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Autore: Bibismarty    17/07/2010    4 recensioni
Lie, una ragazza senza padre e in fuga da una madre drogata, si imbatte in un quartetto piuttosto speciale. Come un fulmine si ritrova a vivere con i Tokio Hotel, conosce la loro amica Erika e comincia a provare un affetto particolare che non aveva mai provato prima. Riuscirà a sentirsi in famiglia tra un Bill romanticone, un Tom innamorato, un gustav silenzioso, un georg allegro e Erika orfana di madre e padre? Cosa potrebbe succedere se Lie si accorgesse di amare Bill, per il quale prima provava solo indifferenza e potrebbe essere corrisposta? E se si trovassero a dormire nello stesso letto per mancanza di una camera doppia? E se molte verità venissero nascoste? Come potrebbero vivere nascondendosi dietro un muro di silenzio?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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lie capitolo dove sono i miei vestiti
La pazza è tornata con un altro bel capitolo per voi! Si smuoverà qualcosa tra Bill e Lie qui tra queste righe e potrete vederlo anche voi :) Le distanze diminuiscono, i litigi finiscono nello scherzo. Ma un bacio può far ritornare tutto come prima? Ditemi voi le vostre apparenze. Tom e Erika sono stati accantonati per poco. Torneranno presto :) se non vedete l'ora di iniziare ecco a voi il nuovo capitolo di The reason of my life! Ps: qui sotto c'è Bill e una foto con due ragazze che potrebbero benissimo essere Erika a sinistra e Lie a Destra.


Recensioni alle buone anime che mi fanno compagnia :)

Layla: Ma ciao! :) Si Tom è dolcissimo :) In molte storie Tom è uno stronzo pervertito, per questo nella mia storia volevo che risultasse un suo nuovo lato. Per Lie e Bill è difficile sopportarsi perchè devono convivere! Sai come sia difficile vivere a stretto contatto con le persone! Saki mi piace proprio come personaggio e aspetta che sia capodanno per vedere povero che cosa gli succede :) ciao ciao cara e a presto :)

Kyara Agatha Mainlander: Mia cara assassina hai un nome lunghissimooooo. è uno strazio scriverlo tutto :) hahahah scherzo dai non perderò certo minuti speciali per scrivere un nome! Davvero ti è piaciuto? è la prima volta che scrivo qualcosa del genere, vorrei cimentarmi ancora in qualcosa così, ma il problema è che dovrei cambiare il raiting. Penso che scriverò sempre qualcosa di leggero se mai...i preliminari forse. non so vediamo :) Non devo essermi accumolata troppi guai visto che ho recensito presto no? :) Ora vado a mangiare le pappe, ciao ciao! Un bacione! e affila i coltelli per quando finirò la storia XD
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Capitolo 24:
Bill Kaulitz: aspetto un tuo bacio

