Comunque eccovi il tredicesimo chap di questa ff, buona lettura!
CAPITOLO
13
Billie
Joe correva veloce con la propria macchina, destreggiandosi poco
abilmente nel traffico e rischiando, più di una volta,
d’investire i passanti o
di decorarsi il parabrezza con la
portiera divelta da qualche altra vettura. Bruciava tutti gli stop ed
ignorava
il rosso ai semafori, inutili impedimenti tra lui ed il luogo in cui
voleva
arrivare.
Poco
prima, al telefono, non aveva avuto saputo coniare una replica
intelligente, ma era solo riuscito a balbettare stupito quando
Tré aveva
risposto al cellulare di Mike. La verità bruciante,
però, era una ed UNA
soltanto: evidentemente quei due erano insieme e lui era fottutamente
solo.
-Dove
sei?- aveva chiesto semplicemente, ed il batterista si era messo a
ridere. –
-A
casa di Mike.- aveva ribattuto –E stiamo per scopare.
Quindi… non è
disponibile.-
A
quelle parole BJ aveva avvertito in sé una strana frenesia,
il
desiderio di essere lì, con loro. Non lo avevano mai fatto
tutti e tre insieme
e ciò gli sembrava un’enorme idiozia.
O meglio, lo ERA.
-Arrivo.-
aveva sentenziato, prima di chiudere la conversazione, gettare
il cordless sul divano e precipitarsi alla ricerca delle chiavi della
propria
auto, per poi uscire come un fulmine, salutando a malapena Joey e Jacob
che
stavano giocando con la Playstation.
-Dite
a mamma che sono dallo zio.- aveva borbottato ed i suoi figli
avevano annuito, ignorando i pensieri perversi del padre e le emozioni
violente
che percepiva dentro di sé. Ed era MOLTO meglio
così.
Per
un solo istante, Billie Joe aveva immaginato cosa avrebbero pensato
i due ragazzini se avessero saputo che il loro papà andava a
letto coi suoi
amici, i loro zii, gli stessi che stavano con loro tutti i santi
giorni, in
quella casa troppo grande, e che li avevano cresciuti, cambiando loro i
pannolini quando erano alti come un soldo di cacio.
Billie,
però, fu rapidissimo a scacciare i sensi di colpa,
giustificandosi dietro al fatto che la cosa non succedesse poi
così spesso.
Raggiunta
la propria meta, miracolosamente incolume, il vocalist
parcheggiò la macchina nel vialetto d’ingresso
della villetta di Dirnt,
mettendola di sbiego come suo solito, e scese con un balzo. Non si
diede la
pena di suonare il campanello, ma si limitò ad alzare lo
zerbino, prendendo da
lì la chiave di scorta, ed a spalancare l’uscio,
entrando rapidamente e
richiudendosi il portoncino alle spalle.
Era
attirato, come una falena dalla luce, da quella stanza in fondo al
lungo corridoio di quella casa, che conosceva come le proprie tasche, e
quel
luogo così bramato gli sembrava vicinissimo eppure
irraggiungibile.
Assurdamente gli venne in mente James, il loro manager… se
fosse stato lì in
quel momento, probabilmente gli avrebbe educatamente
intimato di farsi i cazzi propri, di girare sui tacchi ed
andarsene di corsa,
prima di combinare qualche gigantesco casino! Ma Billie Joe Armstrong
era
solito non dare MAI retta allo Sciacallo in
carne ed ossa, figuriamoci se poteva obbedire a quello che
era solo un
frutto della propria immaginazione!
Un
mugolio un po’ più forte degli altri lo
spronò a darsi una mossa ed a
colmare, a passo di carica, la distanza che lo separava ancora da
quella famosa
camera. Posò le dita sul legno del battente e lo spinse
leggermente verso
l’interno, rivelando così una scena che gli
bruciò completamente i neuroni.
