Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Favols    22/07/2010    5 recensioni
Ho fatto un test una volta, uno di quelli che si trovano sulle agende, e che si fanno insieme alle amiche.
Era piuttosto insolito. La diciannovesima domanda era la seguente:
"Hai mai sfiorato la morte?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Notti senza cuore.

Kare no kaori.
Il tuo profumo.

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Affondai gli artigli nella superficie irregolare della corteccia di uno dei tanti alberi di ciliegio, e tremai di rabbia. L'osservai accartocciarsi su se stessa, e le mani cominciarono a fremere terribilmente. La sua voce spezzata dalla paura, mi affondò dentro il petto, provocandomi dolore. Volevo aiutarla, ma non potevo. Mi sentii quasi impazzire quando riuscii a distinguere le sue parole, ma rimasi immobile. Ignorai il pulsare insistente di Tessaiga, accarezzandone il fodero la implorai in silenzio.
Ormai era troppo tardi per prendermene cura, non potevo più proteggerla.
Sarei potuto scappare via, lontano da quel posto e dalla disperazione di Kagome, ma non lo feci. A bloccarmi fu la domanda della sacerdotessa, fin troppo interessata alle urla insensate di una semplice studentessa estranea. La scrutai con sospetto, e ne annusai profondamente l'odore, cercando di impregnarlo nella memoria, in modo da potermene ricordare in futuro.
Mi sorpresi quando vidi Eri lasciare il tempio senza di lei, e mi sentii profondamente turbato nel vederla chiacchierare con la sacerdotessa. Senza dare nell'occhio mi spostai, cercando di avvicinarmi il più possibile alle due, per poterne sentire meglio i discorsi.
Si misero a sedere.
-Quindi hai perso la memoria...-Sussurrò la sacerdotessa, posando le mani sulle ginocchia.
-Si...-Rispose Kagome, guardandosi intorno.
-Come è successo?- Le domandò l'altra, chinando il capo. Kagome sembrò in difficoltà, si morse il labbro e provò a cominciare il discorso balbettando qualcosa che non riuscii a distinguere, ma ogni volta che le sue labbra si facevano sfuggire una sillaba, lei si fermava, incerta su quello che voleva dire.
Vederla così impacciata mi irritò profondamente, quella donna non la conosceva, e già si permetteva di informarsi su una cosa così privata. Feh, non riuscii a sopportare una tale impertinenza.
Balzai sul ramo dell'albero, facendolo oscillare. Una pioggia di fiori bianchi ondeggiò sino a raggiungere il suolo, uno si depositò sulla spalla di Kagome. Per un attimo temetti d'essere scoperto, che le due femmine alzassero lo sguardo e scrutassero la mia figura semi-nascosta. Per fortuna non fu così.
-Mi spiace, ti ho messa in difficoltà- Si scusò finalmente la Miko, alzandosi in piedi. -Desideri qualcosa da bere?- Le chiese, assumendo finalmente l'aria gentile che ogni sacerdotessa dovrebbe avere.
-Si, mi farebbe piacere una tazza di tè.- Le rispose, sorridendo.
Osservai le loro esili figure allontanarsi, ma non le seguì. Avevo rischiato fin troppe volte d'essere visto in quei giorni, e la mia presenza stava cominciando ad essere nociva per Kagome. I ricordi stavano tornando, ed era tutta colpa mia.
Corsi per le strade di Tokyo con velocità, scegliendo accuratamente quelle meno popolate. Stavo cominciando a riconoscere ed a distinguere i luoghi di quel gran villaggio, pur trovandolo inutilmente caotico.
Avevo fretta di raggiungere la casa di Kagome per i miei abiti, che il giorno prima nella foga di tornare al futuro, non avevo cambiato.
Riuscii a raggiungere la mia destinazione senza troppi intralci.
Guardai il cortile del tempio e respirai profondamente. L'aura positiva del Dio albero mi avvolse, donandomi un attimo di pace. Mi avvicinai, e con un balzo superai il recinto che mi divideva dal tronco imponente. Sfiorai la corteccia e trovai il foro della freccia di Kikyou. Chiusi si occhi, e mi resi conto dell'assurdità di quel gesto.
Quella che una volta era la mia prigione, ora mi stava dando pace. Sorrisi amaramente, ricordando che ora, la mia prigione consisteva in altro.
