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Autore: Akemichan    23/09/2005    4 recensioni
Aggiustare il motore di un'auto non dovrebbe essere un problema così complicato e pericoloso per il presidente della Kaiba Corporation, oppure si? Dipende dalle persone che si incontrano con l'auto in panne...Aggiornamento ogni due venerdì.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Seto Kaiba
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'importanza della propria esistenza

Nonostante il pedale dell’acceleratore schiacciato a tavoletta, la limousine non giunse alla Kaiba Maison che un’ora dopo l’inconveniente del motore. Fortunatamente, l’emorragia sembrava essersi arrestata, anche grazie all’intervento, sebbene un poco maldestro, di Seto, che non aveva conoscenze mediche sufficienti, né la voglia di approfondire la situazione. Inoltre, non pioveva più e ciò non poteva essere che un buon segno.

Non appena l’auto si fu fermata davanti al vialetto di casa, illuminandolo coi fari, lui balzò a terra, stringendo tra le braccia la sua ospite indesiderata, e si diresse verso il portone. Sulle scale d’accesso lo aspettava un uomo, sulla cinquantina, vestito in maniera dozzinale, vista la fretta con cui era stato tirato giù dal letto, cosa testimoniata anche dalle profonde occhiaie che gli solcavano il viso già attraversato da numerose rughe. Tra le mani teneva stretta una valigetta, lasciando però che lo stetoscopio dondolasse fuori della tasca della sua giacca beige.

Vedendo Seto avanzare verso di lui, si alzò per andare ad accoglierlo e si vide recapitare fra le braccia ormai non più forti un pacco che sapeva di sangue e di ragazza. “Il dottore è lei, la curi” si limitò a dire Seto, aprendo la porta di casa. “Io vado a farmi una doccia” Gettò il soprabito bianco sull’appendiabiti all’ingresso, e salì le scale, gocciolando ad ogni passo, senza aspettarsi interruzioni di sorta.

Quando, circa una mezz’oretta dopo, tornò all’ingresso, trovò la porta chiusa e nessuna presenza del dottore. Probabilmente si era recato nella stanza degli ospiti, visto che conosceva a menadito la casa, per essere stato il medico di famiglia di Gozaburo, per curare quella misteriosa ragazza di cui lui, in realtà, non conosceva nemmeno l’aspetto. Dopo la doccia, che lo aveva pulito dall’odore di sangue e di marcio, si sentiva molto più riposato, perciò, continuando a passarsi l’asciugamano tra i folti capelli castani ancora umidi, si recò nel soggiorno per riprendere a lavorare. Era ormai tardi per mettersi a letto.

Nella penombra della stanza, notò una figura sul divano: Mokuba, ancora vestito, dormiva profondamente, con la testa reclinata leggermente sulla spalla e i capelli neri che gli oscuravano il viso più di quanto non facesse già il buio. Somigliava ad un bambolotto abbandonato in qualche soffitta. Silenziosamente, Seto si avvicinò e si sedette accanto a lui. “Eppure gli avevo detto di non aspettarmi…” sussurrò, ascoltando il suo respiro tranquillo. Non volendo svegliarlo, si accomodò un poco meglio sul divano e, senza nemmeno accorgersene, si addormentò nel silenzio della casa vuota all’apparenza.

Fu svegliato dall’odore delle brioche calde che veniva dalla cucina, subito a fianco del salotto. La cameriera, che veniva tutte le mattine a preparare la colazione, doveva essersi già messa ai fornelli senza disturbarlo. “Finalmente qualcuno che lavora seriamente!” pensò Seto strofinandosi leggermente il collo dolorante per la brutta posizione che aveva assunto durante il sonno sullo scomodo divano di pelle. Aprendo gli occhi, si ritrovò a specchiarsi in quelli scuri di Mokuba, un poco accigliati. “Buongiorno…”

“Buongiorno un cavolo!” replicò il bambino, offeso, saltando giù dal divano. “A che ora sei tornato, ieri sera? Perché non hai chiamato, finita la cena? Ero preoccupato…”

Seto rimase perplesso da quella sfilza di domande e rimproveri. “La cena è finita troppo tardi, e a quell’ora tu saresti dovuto essere già a dormire, come infatti stavi facendo quando sono rientrato. Tardi, molto tardi”

Un leggero rossore passò rapido per le guance di Mokuba, imbarazzato per non essere riuscito a resistere ad una notte in bianco. “Va bene…” dovette acconsentire. Era arrabbiato non per il ritardo, ma per il fatto che, per un motivo o per l’altro, non riuscivano mai a stare insieme. Prima Gozaburo li aveva tenuti sempre separati, poi il coma dovuto al gioco delle tenebre e adesso il lavoro troppo impegnativo… Anche lui voleva costruire Kaibaland, però senza dover rinunciare alla compagnia di suo fratello.

