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Autore: _Hanna_    22/07/2010    1 recensioni
La mia seconda FF,nata come ufficiale seguito della prima. Nemmeno l'ho finita di scrivere quest'ultima,ma nel pieno dell'ispirazione,ho deciso di cominciare a pubblicarne il prologo ed il primo capitolo. Spero vi incuriosisca almeno un pochino; mi raccomando commentate in tanti! ^-^ La storia parte dall'inizio del 7° libro di HP: Hanna,dall'Italia,torna in Inghilterra per conoscere Harry e... Beh,il resto lo scoprirete leggendo! ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Prologo -

Italia Meridionale,inizi di Luglio

Il sole sta per tramontare,morendo dolcemente tra le onde del mare. Una giovane donna sta osservando quell'incantevole ed allo stesso tempo malinconico spettacolo da un balcone. Aveva perso il conto di quante volte aveva assistito a tale meraviglia. Ovviamente non da sola,come faceva da più o meno un anno.

Sì,era un anno esatto che non era più con lei.

Sirius

Quanto le mancava la sua presenza,il suo viso,il suo profumo. Aveva nostalgia persino delle loro litigate. Quel maledetto giorno avrebbe dovuto e voluto dargli una notizia che per lei era stata fonte di gioia e sorpresa,invece le era stato portato via. Svanito chissà dove e lei non aveva avuto indietro nemmeno un corpo su cui poter versare e prosciugare le proprie lacrime.

Finite anche quelle oltre al sogno che stava vivendo,di quel giorno le rimaneva solo il nome dell'assassina del suo compagno. Avrebbe voluto cercarla,affrontarla e fargliela pagare per quell'orribile gesto compiuto,ma aveva una cosa ben più importante a cui pensare.

Che era allo stesso tempo ciò che le dava forza ogni giorno e l'aiutava a non piangersi addosso per non essere riuscita a stare accanto a lui,magari anche proteggerlo,chissà.

Fu un gridolino a scuotere la donna,destandola da quella lunga serie di sogni - o incubi,fate un pò voi - ad occhi aperti. Si voltò,asciugandosi il viso dall'ennesima lacrima che le aveva rigato una guancia. Sospirò.

Finalmente sorrise e tornò in casa,mentre ormai il sole si era definitivamente inabissato tra le onde del mare.

***

Capitolo 1 ~ Arrivi e partenze

-Devo andare a prenderle,Dora. Harry ha il diritto di sapere di loro.-

-Va bene,ma mi raccomando sii prudente,Remus.-

Con un rapido bacio,il mago salutò sua moglie e le sorrise. Dopotutto non era una missione così difficile,quella; Remus lo considerava più che altro un favore da fare ad un amico. Al suo migliore amico.

Intanto,sempre in Inghilterra,un ragazzo dai brillanti occhi verdi leggeva distrattamente un giornale. Sbuffò. Si annoiava da matti in quella casa,niente e nessuno gli rivolgeva mai la parola,se non per sgridarlo o insultarlo.

-Potter! Noi usciamo fuori a cena,sei pregato di non buttar giù la casa con qualcuna delle tue sciocchezze!-

tuonò zio Vernon dal piano di sotto,il dito grassoccio impegnato a puntare verso le scale,ipoteticamente proprio contro suo nipote. Poco dopo la voce stridula di Petunia Evans-Dursley,sorella della madre di Harry,chiamava il marito e lo invitava ad affrettarsi ed uscire,mentre metteva in ordine il biondo testone del suo Diddino.

-Ancora un mese,ancora un mese...-

bofonchiò Harry,gettando sul pavimento la copia del Profeta che fingeva di leggere. Di lì a poche settimane sarebbe diventato maggiorenne e di conseguenza avrebbe finalmente potuto lasciare il numero 4 di Privet Drive. Anzi,da un pò di tempo meditava addirittura di fuggire prima di aver compiuto 17 anni. C'era anche da dire che però,se fosse fuggito senza avvertirli,beh... Voldemort avrebbe dato loro la caccia. Li avrebbe torturati ed uccisi per sapere dove si nascondeva Harry. E questo il giovane mago non poteva permetterlo: aveva sì subìto soprusi e torti dai Dursley,ma non meritavano di finire tra le grinfie dei Mangiamorte solo per questo.

