Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Ely_11    23/07/2010    7 recensioni
Come si comporterà un Justin Bieber di 16 anni con il suo primo amore che gli chiede aiuto per diventare una famosa cantante? La ragazza (Italiana, ovviamente, con origini Americane) ricambierà il suo amore segreto? Realizzerà il suo sogno? Riuscirà l'amore a trovare la strada per sbocciare anche per loro due? E si sa, quando Amore e Fama si incontrano... P.S: questa è la mia seconda fan fiction, e non ci ho ancora preso bene la mano. Non ammazzatemi subito...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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15 Capitolo: Mai più!!

 

<< No!! Io lì dentro non ci entro!! >> urlai, colto da un panico improvviso.

Lei... lei voleva... voleva... no!

<< Shh, scemo, non gridare!! >> mi zittì, guardandosi immediatamente intorno, con aria furtiva.

Io, inizialmente, la guardai stranito, poi mi rigirai dall'altra parte e iniziai a camminare verso la strada. Dopo due secondi sentii due mani acchiapparmi per la felpa, con una stretta ben ferrea.

<< Ehi, dove credi di andare? L'auto è da quella parte! >> mi ricordò.

Ma dai??

Iniziai a dimenarmi, come un bambinetto di cinque anni. << Lasciami andare, percorrerò la strada a piedi! >> Affermai, convinto. Io non sarei in nessun modo salito in una qualsiasi auto, se al volante c'era Deep.

La sentii sbuffare. << Ascoltami, genio: è la nostra unica possibilità. Se percorriamo la strada a piedi quelli ci ripigliano subito! Insomma, tu preferiresti essere di nuovo in balia di quegli uomini, piuttosto che salire in quella dannata macchina? >> mi chiese., sempre tenendomi per la felpa.

Io smisi di dimenarmi, mi voltai verso di lei e, tutto serio, dissi: << No, Deep. Qui non si tratta di scegliere tra il rimanere o salire in auto. Qui si deve scegliere se rimanere in questo posto oppure morire! Perché, ne sono sicuro, dal momento in cui salirò in quella macchina firmerò la mia condanna a morte. >> dissi, per poi rigirarmi verso la strada e camminare. Purtroppo, Deep mi riprese subito. << Oh, insomma, non può essere così difficile guidare! E poi, ho bisogno anche di te per manovrare la macchina. >> poi mi fece girare verso di lei, e lì vidi che aveva adottato una espressione che mi fece inorridire: era quella che mi aveva sempre fatto terrorizzare, quella che usava per minacciarmi di morte. Era da tanto che non la vedevo e, sinceramente, non mi era mancata neanche un po'.

<< Ascoltami, volente o nolente tu entrerai con me nell'auto, e mi aiuterai a guidare. Sono stata chiara? >> mi chiese, con un tono di voce apertamente minaccioso.

In quel momento iniziai a tremare. Non volevo in nessun modo entrare in quell'aggeggio – e se lei fosse stata un'altra persona, me la sarei anche potuta cavare – ma sapevo che Deep era pure disposta a trascinarmi per terra, e poi legarmi con la cintura al sedile. Forse – e dico forse – era meglio... assecondarla...

A quanto pare il mio era uno sguardo eloquente, perché il volto di Deep si illuminò di un sorriso raggiante.

Ma io mi chiedo: la rendeva davvero così felice l'idea finire spiaccicata contro qualcosa? Era davvero così masochista??

Senza dire una parola , iniziò a tirarmi verso l'auto, parcheggiata sul vialetto. Intanto, io tentavo in tutti i modi di non pensare a ciò che stavo per fare. Di sicuro non avrebbe aiutato.

Deep mi depositò davanti alla portiera del passeggero, mentre lei aggirava la macchina, per impossessarsi del sedile del guidatore. Io, però, non entrai, ancora troppo esitante.

Dovevo per forza farlo?? Dovevo davvero morire in quel modo?

Lo sguardo che mi lanciò Deep rispose a tutte le mie domande: sì, dovevo entrare in macchina.