Aprii gli occhi molto lentamente.
Mi ci volle un po’ di tempo per riconoscere il luogo in cui mi trovavo.
Guardai le tendine dal complesso ricamo e capii che non potevano essere che creazioni di mia nonna.
Guardai davanti a me i piedi sotto le lenzuola. Chi mi ha messo a letto?
Avevo un buco. Non ricordavo cosa era successo dopo che Bill mi aveva chiesto se stavo bene. Se provavo a ricordare vedevo solo nero. E ora avevo un gran mal di testa.
Cercai di sedermi scombussolata, ma una mano mi ridistese sul materasso.
Meglio se stai giù…” sussurrò dolcemente Bill.
Voltai lentamente la testa. Bill era sdraiato vicino a me e fissava il soffitto.
Sospettò che lo stessi guardando e voltò il capo. Mi sorrise. “Sei debole. Devi riposare…”.
Oh no, sto benissimo!” protestai sperando che togliesse la mano da sotto il seno.
Saki mi ha detto che sei svenuta anche al supermercato. Non ti lascio andare in giro con il rischio che ti fai male da sola”.
Io sorrisi mesta. “Grazie, però io voglio andare via…” Avrei preso volentieri una badilata in testa piuttosto di subire le ramanzine del mio carnefice.
Bill, però, sembrava divertirsi un mondo a fare l'infermierina premurosa. “Credo che anche tu abbia la febbre!”.
Alzai un sopracciglio. “Perché?”
Bill mi toccò la fronte. “Sei bollente e dici cose poco sensate!” concluse mostrandomi un sorriso sfavillante. Sarei diventata una pozza di acqua, se il mio cervello non avesse registrato quelle tre parole: cose poco sensate.
AH SI? BE’ IO SONO BOLLENTE PERCHÉ SONO IMBARAZZATA, VISTO CHE STAI APPROFFITANDO DI ME” e agguantai la mano di Bill come fosse un coccodrillo, per poi rigettarla via lontana dal mio corpo. “E LE COSE CHE TU CHIAMI POCO SENSATE SONO LE COSE CHE PENSO E CHE DICO NORMALMENTE!!!”.
Il ragazzo mi fissò cercando di intuire il mio umore. “Volevo solo scherzare, per vedere splendere sul bel viso un sorriso vero”.
I miei occhi saltarono sul suo volto. Cosa dovevo dire ora?
Lui mi sorrise.
Io lo fissai incapace di capire.
Lui non smise si sorridere.
Ahhhh!” esclamai infine ridendo. Aspettava che ridessi.
Come potevo fare a resistere ad un fascino e ad una bontà d'animo come quella? Come si fa in questi casi? Non esiste un manuale d'istruzione per capire cosa fare con le persone. Solo vivendole puoi riuscire a comprenderle.
É bello rivederti ridere” mi disse piano, quasi in un sussurro, sul collo facendomi venire i brividi.
I miei occhi si puntarono nei suoi. “E io sono felice di sorridere…per te…” La nuvoletta rosa sopra la mia testa svanì. Non saprei mai riuscita a dirglielo. Rimasi a fissarlo come un’ebete senza dire niente.
Appena mi sembrò di vedere un suo avvicinamento voltai la testa dall’altra parte, non volevo si prendesse gioco di me. Era da troppo che aspettavo si accorgesse che io ho dei sentimenti.
Quando due mani mi presero il volto e mi fecero voltare verso Bill, sussultai. Mi ritrovai a fissare suoi occhi, che erano puntati nei miei. Non potevo muovermi: ero bloccata. Nessuna via d’uscita e per di più tra le mani di Bill!
Chiuse gli occhi e lentamente si avvicinò. I battiti del mio cuore rallentarono e mi si arrestò il respiro. Non volevo che mi baciasse di nuovo e non capivo perché. Ero felice che lo facesse però non era una cosa che poteva decidere solo lui. Almeno dovevo essere d’accordo anche io. Le mie mani erano bloccate per fermarlo, l’unica cosa che riuscii a fare fu chiudere gli occhi e serrare la bocca.
Sentii il suo respiro sul naso.
Sul naso?? Ma come? Qualcosa si appoggiò sulla mia fronte.
Per un secondo il mio cuore crollò dal dispiacere, anche se in fondo ero contenta che Bill non l’avesse fatto. L’avrei odiato se mi avesse baciato una seconda volta senza che io gli avessi dato il permesso.
