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Autore: Akane    22/09/2005    3 recensioni
Se potessi non esistere…ma per me è impossibile ormai. Sono stato creato e svanire non mi è concesso. Ma avrò la mia pace. Perché loro non sanno quello che fanno ma io si. Il tutto è da fermare alla radice. Dovrò bloccare il futuro nel presente.
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insolitamente insieme'
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CAPITOLO 7:
LIGHT MY FIRE

/TK/

Leggo sommariamente quanto scritto fin ora e constato che tutto sommato non è male come inizio. Chiudo il primo capitolo così e mi stiracchio.
Questo progetto deciso e iniziato da poco andrà per le lunghe, del resto ora mi aspetta un periodo pieno ma la decisione è derivata insieme ad un'altra, una delle più importanti della mia vita, effettivamente. Spero di esserne in grado, ma credo che sia giusto scrivere la storia di Digiworld e quella dei Digiprescelti che hanno combattuto per liberarlo e aiutarlo.
Lancio un sorriso in direzione del portatile, non ci sono abituato a starci troppo a lungo, gli occhi mi bruciano.
Guardo l’ora. Sono contento di non lavorare di sabato, per lo meno ho tempo per me. È pomeriggio presto e tutti i negozi sono chiusi.
Penso che sia presto vedere del vestito già da oggi, manca ancora un bel po’ e non l’abbiamo detto a nessuno, sarebbe assurdo ma sono impaziente… anche se normalmente sono quello che ne ha di più.
Accendo un po’ di musica classica che mi distende i nervi ed intanto sfoglio il calendario con tranquillità. Vediamo, quanto manca? Urca, quasi metà anno. Eh no… troppo!
Sospiro. Non posso far altro che aspettare e occuparmi di quelle cose che renderanno il tutto più reale.
Quando gliel’ho chiesto io per primo non ci credevo, lo ammetto, ma sono contento di averlo fatto.
E poi ci ho riflettuto bene, era nell’aria da tempo come se tutto sommato fosse stato ovvio.
Non sono un tipo indeciso pieno di dubbi, di pazienza ne ho fin troppa e so essere riflessivo e profondo quanto basta. Spero sempre di non imbattermi in cattiverie tali che mi fanno perdere la testa.
Sono una persona come tante e in quanto non stupido, era ovvio che succedesse tutto questo.
È già tanto se per ora ho scritto questo capitolo.
Ho deciso di scrivere la storia di Digiworld in seguito a quanto successo con Kari.
Ripenso a quel giorno e lascio cadere il calendario che si chiude sul mese corrente, sorrido da solo e mi stendo nel letto della camera.
Dovrei forse iniziare ad occuparmi delle cose da fare, ma non so nemmeno bene in cosa consistono queste cose… e poi ora non ci riesco.
Non mi immaginavo come si dovesse chiedere ad una persona quello che le ho chiesto.
Si vedono nei film che fanno determinate cose, regali e azioni stupefacenti. Davis lo avrebbe fatto con qualcosa di notevole ed evidente facendolo sapere subito a tutto il mondo, io sono semplice come lo è anche lei. Niente azioni spettacolari.
In qualità di persone semplici ho preso l’anello e come se la cosa fosse naturale, come se ne avessimo parlato da tempo, senza cene romantiche o serate galanti o senza vestiti fantastici sono andato da lei. Abbiamo parlato un po’ come facciamo sempre, mi ha raccontato i suoi problemi passeggeri, le ho dato i soliti consigli, abbiamo letto insieme le mail e poi così come avrei potuto chiederle di andare a mangiare il gelato ho tirato fuori la scatolina. Non ho fantasia in questi casi. Non avrei saputo in che altro modo farlo.
Semplicemente gliel’ho chiesto.
Di sposarmi.
Un sorriso angelico, il mio sguardo azzurro sincero e una carezza sul suo volto stupito.
Prima o poi se lo aspettava, lo so, come tutti.
Ma sentirselo chiedere, in qualunque modo accada, anche il più banale di tutti o il meno romantico, penso che comunque sia faccia un effetto straordinario.
