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Autore: n3n4    16/07/2010    1 recensioni
Nota dell'amministrazione: quando si usano i tag nelle introduzioni, ci si deve ricordare di chiuderli.
Ladynotorius assistente amministratrice su EFP.

I suoi occhi rossi mi fissavano eppure sembrava non vedermi forse ero semplicemente io a non voler staccare il mio sguardo dal suo … Chissà da cos’era causato il rossore delle sue iridi: forse perché era estremamente non umana o magari era il sangue delle sue vittime che si riversava in esse. Vittime attratte da quel corpo incredibilmente formoso e magro, slanciato e muscoloso; le labbra carnose e rosse tanto rosse che le avrei morse volentieri e quei capelli anch’essi rossi raccolti in una coda alta, lunghi lisci e lucenti fino alle cosce… era la perfezione! Un momento ho assegnato l’aggettivo perfetto ad un assassina immortale?? Mi scuso per il ritardo del 16° capitolo, sò di averlo promesso per gli inizi di agosto, ma è ancora in fase d'elaborazione!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Yoh Asakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sorprese 



                                                                                                                                            
Già, questo capitolo è davvero un a sorpresa in tutto e per tutto, per la sua immensa schifezza (che tra l'altro verrà lodata nelle note dell'autrice) e il tempo d'aggiornamente, da record solo i primi capitoli  ho aggiornato in maniera supersonica!! Poi naturalmente ci sono anche delle sorprese in serbo per voi! Non rubo altro spazio e vi lascio alla storia... ci vediamo a fine pagina^^

                                                                                                                                                                                             







                                                                                                                                                                                           Un ottimista non sarà mai piacevolmente sorpreso

                                                                                                                                                                                                                                          (Legge di Murphi)


 

 













“Ammazzarli tutti, sorella”               

Le sue parole risuonarono nel bosco fino a raggiungere le orecchie di un'anziana signora che tranquillamente, nonostante tutto il caos scoppiatole intorno, era seduta nel giardino della pensione dove alloggiava.

Richiuse un vecchio album di foto, impolverato e malandato.

“A nessuno interessa la vita di questi ragazzi”.

Disse rammaricata a un gatto che, quatto quatto, era raggomitolato vicino al raccoglitore.

“E’ ora di incamminarci maestro, anche a noi spetta una parte”.

Batté  la mano segnata dalle fatiche del lavoro sull’album, lentamente si alzò e il gatto la seguì stiracchiandosi.

Dall’albo ne uscì una vecchia foto, che ritraeva in una giornata di sole una bella ragazza bionda e un alto ragazzo moro, abbracciati e sorridenti, datata 1740.

 

 

 






***

 

 






Avrebbero dovuto coniare una nuova parola per descrivere cosa stavo provando in quegli istanti.

 

Sorpresa. Non inglobava totalmente tutto.

 

Riluttanza. Troppo gentile come parola.

 

Incredulità. Non soddisfa la mia rabbia.

 

Fottuto, era proprio il termine giusto!

 



Ero stato preso in giro, mi ritrovavo sorpreso e basito davanti a tale scena che il mio stomaco si contorceva, non so sé dalla rabbia, dalla frustrazione o dalla gelosia che mi scatenava il soggetto vicino a lei, quando la chiamò...

 

Any, ti devo ricordare forse cosa siamo venuti a fare qui?”

 

Io che ero perfino troppo timido anche solo per pensare a lei come “mia ragazza”, adesso la ritrovo che rimane silenziosamente ferma, ad occhi bassi a ragionare su ciò che il fratello le ha detto, senza nemmeno dare minimamente peso al fatto che l’abbia chiamata con un nomignolo.

Non so spiegarmi perché me la sto prendendo tanto per una cosa stupida come questa, è ovvio che non sia infastidita, è suo fratello, è normale che abbia un nomignolo, che la chiami così!

Sto cercando di aggrapparmi ad ogni ridicola cosa, pur di trovare sempre più motivi per odiare il suo tradimento.

Anzi, per odiare lei.

 

 

L’essere perfetto alzò gli occhi, ancora silenziosa, e guardò dinanzi a sé l’errore più grande che avrebbe mai potuto commettere.

“L’ho tradito” pensava.