-Sei tornato, Inuyasha.-La voce della madre di Kagome attirò la mia attenzione. Mi voltai e la guardai, imbarazzato per essere stato visto in un attimo di debolezza.
-Sono tornato per sistemare alcune cose.-Le risposi con tono graffiante, cercando di cancellare dalla sua mente il mio imbarazzo di poco prima. -Kagome sta ricordando troppe cose.-
Chinò il capo e unì le mani, rimase in silenzio per qualche secondo. -Povera bambina mia.- La sentii sussurrare. Notai che il suo viso non era rilassato, e questo mi spiazzò. L'immagine che avevo sempre avuto della mamma di Kagome, era quella di una donna costantemente sorridente, dolce e premurosa. In quell'attimo le mie convinzioni volarono via.
Sembrò volersi concedere un momento di esitazione, lasciandosi inondare dalla tristezza, ed io la lascia fare. Sembrò perdersi in un mare di dubbi. Sorrise amaramente, scostando un ciuffo ribelle dalla fronte.
Mancava così poco a quel confine che infondo ero sicuro non avrebbe mai oltrepassato, e così fu, trattenne le lacrime e si morse il labbro inferiore per auto controllarsi. Il tempo a sua disposizione terminò in quel momento.
-Ha ricordato il tuo nome?- Mi chiese, c’entrando la questione in pieno. Pronunciando quelle parole fece una gran fatica a trattenersi nuovamente. Era doloroso anche per lei mentire a Kagome, privandola di una vita che tempo prima la rendeva, nonostante tutto, felice. Ed io la capivo, ma non potevo in alcun modo cambiare la mia decisione.
-Si, ha ricordato il mio nome grazie ad un ciondolo a forma di cuore. Non so ancora in che modo abbia collegata la mia immagine al mio nome, ma sono sicuro che quell’oggetto abbia innescato una pericolosa reazione a catena.- Esclamai reggendo lo sguardo della donna.
-Reazione a catena?- Mi domandò lei.
-Sì. Questa mattina l’ho seguita, ha percorso una strada diversa dal solito per andare a scuola, ed arrivata ad un tempio ha cominciato ad urlare nomi e avvenimenti accaduti nella mia epoca. Sono convinto che abbia iniziato a ricordare a causa di quel ciondolo.-
Voltò il capo verso il Dio albero, e sembrò assorta in ricordi lontani.
-Temo che la colpa sia principalmente del Goshinboku.- Sussurrò. – Protegge la nostra famiglia da secoli, e mi è difficile affermare una cosa del genere, accusarlo crudelmente in questo modo, ma sono sicura di aver ragione.- Terminò.
Posai anch’io lo sguardo sul Goshinboku, e provai a riflettere sulle parole della donna. Quello che diceva aveva perfettamente senso, dato che il grande albero secolare viveva sia nella mia epoca, sia in quella di Kagome.-
-Perché pensi una cosa simile?- Le chiesi comunque.
-Ogni mattina prima di andare a scuola, Kagome si ferma sotto le sue fronde per porgerli i proprio saluti, ma quello che mi ha fatto pensare che c’entri qualcosa, è l’espressione persa che ormai mia figlia assume ogni volta che entra in contatto con il Dio albero. –Parlò velocemente, evitando di guardarmi in faccia. Quando si fermò per prendere fiato, mi sembrò quasi di perdere la testa. Dovevo sapere.
Attesi con smania che finisse di spiegarmi, ma proprio mentre le sue labbra stavano per dischiudersi, un’altra voce arrivò alle mie finissime orecchie, quella di Kagome.
Incrociai lo sguardo atterrito di sua madre, e scorsi lo stesso terrore che in quel momento scorreva nelle mie vene. Senza pensarci due volte balzai verso la capanna di legno* contenente il pozzo mangia ossa, e mi ci fiondai all’interno. I battiti del mio cuore accelerarono, stavo mandando tutto in fumo, ogni piccola cosa.
Come mai non avevo sentito il suo odore? Ringhiai, prendendomela con me stesso.
Lei avrebbe potuto vedermi. Rabbrividii. Lei mi aveva visto?
Fui distratto dai miei pensieri quando il terreno lurido del fondo del pozzo mi sfiorò i palmi, persi l’equilibrio e sbattei la fronte contro la roccia.
-Dannazione!- Urlai, pentendomene subito dopo. Alzai lo sguardo, e fui sorpreso nel constatare che non vi era luce sopra di me, bensì un buio profondo.
Ero ancora nel futuro.
Mi sfiorai la fronte, e con un repentino gesto mi misi in piedi.
-Perché non ha funzionato?- Sussurrai, guardando nuovamente in alto. –Che diamine faccio ora?-

