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Autore: didisim81    22/07/2010    2 recensioni
questa è la mia ff.chissà cosa ne pensate. Scusate ho dovuto postarla di nuovo perchè non riesco a modificarla con l'altro accaunt....ho già avvertito l'amministrazione...siate clementi. Quante cose hanno pensato sul mio conto , sul tuo e sul NOSTRO. Mi dispiace, tutto inventato. Molte cose le alimentavamo noi stessi. Io giocavo sulla mia ambiguità; in modo che i giornali gridassero alla mia omosessualità. Tu, giocavi sulle tue, “one night stand”, e poi, insieme giocavamo sul presunto amore incestuoso. Mamma mia, le fans su questo erano proprio stupide; preferivano credermi innamorato di te che frocio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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epilogo

 

Capitolo 60:      Epilogo.

 

Bill scese dal palco, con l’asciugamano attorno al collo e con un lembo di esso si deterse il viso rigato dal sudore; dietro di se Tom e il resto della band, continuavano a lanciare acqua dalle proprie bottiglie sulla folla urlante.

Era felice.

Il “Back to retourne tour”,  stava andando benissimo.

Nell’ultimo anno, dopo il reality tutto era tornato al proprio posto, i fan continuavano a richiedere le loro esibizioni e facevano andare in sould out gli stadi che li ospitavano.

A sorpresa erano stati candidati persino per un grammy award, per il loro ultimo album che riscuoteva sempre più successo. La stampa per la prima volta nella loro carriera aveva decretato i Tokio Hotel come il gruppo più rappresentativo della musica europea, per i suoi temi sempre attuali e la musica dal forte sound innovativo.

Non poteva desiderare di meglio.

Si adagiò sulla poltrona nel back stage, mentre ancora il pubblico acclamava a gran voce un Bis. Sorrise a tutto quel calore. Tom, prese anche lui un asciugamano e si asciugò a sua volta dopo aver deposto la chitarra sul suo piedistallo; poi si sistemò sulla poltrona vicina alla sua.

-     È stato da paura…….uno dei nostri migliori concerti……Parigi ci sorprende sempre.

-     Hai ragione…..

-     Più che ragione fratellino…….mai come ora amo fare questo lavoro.

Nel frattempo sopraggiunsero anche gli altri due, i quali entrarono nel camerino, ridendo e facendosi dispetti.

-     Wow ragazzi…..sono esagitati di là…..ci acclamano ancora nonostante 2 ore piene di concerto.

Disse il bassista prendendo anch’esso un asciugamano per detergersi.

-     E lo credo bene……se non ci fossi io come batterista sareste finiti con le pezze al culo.

Sentenziò Gustav, il quale la prima cosa che fece fu prendere il cellulare per chiamare la moglie Sofia che purtroppo non aveva potuto seguirlo per motivi lavorativi.

In effetti nessuna loro compagna li aveva seguiti.

Tutte erano rimaste ad Amburgo.

Il batterista si girò e con espressione corrucciata attaccò l’apparecchio. Bill si preoccupò.

-     Gas, è successo qualcosa?

Il ragazzo occhialuto, alzò lo sguardo verso il cantante.

-     Strano, ma Sofia mi aveva risposto e poi immediatamente riattaccato in faccia.

-     Sarà caduta la linea…….

Aggiunse Tom.

-     No, no, mi ha proprio risposto e messo giù…..

In un attimo, accadde il panico. Tutti i cellulari dei componenti del gruppo iniziarono a squillare in contemporanea; tutti si affrettarono a rispondere. Dall’altra parte in multi conversazione la voce agitata di Julia giunse a loro un po’ gracchiante.

-     Non perdete tempo……Bill corri…….Dalia…….sala parto………

Poche parole a mozzichi riuscirono ad udire, poi la linea cadde lasciando il vocalist sgomento. Tom, lo scosse per un braccio.

-     Bi, i bambini stanno per nascere…..dobbiamo tornare a casa…..

Senza proferire parola, il gemello corse verso il tour bus cercando David. Mentre al telefono prenotava all’aeroporto un volo per Amburgo.

Doveva fare presto.

Tom, si fece chiamare un taxi al volo mentre riuscirono a scovare il manager. Correvano per tutto lo stadio, come se fossero degli invasati, agitando le braccia e dicendo parole sconnesse tra loro.

David Jost, vide tutta la scena e pensò che li avesse morsi una tarantola, gli si avvicinò.

-     Ragazzi ma che succede?

Bill, passandogli davanti senza fermarsi gli gridò:

-     David….sto per diventare padre…….devo andare….

-     Ma il tour …mancano ancora due tappe……..

