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Autore: Lara Rye    17/07/2010    2 recensioni
Le presi la mano e la racchiusi delicatamente nella mia, stringendola forte ma cercando allo stesso tempo di non farle male.
Quella sensazione di unione con lei era semplicemente imperfetta eppure diversa da ogni emozione sentita prima, con o senza lei.
La sentivo presente. Eleein era con me, accanto a me.
Percepivo la sua pelle, il suo strano odore, la sua fragilità e la sua ingenuità.
La percepivo come lei era semplicemente, senza maschere o ponti, senza finzione o imbarazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CB cap 3
Carta Bruciata.
Capitolo Tre.



«
..Raccontami qualcosa di te.»
La sua voce era candida, dolciastra e flebile. Eravamo rimasti abbracciati su quella poltrona da ore, in silenzio, guardandoci, l'uno godendosi l'odore dell'altro e passando il tempo ad ascoltare quelle emozioni, vibrando insieme.
«..Eleein»
Mi zittì posando il dito sulle mie labbra, provocando la manomissione di me, cervello ed anima compresi.
Ogni emozione con lei non era superficiale, perchè andava al di là di qualsiasi altra cosa e penetrava dentro di me.
Ogni suo gesto, parola o particolarità era qualcosa di stupendo che lei compiva, portava dentro il mio cuore e faceva esplodere, meravigliandomi ed accrescendo me stesso. 

Le aprìì la molletta che le racchiudeva i capelli, lasciando scivolare quei meravigliosi ciuffi sulle spalle in modo che le incorniciassero il viso, aggrazziandola ulteriormente.
«..Sei bella.» La tonalità verde dei suoi occhi mi osservò, scrutandomi in fondo, come una lama tagliente. Sapeva come lacerarmi anche solamente con uno sguardo e quello fu sempre il motivo per cui a volte ebbi paura di lei, di quelle emozioni, di tutto ciò che Elli rappresentava per me.
Si alzò, allontandosi da quel nostro contatto vicino ed estremamente caldo, colmo di un qualcosa che ancora ora non sono capace di descrivere a causa di quell'intensità che non lascia nient'altro oltre all'emozione pura, quella senza fermarsi o domandare, quella che ti brucia l'anima e da cui diventi estremamente dipendente.