 

 

***

 

-E così ti chiami Reiko- Sorrisi, portandomi la tazza di tè alle labbra, assaporandone l’ottimo sapore a piccoli sorsi, per poi poggiarla con delicatezza sul tavolo. –E’ un bel nome.-
Incrocia lo sguardo della sacerdotessa, e per la prima volta ne osservai il colore. Mi chiesi come fosse possibile che non l’avessi ancora notato, ma il coloro delle sue iridi era di un blu intenso, così attraente da rapirmi.
-Sì, è un bel nome, ma lo trovo così tanto inappropriato per me.- Disse lei, spostando lo sguardo altrove, privandomi della sua bellezza. Mi sembrò un gesto vigliacco, come se stesse evitando di svelarmi qualcosa.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, permettendoci così di finire ognuna la propria tazza di tè.
Durante quei primi momenti passati con Reiko, mi sentii inquieta per la maggior parte del tempo. Ancora oggi mi è difficile spiegare ciò che provai in sua presenza.
Fui la prima a terminare la bevanda, e quando notai che anche la sua tazzina era vuota, mi alzai in piedi.
-Ora è meglio che torni a casa, la scuola chiamerà sicuramente a casa, e non voglio che mia madre si preoccupi- Mentii spudoratamente. Durante i minuti di silenzio, pensai con impegno ad una scusa da usare, ma i risultati erano stati pessimi, così decisi di utilizzare quella meno credibile.
Lei, dal canto suo non mi trattenne, mi congedò con un sorriso, si raccomandò di stare attenta alla mia salute e di tornare a salutarla, poi mi accompagnò sotto il torii.
-Ci vediamo Higurashi-San- Mi disse, facendo un lieve inchino, che ovviamente ricambiai.
Avevo già cominciato a scendere le scale quando la sua voce mi raggiunse, chiedendomi per la seconda volta la stessa cosa.
-La prossima volta mi racconterai di questa Kikyou, d’accordo?- Sul suo viso apparve un sorriso particolare, non vorrei definirlo cattivo, ma la sensazione che provai vedendolo, mi riempii di tristezza.