Non hai la febbre…” Commentò piano. Aprii gli occhi esterrefatta. Mi ritrovai il suo viso vicinissimo al mio. Sulle sue labbra aveva un sorriso così...così...dolce.
Le sue mani calde mi sfioravano la pelle in una tenera e impercettibile carezza. Ero entrata in trans a quel contatto. Ma perché faceva così?
Tuttavia non mi importava ricevere una risposta, mi bastava godermi questo momento fino alla morte!
Ora devi andare via?” chiesi titubante.
Scosse la testa. “Ehm, se vuoi che rimanga, no”
Forse”. Bill allungò le braccia attorno alla mia vita e mi abbracciò. I nostri corpi si scontrarono e il mio mento scivolò sulla sua spalla. I respiri di Bill erano regolari, la sua calma impressionante. “Sei una persona fantastica Lie”
Il mio corpo si irrigidì completamente. Se qualcuno avesse cercato di buttarmi giù da un grattacielo non avrei fatto una piega.
Non è vero” mormorai allontanandomi. “Lasciami stare, non voglio la tua compassione”
Alzarmi mi costò uno sforzo sovrumano. M’infilai le ciabatte e strisciando la suola sul pavimento mi diressi verso la porta, ancora mezza decrepita.
Sentii Bill ridacchiare e proprio prima di uscire dalla porta mi bloccò con una domanda alquanto singolare: “I vestiti?”
Con il terrore negli occhi abbassai lo sguardo e mi vidi in camicia da notte trasparente. Cosa??
L'urlo che lanciai doveva proprio incutere terrore: “BIIIIIIIIIL!”
Lui mi indicò. “Stai davvero bene così!”
Mi hai conciato te così? Mi hai tolto tutto te?”
Tu l’hai fatto con me e io l’ho fatto con te…”
Ero imbarazzatissima. Bill Kaulitz mentre io dormivo mi aveva spogliato e mi aveva messo una cosa così sexy attorno? Eppure l’avevo fatto anche io, per cui non avevo il diritto di arrabbiarmi!
Ok Ok…Dove sono i miei vestiti?”
Li abbiamo buttati a lavare. Per cui non ti resta che metterti i miei…”
Incrociai le braccia sul petto e gettai fuori una grandissimo e secco NO!
Bill sorrise. “Lo sapevo che avresti risposto così”.
Sbuffai contrariata e andai verso la valigia di Bill. La rovesciai sul pavimento dove si sperperarono tutti i suoi vestiti e un piccolo sacchetto rosso con un enorme fiocco nero sopra. Sbucava un biglietto con su scritto: X Lie, nell’inconfondibile scrittura di Bill.
Il moro si sedette sul bordo del letto fissandomi con il fiato sospeso. Attendeva una mia reazione.
Aprii con cura il sacchetto facendo attenzione a non rompere il fiocco. Lentamente sfilai la sorpresa facendo cadere la carta frusciante a terra. Saltai completamente in braccio a Bill. “Danke schon! Non smetterò di dirtelo finché morirai. È stato un regalo bellissimo!”
Sono contento che ti piaccia. Puoi indossarla per stare a casa”.
Guardai la maglia nella mie mani. Bill mi aveva regalato la maglia della Royal Rock. La sua maglia.
Hai proprio un bel reggiseno. Mi piace il pizzo”
Il rossore non tardò a chiazzare le mie guance rosee. “Vado ad indossarla subito”. E corsi in bagno più veloce che potevo.
Era incredibile che Bill avesse deciso di regalarmi la sua maglia. Erika aveva detto che Bill non prestava le sue cose figuriamoci regalarle! Sicuramente ci doveva essere uno sbaglio, me l'avrebbe
richiesta indietro.
Presi la maglia e l'aprii per indossarla, ma cadde un oggetto di plastica sul pavimento. Non mie ero accorta che vi era anche un altro regalo all'interno. Appoggiai la maglia sull'appendi asciugamani e raccolsi quella che sembrava essere una custodia per cd. Voltai la custodia e apparve l'immagine dei Tokio Hotel. Era il loro cd in tedesco.