Con la mano tremante, il battito cardiaco a mille e la testa pulsante, aprii la portiera e mi sedetti sul sedile, di fianco a Deep, la quale era totalmente rilassata. Questa sua scioltezza mi fece più paura di tutto il resto!

Dall'interno della casa si unì un tonfo rumoroso e delle urla indignate, sempre più forti. Bene, per rendere il tutto peggiore c'erano i rapitori che si erano liberati! Fantastico!

Feci appena in tempo a scorgere una figura che usciva dalla casa, rosso in viso, che udii la voce di Deep fracassarmi i timpani. << Allacciati la cintura, si parte!! >> e, detto questo, pestò violentemente un pedale.

Io ero pronto, lo devo confessare. Mi tenevo avvinghiato al sedile con entrambe le mani, in attesa che il contraccolpo causato dalla spinta in avanti facesse scaraventare la mia povera schiena all'indietro. Ecco... ero davvero sfigato! La macchina, invece, saettò violentemente all'indietro, facendomi scaraventare in avanti. Il fatto che io fossi già proteso in quella direzione non aiutò affatto, anzi, mi fece solo sbattere la testa contro il cruscotto. Gemetti, mentre l'auto frenava di colpo.

<< Ma che cavolo hai fatto?? >> le chiesi, molto arrabbiato.

La vidi che cercava di guardare i pedali, sotto di lei, con un sopracciglio corrugato. << Mi sa che ho sbagliato qualcosa... >> ammise, affatto dispiaciuta. Emisi un altro gemito, questa volta rassegnato. Sperai che i miei genitori scegliessero dei bei fiori per decorare la mia bara!

<< Ecco! Justin, prendi la marcia e mettila... sul due! >> mi gridò, guardando fuori dal finestrino. Poi si girò verso di me, con uno sguardo agitato. << Veloce!! >> continuò.

Anch'io lanciai uno sguardo distratto al finestrino, vedendo poi una cosa che mi fece drizzare i capelli sulla nuca: i rapitori erano molto, molto vicini a noi!!

Con uno scatto deciso ingranai la seconda, mentre vedevo quelle figure ormai attaccate alla macchina. Improvvisamente sentii una stretta trattenermi il braccio destro, e mi girai per controllare. Un uomo, grassoccio e barbuto, mi aveva afferrato il braccio, in una presa salda e decisa. Aveva un ghigno stampato in faccia, che mi guardava come se avesse di fronte un pezzo di carne succulenta.

Avrei dovuto esserne terrorizzato a morte, ma in realtà mi sentivo solo infuriato. Non so esattamente il motivo, ma quel grasso uomo mi faceva irritare da morire. Assumendo una maschera minacciosa e terribilmente simile a quella di Deep, presi con la mano libera il braccio del mio aggressore, stringendolo forte, in modo che non mi potesse scappare. << Parti, Deep! >> urlai inaspettatamente alla mia amica. Il ghigno dell'uomo divenne subito terrorizzato e, con gli occhi sgranati, aprì la bocca per dire qualcosa. Non fece in tempo a fare nulla, perché la macchina partì – nella parte giusta, questa volta – e l'uomo cadde a terra, emettendo varie urla, mentre io non lasciavo la presa sul suo braccio. Sentii Deep, vicino a me, che rideva. Io intanto rimanevo impassibile, mentre l'uomo veniva trascinato dalla macchina. Dopo qualche secondo lo lasciai andare, senza voltarmi a guardarlo. Invece, controllai il tachimetro e, non appena vidi il dato, granai gli occhi, mentre la paura tornava a strisciarmi nello stomaco. << Deep, stai andando a 120 km/h! Rallenta! >> le intimai.

<< Allacciati la cintura! >> mi ordinò, ignorando la mia esclamazione.

Io la guardai esterrefatto: come poteva pensare alla cintura in un momento come quello??

Guardai, poi, davanti a me e mi si drizzarono i capelli sulla nuca: l'andatura dell'auto era traballante, come se alla guida ci fosse un ubriaco. In effetti, c'era peggio di un ubriaco...