Seto non capì la preoccupazione di Mokuba, o finse di non farlo. “Andiamo a fare colazione” disse, o quasi ordinò, alzandosi. “La prossima volta ti chiamerò, anche a costo di svegliarti” gli assicurò, però, rendendolo raggiante.

La colazione era già pronta sul tavolo della cucina, ma la cameriera era scomparsa. Dopotutto, la domenica aveva solo il compito di cucinare, perciò era probabile che avesse già lasciato la casa. Mokuba, da bambino quale era, si sedette e iniziò a mangiare senza preoccuparsi di nulla. Il fratello lo seguì, posizionandosi di fronte a lui, ma con la mente altrove. Erano le sette di mattina: a quell’ora il dottore avrebbe dovuto finire la visita già da un pezzo. Perché non gli aveva lasciato notizie? Che si fosse addormentato, invece di fare il suo lavoro?

Come per rispondere ai suoi pensieri, il dottore entrò nella cucina. “Buongiorno e buon appetito” salutò i due, con un tono di voce non proprio cordiale.

“Allora?” chiese Seto, impaziente.

Lentamente, il dottore aprì la sua borsa ed estrasse un sacchettino di nailon, che conteneva un piccolo cilindro macchiato di rosso. “Ecco la causa dell’emorragia” spiegò. “Io non me ne intendo, ma dev’essere un proiettile di grosso calibro. È penetrato nella spalla, giusto poco sotto la clavicola, di modo da inclinarla soltanto e non romperla, senza danneggiare alcun organo. Ritengo che sia stata sparata da molto lontano, senza un mirino di precisione e-”

“Non le ho chiesto di farmi un’autopsia!” lo interruppe Seto, seccato. “Voglio solo sapere come sta e se posso mandarla via” Mokuba, con la bocca piena di pasta, passava lo sguardo dai due senza capire di cosa parlassero.

“E’ quello che le stavo spiegando” replicò il dottore, stizzito. “Le ho suturato la ferita, però dovrebbe cambiarsi la fasciatura ogni tre giorni e, quando sarà guarita, togliersi i punti. Fisicamente sta bene, deve solo tenere a risposo il braccio destro, onde evitare ulteriori danni alla clavicola”

Seto incrociò le braccia sotto il mento. “Insomma, mi consiglia di mandarla all’ospedale e chiamare la polizia” dedusse. “Ma questi non sono affari miei, perciò non intendo essere coinvolto…”

“Questo non succederà” lo contraddisse il dottore. “Visto che la ragazza se n’è andata”

“Cosa?!” Il ragazzo balzò in piedi, lasciando cadere la sedia dietro di lui. “Mi sta dicendo che ha fatto scappare una paziente?”

“Quella non è una ragazza comune” Il medico non negò l’accaduto. “Credevo che stesse ancora dormendo, perché il polso non era variato minimamente rispetto alle prime misurazioni. Invece era sveglia e, non appena mi sono allontanato un attimo, è scappata. Deve possedere un’intelligenza fuori della norma, per riuscire a controllare così bene il suo corpo”

“E da quanto tempo sarebbe successo?” Seto stava incominciando ad innervosirsi. Odiava le situazioni dove non riusciva a raccapezzarcisi o a trovare un filo conduttore logico, perciò detestava che lei fosse scappata senza fornirgli spiegazioni. Le avevano sparato, cazzo! E lei, invece, si era preoccupata di riparargli la macchina!

“Una decina di minuti” Il dottore se l’era presa abbastanza comoda, nel venire ad avvisarlo dell’accaduto. Ma forse, dieci minuti erano ancora sufficienti per ritrovarla e chiederle finalmente il motivo di tutto quel casino. Poi, avrebbe potuto benissimo mandarla per la sua strada, per quello che gliene importava.

Uscì di casa di fretta, infilandosi le prime scarpe che trovò a disposizione, e si diresse nella strada principale, che portava direttamente al centro della città di Domino. Non poteva sapere con certezza dove lei si fosse diretta, e, con la sua razionalità, avrebbe dovuto capire che aveva ben poche possibilità di ritrovarla, ciò nonostante proseguì nel suo cammino, scegliendo di percorrere la strada che portava fuori città, verso il cavalcavia. E la fortuna lo aiutò.

