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Autore: RahizelRathalos    18/07/2010    0 recensioni
Bryan può sembrare un semplice ragazzo, ma ciò è solo un illusione, cercava una vita normale, una vita senza problemi, e fino a quel momento ci era riuscito. Fino al momento in cui una strana famiglia si trasferisce proprio nella villa di fronte a casa sua!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Bryan alzati! O farai tardi a scuola!” la voce della signora Becky lo destò dal suo sonno. Aprì gli occhi lentamente. Sbuffò. Non senza difficoltà si alzò dal letto e andò a prepararsi. Una volta finito scese a fare colazione in tutta fretta, rischiando di cadere per la tromba delle scale.

“La ringrazio ancora signora Becky per avermi permesso di stare qui fin tanto che vado a scuola...” disse il ragazzo con largo sorriso.

“Di nulla giovanotto, essere lontani da casa non è facile!Ah, Bryan, dopo scuola vai a salutare i nuovi vicini!” Bryan alzò la testa e la osservò.

“Nuovi vicini?” chiese perplesso.

“Esatto, sono arrivati stamane, si sono trasferiti qui di fronte!”

“Strano che io non li abbia sentiti...” disse fra se e se. Ma la signora Becky nonostante l’età, aveva ancora un buon udito. “Perché è così strano?Quando dormi non senti mai nulla!” lo rimproverò scherzosamente l’anziana donna.

“Hehe, no nulla!” il ragazzo si alzò e si avviò verso la porta dopo aver preso lo zaino “Beh signora Becky, io vado a scuola altrimenti rischio di far tardi!”

“D’accordo! Sta attento!” disse con fare amorevole la donna. La signora Becky era ormai come una seconda madre, l’aveva trovato un anno prima mentre cercava casa e l’aveva invitato a stare da lei. Bryan nonostante fosse dubbios dalla proposta di quell’anziana donna dai capelli riccioluti e da quella voce amorevole, accettò di buon grado. Da allora era sempre rimasto li, in attesa di finire, per l’ennesima volta la scuola. Uscito dalla porta osservò la casa di fronte, e vide parcheggiata una Mustang nera del 68, con due strisce bianche al centro. Contemplò per alcuni minuti quell’auto prima di riavviarsi verso scuola. Dopo l’inizio delle lezioni scolastiche, il tempo volò. Una fortuna visto che Bryan non era  mai stato particolarmente amante della scuola, nonostante fosse stato costretto a ripeterla più di una volta, tutte quelle chiacchiere sull’evoluzione della specie umana, della fusione degli atomi, o dell’effetto degli stafilococchi su un corpo umano, non gli interessavano affatto, per non parlare poi “dell’arte del sezionare rane” o così come la chiamava il suo professore di anatomia. Il suono della campanella fu per lui una liberazione. Le consuete cinque ore di scuola si facevano sempre più noiose man mano che passava il tempo. Dopo esser arrivato fuori la porta di casa, si ricordò di ciò che aveva detto la signora Becky. Andare a salutare i vicini. Posò lo zaino fuori la porta di casa, e si avviò verso l’altro lato della strada. Bussò un paio di volte e aspettò. Quando la porta di casa si aprì, il ragazzo si ritrovò davanti un’attraente donna dai lisci capelli rossi, due labbra rosee e due occhi azzurri e molto chiari. Ne fu subito colpito ma uno strano odore gli arrivò alle narici. D’altro canto la donna, che aveva sorriso quando aveva aperto la porta,aveva assunto un aria più che seria, appena aveva visto Bryan.

Si scrutarono per pochi secondi, fino a quando la donna non esordì con un suadente “Si?”.

“Salve, mi chiamo Bryan, abito qui di fronte, ho saputo che vi siete appena trasferiti, quindi volevo darle il benvenuto da parte mia e della signora Becky!”spiegò sorridendo il ragazzo.

“Oh, che gentili, la famiglia Laudry vi ringrazia!” la donna rispose con un sorriso tutt’altro che rassicurante, quasi “assassino”.

Dall’altra stanza si sentì la voce di un uomo “Tesoro chi è?”, poco dopo si presentò alla porta un uomo che sembrava non avere età, i capelli erano neri, portati all’indietro, un paio di occhi neri come la pece e una carnagione piuttosto pallida.

“Sono i vicini che ci danno il benvenuto!” commentò ancora sorridente la donna.

L’uomo, per un attimo, aveva avuto più o meno la stessa espressione della donna nel momento in cui l’aveva visto. Ma subito dopo un sorriso gli si era formato sulle con labbra. “Oh, vi ringrazio per la gentilezza!”

“Piacere, il mio nome è Bryan” rispose il ragazzo  con un sorriso nervoso “Beh credo che sia ora di andare, devo studiare!”

