Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Tsu_Chan    21/07/2010    1 recensioni
Non ho mai avuto problemi con le donne, ho sempre avuto chiunque mi fosse passato per la testa, tranne persone morte ovviamente... dicono che posso conquistare anche un uomo... ma questo fino a che mi sono interessato a ragazze piccole, dolci, gentili e delicati... fino a quando non sono stato io ad essere messo al muro. Fino a quando non ho incontrato una come te...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Reita
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

30 marzo 2010... 5° Giorno

Solitamente quando si vive un periodo come il mio non si vede l’ora di poter dormire cinque minuti contanti, ma come avrete ben notato oramai io non sono una persona normale percui mi sono fatto tutta notte in piedi a guardarmi scadenti film dell’orrore passati in seconda serata che, a parte pochi presi da noia, nessuno si fila mai e sono messi in programmazione solo per toppare i buchi.
Così ora sono in sala prove assonnatissimo e con le palle stragirate: mi irrito sempre quando non riesco a dormire come vorrei, a staccarmi per un po’ dalla vita normale e a sprofondare in sogni tranquillizzanti.
Adesso l’unica cosa che mi interessa è sapere perché diavolo il manager mi ha chiamato alle 7 di mattina e tornarmene a casa passando per la prima farmacia che capita per comprare un sonnifero, dopo di che staccando il telefono tuffarmi sul letto e dormire per così tanto tempo che nemmeno ve lo potete immaginare se non avete mai avuto una giornata più nottata come la mia.
Intanto che sono disteso a stracchino su una poltroncina in una saletta che ci è stata riservata dalla porta principale entrano le Aka.
‘Ciao ragazze.’
‘Buongiorno Reita-senpai!’
‘Passata bene la serata, siete andate da qualche parte?’
‘Beh l’idea iniziale era quella poi ci siamo perse.’
Non per mancare rispetto ma un’innocente risatina ci sta proprio: credo non si adatteranno mai alla grande città queste quattro ragazze di periferia, si perdono troppo facilmente, alla prima occasione gli regalo un navigatore satellitare.
‘L’altra dove l’avete lasciata?’
‘Non lo sai? Ieri sera gli hanno tagliato le gomme alla moto e ora è a piedi, non sappiamo se viene.’
Si che lo so diavolo l’ho accompagnata io a casa, ho fatto io a pugni con la sua orribile doppia faccia, sono io che ci ho perso il sonno, sono io che… si va beh!
‘I tuoi invece dove sono ?’
‘Ah ieri sera si sono dati alla pazza gioia, non oso nemmeno immaginare come sono conciati.’
‘Eheh dici che è meglio se sono rimasti a casa è ? Meglio che anche Tomo sia restata a casa, quando succede qualcosa alla moto cambia totalmente.’
Eeeeh sacro sante parole, nessuno metteva la mano su questo fatto. Insomma fatta un analisi veloce del personaggio si capisce che …
‘Che cazzo ti ho fatto di male! Sono venuto a chiederti scusa!’
‘Dopo avermi sfasciato le gomme  della moto! Ma muori!’
‘Tomo-chan aspetta!’
Con uno schianto secco la porta scorrevole vola via mentre la ragazza la spinge di lato con tutta la forza di un treno in corsa..
‘Ti ho detto di levarti dalle palle!’
Alle sue spalle un ragazzo le stava correndo incontro con le braccia alzate al cielo: i capelli scurissimi e gli occhi altrettanto scuri, magro e abbastanza alto … abbastanza ordinario, nulla di speciale, nulla di interessante.
Tomoyo entrò nella stanza e ci sorrise appoggiando una borsa al muro .
‘Datemi un minuto solo, sistemo la faccenda e sono vostra.’
Il ragazzo la afferra per le spalle e la gira verso di se assumendo un aria da cane bastonato-zerbino orripilante.
‘è stato un errore di cui mi sono accorto io stesso! Perdonami.’
‘Ti ho detto di levarti dalle palle brutto essere inutile e sottosviluppato che non sei altro: non so se capisci cosa intendo.’