Mi luccicarono gli occhi. Tra quelle traccie vi era An Deiner Seite. Aprii la confezione e vi trovai un biglietto. Vi era scritto nella calligrafia di Bill: Questo regalo è per te, cara Lie. Per essere entrata nella mia vita come un monsone.
Il biglietto era datato con il giorno della morte di mia mamma. Ecco dove era sparito Bill quella mattina!
Monsone? Io? Impossibile.
In fretta e furia, per non pensare, indossai la maglietta e mi diressi subito dalla mia unica parente ancora in vita.
Mia nonna, Maria Rosa, mi sorrise appena sbucai in salotto dove stava sferruzzando. “Ciao cara. Dormito bene? Stai meglio? Bill ieri era super preoccupato. Sei svenuta tra le sue braccia e si è affannato subito per le tue condizioni. Quel ragazzo ha il cuore d’oro!”
Io annuii molto poco convinta.
Fammi un sorriso, cara! Sei così musona…Dai che la vita è bella! Sei giovane! Hai tutta la vita davanti!” protestò lei vedendomi pensierosa.
Vorrei vedercela lei nei miei panni! Lei di sicuro non si è innamorata di un ragazzo che è innamorato di un’altra ragazza. Non ha mai sofferto per amore. Il nonno l’aveva corteggiata e le era andato tutto liscio fino a che non le aveva chiesto di sposarlo nel meleto di casa propria. Per me era diverso. Sono pazza di Bill, che non mi sembra abbia capito quanto tengo a lui. Spesso ha atteggiamenti strani e mi guarda intensamente. Mi fa regali e mi scrive cose carine, per esempio che sono il suo monsone. E questo mi fa impazzire. Mi sembra quasi che giochi con i miei sentimenti. Io lo amo, farei qualsiasi cosa per lui. Sarei disposta a scalare l’Everest, a gettarmi da un aereo in alta quota. Morirei per un suo Ti amo. E la cosa che fa più male è che Bill crede che io mi accontenti di essergli amica. Però io sto sopprimendo il mio amore per non provocargli troppi problemi, perché voglio vederlo felice. L’unica cosa che mi interessa è che lui possa vivere felice con la donna che ama. Anche se io soffrirò le pene dell’inferno e gli sbaverò dietro fino alla morte. Anche se, lo so, mi spezzerò lentamente, pezzo dopo pezzo, finché di me non rimarrà più niente e avrò paura ad amare ancora per non ricevere un’altra delusione. Prima che mi potessero scendere lacrime lungo il viso uscii dalla stanza senza alzare lo sguardo dal pavimento.
Così andai a sbattere contro un palo. Oh no era Bill, non un palo!
Un attimo.
I nostri sguardi si incrociarono.
Si scaturirono mille emozioni.
Non riuscii più a trattenere le lacrime.
Bill aveva l’aria ferita. Non capiva perché piangevo.
Mi voltai e di corsa raggiunsi la porta dell’appartamento. Scesi le scale a due gradii a volta, passai davanti alla portineria con gli occhi pieni di lacrime che mi oscuravano la vista. Per mia fortuna conoscevo quel posto come le mie tasche e come facevo ogni volta che mi veniva da piangere andai al parco giochi. Mi fermai davanti alla “panchina del pianto” come l’avevo soprannominata. Mi sedetti turbata.
Non c’era nessuno nel parco. Ero sola.
Le lacrime mi bruciarono il viso. Erano come una pugnalata al cuore. Ognuna significava dolore.
Mi pulii le guance con il dorso della mano. Nessuno mi capiva. Nessuno sentiva quanto batteva il mio cuore? Erano tutti così ciechi?
D’improvviso la luce del sole scomparve, perché davanti di esso si posizionò una figura altissima e nera. Alzai gli occhi. Era Bill.
Nessuno parlò.
Oh.
Sul volto del moro stavano rotolando lacrime?
Due braccia lunghe mi avvolsero la vita e mi sollevarono. Mi avvicinarono al petto di Bill e presero una presa migliore. Una mano sotto la schiena e una sotto le ginocchia. Io avvolsi le braccia attorno al collo del cantante e appoggiai la testa alla sua spalla. “Vieni a casa. Ora ti proteggo io…” sussurrò con voce dolcissima, ma affranta
E scoppiai a piangere.