Deglutendo, cercai di cambiare discorso, per distrarmi. << Perché la seconda? >> le chiesi.

La vidi un attimo esitare, insicura. <<... è il mio numero preferito! >> esclamò, poi.

E lì ci mancò poco che svenni.

<< Justin? Stai bene? >> mi chiese poi, esitante.

Avevo la vista offuscata, ma riuscii comunque a vedere che la nostra rotta stava cambiando: stavamo andando contro mano! In un primo momento non riuscii a dire niente, perché la bocca non mi voleva obbedire, ma quando notai che una macchina ci stava venendo addosso, la scarica di adrenalina mi fece riprendere. << Attenta!! >> le urlai indicando la strada.

Poi partirono due colpi di clacson e Deep, sobbalzando, tornò con lo sguardo sulla strada. Sterzò a destra così bruscamente da farmi venire la nausea e, per un attimo spaventoso, mi mancò il respiro.

Poi Deep affondò ancora di più il piede sul pedale, facendoci andare a 180 km/h!! Io mi tenevo avvinghiato al sedile, con la bocca serrata per contenere la nausea. Non ero mai andato così veloce in vita mia!

Pensa positivo, pensa positivo, pensa positivo!

Peccato che l'unica cosa positiva che mi veniva in mente era la speranza che mia madre ritrovasse il mio corpo. Più o meno intatto, poi, non mi importava. Serrai gli occhi, cercando di non pensare a niente.

<< Quando saremo in città sarà più difficile. Là è molto più affollato >> mi avvertì, con tono tranquillo, quasi indifferente.

Nella mia faccia apparve lo sgomento. Eravamo stati molto vicini a fare un'incidente in una strada quasi del tutto spopolata, perciò chissà cosa sarebbe successo in città!

No, meglio non pensarci. Mi avrebbe solo fatto diventare matto.

<< Avvisami cinque minuti prima, così mi metto a pregare >> esclamai, cercando di aprire la bocca il meno possibile.

Non so esattamente come, ma sentii la sua occhiata di fuoco bruciarmi la faccia. << Ti fidi così poco di me? >>

Sì...

<< Non centra niente il fidarsi o meno, ma tu non sai guidare un'auto! Ad ogni secondo rischiamo di schiantarci >>.

La sentii schioccare la lingua e, quando mi girai per guardarla, vidi che aveva una faccia offesa. << Concentrati >> le intimai, sperando che non si distraesse.

Passarono svariati minuti, in un silenzio offeso – per quanto riguardava Deep – e in un silenzio agitato – per quanto mi riguardava. La sentii borbottare qualcosa, più di una volta, ma non ci diedi peso.

Ad un certo punto Deep mi avvisò che eravamo entrati a New York, con destinazione stazione della polizia. << Ma ora che siamo in città non possiamo accostare e andare a piedi? >> la implorai, con tono lamentoso. Lei assunse uno sguardo scioccato, senza però distoglierlo dalla strada. << Scherzi? Ho impugnato il volante proprio per aspettare questo momento! Qua si che ci si diverte >> disse, con una risatina.

Sbiancai. << Almeno rallenta... >> la supplicai, con un filo di voce. La vidi scuotere la testa, in segno di diniego. Probabilmente ero molto simile a un lenzuolo, in quel momento.

Quanta incoscienza, signori! Quanta incoscienza!! (N.d.a.= chi mi conosce, sa che questa è una mia frase!;D)

Iniziarono a venirci incontro le prime auto e Deep, con grossa intelligenza, si mise a suonare il clacson a tutto spiano, cercando di farle sgomberare.

E loro collaboravano? Macché, sarebbe chiedere troppo!