Per
descriverla con poche parole: Tré sorrideva estatico,
completamente
nudo, mentre il corpo flessuoso di Mike si muoveva sopra il suo,
spingendosi
dentro di lui sempre più forte e strappandogli gemiti acuti.
-Ciao,
BJ- lo
apostrofò il
batterista.
Billie
non fu minimamente in grado di rispondere, perso
nell’osservare
la lucida patina di sudore sulla loro pelle, i muscoli che si muovevano
con
sincronia perfetta, le dita dell’uno che si aggrappavano alle spalle
dell’altro e le gambe intrecciate ed
impegnato nell’inebriarsi col meraviglioso profumo di sesso
che si percepiva
nell’aria.
Istintivamente
il cantante mugolò piano, slacciandosi i jeans, mentre la
sua mano, come animata di vita propria, s’infilava da sola
all’interno
dell’indumento. Quella era LA visione della sua vita, Mike e
Tré insieme, i due
uomini per lui più importanti, avvinghiati
appassionatamente! Il suo sogno
erotico più lussurioso ed assurdo, si stava finalmente
realizzando sotto i suoi
occhi.
Sono
malato. Sono un pazzo pervertito!
Urlò la sua mente, presa d’assalto da troppi
stimoli.
Dirnt
voltò il capo verso di lui, le iridi color del cielo
incupite
dall’eccitazione, ed allungò una mano incitandolo
a raggiungerli, invece di
restare a masturbarsi sulla porta come un guardone.
-Sei
incredibilmente fastidioso.- borbottò Tré, quando
il vocalist accettò
l’invito –Stai sempre in mezzo, anche
quando non dovresti.-
-Questa…
è una di quelle… situazioni, vero?-
balbettò Armstrong,
osservandoli entrambi, con lo sguardo incollato sui loro corpi
incastrati, pur
non riuscendo a fissarli negli occhi.
-Già.-
rispose Mike –Ma ormai sei qui e ci rimani.- Detto
ciò si sfilò
da Frank, causandogli un lungo, lascivo brivido e si
distanziò appena un po’.
-Hai
interrotto la mia scopata.- s’intromise Cool mettendosi
seduto, per
poi alzarsi in piedi, afferrando i lembi della camicia di Billie.
–Vuoi Mike,
come sempre del resto. E adesso piantiamola di perdere
tempo… spogliati, BJ.-
-Non
voglio Mike.- sussurrò quest’ultimo, incrociando
gli occhi blu di
Wright –Voglio te.-
-Puttana
capricciosa…- ridacchio Dirnt, che gli si era messo alle
spalle, accarezzandogli i fianchi. –Hai sentito Frank? Vuole
te! Potrei quasi
ingelosirmi…-
Il
batterista rise di una risata strana e sensuale. –Secondo me
ci vuole
entrambi.-
-Dipende
da te, amore.- replicò Mikey occhi
blu, passando la lingua sul collo di Billie, che aveva
gettato la testa all’indietro, sulla sua spalla.
Tré
aprì la camicia al cantante, accarezzandogli il petto con la
punta
delle dita. – Voi due mi farete diventare più
pazzo di quanto io già non sia.
Invece di un fidanzato, adesso me ne ritrovo due.-
-Ti
desidero.- ansimò Billie –E desidero Mike. Vi
voglio entrambi.-
sussurrò roco, ripetendo, senza accorgersene, le parole
pronunciate poco prima
da Cool.
-
Però, Frank, che intuito! Avevi proprio ragione!-
ridacchiò il
bassista, fintamente ironico, abbassando
i pantaloni di BJ. –Questa storia sarà
complicata...- aggiunse poi sottovoce.
-Si
può sempre provare.- ghignò Cool, attirando
Billie Joe a sé e
tappandogli la bocca con un languido bacio.
In
che casino ci stiamo infilando? Fu
l’ultimo pensiero coerente di
quest’ultimo, prima di lasciarsi vincere
dall’eccitazione.