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Autore: Francesca Akira89    23/09/2005    8 recensioni
Una fic AU fiabesca e sperimentale... E' ambientata in una Digiworld abitata da digimon ed esseri umani, governata da sei diversi reali: il re dell' Aria, il re del Fuoco, la regina della Terra, il principe dell' Acqua, la principessa della Luce e il principe delle Tenebre... Ma questo regno diviso in sei parti è davvero felice?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Ken Ichijoji
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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*Parte Terza*

-L’incontro-

 

 

La piazza era colma di voci, colori e.. confusione.

Non c’era abituata; a palazzo le cose, anche se luminose e allegre, erano abbastanza tranquille, ma doveva dire che tutta quella congerie non le dispiaceva poi troppo… Se non fosse stato che ogni tanto qualcuno nella folla la urtava violentemente rischiando di farle scivolare dal viso il cappuccio…

Per un po’ si divertì a camminare, a guardare la merce esposta sulle bancarelle e a sentire i commercianti che gridavano per esporre la propria merce; poi iniziò a sentirsi stanca. Non era abituata a camminare, men che meno a farlo in una piazza affollata e caotica, piena di grida e rumori d’ogni tipo.

Intorpidita, si accorse con un secondo di ritardo di due bambini che ricorrevano un piccolo digimon e fece un salto per evitarli, cosa che la portò a scontrarsi con un tipo carico di cassette di frutta che non si fece troppi problemi a buttarla a terra.

Sbatté con una certa violenta sul lastricato candido, urtando con i gomiti per non cadere del tutto.

 

-          Sta’ più attenta!

 

Le venne quasi da piangere… Nessuno l’aveva mai toccata se non con gentilezza, e lo spavento scaturito per quel gesto e quel grido brusco acuì il dolore della caduta… Tanto che non si accorse che il nodo di seta che si stringeva al suo collo si era definitivamente allentato, lasciando che il cappuccio le scivolasse giù dal capo.

Ma se ne rese conto qualche istante dopo, vedendo lo sguardo sbalordito di una vecchia Antilamon che vendeva fiori dietro il panchetto ai piedi di cui era caduta.

Spaventata, si tirò nuovamente in fretta il cappuccio sul capo e scappò via di corsa dalla piazza.

Non fece troppo caso a chi urtava e a dove stesse andando, e ben presto il vociare intorno a lei si affievolì e il marmo bianco delle pavimentazioni della città lasciò il posto ad un rado tappeto d’erba e arboscelli…

Ansimando, gettò uno sguardo indietro per vedere di quanto si fosse allontanata, e così facendo inciampò in un arbusto sporgente rotolando giù per la discesa davanti a lei.

Man mano che cadeva, avvertì qualcosa cambiare: il calore del sole a cui era da sempre abituata lasciò il posto ad uno strano gelo.. nemmeno paragonabile a quello della notte…

Si fermò slittando con le gambe e buona parte della schiena nel terreno e aprì piano piano gli occhi, spaventata. Lo spettacolo che le si presentò la impaurì come niente prima d’ora: si trovava in un luogo stranissimo, almeno per lei; scuro, senza suoni né colori, e senza luce… Alzò lo sguardo al cielo e lo scoprì grigio, spento, senza sole…

 

“Come può esserci vita senza sole..?”  si chiese, sbigottita.

 

E in effetti, la rada vegetazione del luogo era quasi del tutto secca e inaridita… Non si vedeva in giro anima viva, ma forse era semplicemente perché i suoi occhi non erano abituati a tutto quel buio…

Buio…?!

Si voltò di scatto, capendo; aveva passato la frontiera! Quindi era fuori dal Regno della Luce!

E siccome quel luogo non assomigliava neppure ad uno dei Regni descrittile da Salamon, doveva trattarsi proprio dell’ unico su cui era stata reticente a parlarle… Cioè, il Regno delle Tenebre…

Sentì un brivido scuoterla; per quale motivo nessuno le aveva mai detto che il loro Regno confinava con quello delle Tenebre?!

Perché Salamon non l’aveva avvertita?