“Aspetta! Vai già via? Non vuoi entrare per bere qualcosa?” chiese la donna con tono dispiaciuto.

“Papà, mamma, con chi state parlando?” esordì una terza voce. Era la voce di una ragazza. Poco dopo anche lei comparve fra i tre.

“Oh, lascia che ti presenti mia figlia Selena!” disse l’uomo spingendo la ragazza in avanti.

Lei sorrise, ma il suo sorriso non era affatto come quello “assassino” di sua madre ne come quello poco rassicurante, del padre. Quel sorriso era dolce, ed innocente e Bryan rimase molto colpito. La ragazza gli porse la mano.

“Piacere, come ha già preannunciato mio padre, io mi chiamo Selena!”.

“Piacere mio...io sono Bryan” rispose il ragazzo stringendole la mano. La osservò per degli attimi che a lui sembrarono infiniti.

Selena, aveva dei capelli neri, il viso era piccolo, ma abbellito da due profondi occhi neri. La pelle era liscia e bianca. Il fisico era piuttosto esile, doveva avere più o meno 17 anni,o almeno era quella l’età che dimostrava. Bryan sembrò incantato, almeno fino a quando la madre non lo svegliò con un sonoro “Beh, se proprio devi andare!”

“Eh, oh si certo...beh è stato un piacere..hehe...alla prossima!”arrossì di botto poi  si allontanò in fretta poi entrò dentro casa e diede un ultimo saluto con un cenno della mano.

La donna chiuse la porta continuando a sorridere in modo sadico.

“Sarà interessante...” bisbigliò la donna.

“Eh già...” rispose il marito con fare piuttosto disinteressato, mentre tornava a leggere il suo giornale.

La ragazza ignorò quegli strani commenti fra i suoi genitori. “Che strano tipo quel Bryan...non più strano di voi ovvio...però...devo fare la sua conoscenza!”

“Farò finta di non aver sentito.... perché oggi non lo vai a trovare? Mi è sembrato piuttosto scosso quando ti ha visto!” commentò la madre.

“Beh ci farò un pensierino!”

Intanto Bryan, dopo essersi sciacquato il viso, andò a distendersi sul letto. D’un tratto gli era completamente passata la fame, come se un blocco di mattone gli si fosse piazzato al centro dello stomaco, zittendo ogni brontolio, provocato dai morsi della fame. Quella strana famiglia... la ragazza sembrava essere l’unica normale in quella casa. Ciò che più gli aveva fatto raggelare il sangue erano stati gli occhi della donna dai capelli rossi. Poi quello strano odore che gli era prepotentemente entrato nelle narici. Quella famiglia gli metteva paura, e non era cosa semplice. Decise di riposarsi e di dormirci su. Non ci volle molto prima di cadere nella braccia di morfeo. Ancora una volta però il suo sonno fu interrotto dalla voce della signora Becky che lo chiamava con insistenza. Quando fu totalmente svegli iniziò a distinguere le parole, che fino a qualche minuto prima gli erano sembrate soltanto un mucchio di lettere messe a caso in una frase incompiuta.

“Bryan! Svegliati! Abbiamo visite!”

Quando anche il suo cervello fu completamente connesso con tutto il corpo riuscì addirittura a parlare.

“Si...arrivo subito!” non sapeva se la sua voce annoiata fosse arrivata a destinazione, ma detto questo iniziò la procedura di connessione con le arti motorie, ovvero l’alzarsi dal letto. Tutto ciò gli risultò piuttosto strano.Sembrava che il suo corpo non volesse più reagire agli impulsi del cervello. Era incredibilente lento.

Si strofinò gli occhi svariate volte, poi andò in bagno a darsi un aggiustata.

Nel frattempo, la signora Becky si stava scusando con l’ospite per la lentezza del ragazzo.

“Mi dispiace signorina...Selena giusto? Non è mai stato così lento”

“Non si preoccupi, non ho nulla da fare, poi è colpa mia, mi sono presentata così all’improvviso...” rispose la ragazza sorridente 

“Sei stata fortunata a trovare me, se fosse stato da solo quel ragazzo non avrebbe sentito neanche lo scoppio di un ordigno nucleare!”

Finalmente il ragazzo si presentò sulla tromba delle scale,mentre infilava una maglietta.

Solo finita l’operazione si rese conto di chi fosse l’ospite.

“Oh, Selena...che ci fai qui?Cioè, non che la tua visita sia indesiderata, non intendevo questo, sono solo sorpreso della tua visita ecco!” farneticò nervosamente Bryan.

La ragazza rispose con una risatina “Non preoccuparti, avevo capito il senso! Sono passata sia per ringraziare la signora Becky del benvenuto, che per fare un giro turistico del vicinato!”

“Oh...vuoi che ti accompagni?”. “Ma certo che vuole che l’accompagni stupido altrimenti perché sarebbe qui?” pensò il ragazzo.