Uuuuh mi sa che ho visto il momento preciso in cui il cuore del suddetto ragazzo si è spezzato in migliaia di piccoli pezzettini, mi spiace per lui ma vorrei avere un telecomando per tornare indietro e godermi di nuovo la scena.
‘Ma, ma, ma …’
‘Via gira al largo da qui, non mi seguire più, non mi parlare più.’
Fa per entrare quando il ragazzo le stringe il braccio e la tira indietro con forza e l’aria un po’ incavolata: wow volta faccia come lei è?
‘Tu non riesci a capire cosa ti sto dicendo.’
‘No tu non capisci il concetto basilare.’
Allungando l’altra mano riprende la borsa che prima ha appoggiato al muro, prende lo slancio e la fa schiantare sulla schiena del ragazzo che crolla a terra.
‘Vai via.’
Detto questo chiude la porta lasciando il ragazzo boccheggiante sul pavimento, ci guarda con un grande sorriso come se non fosse appena successo nulla.
‘Allora carissimi come va ?’
‘Lo … lo … lo hai ucciso!’
Mi ha spaventato! Anzi mi ha terrorizzato! Non la farò più agitare, arrabbiare, non la stuzzicherò, non le parlerò, non la guarderò, anzi da ora non la conosco proprio, è una totale estranea! Tomoyo, chi? Forse avevo una zia che si chiamava così, oppure era il fruttivendolo ad avere una zia che si chiamava così … non ricordo bene!
O era la gatta della zia del fruttivendolo …
‘Ihih Reita-senpai non ti preoccupare quel povero diavolo ne ha passate di peggio vero?’
‘La nostra cara amica ha una lunga serie di litigate colossali, molto più ‘cruenti’ di questa con quel povero ragazzo.’
‘Aspetta mi stai dicendo che quello è …’
Con un salto la ragazza dai capelli rosa si tuffa sulla poltroncina vicino alla mia e si stiracchia come un gatto sogghignando beata.
Si era la gatta della zia del fruttivendolo.
Sembra diversa da ieri sera, a parte le occhiaie ovviamente: mi sa che non hai dormito nemmeno tu ma una notte senza sonno a te fa più effetto, io ci sono quasi abituato.
‘Quello è, era, fu veramente Eichiro ?’
‘Addirittura fu? Comunque ti basti sapere che se non vuoi fare quella fine non ti consiglio di finire nella mia lista dei miei ex .’
‘Che vuoi dire che se ti voglio portare a letto poi ti devo sposare ?’
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Aaaah …
Che diavolo dico, che diavolo dico, che diavolo dico! Sono pazzo pazzo pazzoooo!
Devo fare buon viso a cattivo gioco, fare finta che sia una battuta se non mi voglio trovare sul pavimento con Eichiro! Chissà poi che cosa diavolo tiene in quello zaino per fare così male, i mattoni forse, o solo qualche sasso ?
Sorridi scemo fai il naturale, e prega che ci caschi!
‘Se ci tieni alla vita il concetto basilare è quello: perché ci stavi pensando ?’
‘Chi ti dice di no, magari non sei così male.’
‘Sabato a casa tua ok ?’
Mi stai stuzzicando per caso? Guarda che non ne ho bisogno di questi giochetti appena ti giri ti salto addosso dopo una frase del genere. Anzi quasi quasi sabato ti faccio una sorpresa e ti porto fuori: chissà se sai giocare a biliardo …
‘Oddio andate a flirtare da un’altra parte, vi prego!’
‘Siete rivoltanti!’
‘E voi troppo piccole per ascoltare certi discorsi, andate a giocare a palla in cortile’
Nello stesso momento in cui le altre quattro stanno per ribattere a tono porta si apre nuovamente ed entra il nostro manager ‘in comune’ diciamo e incomincia a tossicchiare per attirare la nostra attenzione.
‘Scusate non ho tutta la giornate, giovani spiriti ribelli. Arriviamo subito al punto: ragazze mie …’
‘EHY! Io sono maschio’
‘infatti non parlavo con te.’
