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Autore: _Yomi    17/07/2010    1 recensioni
In ogni attimo della nostra vita c’è sempre un pizzico di ironia.
Ciò che viene detto è spesso scontato, tanto vale ridere e osservare le cose da un altro punto di vista.
Che siano alchimisti, militari, homunculus o semplici esseri umani, non ha determinata importanza, fanno sempre sorridere ingenuamente lo spettatore.
#7. Era possibile che ci fosse un black out generale dell’edificio proprio mentre lui era in servizio?
- Si sbrighi, a usare quei guanti, sennò rimarremo al buio di nuovo ! -.
Accendere candele per il tutto palazzo, come fosse un accendino vivente, faceva parte del lavoro di un Colonnello?
Alla faccia dell’alchimista di Fuoco. "
#10.
- Al! Al! Hai sentito? C’è qualcuno più basso di me! Qualcuno più basso di me! Non è meraviglioso? -.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Finalmente ce l’ho fatta (o meglio … ce l’abbiamo fatta).

Forse per pigrizia o per indecisione, non ho avuto fino ad adesso voglia di pubblicare questa fanfiction (non chiedetemi il perché … non lo so nemmeno io, in fondo).

Allora …

Vorrei aggiungere qualche parola su quest’ultima.

Questa fanfiction è scritta a quattro mani, ovvero da me e la mia fantastica Chibi Tantei.

Non so sinceramente come ci alterneremo i vari capitoli, ma spero che comunque il contenuto piaccia.

Riguardo alla storia …?

Sono tante piccole slice of life riguardanti una vasta gamma di personaggi, che vertono (come dice il titolo) tutte su una tematica leggermente ironica.

Che dire in più?

Be’ … spero che vi piaccia (sacri lettori!) e che vi faccia sorridere, se non meglio leggermente ridere ^^

Ok, la luuuuuunga introduzione è finita (fortunatamente!XD)

Buona Lettura

Questo capitolo è scritto da me. Il prossimo sarà della mia Chibi Tantei.

{ Pride}

 

 

Ogni Homunculus, per quanto possa essere sanguinario e sadico a sua volta, ha un lato umano, quasi bambino, che spesso raffiora nelle giornate più noiose e lente.

***

Era un pomeriggio di Agosto. Amestris, Central City.

Una di quelle giornate così difficili da digerire, e così … inutili.

Nel salotto della residenza del Comandate supremo, si poteva notare a prima vista un bambino sugli 8 anni circa, seduto su uno di quei sfarzosi divani, intento nello sbuffare, scocciato.

Interpretando la scena in questo modo, si potrebbe probabilmente dedurre che il bambino, per il troppo caldo in città, era stato confinato in casa proprio nel bel mezzo delle vacanze estive, cosa che farebbe comprendere quindi la reazione annoiata del piccolo, che non sapeva come passare la giornata in un modo piuttosto divertente.

Il concetto qui sopra riportato è molto vicino a quello reale, per quanto possa riguardare Selim Bradley.

Anche se in questo caso, per cogliere la vera situazione, si dovrebbe guardare più a fondo quella che viene spesso vista come una cosa “scontata” o “normale”.

L’Homunculus Pride, sotto falsa identità di Selim Bradley, era seduto sullo sfarzoso divano della residenza del suo consanguineo e per tutti suo padre , l’homunculus Wrath, conosciuto anche come King Bradley, il Comandante Supremo.

Sulla sua faccia ancora acerba spiccava una smorfia, che andava dal disgusto all’irritazione, molto insolita da vedere sul volto di un apparente pacifico ragazzino.

Le dita paffute ticchettavano nervosamente sul morbido cuscino accanto a lui, e i suoi occhi guizzavano da una parte all’altra della stanza, come a voler contenere la rabbia immagazzinata.

Il tutto perché il suo adorato “paparino” (nd: si intende in questo caso King Bradley) era stato mandato in missione al posto suo.

Il Padre infatti,il loro “prezioso” creatore, gli aveva assolutamente vietato l’onore di dare il via alla nuova missione omicida che era già programmata da tempo.

E tutto perché la casualità voleva che il suo apparente corpicino potesse (in un’eventualità su un milione) destare troppi sospetti, rispetto alla figura di un Comandante Supremo che aveva tutto il diritto di agire secondo la legge della giustizia.

Per questo era stato costretto ad non allontanarsi da casa nemmeno per un secondo quel giorno, ed evitare di agire indiscretamente.

Insomma, riassumendo, doveva stare zitto e buono per un’intera giornata sotto forma di un bambino gioioso e tranquillo, esatto contrario della sua vera natura .

Che crudeltà.

Ma gliel’avrebbe fatta pagare cara al suo caro “paparino” King Bradley.

Doveva solo trovare il dispetto più adatto per un uomo come lui.

Le sua dita tamburellavano ad un ritmo sempre più veloce, mentre l’homunculus ragionava su quale poteva essere lo scherzo peggiore.

Ad un certo punto però l‘idea affiorò … i suoi occhi cascarono proprio su un vecchio libro di biologia della sua “matrigna”,lasciato sbadatamente sul tavolino color noce.

A quella vista le iridi di Pride si illuminarono.

Trovato.

***

Saranno state più o meno le sette di sera quando King Bradley tornò a casa.

La moglie, insieme a Selim/Pride erano seduti in salotto ad aspettarlo.

In particolare Selim teneva innocentemente in mano il vecchio libro di biologia.

La sua vendetta non sarebbe stata per niente sanguinolenta stavolta.

Ma questo non significava che sarebbe stata più leggera.

Appena entrò in salotto il Comandante Supremo, ebbe il tempo di riposarsi un poco, sedersi

e bere un buon tè freddo.

Intanto che raccontava a sua moglie le ultime notizie dell’esercito, l’apparente piccolo

Selim, ossia il temibile Pride, architettava con tutta “tranquillità” la sua vendetta.

Fingendosi interessato, aprì il vecchio libro di anatomia sul tavolino, e cominciò a sfogliarlo.

Quando gli sembrò il momento giusto, ovvero nell’istante in cui il suo “paparino” si stava alzando dal divano, egli fece cadere appositamente la pagina del libro su uno degli ultimi capitoli, quale intitolato “La Riproduzione”.

Finse uno sguardo dubbioso, e poi si alzò correndo verso la sua vittima, e aggrappandosi come un dolce bambino alla divisa del presunto padre, con occhi misti tra innocente divertimento e pura vendetta.

Era il momento giusto.

- Papà!!!!!!- chiamò Selim/Pride.

- Cosa vuoi piccolo? - cercò di recitare King Bradley, ogni volta a disagio, sentendo dalla bocca dello spietato Pride, uscire quella parola.

In ogni modo fece il buon padre e gli accarezzò la testa, aspettando diffidente la richiesta di Pride.

Gli occhi di Selim/Pride si riaccesero di nuovo.

Ed ecco la vendetta.

- Papà … - disse girandosi un attimo a guardare anche la figura materna al suo fianco - dimmi … -.

Poi lo trafisse con un occhiata piena di odio.

- Come si fanno i bambini ? - scandì ad alta voce quel “tenero” e “incosciente” bambino.

King Bradley cominciò a sudare freddo, così come sua moglie.

Soltanto che lui a differenza della sua signora, era rimasto pietrificato tanto dalla domanda, quanto dal soggetto che l’aveva fatta.

 

By _kagura_kaze_

  
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