Come il fatto che è lui a chiederlo a lei e non il contrario come nell’originalità moderna accade spesso ormai. Mi è parso giusto farlo io.
Ci ho pensato molto. Condividere la mia vita con lei sarebbe la cosa più fantastica che potrebbe capitarmi, avere finalmente una famiglia unita, vera, senza separazioni, turni di visite e solitudini incombenti. Ma non voglio farlo solo per questo. Bensì perché condivido la vita con lei.
Non è mai stato detto ufficialmente che stavamo insieme, io e lei, non ci siamo mai comportati chiaramente da fidanzati.
Nulla di tutto questo.
Non abbiamo mai dimostrato chiaramente e ufficialmente come siamo, ci sembrava ovvio ma soprattutto personale.
Kari per me è Kari e non potrei immaginarmi di separarmi da lei, dopo tutti questi anni passati insieme dove abbiamo passato di tutto sempre e solo uniti, lentamente è diventata indispensabile e ci completiamo a vicenda. Anche se litighiamo poi non ci mettiamo il muso.
Anche se c’è qualcosa che non va andiamo avanti e la risolviamo.
Anche se… tutte le cose del mondo e le motivazioni di contorno esistenti non varrebbero come questa.
Io semplicemente la amo ed è un motivo più che valido per fare quel passo, ne sono sicuro e so che non cambierà mai.
Perché anche se sono un ragazzo ho la semplicità di ammetterlo.
È la mia luce, lo è per molti ma prima di tutti è la mia.
Mi accende la speranza propria di me stesso. La speranza che è il mio simbolo, senza la luce che è il suo, non splende, non esiste, non brilla.
È così anche per noi.
Non perdersi mai d’animo è possibile solo se qualcuno ti da modo per non spegnerti.
È lei che permette questo per me.
Semplice e forte diversamente da me, dove lei non arriva arrivo io e viceversa.
È così, va tutto bene.
Gliel’ho chiesto da pochissimo e non me la sono ancora sentita, né io né lei, di dirlo a tutti, solo ai nostri genitori. Non credo che Tai lo sappia ed io non l’ho detto a Matt… ci uccideranno per questo.
Ma tant’è che le loro facce saranno encomiabili!
Questa volta il mio sorriso è di divertimento.
Ora che ci penso nemmeno mio padre lo sa, forse dovrei provvedere, lo tengo sempre fuori dai miei affari e problemi, ma del resto vivendo con mia madre è naturale che lei sia la prima a sapere le cose.
Mi alzo pigramente, dai, devo veramente iniziare a pensare a far qualcosa, però non so cosa serve esattamente, esco dalla camera e cerco mia madre, ne parlerò con lei delle cose pratiche.
- Mamma?! Sei in casa? Devo parlarti! -
- BU! -
Una faccia ravvicinata mi si para davanti dicendo con voce bassa ‘Bu’… e qua lancio un urlo di spavento.
Non che sia spaventoso ma non mi aspettavo una cosa simile.
Finisco contro il muro col fiatone e il cuore che batte.
Lo guardo in cagnesco ancora un po’ con la mia nuova carnagione ultimo modello bluastra. Mi ha fatto prendere un colpo, invece di mia madre mi trovo uno fuori di testa in casa… guardo meglio e metto a fuoco: dovevo immaginare che poteva essere solo lui:
- Ma Tai… ma sei pazzo? -
La mia voce esce stridula e sento i capelli biondi drizzarmisi in testa. Come cavolo ho potuto, da piccolo, volerlo come fratello al posto del tranquillo Matt?
Lui sorride da monello compiaciuto, ma perché in tanti anni le persone cambiano e lui no?
Al detto che si dice per Peter Pan lui coincide perfettamente:
Tutti i bambini crescono tranne uno…’
Esattamente!
- Oh, nulla di che, al CSM hanno detto che ero un caso irrecuperabile e mi hanno cacciato! -
Dice semi serio.
Stargli dietro è difficile, lo ammetto, ma se ci riuscivo da piccolo e poi con Davis allora ci riesco bene anche ora!
Con calma e difficoltà torno in me e alla mia perenne pacatezza.
