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Autore: Bells85    23/07/2010    5 recensioni
La storia è ambientata dopo Breaking Dawn e racconta una giornata tipo della famiglia Cullen.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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one shot

Un giorno di ordinaria follia:

POV BELLA:

 

Eravamo tutti nella grande casa della mia adorata famiglia, ognuno concentrato sulle proprie attività.

Esme sfogliava una nuova rivista di design, Carlisle era nel suo studio intento montare il suo nuovo microscopio, Rosalie ed Alice stavano facendo spazio nei loro guardaroba in vista della giornata di shopping sfrenato che le attendeva, Emmett e Jasper erano concentrati in una partita a scacchi.

Io invece ero beatamente seduta sul divano, appoggiata con la testa sulla spalla di mio marito che era impegnato a dar da mangiare alla nostra Renesmee seduta sulle sue gambe.

Potevo permettermi quella vicinanza solo perché stavamo abituando la piccola a bere  sangue animale. Se nella tazza ci fosse stato sangue umano sarei andata in un'altra stanza come mio solito. Super autocontrollo o no, non era piacevole sentire la gola bruciare per la sete.

Appena la mia piccola finì di fare colazione si sporse verso di me per farsi prendere . L’accolsi  tra le mie braccia stampandole un bacio sulle sue guanciotte paffute strappandole un risolino.

Io ed Edward non potemmo fare a meno di unirci a lei nella risata, era proprio impossibile trattenersi di fronte a quei risolini simili al suono di campane dorate.

Ad un certo punto però mio marito smise improvvisamente di ridere e si fece ancora più bianco in volto di quanto già fosse di natura. Un espressione sconcertata sul suo meraviglioso volto si fece spazio.

“Che succede Edward?”

Non fece in tempo a rispondermi che nostra figlia mi fece l’ultima domanda al mondo che avremmo voluto sentire.

“Mamma come nascono i bambini?”

Il silenzio totale scese in casa Cullen.  Tutti piombarono in salotto interrompendo le loro attività. Erano fermi, senza respirare, intenti a fissarmi.

“Allora mamma, me lo dici come nascono i bambini?”  incalzò mia figlia.

Emmett esplose improvvisamente in una fragorosa risata, tutti sobbalzammo ed io lo incenerii con lo sguardo. Che diamine ci trovava di tanto divertente??

Guardai Edward nel panico, cosa avrei dovuto risponderle? Intelligente com’era di certo non potevamo darle a bere la storia della cicogna o del cavolo, però nonostante la sua maturità era pur sempre ancora una bambina quindi la verità era fuori discussione.

“Uffi perché nessuno mi risponde? E’ una cosa tanto brutta? “ chiese spazientita.

Per fortuna Edward il mio amato adorato salvatore nonchè marito venne in mio soccorso.

“Ehm vedi Nessie, non è una cosa molto semplice da spiegare così su due piedi”  dichiarò cercando di essere il più serio possibile “Per farla breve diciamo che quando due persone si amano tanto e sono sposate, come me e la mamma, gli viene dato un sacchettino dorato con dei semini all’interno”  Si fermò un secondo per fare un profondo ed inutile respiro, la nostra bambina lo fissava attenta, Emmett stava per scoppiare nuovamente a ridere ma Rosalie gli sferrò prontamente una gomitata nelle costole che lo rese serissimo di botto.

“E dopo che vengono consegnati i semini che succede papà?”  chiese la piccola vedendo che il padre non proseguiva.

Improvvisamente Edward sorrise compiaciuto, mi parve quasi di vedere la lampadina che si accendeva sopra la sua testa.

“Vedi Renesmee, dopo che vengono consegnati i semini il papà ne mette uno nel pancino della mamma e dal quel seme cresce ed infine nasce un bimbo” concluse fiero di se stesso per aver trovato una risposta verosimile.

“Oh proprio come succede per i fiori?”  chiese Nessie entusiasta della risposta

“Esatto amore, proprio come per i fiori”  risposi io finalmente rilassata.

La nostra famiglia tornò sorridendo alle proprie attività ed io pensai che avrei dovuto trovare il modo per ringraziare come si deve mio marito per avermi levata da quel grande impaccio!

Nello stesso istante Jacob entrò in casa sfrecciando verso la piccola che era ancora in braccio a me intenta a giocare con una mia ciocca di capelli.