 



“Guardalo fratello, guardalo come mi scruta, come mi fissa. Con quegli occhi che prima mettevano tranquillità e sicurezza, adesso cercano solo di ferirmi più profondamente.

 Ho tradito l’unica persona cui importasse davvero qualcosa di me!

Vorrei urlare contro tutti per questa stupidaggine, vorrei piangere e fargli capire che tutto quello che stiamo facendo adesso è un’assurdità!”

 




Lui riusciva solo a guardarla compassionevole, sapeva bene quanto questa missione le era costata. Rifletté un attimo, su cosa sarebbe accaduto sé avesse rifiutato quest’incarico.

Lei sarebbe rimasta a vivere fino all'ultimo istante di vita dell’Asakura su questo pianeta, gli avrebbe mentito per tutta la sua vita, ma lui lo sapeva, sarebbe stata felice, molto di più di quanto non lo fosse con il marito.

Avrebbe condotto anche se per pochi anni, una vita serena e anche lui ne avrebbe gioito.

Invece ora aveva distrutto tutto, e per lei era giunta l’ora di tornare a far visita nell’inferno.

 

Questi pensieri affollavano la mente dei giovani immortali, su cui rimuginavano, ma nel tempo reale queste riflessioni occupavano meno di un secondo, del tempo che percepivano i mortali.

 

“Non voglio essere un’assassina”

 

Fu tutto quello che rispose l’essere perfetto,in un sussurro, tranquillamente, e nel frattempo dentro l’animo si sentiva distrutta.

Quanto avrebbe voluto piangere!

Ma nemmeno una lacrima doveva solcare il viso, apparentemente sicuro.

 

 

 

“Non voglio essere un’assassina”

 

Ma come Anna? Sé mi hai appena ucciso.

Forse valgo così poco per te, che nemmeno te ne rendi conto?

Abbassate gli occhi, bravi! Allora non siete completamente immuni alla vergogna?

Qui io sarò anche quello morto nell’anima, mi avrai anche distrutto, sbriciolato come si fa con i biscotti per poi prepararci un bel dolce.

Tu mi hai diviso in tante piccole parti, hai disperso le mie sicurezze, hai fatto in modo che non potessi andare avanti senza di te, mentre era l’esatto contrario. Ma doveva esserci quest’illusione, altrimenti il tuo gioco sarebbe finito.

E poi, dopo avermi usato per arrivare fin qui, mi hai distrutto definitivamente e adesso non so, dove finirò.

 Però almeno ho la soddisfazione di poterti guardare dritto negli occhi e sperare di farti sentire piccola, dinanzi a me. Perché, almeno io non ho usato nessuno, non ho ingannato le persone per un mio scopo personale.

Anzi, ti ho involontariamente aiutata ad arrivare fin qui.

Ma nonostante ciò, non ho niente di cui vergognarmi.

Mi chiedo solo, come hai fatto a ingannare tutti, ma proprio tutti!

Io sono stato solo l’ultimo della lista.

Per arrivare a me hai dovuto ingannare mia nonna, mio nonno, di conseguenza anche i miei genitori; scommetto che è stato facile vero?

Poi me.

E dopo  i miei amici, Hao e infine tutto il sistema dello Shaman Fight.

Sono sbalordito, ma tutto ciò non basta ancora.

 

Passi lievi e calmi, si avvicinavano alla radura senza timore.

Mi voltai sperando, anzi ne ero sicuro, che le persone appena giunte fossero lì per aiutarmi a capirci qualcosa, in questa situazione priva di capo e coda.

Ma era fuori da ogni mia più malinconica previsione, che anche loro portassero altre sorprese, non troppo piacevoli. Piuttosto devastanti.

 

I passi si fermarono, dalla coltre di foglie e rami ne uscirono una calmissima Kino ed un inaspettato Matamune.

Il mio respiro insieme con quello di Hao si fermò. 

Rivedere il proprio migliore amico dopo tanti anni, ed essere convinti di non poterlo più incontrare, sé non dopo esser passato a miglior vita, non è esattamente una fortuna di tutti i giorni, specialmente se si sta parlando a degli Asakura. 

Guardai Hao per vedere la sua faccia piena di gioia, volevo vederlo felice per almeno una volta e invece, quasi mi sorprese più lui di Matamune.