-Mamma sono a casa!- Urlai non appena finii di salire le scale, scorgendola a pochi metri da me, immobile. –Che stai facendo?- Le domandai con il fiato corto per la fatica. Notai subito che c’era qualcosa che non andava nel suo sguardo, sembrava assorto, perso chissà dove.
A dimostrare la mia teoria, fu il fatto che mi rispose appena, accennando un sorriso quasi inesistente. Rientrò in casa senza domandarmi come mai stessi saltando la scuola, e si rifugiò in cucina, decisi di non badarci. Salii in camera mia, e quando richiusi la porta alle mie spalle sentii ogni centimetro del mio corpo fremere terribilmente. Sedetti sul soffice materasso del mio letto, e finalmente riacquistai un po’ di tranquillità. Avevo bisogno di riflettere su ciò che mi era accaduto, riordinare i ricordi e cercare anche il più assurdo significato.
-Naraku…- Dissi ad alta voce, tenendo gli occhi chiusi. –Naraku…- Ripetei, senza però riuscire a vedere nulla. In compenso, qualcosa dentro di me aveva cominciato a muoversi. Provai a pronunciare ancora una volta quel nome, ma non riuscii a farlo. Mi morsi le labbra e con fatica, riprovai ancora e ancora, senza ottenere risultati.
Sentii bussare alla porta e cessai la mia instancabile ricerca fra i ricordi. La voce di mia madre arrivò dolce alle mie orecchie, sorprendendomi. Ricordai il suo strano comportamento di poco prima, e mi sentii rincuorata nel ritrovare nuovamente quel calore nel suo tono di voce. La lasciai entrare, e non fu uno sbaglio. Aveva con se una tazza di tè, che stranamente avevo ancora voglia di bere.
Afferrai la tazza, e bevvi avidamente.
-Grazie mamma.- Mi limitai a dire, facendola sorridere.
Seppur quell'ennesima tazza di tè della giornata mi avesse fatto bene, non mi sentivo ancora pronta per interagire con mia madre, per cui la congedai con più gentilezza possibile, e guardandola abbandonare la mia stanza, mi sentii sollevata.

Ritornai al mio allenamento mentale, senza però ottenere risultati. Mi sarei sorpresa del contrario.
Dato che i tentativi continuavano a risultare inutili, mi arresi, e mi lasciai cadere fiaccamente all’indietro, crollando sul cuscino e chiudendo gli occhi, mi abbandonai al sonno.

Quando riaprii le palpebre un forte calore mi pervase.
Capii immediatamente che c'era qualcosa che non andava, che mi opprimeva e mi spingeva a stare premuta contro il materasso, come pressata da qualcosa. Sentivo ogni mio arto pesante, avevo la gola secca e mi mancava il respiro. Mi ero addormentata, dopo aver cercato di ricordare qualcosa su Naraku, mi ero concessa un po' di riposo.
Naraku... Una violenta fitta alla testa mi obbligò ad abbassare nuovamente le palpebre, stordendomi.  
Provai a sollevarmi sulle braccia, e con parecchia fatica, ci riuscii. Mi guardai intorno, e provai uno strano senso di smarrimento.
"Che ore sono?"
Pensai, cercando risposta dalla luce che speravo di vedere filtrare dalla finestra. Nulla, solo buio. Era notte, ed ero riuscita a metterlo a fuoco soltanto in quel momento.
"Ma quanto ho dormito?"
Afferrai la sveglia e controllai l'ora. Era notte fonda. Incredula mi alzai e spalancai le persiane della finestra, una folata d'aria mi accarezzò la pelle del viso madida di sudore, fu un sollievo indescrivibile.
Spontaneamente portai la mano all'altezza del petto, alla ricerca del ciondolo. Lo cercai per qualche secondo, e non trovandolo abbassai lo sguardo.
Non c'era più.
Fui scossa da una rabbia travolgente.
Corsi fuori dalla mia stanza come una furia, discesi le scale e arrivata all'ingresso mi infilai le scarpe. Avevo bisogno di pace, e sapevo dove trovarla.
Mi fiondai verso il Dio albero, tenendo lo sguardo fisso verso il basso. Le lacrime stavano cominciando a sfuggire al mio controllo, scivolando sulle guance rosse di rabbia.
Il vento mi graffiò, soffiando più forte. Scompigliò i miei capelli e mi portò un profumo conosciuto.

Profumo.

Ricordo.

Profumo.

Alzai gli occhi ed incontrai lo sguardo scuro di un ragazzo, per un istante lo scambiai per quello di Inuyasha. Stupidamente...