“Hei Nessie mi sei mancata” disse stampandole un bacio sulla fronte.

La piccola rise lusingata e si sporse verso di lui per essere presa in braccio.

Per una volta glie la cedetti volentieri, mi era appena venuta in mente un ideuzza per ringraziare a dovere il mio maritino.

“Tesoro che ne diresti di giocare un po’ con Jake mentre io e papà… ehm mettiamo un po’ in ordine la nostra casetta?” chiesi a mia figlia facendo l’occhiolino a Jacob.

“Siiiii”  esultò la piccola vedendomi così propensa verso Jake, certo era un atteggiamento raro devo ammetterlo. In tutta risposta Edward mi guardava stranito chiedendosi sicuramente che cosa avessi in mente.

“Andiamo amore?”  gli chiesi sorridendogli.

“Certo” rispose scoccando un veloce bacio a sua figlia, “andiamo”  aggiunsi prendendolo per mano ed iniziando a sfrecciare per la foresta.

“Che cosa ha in mente signora Cullen?”  disse una volta dentro il nostro salottino.

In tutta risposta mi avvicinai lenta e sensuale a lui, poggiai le mani sul suo petto ed iniziai piano a slacciare il primo bottone della sua camicia.

“Volevo solo ringraziarla come si deve per avermi levata dall’impaccio caro signor Cullen”  risposi sorridendo maliziosa.

Un brivido percorse il suo corpo quando carezzai il suo torace nudo per poi sfilargli la camicia.

Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai distesa sul tappeto sotto di noi con lui prepotentemente sopra di me.

“Mi sembra un ottima idea signora Cullen” disse mentre con le labbra percorreva lento il mio collo.

Prima che potessi perdere completamente il lume della ragione ribaltai le posizioni.

“Mi dispiace deluderla signor Cullen ma oggi sarò io a condurre il gioco”  e così dicendo inziai a percorrere con la lingua la linea perfetta del suo collo, per poi scendere piano verso il petto e successivamente sull’addome. Quando arrivai all’inguine sentii un ringhio di piacere nascere dal suo petto. Nell’udire quel suono il mio sangue prese a ribollire ed in un secondo gli tolsi i jeans.

A quel punto si alzò un poco e con un solo rapido gesto mi tolse il vestito leggero che indossavo.  In un attimo ero nuda, solo con gli slip indosso proprio come lui. Non gli permisi di fare altro, con forza lo feci distendere nuovamente sotto di me e mi misi a cavalcioni su di lui, le nostre intimità erano a contatto ed i nostri respiri inziavano a farsi veloci.

“Hai deciso di farmi impazzire Bella?”  chiese ansante, in tutta risposta gli feci un sorrisino malizioso ed iniziai a muovermi su di lui. Le sue mani forti corsero subito ad afferrare i miei fianchi per assecondare il movimento. Le mie labbra intanto cercarono le sue e le nostre lingue iniziarono a danzare insieme.

Sentivo la sua eccitazione crescere sotto di me a contatto con la mia, non riuscivo più a resistere volevo che mi facesse sua subito, senza smettere di baciarlo con una mano scesi verso i suoi boxer e con un rapido gesto glie li strappai. Lui fece lo stesso con me e finalmente fummo liberi.

Non ce la facevo più e sentivo che anche per lui era la stessa cosa “Ed..Edward fammi tua ora”  chiesi tra un bacio e l’altro, lui non se lo fece ripetere due volte, in un secondo ribaltò nuovamente le posizioni ed entrò finalmente dentro di me.  Ad entrambi sfuggì un gemito di piacere, le mie mani furono subito sulle sue spalle, lo volevo, lo volevo da morire, era un desiderio che poteva fare male se non esaudito. Piano piano i suoi movimenti acceleravano ed io non potei fare a meno di allacciare le gambe sulla sua schiena bramando un contatto più profondo. “Edward”  sospirai e lui si sintonizzò sulla mia stessa lunghezza d’onda in un attimo, le spinte crebbero di intensità, lo sentivo in me, dentro e fuori sempre più profondamente e velocemente finchè entrambi non raggiungemmo insieme l’apice del piacere.

Restammo a fissarci ansanti e pieni d’amore per un minuto eterno e poi lentamente scivolò via da me per mettersi al mio fianco. Mi fece accomodare tra le sue braccia e così accoccolati lasciammo il resto del mondo fuori per qualche ora.

   
 
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