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Autore: Piccolo Fiore del Deserto    18/07/2010    1 recensioni
[Ho cambiato da Nonsense ad Introspettivo, poiché era più opportuno] Ti hanno illusa, hanno giocato con te come una bambolina, e tu li hai lasciati fare, credendo in un amore che non era corrisposto. Piccola, infantile, sciocca. Vivevi in un mondo, dove tutto ti sembrava una favola, ma il mondo reale è diverso. E ora guardati: ti sei ridotta unicamente… … allo spettro di me stessa.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Spettro di Me Stessa.

 

 

 

 

 

La ragazza si ferma come ogni mattina dinanzi allo specchio: vuole analizzare il suo volto, parlarci come se fosse qualcosa di animato, riflettere su se stessa – con i suoi pregi e difetti sia fisici sia caratteriali – e sulla sua vita.

Lo specchio tuttavia non riflette nulla.
Non rimane sorpresa. No. Sa che presto l’altra arriverà.

Come spinta dai suoi pensieri, sulla superficie riflettente, compare una figura: ha i suoi stessi capelli biondi, seppure spenti, spettinati, morti. Il suo volto è pallido ed emaciato, come il resto del corpo nascosto sotto un sottile abito di cotone bianco. I suoi occhi sono inesistenti, emanando un senso di macabro nauseabondo. Sono privi di sostanza, vuoti. Ci sono solo le orbite oculari che presentano unicamente un’oscurità profonda. Ma ciò non basta. Sulle gote sono tracciate come delle righe scure, che dagli occhi arrivano alle labbra, simili a lacrime.

Tuttavia, a dispetto di quel ritratto spettrale, sorride.

La ragazza sofferma i suoi occhi nocciola in quelli dell’altra.

 

Vedo la tristezza nel tuo volto, come mai? Non hai raggiunto la felicità alla quale anelavi?


Lo sai bene che la risposta è negativa.


Una miriade di pensieri ti assilla, le porte del passato non si sono ancora chiuse, il dolore è ancora profondo nel tuo cuore. Lo sento, lo avverto.


Taci.


Una sferzata di vento illusorio colpisce il volto della ragazza, e d’un tratto la sua pelle si fa ancora più pallida e il fisico più emaciato. La ragazza, tuttavia, rimane immobile a guardare lo specchio, incurante del cambiamento.


Acquietati bambina, tu sei come me. Siamo sole, è questa la più pura verità. Non puoi cacciarmi da te, io sono parte di te. Senza di me, saresti ancora più sola e vuota.


Sola. Io che tanto ho amato, alla fine resto sola, in questa vita maledetta.


Esatto. I tuoi amici ti hanno tradita, il tuo ex amore ti ha pugnalata alle spalle, tutti si fanno beffe di te, povera ragazza solitaria ed incapace di andare avanti.


No. Taci, non voglio sentire altre parole.

 

Una seconda sferzata di vento illusorio torna a colpirla, intrufolandosi tra i suoi biondi capelli, assaporando il loro profumo, ed eliminando da essi ogni forma di luce.

 

La verità ti brucia dentro, non è così? Apri gli occhi piccina, il mondo non è quel luogo di sogni e amore che tanto credevi. Tutti pensano unicamente al proprio bene, incuranti degli altri.

 

Incuranti di me.


Sorridono davanti a te, ti abbracciano, sostengono di amarti e adorarti, lasciano i loro cuori aperti in attesa di un tuo ritorno, ma poi, una volta che sei lontana i sorrisi si trasformano in ghigni, le belle parole in offese, ed il cuore si apre a nuovi amori e nuove amicizie.

 

Nessuno si cura di me. Io, non sono nulla.

 

La ragazza socchiude appena gli occhi, mentre una terza sferzata di vento la colpisce proprio lì, costringendola a emettere un grido disumano. Porta le mani agli occhi, cerca di sfiorarli per alleviare il dolore, ma poi deve cedere. Non appena li riapre, non c’è più nulla: solo il vuoto e un’intensa oscurità.

 

Non si può vivere solo nei sogni e nella fantasia, una volta che apri gli occhi e ti confronti con la pura realtà, ti accorgi che c’è solo oscurità.

 

Un’oscurità incessante nella quale ti perdi, nella quale sprofondi...