Ma ormai il moro aveva già raggiunto l’uscita e bloccato il taxi.

-     Dave….tranquillo ci vediamo alla prossima data….

Gli urlò allora Tom superandolo e con lui Georg e Gustav.

-     Ohhh andate via anche voi?

-     Si Dave……ci dispiace…ma sono i primi bambini Tokio Hotel….è un evento specialmente perché figli di Bill.

Così, raggiunsero di volata tutti il taxi dove il cantante ormai spazientito li attendeva.

-     Ce l’avete fatta…….avanti al Charles de Galles, il prossimo volo parte tra meno di 40 minuti dobbiamo fare presto…….

Il tassista ingranò la marcia e partì a razzo.

Purtroppo quella sera Parigi risultò parecchio intasata dal traffico, così i quattro passeggeri iniziarono a scaldarsi e a pensare che non avrebbero fatto in tempo a prendere l’aereo.

Sbraitarono in tutte le lingue che conoscevano; ma il povero autista continuava a limitarsi a rispondere in francese che non era colpa sua; la strada era bloccata e lui non poteva farci nulla. Tom, allora ormai stressato dalle urla isteriche del fratello, che continuavano ad aumentare di volume fracassandogli i timpani, così, fece fermare l’auto e di peso prese il tassista, il quale cercava di opporsi. Il poveretto impotente,  venne comunque infilato dal chitarrista,  al suo posto dietro tra Georg e Gustav che lo bloccarono.

Lui  si mise al volante e guardò gli altri.

-     Ora tenetevi ben saldi……si vola.

Bill, lo guardava con gratitudine, e lui con sguardo ammiccante ringranò la marcia e sgommando iniziò la sua corsa all’aeroporto. Con agilità svicolava ad alta velocità le vetture che lo ostacolavano, una mano sul volante e l’altro sul cambio come nelle migliori corse di really. Le luci gli sfilavano sul volto velocemente, mentre aveva gli occhi puntati sulla strada. Il navigatore gli indicava il percorso da intraprendere, e con rapidità arrivarono all’aeroporto. Come fulmini si catapultarono giù dalla vettura, Tom lanciò all’autista ancora scioccato 100 euro per la corsa ed il disturbo arrecatogli, e corse anche lui verso il gate.

 

Intanto in una clinica privata per partorienti, Dalia arrivò, scortata dalle sue amiche; le quali erano molto più nervose dell’interessata. Le si agitavano intorno dandole solo fastidio.

Julia, continuava a darle indicazioni sulla respirazione alamase, che le avrebbe alleviato i dolori delle contrazioni; le quali ormai erano molto ravvicinate, ma ancora non le si erano rotte le acque.

Purtroppo queste attenzioni lei le voleva dal marito.

Aveva bisogno di Bill in quel momento.

Non voleva partorire senza di lui.

Era sciocco il suo pensiero, perché il cantante si trovava a Parigi per il tour, e non avrebbe mai fatto in tempo ad arrivare per assisterla nel parto. Lei lo sapeva, ma il suo cervello continuava a pretendere la sua presenza.

Dal giorno del matrimonio non si erano più separati.

Le prime date del tour c’era anche lei.

Poi quando scopri di essere incinta Bill per paura che si stancasse troppo, l’aveva costretta a casa al riposo assoluto, memore della precedente esperienza. Così da circa 6 mesi, non vedeva suo marito, lo sentiva tutte le sere e quando poteva al telefono, ma non era lo stesso. Le mancava sentire le sue braccia che la circondavano, i suoi occhi magnetici e la sua voce sussurrata all’orecchio. Lo voleva al suo fianco e sperava in un aiuto da parte della natura.

Purtroppo non fu così.

La natura non può essere ostacolata.

Tutto ha il suo decorso.

 

Arrivati all’aeroporto di Amburgo, per i quattro musicisti, iniziò la nuova corsa contro il tempo; di nuovo chiamarono un taxi, ma stavolta il traffico regolare della loro città non li ostacolò. In fretta raggiunsero la clinica privata che con cura Bill aveva scelto per la nascita dei suoi pargoli. Era un edificio che poco sapeva di ospedale; perché a lui gli ospedali non piacevano affatto. Le stanze erano arredate come piccole suite d’albergo per consentire tutti i confort alla futura madre.

Come misero piede all’interno dell’edificio, non fecero neanche a tempo a chiedere della signora Kaulitz, che sentirono le sue urla in italiano riecheggiare per tutto il reparto. Dalia, non si aspettava che un parto gemellare potesse essere tanto doloroso; in quel mentre avrebbe ucciso qualcuno, specialmente chi l’aveva ridotta in quello stato. Chi, poco prima desiderava così tanto al suo fianco, ora lo voleva morto. Julia vicino a lei, le teneva la mano, che lei continuava a stritolare, lanciando continui improperi alla volta di Bill.