«
Hei, vieni qua.»
«No.»
«Perchè?»
Fece un lungo respiro, sentendo il gelo del pavimento su cui camminava a piedi nudi. Si rilassò, lasciandosi andare per un istante.
«Perchè tra noi c'è quell'intimità. Quella che ti permette di vibrare insieme, di esplodere e di amare e la cosa più sorprendente e che non ci conosciamo ancora e proprio per questo non sono pronta a lasciarti andare, a fallire in questo momento perchè un emozione così non è da nulla, non è per gioco ma è qualcosa che sento sulle mie dita, che posso toccare e posso vivere.» Si fermò per qualche secondo forse pensando alle parole giuste da dire.
«Damien, sai qual'è il momento più dolce, straordinario e donatore di fiducia totale che una persona può fare al proprio compagno?»
Pensai per qualche secondo, rapito ancora dai suoi ragionamenti e da quel modo di prendersela per l'ignoranza, per il poco romanticismo ma non quello sdolcinato, non quello di epoche fa ma moderno ovvero proprio come quello con cui un uomo si concede alla sua donna, senza esitazione e dubbi, semplicemente amando.
«No.»
«Addormentarsi tra le braccia della persona che si ha accanto.
Non parlo del sesso, Dam, ma del momento dopo, quando, a volte, la persona con cui si ha diviso un rapporto così intenso ed incredibilmente intimo se ne va, lasciandoci soli. Spesso diciamo di desiderare la "botta e via" ma nessuno uomo desidera questo perchè anche l'uomo più stupido od egocentrico desidera essere amato. Fare l'amore con una persona, cullarla con se, prendersene cura anche per pochi minuti e poi addormentarsi tra le sue braccia è la cosa più bella che esista a questo mondo perchè proprio nel sonno non possiamo difenderci e soprattutto non possiamo assicurarci che il nostro cuore al risveglio sia intatto.
Non sto più lì perchè amo tutto questo. Amo quel legame che si è creato e non sono disposta a lasciarlo andare ma se non mi permetti di conoscerti cadrà e farà un rumore molto forte, credimi.
Quindi, Damien, non dirmi che me lo diraì in futuro, che ora non sei pronto, perchè come si ha la certezza di avere un futuro?
Voglio conoscerti ora!
Raccontami qualcosa di tuo, qualsiasi cosa basta che tu me la dica.»
La guardai, spaventandomi un altra volta della persona che avevo accanto e allo stesso tempo meravigliandomi per il suo essere incredibile. Passò un secondo, però, prima di rendermi conto di quella triste verità. Non ero come lei.
«Io non ho storie grandi, storie che dicano un qualcosa. Non ho la tua vita, Elli. Non ho il tuo essere forte, unica e sorprendente.»
Mi guardò, ripuntando ancora quei occhi su di me. Si avvicinò lentamente, un passo dopo l'altro, prendendomi le mani ed accarezzandole leggermente.
«Ti ho forse chiesto questo? Raccontami un tuo giorno, anche il giorno più banale ma uno che sia tuo.»
Pensai alla mia vita, alle persone che facevano parte di essa, alle mie emozioni e ad i miei sogni eppure non vollì raccontarle nient'altro che quello. Socchiusi gli occhi, temendo che prima o poi il mio viso sarebbe stato rigato da una lacrima.
«Tanisha.
Io.. sono stato adottato da una famiglia bellissima che mi accolse e fece sentire membro di essa, quando avevo sei anni. Ai miei dieci anni i miei genitori presero in affidamento una bambina africana, Tanisha, e dal primo istante in cui la vidi seppi che quella ragazza era mia sorella.
Oh, Tanisha era bella da togliere il fiato con quella carnagione scura e qui lunghi capelli neri. Era splendida. Non ricordo di essere mai andato d'accordo con nessuno come che con lei. Eravamo affiatati ed uniti. Quattro anni dopo però i suoi genitori se la ripresero e non la rividi più, anche se io la considero ancora la mia sorellina.       ..La mia piccola Tanish.
»
Elli ascoltò la storia senza lasciare andare lo sguardo su di me nemmeno per un secondo. Poi si sedette sopra di me, abbracciandomi come prima ed io potei sentire il suo calore e le sue vibrazioni ancora una volta.
«La rivedraì. Te lo prometto» Disse, poco prima di addormentarsi tra le mie braccia.




_______

Questo volevo. Spero che vi sia arrivata quella magia che ho provato io nel scriverlo. Lo spero davvero.
A meno che non scriva stanotte e domattina, ci vediamo fra dieci giorni, al ritorno delle mie vacanze.

Sciona: Grazie mille per i complimenti, ancora, e sono contenta che ti piaccia Eleein.
Pieces of your eyes? Quante emozioni, quanti ricordi. Sono felicissima di essere riuscita a trasmetterti qualcosa.
Puoi danzare sotto un arcobaleno .. spero di riuscira a riprenderla presto perchè ci sono molto legata e Anime calde e fredde, beh, è uno dei miei racconti più confusi eppure ogni volta che lo rileggo risento tutto. é parte di me quella storia.

Fede:
Davvero ti piace la frase? Ahh *___*
La storia dei disegni bruciati non è finita, come non lo è quella del fuoco. Il fuoco per Eleein è si, vita e morte, ma soprattutto splendore. Credere che un giorno quando ti alzerai sarà tutto diverso,anche se quel giorno non sarà domani o in quest'anno,anche se sarà fra una decina d'anni.



   
 
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