Aveva una faccia tutt’altro che sorpresa, non triste chiaramente ma anche sé nei suoi occhi v’intravedevo un barlume di contentezza, tutt’altro era quello che si poteva leggere nel suo viso. Aveva un ghigno soddisfatto, come sé si aspettasse una sua entrata in scena.

Potei decifrarne il pensiero, come a dire “ Ce l'hai fatta!” o “Chi non muore si rivede!”.

Allora non eri morto quella volta che salvasti Anna? Per la miseria dov’eri finito per tutti questi anni? Hai finto davvero bene, anche tu.

 

Chissà cosa stai pensando vedendo me e Hao insieme .

L’ultima cosa che ti saresti aspettato era di vedere i due gemelli, cresciuti uno nell’ombra dell’altro, imposti ad odiarsi; uniti invece in un tacito accordo, che inconsapevolmente avevamo stretto.  

Ma solo adesso mi accorgo e che non ti stai concentrando né su di me né su di Hao, poiché fissi un'altra coppia di fratelli adesso molto più in vista di noi.

Mi voltai anch’io per osservare il centro della tua attenzione.

Sembravano statue tanto erano tesi, più di una corda di violino. Le loro labbra stavano man mano cambiando colore per uniformarsi a quello cadaverico della pelle e i loro occhi neri erano duri, rivolti incessantemente verso di te.

 Chiudesti le palpebre per un attimo, assaporando il sapore della pipa che nonostante tutto fumi tranquillamente.

 

“Di cosa devono rispondere i ragazzi?”

 

“P – prego?” – Chiese un alquanto perplesso Goldeva, a mezzo tono. 

 

“Come mai tutti gli officianti si sono tanto scomodati per venire fin qui, sé non con una valida ragione?”

 

“Beh, ecco…” – Goldeva era seriamente impacciato a tale domanda, in fin dei conti che prove abbiamo contro di loro?

Noi siamo giunti qua solo grazie alla Ishi Raise , ma il fatto che abbiamo scoperto la loro vera natura, che tra l’altro ancora non abbiamo reso nota, non esprime l’ovvietà che siano stati loro a far crollare una montagna e  scatenato tanto terrore. Anche sé gli unici e ovvi imputabili sono essi, non possediamo nessuna prova.

 

“ Bé mi sembra più che logico perché siamo qua! Tutti gli indizi raccolti sommariamente portano a questo preciso punto e abbiamo trovato loro già accerchiati da altri shamani! “

 

Silva stava tentando di recuperare una situazione che gli si stava ritorcendo contro, mentre quelli non facevano altro che guardarsi e rimanere immobili nella loro posizione.

Almeno avevano ancora la decenza di starsene zitti, così da evitare oltre di passarla liscia anche una poco piacevole rivalsa da parte nostra, ormai stanchi di vederli così irritabilmente tranquilli.

 

“Silva! Proprio da te questa riflessione non me l’aspettavo!” – Così anche la nonna si fece avanti – “Mi stai dicendo che siete corsi fino a qui, in basi a dati raccolti in maniera superflua e frettolosa per incolpare  due persone, senza prove, che avete trovato qui per caso?”

 

Il tono della nonna anche se calmo e deciso, si era notevolmente alzato.

  Mi sorpresi, e non ero l’unico, udendo quello che mia nonna aveva appena detto. Sia lei che Matamune li stavano difendendo. 

Siamo tutti impazziti? Oltre a non avere prova o qualcosa a loro imputabile adesso ci si mettono anche loro nel tutelarli!

Gli officianti erano completamente spiazzati, se prima Silva aveva cercato di arrampicarsi sui vetri, adesso non era nemmeno possibile camminare su quelli rotti per terra.

 

“ Quindi, direi che gli officianti possano riprendere il loro regolare servizio, poiché gli artefici di tutto ciò almeno per il momento non possono essere identificati”.

 

“Certo signora Asakura. Riprenderemo le indagini  e li ritroveremo” – Ammiccò un Goldeva alquanto irritato.

 

Tutti guardammo gli officianti ritirarsi nel bosco, alquanto delusi. Non proprio tutti delusi.

La nonna era riuscita come sempre a prevalere, e adesso sulla faccia dei due incolpevoli era stampato un bel ghigno di vittoria.  