Il ragazzo, dal corridoio iniziava a sentire il coraggio mancargli; non aveva mai assistito ad una sfuriata della moglie, mai l’aveva sentita tanto adirata. Il colore dalle guance iniziò a scivolargli via. Un infermiera uscì dalla stanza, e capendo chi fosse gli si avvicinò e con un sorriso gli disse che era normale tale stato della moglie. Lui non proprio confortato posò la mano sulla maniglia.

-     Bi…sei sicuri di voler entrare nel covo della Strega?

Il fratello guardò intensamente il chitarrista.

-     Tomi…devo…anche se ho paura….devo farlo.

Tom con comprensione gli battè una mano sulla spalla, anche Georg e Gustav, lo salutarono abbracciandolo, come se stesse per andare al patibolo, ma una moglie incinta e prossima al parto loro lo sapevano bene, era peggio di qualsiasi condanna a morte.

Aprì la stanza.

Otto  occhi si puntarono su di lui.

Quelli di Dalia lanciavano fiamme nella sua direzione.

Lui si avvicinò lentamente come se si stesse avvicinando ad una bestia feroce.

-     Hai paura Bill?

Gli domandò Julia.

Mai che si facesse i cavoli suoi, pensò.

-     No, no……..

-     Allora muoviti, avvicinati a tua moglie, sta scema ha rotto le acque circa un ora fa, è dilatata al massimo e si è rifiutata di partorire se tu non fossi arrivato.

-     Io non sono scema..io volev…….

Un'altra contrazione sempre più forte le mozzò il fiato, a questo punto intervenirono i medici, i quali la portarono di corsa in sala parto; lei allungò il braccio nella sua direzione, e lui le prese la mano.

La seguì, anche se sapeva di impressionarsi.

Sparirono così dietro le porte della sala operatoria.

I loro amici, rimasero in corridoio ad attendere.

Tom, si avvicinò a Julia, e le diede un bacio, Gustav a Sofia, e Georg e Sara che stranamente era stata in silenzio per tutto il tempo, troppo scioccata dall’evento, si guardarono in faccia.

Il chitarrista abbracciava da dietro la compagna appoggiato col mento nell’incavo del suo collo.

-     Meno male che siete arrivati, non riuscivamo più a reggerla.

-     Uhmmmm non voglio neanche immaginare……la Strega quando ci si mette è peggio di mio fratello.

-     Non sai quanto.

-     Chissà cosa gli starà facendo la dentro al piccolo Billi…..

-     Sicuro a palla, starà ripetendo il siparietto di poco fa……non sai quante volte lo ha mandato a cagare….ti giuro, penso di non volere figli dopo aver visto questa scena.

-     Invece penso che dovreste farne……

Si intromise Gustav, mentre a sua volta abbracciava sua moglie.

-     Vi vorrei vedere con un piccolo Tom Kaulitz.

-     Scordatelo Gas….

-     Infatti Gugu, come ti viene in mente una cosa del genere…io ….con questo qui……

-     Ah…ora sarei questo qui….

Si sciolse dall’abbraccio il chitarrista per guardarla in faccia.

-     Allora stanotte dormi nella camera degli ospiti.

-     Tanto meglio…..quando sei stanco non riesci a combinare nulla……..

E fece il gesto con la mano dell’afflosciarsi.

Tom, paonazzo non seppe cosa replicare, mentre gli altri scoppiarono tutti a ridere; poi, le porte della sala si aprirono facendo uscire Bill imbacuccato di verde. Il vocalist, si sfilò dal viso la mascherina e con un sorriso a 32 denti si avvicinò al gemello e lo abbracciò.

-     Tomi….sono nati…sono due maschi.

Esultanti, gli si fecero tutti intorno e ad uno ad uno abbracciarono felici il loro compagno e amico.

-     Bi, ma si possono vedere?

-     Tra poco, li stanno lavando e vestendo, ora torno dentro con Dalia, poverina è esausta, ci vediamo nella sua camera ok?

Così tornò dentro al fianco della moglie e loro si diressero nella stanza occupata dalla signora kaulitz.

 

Dalia aprì gli occhi e la prima cosa che riuscì a mettere a fuoco era il viso estasiato di Bill. Dai suoi occhi trapelava ancora più amore. Poi con cautela, si schiarì la voce.

-     Amore…li hai visti?

Lui accarezzandole il viso rispose.

-     Si amore…sono bellissimi…sanissimi e stupendi.