Forse non pensava si sarebbe spinta così in là nella sua passeggiata… E in effetti, neppure lei…

Si alzò in piedi, tremante. E adesso? Cosa doveva fare?

“Tornare dritta filata a casa!”  le risposero i suoi stessi pensieri.

Si voltò nuovamente verso il confine che divideva il suo Regno e quest’Altro in cui si trovava ora, costatando preoccupata che c’era un bel pezzo di salita a separarla da esso.. Era anche piuttosto ripida…

Mentre si chiedeva quale fosse il modo migliore di affrontare la scalata, un rumore insistente di zoccoli attirò la sua attenzione; volse velocemente lo sguardo indietro e vide un digimon che galoppava a briglia sciolta contro di lei…

Si paralizzò dal terrore. Che intenzioni aveva?! Voleva investirla?! A giudicare dal modo in cui si dirigeva verso di lei pareva proprio di sì…

Non riuscì a muoversi… era troppo spaventata...

 

Il digimon si fermò appena in tempo, perdendo l’equilibrio e issandosi sulle zampe posteriori per non rischiare di colpirla, ma lei cadde lo stesso all’indietro, rovinando a terra…

Rimase immobile, tremante, nascondendosi il viso nel cappuccio della veste, cominciando a singhiozzare più per il terrore che per il dolore… Nel suo Regno si raccontavano cose orribili su quel luogo e su coloro che lo abitavano…

E adesso.. quel digimon… Cosa le avrebbe fatto…?!

Piangendo, tentò di farsi piccola piccola nella sua veste stracciata, attendendo il suo destino…

 

-          Scusami, non volevo… Non ti avevamo vista… Ti sei fatta male, piccola?

 

Una voce giovane e inaspettatamente gentile raggiunse soffusamente le sue orecchie, facendo cessare il suo pianto per qualche secondo.

Titubante, aprì gli occhi umidi, lasciando scendere qualche ultima lacrima, e incontrò uno sguardo luminoso e magnetico che la lasciò così sorpresa da farle quasi dimenticare il dolore pungente che avvertiva martellarle le gambe e le braccia; quello stato di semi-trance comunque durò solo qualche attimo, comunque, perché quando il giovane proprietario di quegli occhi e di quella voce si chinò su di lei, Hikari si ritrasse, nuovamente impaurita.

 

-          Non aver paura… Non voglio farti del male…- mormorò il ragazzo, tentando di avvicinarsi.

 

La principessa della Luce diede un’ultima spinta con i piedi nel terreno per allontanarsi e si accoccolò su se stessa, con un singhiozzo, e un gemito causato dalla ferita alla gamba che si era procurata ruzzolando a terra.

Lui se ne accorse e sussurrò:

 

-          Se non vuoi non mi avvicinerò, ma con quella ferita non potrai andare lontano… Lascia che ti aiuti…- le porse una mano.

 

Hikari esitò. Poi mise una manina tremante in quella del suo soccorritore e si lasciò tirare in piedi, reprimendo un gemito di dolore quando la sua gamba riappoggiò a terra. Il tremito, non più per la paura e il freddo, ma per la stanchezza e il dolore la scosse subitaneamente facendole perdere nuovamente l’equilibrio.

Il giovane del Regno delle Tenebre fu pronto a prenderla prima che potesse ricadere a terra, facendola dolcemente appoggiare al suo petto. Le guance di Hikari, già rosse per il pianto, si tinsero di un grazioso color porpora di ben altra natura, e sentendosi all’improvviso più serena la ragazza si abbandonò contro il caldo e morbido torace del suo misterioso soccorritore, cercando un sostegno per il dolore e al contempo un riparo da quel gelo pungente così nuovo per lei.

 

-          Va tutto bene? Ti senti svenire?- chiese preoccupato il ragazzo, interpretando male il suo improvviso rilassamento tra le sue braccia- Unimon!- chiamò.

 

Il digimon, che era rimasto immobile mentre il suo principe soccorreva la straniera, trotterellò verso di loro con aria preoccupata:

 

-          Sì, Altezza?

 

Lui prese in braccio la ragazza senza troppi complimenti e salì sulla sua groppa, adagiandovi poi anche la fanciulla:

 

-          Si torna a palazzo!- ordinò.