 

 

 

 

 

 

 

L’autrice blatera:

 

Salve miei amatissimi lettori *-*. Io vorrei fare irruzione nelle vostre case, e riempirvi di doni… Manco Babbo Natale XD. Davvero, io… io. Cavolo, siete adorabili!
Non riesco nemmeno ad esprimere quanto vorrei spupazzolarvi ù.ù


Se non si fosse capitolo, sono contenta per i commenti :P

Ci sono un paio di note importanti che devo fare.
La prima, che avrei dovuto inserire nel primo capitolo, ma che ovviamente mi sono dimenticata di fare, è che i titoli di questa ff sono stati scelti in un sito di traduzione giapponese.
Dunque, funziona così: Si sceglie una parola chiave, e il sito da una serie di possibilità. Ovviamente sono scritte in giapponese romanji e in kanji, con la traduzione italiana.
Avrei dovuto scriverlo prima, ma mi è passato davvero per la testa. Scusatemi davvero per questa grave mancanza.
Il sito è questo:  

http://rose.ruru.ne.jp/multiplication/index_i.html

Seconda nota importante:

Ho scelto il nome Reiko per due ragioni.
La prima è legata ad un personaggio di "Norwegian Wood- Tokyo blues" che mi ha colpito molto, e la seconda è per il suo significato.
Reiko infatti significa "Figlia amorevole o Bambina amorevole". Forse con l'andare del tempo, conoscendo il personaggio lo troverete inadeguato, ma io lo trovo bellissimo.

Inoltre vorrei scusarmi per il ritardo. Dovevo aggiornare due settimane fa -.-". Ma il mio pc portatile ha dato i numeri, continuava a spegnarsi senza motivo, ed il capitolo lo avevo qui. Una tragedia!

Prima che perda il lume della ragione, passiamo ai ringraziamenti, che è meglio!

 

 goldenfish: Ciao! Sono veramente felice che la storia ti abbia entusiasmato così tanto. Mi scuso per questo piccolo ritardo, ma come ho scritto sopra, il mio pc ha fatto tanti capricci. Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^

 

 Kiccha: Kikka-chan *__* Ma quanto sei dolce ad assalirmi xD Sono strafelice che questa storia ti abbia presa, e mi scuso per non aver aggiornato un po’ prima.
Davvero il titolo ti è piaciuto così tanto? ^-^ Sono contenta di averlo scelto bene allora =).
La tua diffidenza verso la sacerdotessa era fondata, infatti come si è intravisto da questo capitolo, c’è qualcosa di strano in lei.
Beh, spero che questa storia continui ad interessarti, e ti ringrazio davvero tanto per aver recensito anche questo capitolo.
Chu <3

 Dolce Nina: Ciao =) Davvero ti sembra originale? Pensa che quando ho cominciato a scriverla, pensavo fosse banale proprio per il fatto che Kagome ha perso la memoria. Ho letto un sacco di storie dove lei non ricorda più nulla, per questo ero alquanto spaventata quando ho deciso di pubblicarla xD Comunque non credo di essere molto brava nel creare situazioni misteriose, infatti non mi sembra che questa storia sia così coinvolgente, però ti ringrazio da morire per il complimento >.<.

Al prossimo capitolo!

 

ryanforever: Cara, giuro che se riesci a far tornare in vita la mia autostima, mi metto al lavoro per scolpirti una statua! Comunque stanne certa, i tuoi commenti fanno sempre bene =)
Mi spiace di aver interrotto il capitolo sul più bello, però era necessario per non dividere questo. Spero mi perdonerai >.<
Le tue congetture non sono completamente sbagliate, qual cosina l’hai azzeccata. [ E’ adorabile il fatto che tu faccia congetture, non so perché, ma mi fa sentire seguita al massimo xD]

Un enorme grazie.

<3

 

 Ellena: Cara Ellena, ci credi che il tuo commento mi ha spiazzata? Le tue parole mi hanno colpita…

Io presto sempre molta attenzione ai commenti che mi vengono lasciati, hanno sempre un importante valore per me, ma il tuo non so, mi ha dato qualcosa di più. Forse proprio per il fatto che hai tirato fuori qualcosa di tuo, e non devi assolutamente scusarti per questo.

Non vorrei sembrare presuntuosa, ma ho l’impressione che questa storia ti abbia davvero raggiunta. Ecco, forse scrivendo una cosa del genere, ora penserai che sono una stupida, magari non è nemmeno così, forse per te è stata una lettura normale, ma dalle tue parole ho percepito qualcosa.