“Mi farebbe piacere!”Rispose lei.

“Allora...andiamo!”. “Ma come fa questa ragazza a rendermi così nervoso? E perché non l’ho nemmeno sentita arrivare!Che diavolo sta succedendo?”

I due uscirono dopo aver salutato la signora Becky. Iniziarono a camminare per il lungo viale, ad entrambi i lati della strada c’erano delle villette a schiera con tanto di giardino.

Bryan spiegò alla ragazza, quali erano gli abitanti da evitare perché troppo fastidiosi, come i signori Brownie che erano fastidiosi quanto una discoteca per un cane o quali quelli da frequentare come la famiglia Delambert! Una famiglia francese, molto per bene e molto generosa, che di tanto in tanto chiedeva di falciare il prato, per una cospicua somma di denaro. Poi le raccontò di vari episodi accaduti nel quartiere, e di altri piccoli e irrilevanti dettagli. Per finire andarono a sedersi su un muretto.

“Spero di averti detto tutto” concluse il ragazzo!                                  

“Beh, non tutto a dire la verità!” rispose la ragazza, “ non mi hai ancora parlato di te!”

“Beh non sono molto interessante...cosa potrei mai dirti?”

“Beh, per esempio, quanti anni hai, da dove vieni, cosa fai nella vita?”insistette la ragazza.

“Ho diciassette anni, vengo dal Tennessee e studio! Spero sia una risposta esauriente!”

“Sembrano risposte date così per chiudere il discorso!” si lamentò lei.

“Non mi piace molto parlare di me...piuttosto dimmi tu qualcosa di più su di te, e sulla tua famiglia!”

“Siamo una semplice famiglia venuta da lontano in cerca di tranquilità!Niente di più...” rispose sorridendo.

“Adesso sembra che sia tu a voler chiudere il discorso!” rispose con aria da rimprovero alla ragazza.

“Anche a me non piace parlare molto di me e della mia famiglia!”

“Capisco...” guardando l’orario si rese conto che erano le 6:30 passate “Sono le 6:30 passate...oh!” sorrise illuminato.

“Cosa?” chiese perplessa.

“Ti va di vedere una cosa?”

“Ok..” rispose ancor più perplessa.

“Bene allora muoviamoci!” il ragazzo scese dal muretto e iniziò a correre.

Lei lo osservò poi sorridendo gli corse dietro.

Devo fare attenzione a non correre troppo altrimenti rischio di perderla” Bryan sbarrò gli occhi quando vide che la ragazza l’aveva già superato e sembrava correre velocissima. “Ma che diavolo?”

Fu costretto ad accellerare per tenerle il passo, ma nonostante questo non riuscì a starle dietro.

Cavolo, per me che sono un Lycans dovrebbe essere facilissimo superarla, ma questa ragazza...non può essere normale!”

Solo sforzandosi al massimo riuscì a superarla. Arrivarono a destinazione dopo pochi minuti. Bryan aveva un fiatone incredibile, mentre Selena sembra non aver nemmeno l’ombra di stanchezza.

“Non ti facevo così fiacco, per il fisico che ti ritrovi pensavo che tu fossi più allenato!” commentò sarcastica la ragazza.

Non aveva torto, Bryan persentava un fisico palestrato abbastanza muscoloso, ma non esageratamente, in più era alto almeno un metro e 80, rispetto a lei che era una ventina di centimetri più bassa!

“Ho più peso....da....portare...” tentò di giustificarsi, mentre l’affanno prendeva il sopravvento.

“Sisi come no! Non riesci ad accettare il fatto che una ragazza ti abbia battuto! Comunque perché mi hai portato qui?”

Il ragazzo ancora abbattuto dal fiatone, si limitò ad indicare l’orizzonte. Selena rimase affascinata dallo stupendo tramonto che vide dinanzi a se.

“Questo...posto, è...famoso, per i suoi tramonti...” solo ora il ragazzo si stava riprendendo dal fiatone.

“Wow...è davvero bellissimo.” Commentò estasiata.

“Ma dimmi una cosa...come fai a correre così veloce?”

“Io? Sono un vampiro!” rispose sorridendo.

Bryan sbarrò gli occhi... “Vampiro?”

 

 

Questa storia mi è venuta in mente, o più che altro, è nata da un sogno che ho fatto. Sognai di essere un licantropo e di incontrare una vampira. E' sembrato strano anche a me, ma la vampira era Selena Gomez,non scherzo hehe,comunque, non a caso il personaggio si chiama Selena. Per il resto, vi chiedo troppo, se vi chiedo un commentino? beh spero che vi sia piaciuta, cercherò di continuarla il più possibile! Sempre che vi sia piaciuta, ovvio. Grazie per aver letto, e buona lettura per i prossimi capitoli =)
  
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