Così, ci ritrovammo a fare gli slalom, evitando le macchine e ignorando completamente sia i segali che cartelli stradali. Inutile dirvi il mio stato: assolutamente terrorizzato, fissavo la strada, che continuava a cambiare direzione, con gli occhi sgranati, quasi spiritati; poi, la bocca era spalancata e non riuscivo più a chiuderla. Vidi che ci stavamo avvicina sempre più ad un palo, e di certo non lo avremmo oltrepassato indenni. << Ferma, ferma! Attenta al palo!! >> urlai, fuori di me. Con una sterzata riuscimmo ad evitarlo appena in tempo. Purtroppo, però, il palo aveva strisciato contro la mia portiera, rigandola e provocando uno stridio acuto e insopportabile, come se avessi preso un gessetto e lo avessi fatto strisciare violentemente contro la lavagna. Rabbrividì.

Dappertutto si sentivano clacson, grida e colpi di frenate. In quel giorno il mio udito venne messo duramente alla prova!

Poi, per complicare di più le cose, Deep non riusciva a stare attenta a tutto e a evitare tutto, per cui molte volte mi ritrovai ad urlare: << Ferma, di là! >> oppure << Attenta a quello lì!! >> o un altro ancora << Frena! Ci stiamo andando addosso!! >>. Eh, sì! Sarà per questo motivo che poi non ebbi più voce per una settimana.

Infine, c'era stato il colpo di grazia! La ciliegina sulla torta! La cosa che mi fece prendere il peggiore infarto della mia vita!

Oramai eravamo vicini alla stazione della polizia, perciò mi concessi un sospiro di sollievo.

Errore! Grosso errore!

Con quel gesto, non vidi che stavamo andando molto vicini a un lampione. Forse un po' troppo vicini...

Insomma, lo vidi solo all'ultimo momento e feci appena in tempo a gridare un: << Là!! >> terrorizzato. Deep, ovviamente, tentò di frenare, con il solo risultato di attutire l'impatto. E di molto, per fortuna.

In effetti, non fu poi così disastroso, ma lo schock che mi presi fu terribile! Assolutamente!!

Il cofano era completamente sfiancato e, dove c'erano i motori, si innalzava un po' di fumo.

Io mi ritrovavo tremante, con la bava alla bocca, i capelli ritti sulla testa e gli occhi sgranati che fissavano vacui il palo e il cofano fracassato. E in quel momento mi promisi di non prendere mai la patente.

Di fianco a me, sentii Deep ridere, estasiata! Con estrema difficoltà riusci i a girare la testa per guardarla, e notai che aveva il viso rosso dalle risate. Quando mi guardò, esse si accentuarono ancora di più, facendola quasi lacrimare. Io, intanto, non riuscivo a muovere un muscolo che fosse uno. Quando si calmo abbastanza mi fece la domanda che ricorderò per tutta la vita: << Dio mio che divertimento... lo rifacciamo? >>. aveva gli occhi accesi, quasi scintillanti, e un nsorriso radioso.

non credo che esista un'espressione terrestre – o anche aliena, se volete – che possa descrivere sia il mio stato d'animo che la mia espressione. Essa, infatti era un misto tra il nauseato, lo scioccato e il rassegnato. Poi, emisi un verso che non era né un grido, né un gemito, né un lamento, ma una combinazione de tre.

Dopodiché fummo “recuperati” dalla polizia, la quale ci scortò in centrale. Noi gli raccontammo tutto: del nostro rapimento e della nostra fuga. Attesero pazientemente che noi finimmo di parlare, poi ci annunciarono che sapevano già chi eravamo e che, anzi, ci stavano cercando.

Ci lasciarono ad aspettare nella sala d'attesa e, dopo pochi minuti, apparve sulla soglia della porta la madre di Deep, in lacrime. Emisi un gemito, immaginando lo stato della mia, di madre.


Buon giorno a tutti!!XD Ed eccomi qua, con la fine del loro rapimento!(meno male, starete dicendo tutti). Comunque, ho tentato di fare questo capitolo abbastanza divertente... ci sono riuscita almeno un po'?? Spero di sì. Comunque, questo è il mio quarto mesiversario su EFP!!XD Comunque, volevo avvertirvi che manca poco alla “lotta”! Probabilmente voi non sapete cos'è, ma ci sarà una specie di lotta e, finalmente, Deep e Justin scopriranno cosa provano veramente l'uno per l'altra (era l'ora, starete dicendo!). Eh, lo so, vi capisco. Ma vedete, questa parte del rapimento non era calcolata, prima, e mi ha occupato ben 4 capitoli, per cui...