 

Matamune tuttavia stava ancora fumando la sua pipa con aria seria e mi ricordò tanto quel giorno di neve, mentre giungevamo sul Monte Osore, per salvare Anna, aveva un’espressione simile.

Forse quella volta eri così preoccupato per simulare la tua finta morte?

 

Mi guardò e ricevetti un fulmine in pieno petto, il suo sguardo truce mi trapassò da parte a parte come volesse punirmi per il pensiero poco carino rivolto nei suoi confronti.

Tirò un'altra boccata e sempre guardandomi parlò.

 

“ E’ meglio tornar a casa…” – disse lascivo, facendoci intuire che forse là ci avrebbero finalmente parlato di quest’arcana situazione.

 

Si girò di spalle e stava per farlo anche mia nonna, quando si accorse che i due ragazzi che prima avevano difeso a spada tratta, non si muovevano di un millimetro dalla loro posizione.

 

“ Anna, Kairi vi conviene muovervi “ – Più che incoraggiamento a seguirli sembrava piuttosto una minaccia. E così dovevo sorbirmeli anche dentro casa? Li butterò fuori a calci il prima possibile, andranno a dormire per strada sé vogliono.

 

“Non ti conviene farlo” – Mi suggerì Hao oltremodo vicino al mio orecchio – “Sé li portano a casa ci sarà un motivo” – Convenne.

 

“Potranno anche farmi diventare subito Shaman King, ma una traditrice lo già tollerata per quasi dieci anni e adesso come premio ho vinto anche il fratello?” – Mi guardò amareggiato, tuttavia non demorse.

 

“Si vedrà cosa avranno da dirci”.

 

E così lascio cadere il discorso, forse più interessato a quello che ci avrebbero fatto Matamune e i due puri fratelli, quando avrebbero deciso di muovere le loro natiche.

Anna aveva una mano sulla schiena del fratello per condurlo all’inizio della fila, guidandoci verso l’alloggio.

Mentre ci superavano, si fermo a guardare con astio prima Kino poi Matamune.

 

“Dio, quanto vi odio!” – Imprecò, con tutta l’intenzione di farsi sentire e ricevere da loro una risposta che avrebbe potuto scatenare una discussione probabilmente a lui piacevole. Ma i due in risposta si incamminarono verso casa facendolo innervosire ancor di più mentre a passo spedito sperava di disseminarli.



Continua...























Note dell'autrice:
Sè questo capitolo vi farà scappare a gambe levate fino a raggiungere un parco poco distante da casa vostra (circa un 1 000 000 Km) e arrivati li inginocchiarvi e urlare "Perché??", dite almeno che lo psicologo serve a me per aver scritto questo capitolo veramente schifoso!! L'ho fatto per aggiornare prima delle altre volte con questa piccola  (piccola per le dimenensioni, almeno ho avuto la decenza di far durar poco questa torutra a voi lettori) schifezza di mezzo, che serve solo come pretesto di collegamento per spiegare nel prossimo capitolo (in uscita nei migliori cassonetti il secolo prossimo) tutta questa trama contorta che la mia mente bacata ha immaginato sulle note delle canzoni dei Tokio Hotel (qualsiasi offesa rivolta quest'ultimi siete pregate di non rivolgerla^^).

Neru: che bello poterti risentire!!!!! Sei perdonata
per la tua eresia nei precedenti capitoli e ti prego non cambiar idea sulla storia solo per questo schifoso capitolo (grr odioso capitolo)

Crim-Noemi01: purtroppo come hai potuto notare sono parecchio lenta ad aggiornare, inoltre con obbrobrietà di questo calibro. Ma mettiamoci un carro armato sopra^^ !! Spero che continuerai a seguire la storia nonostante questo capitolo non nè dia una bella immagine.

Con questo ho finito e per il prossimo capitolo, vi giuro sarà più decente, dovrete davvero aspettare!! Sé sono brava e mi metto d'impegno verso gli inizi di agosto potrei anche farcela ma dovrei essere proprio un angelo per aggiornare in tempo per questa data. Altrimenti ci rivediamo a settembre^^
Sé non dovessi aggiornare vi faccio già da adesso gli auguri di buon ferragosto e spero passiate bellissime vacanze =)

Al prossimo chappy!!!

  




























  
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