al suo talento ma anche grazie
alla sua bellezza. Lunghi
capelli castani scuri, occhi di un bellissimo azzurro cristallino ed
uno
sguardo carismatico e magnetico. Insolito per un giapponese avere quei
colori ,li
aveva ereditati dal sangue Tedesco che gli scorreva nelle vene. Il suo
bisnonno
veniva dalla Germania ,come lo zio di Dario si trasferì per
amore. Di carattere
era abbastanza socievole, stringeva amicizia facilmente con tutti.
Tutte le
persone che lo circondavano erano catturate dal suo carisma. Si diceva
che
fosse un grande amante delle donne di qualsiasi età, ma era
solo una diceria
senza fondo e nessuno l’aveva mai visto con i proprio occhi.
Dario
e
Masaru s’incontrarono per la prima volta in giorno cui il
primo si trasferì nel
nuovo appartamento, era stato l’unico che accolse la sua
famiglia. Strinsero
velocemente amicizia, ma
ben presto i
loro sentimenti mutarono qualcosa di molto più intenso,
tanto da iniziare una
relazione.
Gli
unici
a conoscenza della loro storia erano i genitori di Dario, inizialmente
restano
sconvolti, ma col tempo accettarono la situazione e iniziarono a
considerare
l’attore come un membro della famiglia.
Masaru
era sempre stato molto attento alla sua privacy, evitava di farsi
vedere in
giro con ragazzi perché lui era sempre stato attratto dalle
persone del suo
stesso sesso. Il pubblico pensava che lui fosse amante delle donne,
giravano
voci su presunte relazioni con attrici ma non bastava quante volte le
smentisse, continuavano a circolare. Avrebbe voluto parlare della sua
omosessualità ma uno scandalo avrebbe di sicuro coinvolto
anche Dario e sapeva
che al compagno non sarebbe piaciuto comparire su qualche rivista
scandalista.
Aveva imparato a conoscerlo e sapere che la cosa lo avrebbe solo fatto
sentire
a disagio, infatti, la loro storia si basava sul rispetto reciproco.