Fermandosi all’inizio del ponte, con il respiro affannato per la corsa appena fatta, notò una figura in lontananza, con il braccio sinistro appoggiato al corrimano e lo sguardo fisso all’acqua sporca che scorreva lenta al di sotto. La osservò bene: i capelli erano corti e mossi, biondi come la luce del sole; gli occhi sembravano azzurri da quella distanza, di un colore non troppo diverso dal suo, e la pelle chiara come quella delle ragazze del nord. Non poteva avere la certezza matematica che fosse lei, perché l’aveva vista, o, meglio, non l’aveva vista, solo al buio, dov’era impossibile distinguere i colori. Si avvicinò. Lei indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni troppo grandi, chiaramente maschili, che aveva cercato di adattare come poteva al suo fisico asciutto. Il braccio destro penzolava inerte al suo fianco, come morto, sinonimo che le faceva fatica muoverlo.

A Seto bastò riconoscere come suoi quegli abiti, per avere la certezza di non essersi sbagliato. “Stai bene, vestita così” disse ironicamente quando fu a due metri da lei. Dovette riconoscere che il dottore non si era sbagliato, quando aveva parlato di controllo del corpo. Non aveva fatto una piega, nemmeno un piccolo balzo di spavento, sebbene non avesse potuto sentirlo arrivare.

Lei gli scoccò un’occhiata in tralice, senza nemmeno voltarsi. “Ci conosciamo?” disse solo.

Quella semplice frase finì per fargli peggiorare l’umore. “Si, se pensi che sono quello che ti ha salvato la vita” Come affermazione era volutamente esagerata, ma cosa poteva saperne lei delle sue condizioni?

“Non ero mica in pericolo di vita” Sapeva eccome, evidentemente. “Comunque, se è un grazie che vuoi…” La ragazza si staccò dalla ringhiera. “Grazie mille per avermi curato. Grazie anche per i vestiti, te le restituirò appena ne avrò trovati di nuovi, perché non mi sembrava il caso di usare i miei, infangati e insanguinati, mi scuserai. E laverò i tuoi, prima di riportarteli, contento?” Il tono era talmente ironico che non avrebbe soddisfatto nessuno. “Adesso sparisci”

“Non mi sembra proprio questo il problema…” replicò infatti lui. “Coi soldi che ho non devo certo elemosinare un vestito. Ma ti hanno sparato. Sparato, capito? Non mi sembra una cosa che puoi risolvere con un grazie mille e addio”

“Mica ho fatto sparare anche a te!” commentò beffardamente lei. “Saranno affari miei”

“Sono anche miei, dal momento che sei finita sulla mia macchina”

“Non per mia volontà” La ragazza sospirò. “Ascolta, lo dico per farti un favore. Stammi lontano, ed il più possibile. Hai già corso dei rischi curandomi e venendo qui, adesso basta. Sei ricco, no? Mi sembra che tu abbia una bella casa, probabilmente una famiglia, un lavoro… Bene, se continuerai a starmi appresso, tutto quello che hai ti crollerà addosso, distruggendoti. Morirai, e con te tutte le persone a cui tieni. Non credo ti convenga” Il tono non era più ironico, ma neppure minaccioso. Solo una specie di disarmante certezza.

Seto incrociò le braccia sulla maglietta bianca, sorridendo sardonico. “Credi di essere così importante?” le domandò. “Perché io non credo proprio che la tua sola presenza possa causare simili disastri, specialmente a me, come tu invece se convinta”

“Importante!” Questa parola uscì come una leggera risata beffarda. “Io non sono importante proprio per nessuno, figuriamoci per il destino” Lo fissò, gli occhi blu trasparenti come il ghiaccio, eppure impenetrabili. “Nessuno di noi è importante, tanto meno tu che tendi a darti arie da padrone del mondo”

“Il mio nome è Seto Kaiba” si presentò lui, non troppo felice di essere trattato come uno qualunque. “Forse non sarò il padrone del mondo, ma di una delle aziende più forti del mondo, forse si”

Una leggera sorpresa attraversò gli occhi della ragazza, ma fu solo un lampo. “Oh, allora tu si che sei importante…” commentò, con finto stupore canzonatorio. “Adesso, dimmi, sei importante?” In un istante, infilò la tasca nei pantaloni ed estrasse una pistola automatica, che gli puntò contro, giusto all’altezza del cuore. “Io non credo”

Istintivamente, Seto abbassò le braccia e fece un leggero passo indietro. “Che hai intenzione di fare?” Avrebbe potuto cercare di schivare il proiettile e poi balzarle addosso per disarmarla, ma non conosceva le abilità di quella ragazza, che, in quel momento, stava usando la mano sinistra con una posizione da killer professionista.