Mi ero calmata. D’altronde quando Bill fa il cretino per farti ridere e strapparti un sorriso è impossibile essere nervosi o preoccupati. L’unica cosa a cui pensai è che se anche lo amavo e non ero corrisposta lui mi stava vicino e faceva di tutto per vedermi felice.
Dio quanto adoravo quel ragazzo!
Darei la mia vita per ricevere il suo amore! Sarei disposta ad aspettare una vita pur di ricevere il mio primo vero bacio da Bill Kaulitz.
Guarda Jumby! Arriva!” disse imitando un aereo.
Mi sfuggì una risatina. “Quando sei idiota, Bill! Anche l’aereo!”
Lui si strinse nelle spalle. Imitò lo sferragliare del treno sui binari. “E il treno. Quale preferisci?”
Io scossi la testa mordendomi le labbra. “Sei adorabile!”
Si lo so! Vuoi che io non sappia una cosa così basilare?” si avvicinò e mi sfiorò i fianchi, facendomi scoppiare a ridere.
No no ti prego! Io soffro tantissimo il solletico!” (stessa cosa vale per me…quindi non cercate di farmi il solletico!)
Bill si divertì a farmi impazzire di risate. Si buttò anche lui sul divano per rendermi le mosse ancora più difficili. Senza che ce ne accorgessimo rotolammo giù dal divano sul tappeto. Bill di schiena e io sulla sua pancia.
Oh mio Dio! Scusa!” Mi affrettai a scusarmi.
Ma Bill sembrava essere di gomma. Mi rigirò e mi ritrovai sotto di lui. Continuò con la tortura del solletico e io arrivai alle lacrime dal tanto ridere.
Per sbaglio alzai una gamba e lo colpii in quel punto (che come sapete è molto doloroso).
Bill sgranò gli occhi e mi cadde addosso come un salame. Prima di cadermi in faccia però appoggiò una mano all’ultimo minuto vicino al mio orecchio. Le sue labbra sfiorarono la mia fronte. “Scusa…”
Il mio petto si abbassava e si alzava sempre più frettolosamente.
Scusami tu, non avrei dovuto”
Bella mossa. Sai difenderti…” disse alzando la schiena e quasi si sedette sulla mia pancia. Si fermò, quando adocchiò il mio ciondolo. Era un cuore incrociato ad una stella. Lo prese nella mano e lo fissò interessato.
Intanto io fissavo il soffitto cercando di calmarmi per paura che sentisse come batteva il mio cuore.
È molto bello. È un regalo?”
Si di mio papà” spostai lo sguardo sul suo volto.
Stavo sorridendo, mentre sfiorava il mio ciondolo con estrema delicatezza.
Perché ridi?”
Sai credevo che te lo avesse regalato un ragazzo” mi confessò assente.
Ma te l’ho detto che non ho avuto ragazzi” dissi io perplessa da quella dichiarazione.
Infatti ho detto se era di un ragazzo, non del tuo ragazzo. Magari uno che era innamorato di te”
Nessuno mi ha mai detto che mi amava e tanto meno mi hanno fatto dei regali”
Sai, ne sono felice. Non che non ti abbaino fatto regali… Ma perché sarei geloso!”
Cosa?” domandai incredula. Forse avevo capito male.
Si. Sarei geloso. Ti prego non metterti con nessun ragazzo. Soffrirei tantissimo…” disse con un espressione molto ferita. Mi lasciò la collana e si avvicinò molto lentamente. Chiuse gli occhi e mi ritrovai le sue braccia sulle mie prima che potessi muovermi.
Il mio cuore si bloccò. Le sue morbide labbra erano posate sulle mie molto impacciatamente. Il mio corpo si era irrigidito come un pezzo di legno e non risposi al bacio forse perché ero troppo imbarazzata o perché mi aveva preso alla sprovvista. Nonostante fossi a terra potevo liberarmi facilmente, se non avessi voluto quel bacio. Ma il fatto è che lo volevo eccome!
La mia attenzione era tutta sulle sue palpebre chiuse e struccate. Era così bello!
Il moro si staccò da me, mordicchiandosi le labbra e aprì piano gli occhi. Non disse niente. Si alzò e uscì dal salotto silenziosamente. Qualcuno lassù mi voleva tanto bene da esaudire i miei desideri o mi stava solo prendendo per il culo. Sapere il perché di quel gesto sarebbe stata la cosa migliore.
Strinsi nella mano destra il ciondolo come facevo ogni volta che ero agitata.
MI HA BACIATA! Era l’unica cosa a cui riuscivo a pensare mentre fuori il sole splendeva nel cielo azzurro cobalto.

O____________O

Anticipo:
è ora di uscire all'aperto come in un specie di appuntamento e se riesco metterò anche un pochino di shopping :)

A presto!
   
 
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