- Tu non sei normale! -
Dico girandogli intorno facendo attenzione a mantenere un metro di distanza da lui.
Probabilmente lo ha saputo ed ora è qua per uccidermi. A questa probabilità sbianco e serio in volto mi avvicino cauto a lui, scruto attento la sua espressione e lui interrogativo ricambia il mio sguardo.
- No, non lo sai ancora… -
Mormoro fra me e me, lui muta lo sguardo in uno curioso e mi abbraccia cominciando il tormento:
- Che cosa? Dai, dimmelo… cosa non so? Oddio, non puoi dirmi così e star zitto, no? -
Accidenti anche a me, non potevo star zitto? Ora se glielo dico mi muore, ma sarebbe una grande cosa, cioè… almeno smetterebbe di cantilenare in questo modo!
No, dai, non sono così cattivo, è il fratello di Kari e glielo dirà lei, io ho il mio bel da fare con Matt, ci manca che mi sorbisca anche le sue raccomandazioni, ora!
Provo ad immaginarmi cosa farebbe e la sua immagine che cambia mille espressioni una più buffa dell’altra e che magari poi sviene mi provoca un forte moto di ilarità… tanto che non riesco a trattenerlo e sfuggo per sotto dall’abbraccio dell’amico qui presente finendo a terra a pancia in giù, piegato a ridere.
Tuttavia rido in continuazione e così tanto che finisco per piangere.
Lui tutto fiero e orgoglioso della sua sorellina, che non ammette mai i suoi sentimenti per lei ma che protegge sempre, se sapesse così crudelmente che io, proprio io, me la porto via e la sposo… troppo divertente!
Altro che battuta pronta, finirebbe per strozzare me, poi legare sua sorella e mettersi davanti con un mitra e occhiali da sole in stile terminator. Poi forse ripenserebbe alle parole e sverrebbe di botto. Lui sempre pieno di risorse, con sempre qualcosa da fare, che non rimane mai senza parole… in panico che non saprebbe cosa fare!
E mi pregusto le facce che farebbe… no, voglio esserci quando lo saprà!
Dev’essere spassoso!
Continuo a ridere e lui si blocca in piedi e mi fissa stranito. Non crede a quel che vede e si gratta il capo chiedendosi se io in realtà non stia male.
- TK… non morire, ti prego… qualunque cosa ti sia successa possiamo risolvere… -
Rido ancora più forte, pensa che stia male!
Poi comincia a seccarsi e incrocia le braccia al petto, infine con faccia dura mi prende a calci per farmi smettere.
Inutile, non ci riesco proprio.
Dopo un bel po’ che stiamo così e lui seccato si arrabbia perché non sa cosa mi prende, finalmente smetto, ho il singhiozzo e mi fa male il diaframma a forza di ridere.
- Perché diavolo ridevi!? -
Chiede incisivo avvicinandosi al mio viso ancora arrossato e lacrimoso.
- Di te! -
E riprendo. Questa volta però non ci sto molto, mi ferma con un pugno, non eccessivo, in stomaco.
Non ha gradito la mia ammissione!
Tossisco e riderei ancora se non fosse per la mia salute che voglio rimanga intatta… almeno finché non mi sposo…
Mi sposo… oddio, forse lo realizzo veramente solo ora… impallidisco immediatamente e sbianco, il singhiozzo cessa di colpo e sudo freddo.
Non so perché, non ne ho ancora parlato ad anima viva tranne che mia madre, eppure ora che l’ho pensato spontaneamente senza accorgermene, lo realizzo a pieno.
Mi sposerò… e per sempre!
Cioè… una cosa simile e non mi sono ancora strappato i capelli dall’emozione, o fatti i salti di gioia… mi sposo…
E lento noto la stanza con la coda dell’occhio scivolare giù a capofitto… cosa succede? No, forse sono io che scivolo… Oh Santa Pace… mi sposo!
STUMP!

Quando il mondo torna nitido intorno a me sono steso a terra con la faccia di Tai sopra che continua a fissarmi stralunato e spaventato. Sta un attimo in silenzio e fissa le mie pupille che tornano normali rivelando le mie iridi azzurre. Non devo avere un bell’aspetto.