Ma va fan carciofo va!
‘Dicevo, ragazze, donne, signore e non ragazzi, uomini, signori spero abbiate provato abbastanza in questo periodo, anche se so che è stato breve, ma spero sul serio vi sia bastato perché … domenica abbiamo un piccolo concerto per il fan club. Un evento di rito fatto sempre prima di ogni tour, niente di importante ma sarebbe più o meno come il vostro debutto.’
‘E tutto questo quando?’
‘Domenica, prove nel pomeriggio presto dopo pranzo, fatevi dire la strada dai baldi giovanotti. E tu Reita, dillo agli altri e riferisci loro che se si ubriacano non sono fatti miei, li voglio attivi e presenti in qualunque caso. A domenica ragazzi, riposatevi.’
Noooo ma domenica no! Volevo prendermi una vacanza e dormire tutta domenica: perché i fan mi devono rubare anche la domenica. Perché senza di loro tu non esisteresti, gli devi tutto percui puoi fare questo sforzo per tutti loro, teoricamente sono loro che mandano avanti tutta la baracca!
Da quando ho una coscienza, io il grande uomo di ferro, l’uomo prendi e lascia io … però è vero devo a loro tanto quanto devo ai miei genitori.
Il nostro caro squalo degli affari esce dalla stanza dopo aver salutato tutti, almeno credo dato che ero perso in discorsi più importanti e appena si chiude la porta si scatena l’inferno.
‘Oddio, domenica! Sembra un sogno!’
‘Finalmente, non vedevo l’ora, diamo il meglio di noi !’
Però domenica potrei darmi malato e far suonare questa qui dai capelli rosa che ora saltella abbracciata ad un’altra non ben identificata: non so come risulterebbe il suo basso con gli altri ragazzi, magari ci sta anche bene.
‘Ragazze’
Perché tutto d’un tratto tutto tace? La quiete prima della tempesta, e perché tutte mi guardano?
‘GRAZIEEEEEEEEEEEEEE!’
Con un salto mi ritrovo cinque ragazze appese al collo che tentano di soffocarmi e mi riempiono di baci sulle guancie. Tanto è lo slancio che hanno preso che la poltroncina non appoggiata al muro si ribalta di schiena e ci fa finire tutti per terra.
‘Oddio lasciatemi, avvoltoooi! Lasciatemi condor! Uccelli del malaugurio! ANDATE VIA!’
Anche se la situazione non mi dispiace affatto (e a chi dispiacerebbe caro popolo maschile?) ho paura che se non mi comporto così mi prenderanno per un approfittatore: se no quale altro motivo mi sta spingendo a tenere le mani dietro alla testa.
‘è tutto merito vostro, è grazie a voi tutto questo! Vi dobbiamo tutto!’
‘Iniziate ad allontanarvi e a lasciarmi respirare.’
La prima a tirarsi su è proprio Tomoyo, insomma quella che meno mi infastidiva, e si avvia verso la porta raccogliendo il suo zaino e caricandoselo sulle spalle.
‘Scusate ragazze ma dato il mezzo di trasporto io mi avvio verso casa o non arrivo più’
‘Sei venuta in pullman ?’
‘Macché. In bicicletta.’
‘Ti volevi suicidare, anche se non hai la moto puoi venire in macchina.’
‘Ryo-senpai io non ho il tuo stipendio: o ‘sfamo’ me, la casa e la moto oppure la macchina, la casa e la moto .’
Mi stai usando per avere un aumento per caso? Guarda che l’unica cosa che avrai da me sono i soldi per il taxi, ma forse nemmeno quelli …
Sabato la porto fuori sul serio.

---
Ringrazio veramente tutti per i bei commenti e per aver letto questa storia, scusate se ci ho messo tanto ad aggiungere ma il mio caro pc-pulce è andato dal medico ù_u eheh comunque veramente grazie a tutti!Chiedo anche umilmente perdono per eventuali errori di scrittura, lo so sono un danno x°D *Darky
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Tsu_Chan