Comunque, per qualsiasi chiarimenti, dubbi, se volete un po' di calendario oppure semplicemente vorrete conoscere la mia mente malata, questo è il mio contatto MSN: ely96_11@hotmail.it

Però specificate che siete di EFP, sennò...

Bene, ora alle recensioni!:

 _Chiaraa: Ciao cara!! è un piacere vedere che continui a recensire, te ne sono davvero grata!XD Beh, sicuramente se Deep non ci fosse stata Justin avrebbe visto la sua liberà con il binocolo! E poi... è ovvio che lei è intelligente! L'ho creata io!!XD Come vedi, però, il morto non c'è stato... o forse è stato Justin che non l'ha notato... bo! Comunque, spero che il capitolo sia divertente... lo è?? E grazie per il complimento riguardo al mio disegno, te ne sono grata. E poi, se vuoi vedere dei bei disegni (fatti da mia, naturalmente), puoi vedere sulla mia pagina personale. Li ho messi non appena ho scoperto come fare!

ale_sele: Ciao sciemotta!!! Ecco, appunto, sta zitta che alla prossima recensione ti martello con sta storia! è.é! Comunque, visto che nessuno è morto? Ci è andato vicino, ma non lo ha fatto! E lo sai che in pratica mi hai dato del genio? Perché io l'ho inventata! Mi dispiace, ma il disegno a me non piace proprio!! Che devo fare?? Un bacio alla mia sciemotta preferita...

chiia_:Ciao mi amiga! Lo so, la mia fantasia è illimitata, per fortuna!!Comunque, sono dispiaciuta, ma non potevo fare altrimenti. Anche questo capitolo è come il precedente, ma dovevo chiudere il capitolo “rapimento”, e se lo facevo nello scorso capitolo mi veniva fuori dieci pagine!! E comunque... sai che a me sembra che in tutti i capitoli manchi qualcosa? Snervante!!-.-”

Bene, e ora la domanda:
Domanda: Qualcuno di voi vorrebbe uccidermi per un qualsiasi motivo??

Evviva le domanda macabre!!

Ah, poi volevo fare un po' di “pubblicità” (ossia altre mie ff in corso con la loro presentazione):

Imperdonabile Errore - Ultimo capitolo
Tratto dal primo capitolo: "C'era uno strano silenzio nell'aula, un silenzio stupito, come se fosse successa una cosa assolutamente stravolgente. Alzai immediatamente la testa, cercando di capire cosa stesse succedendo. Lo spettacolo che mi si parò davanti fu assolutamente... unico. Lei, una ragazza nuova, faceva il suo ingresso nell'aula, con passo deciso, perfetto ed elegante. Un portamento che solo pochi avevano, e che io avevo avuto l'onore di avvicinare... Il suo viso, perfetto e pallido, aveva una sfumatura di durezza, decisione e mistero, come se la sua mente contenesse segreti assolutamente inviolabili. Le labbra carnose e rosee erano tagliate perfettamente, senza alcuna ombra di sorriso. I capelli, mossi e sinuosi, erano lasciati liberi, liberi di ondeggiare sulla sua schiena coperta. La cosa che più mi colpì, però, fu il loro colore. Un colore unico e familiare: bronzei. Bronzei come i capelli del ragazzo più importante della mia vita. Bronzei come quelli di Edward. E, infine, gli occhi. Non appena li vidi sussultai. Incredibilmente familiari, con un colore noto e sorprendente: marrone cioccolato. Assolutamente espressivi, poi, lasciavano trasparire anch'essi decisione, rassegnazione e dolore, come di una persona che in vita sua aveva visto troppe cose. E troppe cose orribili."

Bene e, detto questo, ciao e al prossimo capitolo!!XD

 

 

 

   
 
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