L'unico modo per metterli in guardia era avvertirli del pericolo che correvano,che lui continuasse a vivere con loro o meno. Al loro ritorno,Harry avrebbe parlato coi Dursley per convincerli a lasciarlo andare via prima del previsto.

La giovane strega era impegnata a fare i bagagli,stavano per venire a prenderla e riportarla nella sua terra natìa. Era in Italia da pochi mesi,voleva starsene un pò da sola dopo il grave lutto che l'aveva colpita.

Chiusa l'ultima valigia,la sua attenzione fu catturata dall'unica cosa che aveva lasciato fuori: una foto risalente a due anni prima. Nella cornice vide sè stessa abbracciata al suo compagno,entrambi radiosi e felici,a scherzare e punzecchiarsi a vicenda.

-Sei sempre il solito...-

pensò la donna,ridacchiando. Smontò la cornice e,dato alla foto un ultimo sguardo carico d'affetto,la ripose con cura nella borsa che le pendeva su un fianco.

Nel frattempo bussarono alla porta.

-Chi è?-

chiese,senza però aprire.

-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!-

rispose una voce maschile all'esterno. Le bastò sentirla per tranquillizzarsi,così finalmente aprì la porta per lasciar entrare colui che stava aspettando.

-Avanti,messer Lunastorta. E' il benvenuto in casa mia.-

fece la strega,dapprima serissima,prima di abbracciare l'amico ed aprirsi in un luminoso sorriso. Lupin ricambiò con affetto; era da tempo che non la vedeva,nonostante si tenesse sempre in contatto con lei. Si conobbero tre anni prima,a Grimmauld Place,prima che Sirius decidesse di usare il suo domicilio come Quartier Generale dell'Ordine della Fenice.

-Hanna,è un piacere rivederti. Come stai?-

domanda banale. Lei sorrise lo stesso,mai e poi mai si sarebbe arrabbiata proprio con Remus.

-Si va avanti.-

annuì,spostando lo sguardo ambrato dall'uomo fino ad una cesta di vimini. Lui si voltò nella stessa direzione e sorrise,poi tornò serio.

-Dobbiamo andare,ora. Siete pronte?-

-Andiamo.-

Un colpo di bacchetta e le valigie si sollevarono a mezz'aria,insieme alla cesta. Hanna e Remus uscirono e il loro seguito di bagagli volanti non fu poi così fuori luogo: il paesino in cui si trovavano contava sì poche anime,ma tutti erano maghi e streghe. Una lieve brezza li accolse all'esterno,mentre s'incamminavano verso un luogo sicuro in cui potersi Smaterializzare con calma fino alla stazione.

Qualche giorno dopo,anzi precisamente qualche sera dopo,un folto gruppo di persone assediava il numero 4 di Privet Drive. Un mago con un occhio blu elettrico molto vistoso stava spiegando ai presenti qualcosa che riguardava ben sette Harry Potter; ognuno lo ascoltava serio,alcuni sembravano tesi e nervosi.

-Oh!-

Il gridolino sorpreso di Hermione destò l'attenzione di tutti. Una figura argentata si fece spazio fra le gambe di maghi e streghe; Remus guardò Tonks e si scambiarono un cenno ed un mezzo sorriso.

La schiena di Harry fu percorsa da un brivido. Conosceva quella creatura.

Quante volte l'aveva visto trasformarsi?

-Siamo giunte a destinazione. Buona fortuna a tutti.-

Il grosso cane d'argento parlò,ma stupì tutti: invece della voce maschile che buona parte del gruppo si aspettava,una dolce,ma al contempo seria,voce di donna fece eco nella cucina di zia Petunia.

Consegnato il messaggio del suo mittente,il Patronus si dissolse in una nube argentata.

-Remus,quello era Sir..?-

-Non adesso,Potter. E' ora,si parte!-

tuonò Malocchio Moody,facendo scattare su ognuno l'occhio magico e lasciando Harry alquanto confuso. Finora aveva rivisto la forma animale di Sirius solo grazie al Patronus di Tonks,ma lei era accanto a lui e non poteva averlo evocato.

Ma allora,di chi diamine era quel Patronus?

***

   
 
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