“Dimostrarti quanto poco valore abbia la tua vita per loro” E premette il grilletto.

 

Note di Akemichan:

Ciao a tutti ^^ (Che bisogno hai di fare le note se non hai niente da dire? N.d.Seto) E tu mai che stessi zitto una volta… E poi ho delle cose da dire! Intanto, volevo ringraziare tutti! Sette recensioni per un capitolo di neanche due pagine…ç_ç *Akemichan commossa* Spero che anche questo, visto che è più lungo, sia di vostro gradimento ^^ (a proposito, c’è un premio speciale per chi indovina l’altro anime/manga? N.d.Yami) Uhm… Non ci avevo pensato… Facciamo così: una settimana di vacanza sulla barca di Seto (e perché?! N.d.Seto) Con lui compreso, ovviamente ^_- (insomma! N.d.Seto-che-non-viene-minimamente-interpellato) Lasciando da parte le lamentele di qualcuno di mia conoscenza, secondo me in questo capitolo si dovrebbe capire chi sia questa ragazza, a condizione che io sia riuscita a descriverne dignitosamente il carattere ç_ç Spero di si! Sappiatemi dire ^^ A venerdì 7 ottobre. Bye ^^

Reviews:

Lady Fire: Grazie della recensione, mi fa piacere che anche solo il prologo sembrasse interessante. Spero che alla fine ti piaccia non solo perché c’è protagonista Seto ^_-

Nadia Sakura Kan: Grazie dei complimenti, spero che anche questo capitolo “ti attizzi” ^^

Newe: Se hai visto l’anime, forse questo capitolo ti chiarirà le idee (almeno spero ^^’’); altrimenti, dovrai aspettare ancora un poco… ^_- Grazie della recensione

Heven89: In realtà, spero proprio che si riesca a capire prima che lo dica apertamente, almeno vorrebbe dire che non sono poi così malaccio ù_ù Grazie dei complimenti, spero che anche questo capitolo sia interessante

Kelly: La carta di credito di Seto è totalmente inutile, visto che io ho prosciugato totalmente il suo conto in banca… (tu hai fatto COSA?! N.d.Seto) Stavo solamente scherzando, guarda che sono una brava ragazza, non vado a fare queste cose io giro… Ehm…^^’’ Parlando d’altro (ecco, è meglio N.d.Seto-che-va-a-controllare-in-banca), non ti devi preoccupare se all’inizio non l’avevi vista… Ultimamente, vengono pubblicate così tante fic che è difficile per tutti restare al passo…^^ Se continua così, supereremo anche la sezione Harry Potter (adesso non esageriamo… N.d.Harry-geloso) Guarda, anche io non pensavo proprio di ripubblicarne una così di recente, ma sai, quando ti vengono quei colpi d’ispirazione improvvisa non se ne può fare a meno… Figurati che ho scritto tutti i capitoli in meno di una settimana ^^’’ Perciò non potevo proprio aspettare. Grazie della recensione Bye ^^

Evee: Io spero che sia interessante ^^ Mi dirai tu poi come ti sembra. Il protagonista, per la gioia tua e delle altre fan, è proprio Seto (mi dovevo far perdonare per la piccola parte della storia precedente :-P) Comunque, io cercherò di tenere il punto di vista dalla parte di Seto proprio per evitare di sottintendere certe cose sull’altro anime, perché è chiaro che, chi non l’ha mai visto, non sa nemmeno chi è lei o come si chiama ^^ Nel caso non dovessi riuscirci, avvertimi che modifico il pezzo e ti spiego tutto ^^ Grazie della recensione Bye ^^

Ayu-chan: A quanto pare, Seto riscuote più successo di Yami (non è giusto ç_ç è che le persone non apprezzano il mio taglio di capelli N.d.Yami) O apprezzano il portafoglio di chi so io… ù_ù (possibile che tu debba solo parlare di quello?! N.d.Seto) Comunque, io cercherò di spiegare bene l’altro anime come se l’avessi inventato io (il sensei mi perdonerà per questa piccola presunzione), in modo da lasciare tutti i lettori sullo stesso piano… Spero di riuscirci ^^ E spero anche che la storia sia interessante come sembra ^^ Grazie della recensione (anche se non veniva, sapevo la tua opinione e ti avrei ringraziata lo stesso, visto che avevi letto il capitolo in anteprima, come quelle cinematografiche ^_-) Bye ^^

   
 
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