 

Piangi, ma le lacrime si addensano solo dentro, quando gli altri ti vedono. Il tuo viso è come una maschera, che si muove a comando, palesando un sorriso che non ti appartiene. Il tuo cuore sanguina, ma tu continui a sorridere. Gli altri non devono conoscere il tuo dolore…

 

Perché da esso traggono nuova forza. Nuova crudeltà.

 

Ancora una sferzata di vento ostile, colpisce il suo viso. Da quegli occhi vuoti delle lacrime nere, simili ad acido bruciante le rigano le guance, concludendosi sulle labbra, or violacee.  Due righe nere risaltano in quel viso bianco ed emaciato. Ancora un urlo straziante, ancora dolore.

Soffri, bambina?

 

Il dolore fisico non è nullo a confronto di quello inflitto dalle parole.

 

Ti hanno illusa, hanno giocato con te come una bambolina, e tu li hai lasciati fare, credendo in un amore che non era corrisposto. Piccola, infantile, sciocca. Vivevi in un mondo, dove tutto ti sembrava una favola, ma il mondo reale è diverso. E ora guardati: ti sei ridotta unicamente…

 

… allo spettro di me stessa.


La ragazza si allontana dallo specchio e inizia a vagare come un candido spettro dall’aspetto macabro per la sua casa. Sarà ancora derisa, umiliata. Giocheranno con lei, la prenderanno in giro, rideranno di lei.


L’altra sorride ancora, perché anche lei, con le sue parole le ha sottratto qualcosa. Sullo specchio ora compare un viso giovane di ragazza, dai biondi capelli spazzolati con cura, che le ridiscendono sulle spalle. Il suo volto è rosato, e su di esso spiccano piccole labbra carnose e rosse. Il naso piccolo e all’insù. E gli occhi… ora sono vivi, di un adorabile color nocciola.

Si è presa la sua vita. La sua anima. Il suo aspetto.

 

 

Dal passato bisogna slegarsi totalmente, per riprendere a vivere, per raggiungere quella felicità che si merita. Occorre allontanare le persone che ci hanno fatto soffrire e rimuoverle dal nostro cuore, ignorando se siano felici o meno. Perché chi ti tradisce, chi ti fa male, chi ride del dolore che ti affligge, chi mente e ti colpisce, non merita neanche la minima considerazione. E allora vai avanti, sorridi, e vivi, lasciando indietro tutto ciò che ti fa soffrire, e chiudendo la porta del passato con un lucchetto, buttando la chiave.

Questo lei non l’ha fatto, e ora vive come il fantasma di se stessa.


L’immagine dell’altra allo specchio pian piano svanisce, lasciando per ultimo, lo stesso, medesimo sorriso.

 

 

 

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Questa è storia è sorta questa notte, prima di addormentarmi. Non so se può essere annoverata tra le non sense, ma spero di non sbagliare.

Probabilmente è frutto di pensieri che ancora mi assillano. So che i temi sono trattati anche in altre mie storie, ma dopotutto ognuno di noi ci mette parte del proprio mondo e del proprio essere nelle proprie storie, no?

Non so se potrà piacere, ma non importa. Io sentivo di doverla scrivere, e così ho fatto.




HO CAMBIATO DA NONSENSE AD INTROSPETTIVO, POICHE' E' PIU' OPPORTUNO COSI'! GRAZIE.

WingsofCrow Sì, lo so. Occorre davvero riuscire a lasciare il passato alle spalle, soprattutto quando si ha una persona al proprio fianco che ci sostiene e ci aiuta, e soprattutto ci ama. Effettivamente, come ho lasciato intuire è stato come parlare di me.
Sto facendo un grande sforzo per lasciarmi il passato dietro e non pensarci più, ma ci sono momenti in cui, basta vedere una situazione, delle persone, dei ricordi che affiorano dal nulla, e si sta male. Perchè ancora non si crede quanto certe persone siano state capace di far del male. Ma pian piano, quella porta si chiuderà alle spalle, e la chiave si butterà via. E finalmente si potrà vivere. Ce l'ho fatta a dimenticare un amore malato e finito male, riuscirò a dimenticare anche delle amicizie false.
Grazie per la recensione :)
   
 
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