Ora vorrei scusarmi se mi sono sbagliata, e spero di non averti infastidita con questa supposizione, se così fosse, mi dispiace davvero.

Anche a me piace l’idea che Kagome ricordi solo il viso di Inuyasha, è proprio da questa idea che è nato il tutto.

Posso dirti che questa storia, è nata per avere un lieto fine, ma siccome non ho ancora finito la stesura, non ti prometto nulla.

Ti ringrazio ancora per lo splendido commento.

Un bacio.

 

 luca blight: Amore mio, mi è sempre più difficile ringraziarti… Mi sembra di ripetermi all’infinito. La gioia che provo nel leggere i tuoi commenti la conosci già, per cui mi limito a scriverti grazie.

<3

 

  pillo: P-chan ** [Posso chiamarti così? *___* Non è per paragonarti ad un maialino eh, >___< però è così kawaii come nome] xD. Dunque, prima di avere lo svarione stavo dicendo? Mmh, ah si, ero in procinto di strozzarti abbracciandoti. Soooooono strafelice che tutto ciò che stai leggendo di mio ti piaccia, tutto ciò mi fa gongolare parecchio, e siccome tu mi hai assicurato di poter gongolare, io gongolo senza fare complimenti.

Non posso proprio farcela a risponderti in maniera adeguata, scusa ._. .

Mi spiace di non averti beccata su msn, ultimamente mi sto connettendo un po’ meno. La prossima volta che ti vedo, ti scrivo. Promesso =)

Davvero trovi che Sango sia IC *_* Che felicità!

In effetti Reiko ha parecchie cose da nascondere, ma credo che la curiosità ti resterà ancora per un po’.

Beh, grazie ancora per il commento, e scusa per la mia eccessiva dose di cavolate… E’ che i commenti pucciosi come i tuoi, mi fanno gongolare talmente tanto che il cervello mi si spappola.

Chuuuu <3

 

 PazzaXinu: Ciao! Ed ecco qui il continuo ^^. Grazie mille per averla letta, commentata ed inserita fra le preferite. Sei stata davvero molto gentile.

 

lucia lair: Sera :P Beh, le ci vorrà ancora un po’ di tempo per ricordare! Grazie mille per il commento =)

 

sandy23: Grazie mille *-* Spero davvero di meritarmeli i tuoi complimenti! Eccoti l’aggiornamento, spero che ti sia piaciuto, anche se non è ancora molto chiaro quello che è successo. Un bacione.

 

fmi89: Ciao. Dai, forse solo la minore fra le disgrazie XD La reazione di Kagome è strana si, lo devo ammettere. Il luogo dove è accaduto questo violento ricordo, non è stato affatto scelto a caso, ma questo si scoprirà più avanti.

Spero di averti soddisfatta con questo capitolo, un bacio *w*.

 

 Luca_sto: Meeeeenta. Ma ciao, ciao… CIAO *_* Ok, basta xD Grazie mille per aver commentato tutte e due i capitoli, non c’era davvero bisogno, però mi hai fatto felice il doppio. Beh che dire, questa ff per te sarà un po’ difficile da seguire perché appunto non conosci bene il manga, ma se hai bisogno di una qualsiasi spiegazione, chiedi pure!

 

P.S: Parlando di cibo, ora sto divorando un pezzo di torta al cioccolato. Invidiami xD

 

KaDe: Ciao:). Non immagini neanche quanto mi ha fatto piacere il tuo commento. A dire il vero, quando l’ho visto mi sono spaventata… L’ho letto con timore, ma giunta alla fine, mi sono sentita contenta. Sono contenta che la storia ti piaccia almeno un pochino, e sono ancora più contenta per aver letto i consigli! Fa sempre bene essere corretti. =)
Ho già dato una rilettura e correzione veloce, in questi giorni mi occuperò anche della punteggiatura.
Sei stata gentilissima, davvero grazie mille!
   
 
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