 

Un po’ stordita, senza aver ben udito la conversazione fra il ragazzo e il digimon, Hikari alzò lo sguardo tentando debolmente di ribellarsi:

 

-          Ehi.. No.. Aspetta un momento… Dove mi portate?..- balbettò.

 

Il ragazzo abbassò lo sguardo su di lei, facendole un sorriso gentile, mentre Unimon procedeva al trotto inoltrandosi nel settore:

 

-          Quella ferita va curata al più presto…- disse, in tono cortese ma fermo- Ti porto dove verrai medicata…

 

-          Ma io.. io devo.. tornare a casa prima del tramonto…- si rese conto che lì con tutta probabilità il sole non tramontava, non essendo a quanto pare mai visibile, e arrossì suo malgrado.

 

-          Naturalmente, se vuoi tornare a casa ti ci faccio riportare immediatamente…- le rispose il giovane- Ma è meglio non lasciare la tua gamba in quello stato per troppo tempo, o rischia di fare infezione… Casa mia è di sicuro più vicina di casa tua.. Perché non sei di qui, giusto?- chiese.

 

Lei annuì:

 

-          Vengo dal Regno della L.. dell’ Acqua…- disse, correggendosi in fretta. Anche se quel ragazzo finora era stato gentile con lei, era comunque un appartenente al Regno delle Tenebre e non sapeva come avrebbe reagito se avesse saputo che veniva dal Regno della Luce- Mi chiamo Hikari…

 

-          Ebbene “Hikari”, te l’ho detto.. Se vuoi tornare nel tuo Regno faccio subito dietro front e ti riporto al confine… Se invece vuoi aspettare che ti venga medicata la ferita, come ti consiglio, e poi tornare comunque a casa andiamo dritto. Decidi pure.- sentenziò, fermando Unimon per dar maggiore validità alle sue parole.

 

Hikari esitò.

Tutti i precetti e insegnamenti del suo Regno le stavano urlando di andar subito via da quel luogo, ma per qualche strana ragione decise di ignorarli.

Sospirò e si riappoggiò al ragazzo, in un chiaro segno di remissivo assenso. Lui sembrò capire e fece ripartire il digimon equino:

 

-          Allora.. Ti chiami Hikari…- cominciò gentilmente dopo un po’- E’ un bellissimo nome…

 

Lei annuì per ringraziare, sebbene si sentisse trattata un po’ da bambina:

 

-          ..E ho quasi ventidue anni!- si sentì in dovere di precisare.

 

-          La mia età quindi…- replicò il giovane, sorridendo- Io mi chiamo Ken… E’ un onore per me conoscerti…- aggiunse, chinando educatamente il capo.

 

Hikari ricambiò il gesto, per quanto glielo permettesse il fatto che si trovasse seduta all’amazzone su un digimon, con una gamba e un gomito sbucciato:

 

-          Il mio onore è il tuo…- sussurrò, come era abituale nel Regno della Luce.

 

Ken sorrise di nuovo, ma non poté fare a meno di notare che fosse un sorriso molto più pensieroso dei precedenti. E in effetti anche lei lo era, pensierosa.

A parte la stranezza della situazione in cui era incappata, non si sarebbe mai aspettata di trovare nel Regno delle Tenebre qualcuno che le parlasse di “onore”.

 

 

Nota dell’autrice:

 

Ok, a questo punto si sarà capito qual è la coppia protagonista, no? ^_^

Non accetto commenti sgradevoli e maleducati su questa mia scelta; avevo già avvisato che in questa fic le coppie non sarebbero state le originali, così come ho detto (se non si fosse capito da solo^^”) che questa è un’ AU…

Comunque sia, io trovo che la coppia Hikari/Ken sia tutt’altro che assurda, come dimostra questa scheda (fatta da me ^_^) che trovato all’ indirizzo: http://www.digimonitalia.it/digimon/coppie/coppie-kenkari.htm

Grazie a Rika88, a Carlos Olivera, a Sindy90 (grazie anke per “Mezzosangue”!), a Viky-chan, a Willow3, a Driger e a Valery!

Ciao ciao! Al prox cappy!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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