- Senti bellezza… è ora che tu ti faccia controllare da uno specialista. Io sono pazzo ma tu mi batti! -
Che cavolo dice?
- Eh? -
Faccio fatica a fare mente locale e lui sbotta:
- Ehi ma dai, prima vuoi scappare da me, poi piangi dal ridere e di improvviso impallidisci, ti spaventi e svieni come un salame. Non dirmi che è normale! -
Aggrotto la fronte… ho fatto una cosa tanto assurda? Ma perché? Mi tiro su sui gomiti e mi guardo intorno cercando di ricordare. Ma veramente se ho fatto così sono da ricoverare.
- Ma cosa hai? -
Mi chiede impaziente di scoprirlo e con un fondo di sana preoccupazione.
- Ecco… non ricordo bene… Oh Dio… -
Ecco che ricordo perfettamente invece… Signore Benedetto Santo… è tutto successo perché mi sposo. Mi batto la mano sulla fronte e la testa torna a girarmi, mi stendo di nuovo.
- Oddio, mi sento male di nuovo! -
- No no, stenditi ti prego, non importa, non dirmi cos’hai, ora chiamo la croce verde! -
Si agita e penso lo farebbe veramente se non è il mio sguardo freddo a fermarlo.
- Stai fermo!-
Ci vuole un notevole sforzo e un paio di caffè per riprendermi.
Respiri profondi, movimenti lenti, appoggio il capo nello schienale, come sono arrivato al divano? Non voglio saperlo. Mi ripeto le cose base per non schiattare di nuovo… ah già… dimenticavo: respira a fondo, non muoverti troppo, stai appoggiato e comodo, calmo, non parlare e soprattutto NON PENSARE!

Dopo un ora abbondante che Tai è qui mi ricordo invece che esiste:
- Tai, ma perché sei qui? E dov’è mia madre? -
Lui sembra rimanerci male perché glielo chiedo solo ora, ma suo malgrado si accomoda dopo aver svuotato il frigo nel suo stomaco, un ruttino di digestione e comincia:
- Ma sei forte, sai? Era la prima cosa che dovevi chiedermi! Comunque mi ha fatto entrare tua madre che stava uscendo, per cui non ho suonato. Le ho detto io di non avvertirti, così ti facevo una sorpresa. Bè, mi è riuscita! -
Ridacchia soddisfatto e con quel suo solito ghignetto allegro continua come niente fosse:
- Ad ogni modo sto avvertendo tutti… domani c’è una riunione super urgente con tutti noi della vecchia guardia! Per via dei Digiprescelti. Ti spiegherò domani, ma sappi che non c’entra Digiworld… ci verrai, vero? -
Lo ascolto stanco dopo tutto quello che è successo.
- Si, così dico anche io una cosa a tutti! -
Domani sarà il momento giusto. Mi fissa insistente e come un libro aperto capisco che muore dalla voglia di sapere di cosa si tratta.
Io ricambio ed un sorriso sbieco mi si forma, altro che angioletto… quando voglio so essere diabolico.
- Bene bene, io ho da fare… non so di preciso cosa ma ho da fare e quindi… ti saluto! Tu fa quel che vuoi! -
Mi alzo e tranquillo, senza corse o movimenti bruschi, in flemma totale, vado alla porta e mi metto le scarpe per andarmene.
Sarà una giornata memorabile domani quindi oggi devo fare tutto ciò a cui tengo prima di morire!
- Ciao, Tai! -
Esco e lo lascio in casa che mi guarda perplesso.
Forse pensa che sono strano… effettivamente lo sono, normalmente non farei certe cose come lasciarlo in casa solo come fosse casa sua, ma dev’essere colpa di questo stato in cui sono… non ci si sposa tutti i giorni.
SBAM! SMAB SBAM! SBAM!
Dannazione!
Spero di sposarmi presto, andando avanti così mi maciullo ogni parte esterna ed interna del corpo… ed arriverò ad un esaurimento!
Ho fatto tutte le scale col fondoschiena!

   
 
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