Lei sorrise del sorriso raggiante di lui, lui le baciava le mani il viso e la ringraziava dello splendido dono.

Poi un infermiera, bussò alla sua porta, e le disse che le stavano per portare i gemelli per la loro prima poppata. I loro amici allora entrarono in stanza per vedere i piccolini, i quali fecero il loro ingresso con le culle del reparto e consegnati in braccio alla madre.

I due piccolini erano veramente stupendi, avevano lunghi capelli lisci e scuri, quattro pugnetti ben stretti e già gli occhietti aperti. Occhietti come quelli del padre ma del colore dello smeraldo, curiosi e ansiosi di poggiarsi sul volto dei genitori.

Quando dalia li prese in braccio sentì il legame di madre rinsaldarsi, con delicatezza li sfiorò e poi, ne porse uno a suo marito.

Bill, un po’ intimorito appoggiò un braccio lungo il corpo del pupo, e una mano a sostegno della testolina, e lo prese in braccio; il fagottino puntò i suoi sul papà e sorprendentemente sorrise. Il cantante guardò prima Dalia e poi il fratello.

-     Tomi…mi ha sorriso……mio dio…

-     Ha preso da me sicuro……è intelligente.

-     Come no credici; non vedi che sono la fotocopia del padre e della madre?

Gli rispose Julia.

-     Hanno anche i miei geni…vorrei ricordartelo.

-     Su non litigate, Tom, ti va di tenere in braccio tuo nipote?

Allora il gemello, sorridendogli, gli si accostò e anche lui con delicatezza fece le stesse mosse di Bill sorreggendo la testa del piccolo. Anche lui, quando lo prese in braccio sentì un sensazione sciogliersi nel petto, e subito cercò lo sguardo di Julia, la quale lo guardava estasiata.

-     Amore…è bellissimo……brava Strega…..hai fatto due capolavori e ribadisco sempre grazie ai miei geni.

La caposala fece il suo ingresso in quel mentre, chiedendo agli ospiti di uscire per lasciare la i bambini e la madre che dovevano riposare, a Bill era concesso rimanere con la sua famiglia, mentre gli altri dovettero lasciare la stanza. Salutarono e baciarono ancora congratulandosi con i due raggianti neo genitori, e poi uscirono.

Erano proprio un bel quadretto.

Chi se lo aspettava un Bill Kaulitz sposato e padre di due gemelli?

Di certo non il fratello.

Tom, era pensieroso.

Da che erano usciti dalla stanza di Dalia non aveva aperto bocca.

Si sentiva strano.

Le cose stavano cambiando.

Lui si sentiva cambiato.

Allungò la mano e prese quella di Julia; poi l’avvicinò a se e la baciò. La fissò negli occhi con quel suo sguardo penetrante.

-     Tesoro…perché non ne facciamo anche noi uno?

Julia lo guardò e scoppiò a ridere.

-     Ju…..sto dicendo seriamente.

Allora lei smise di ridere e si bloccò.

-     Non ti sto prendendo in giro. Ho capito che tu sei la donna della mia vita….e che voglio le stesse cose di Bill…voglio una famiglia e la voglio con te.

Lei rimase senza parole e solo in un sussurro disse.

-     Tom……cosa vorresti dire?

Le tremavano le labbra.

-     Julia…..sposami.

La ragazza sgranò gli occhi e le si mozzò il fiato in gola, poi con un sorriso sulle labbra che le illuminò tutto il viso si buttò tra le braccia del ex don giovanni, e lo baciò. Ridendo con lei lui contraccambiò, e la strinse a se finalmente conscio che il suo momento era finalmente arrivato.

Continuarono a baciarsi e a stringersi come due adolescenti, gli amici che avevano assistito, erano felici per il chitarrista e già pronti a presenziare al matrimonio.

Finalmente i tasselli di un famoso puzzle collimavano.

Ogni cosa era al suo posto.

Come nelle migliori favole.

Perché la vita se la vivi intensamente è una favola.

Il più bel libro scritto solo per te.

 

 

Finalmente:

The End






bene ragazze siamo giunti finalmente alal fine...spero di non avervi deluso.........ho amato ogni singolo capitolo anche se gli ultimi sono stati scritti di fretta, ok non è un addio, perchè oltre a questa sorpresa vi avevo annunciato il sequel ebbene lo posto insieme a questo ultimo capitolo, spero mi seguirete...un bacio a tutti coloro che mi hanno seguito, amato e odiato.....ringarzio proprio tutti perchè siete stati numerosi a seguirmi in questa mia prima prova d ascrittrice. vi volgio bene
Diana Simeoni.
  
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