Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: StefyGranger    24/09/2005    14 recensioni
Scritta da un'undicenne come mia sorella, vi saluto chiedendovi di prestare massima attenzione all'avviso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RAPIMENTO INASPETTATO

RAPIMENTO INASPETTATO

 

    Ciao cari lettori, ecco una mia nuova fanfiction. Qui, i personaggi appartenenti alla Rowling hanno 16/17 anni, e sono a Hogwarts. È una semplicissima one-shot senza troppe pretese, leggetela e magari, se avete tempo… se mi volete bene ç __ ç … mi lasciate una recensionuccia… ^^ grazie!!

 

Hermione si svegliò di soprassalto. Guardò l’orologio: le 2.30!

Cos’era quel trambusto?

Si infilò velocemente la vestaglia e uscì dal Dormitorio. Notò che non era l’unica ad essersi svegliata così presto.

Tutta la casa di Grifondoro era sveglia e risiedeva nella Sala Comune. Avevano tutti una faccia molto preoccupata e bisbigliavano tra loro.

Harry era seduto e teneva la testa fra le mani. Hermione gli si avvicinò ‘Harry…’

‘ E’ tutta colpa mia ‘ mormorava tra i denti ‘ …è tutta colpa mia.

‘ Harry, ma che succede? ‘

Non fu Harry a risponderle ma Lavanda ‘ Sai, stanotte un ragazzo di Grifondoro è stato rapito ed è un ostaggio di Mangiamorte… mi dispiace…

Hermione si sentì mancare, Harry la sostenne per le spalle e la scrollò ‘ Hermione è colpa mia!! Perdonami! ‘

Dopodiché il ragazzo scoppiò a piangere.

Hermione capì e spirò, pietrificata ‘ Ron..

 

Tutti gli studenti, anche quelli del primo e del secondo anno, erano preoccupati, mentre Hermione era ancora scandalizzata e Harry continuava a tenersi la testa fra le mani.

In quel momento entrò la professoressa McGranitt e il professor Silente. Allora tutti gli studenti di Grifondoro cominciarono a porgli alcune domande come ‘ Preside, ma è vero? – Preside, e adesso? – Non siamo più al sicuro? – Cosa facciamo? – Come lo libererete? ‘

‘ Calma, calma ragazzi. La faccenda è sottocontrollo. Sono venuto a prendere la signorina Granger e il signor Potter. Hermione e Harry gli si avvicinarono e insieme si diressero verso il suo studio.

 

Ron era disteso in una cella, al freddo, incatenato ai polsi e alle caviglie. Sentiva il sapore del sangue in bocca: aveva il labbro rotto, la testa che gli doleva e brividi di freddo misto a brividi di paura che gli percorrevano dietro la schiena.

Era buio, si sentiva male, ma era cosciente. Aprì gli occhi e cercò di focalizzare la cella. Vicino le sbarre c’era una ciotola d’acqua sporca, dove galleggiavano pezzi di intonaco caduti dal soffitto. Un topo si stava abbeverando. Ron lo cacciò con un piede, ma lui, testardo, vi ci tornava.

Ron, allora, rivolse i suoi begli occhi celesti verso la luna pallida e piena.

 

Hermione guardava la luna argentata e rubiconda, con le lacrime agli occhi e le mani intrecciate tra loro.

Harry era teso e pasticciava con la penna un foglio.

L’orologio che batteva i secondi, i minuti e le ore aveva un rumore davvero insopportabile. Mai come prima.

Silente li guardava silenzioso, come se contemplasse ciò che aveva appena detto: Ron è in serio pericolo. Potrebbe anche non tornare mai più. ‘

‘ Ho fatto il possibile ‘ continuò Silente ‘ Mando lettere ma non ne ricevo alcuna.

‘ Oltre a Ron ci sono altri ostaggi?’ domandò Hermione.

Silente negò con la testa.

Ma che vogliono ‘sti brutti figli di buona madre?! ‘

Silente fissò a lungo Harry, poi sentenziò ‘ Te, Harry. ‘

Harry, allora sbraitò ‘ PERCHE’ NON HANNO PRESO ME, EH? PERCHE’ VOGLIONO METTERE A REPENTAGLIO LA VITA DI UN INNOCENTE, EH? Perché vogliono togliermi le persone a cui voglio bene? Mi hanno già ucciso Sirius…’ Le ultime frasi, Harry le aveva piante, accasciandosi nella poltrona.

Hermione gli si avvicinò per confortarlo, ma anche lei scoppiò a piangere.

 

Il freddo era assai pungente e tutti i pensieri felici che Ron aveva, gli si furono cancellati dal passaggio di un Dissenatore. Ron si trovava ad Azkaban. Perché?

‘ Alzati, moccioso.’

Ehi, un momento: i Dissenatori non parlano! Ron si voltò. Era difatti un uomo che aveva parlato.

Aveva un lungo mantello nero, dei lunghi capelli biondi, occhi color fumo e le labbra incurvate.

‘ Malfoy Senior spirò Ron, guardandolo torvo.

Lucius sorrise malevolmente, e lo tirò dai capelli per farlo alzare ‘ Sei debole ma il cuore resiste ‘ disse Lucius, guardandolo legato ‘ Ti è piaciuto il bacio dei Dissenatori? E sai perché ti hanno lasciato l’anima? Perché devi essere cosciente e devi soffrire! Non.è.divertente? sillabò amaramente il fedele Mangiamorte di Voldemort.

Ron rimase zitto.

‘ 40 frustate per il babbanofilo! ‘ ordinò Lucius ad una frusta incantata.

E 40 frustate furono date sulla schiena di Ron, il quale non piagnucolava o divincolava.

 

Silente diede una pozione soporifera a Hermione e harry, i quali si addormentarono quasi immediatamente  nelle comode poltrone dello studio.

Hermione, però, all’improvviso si svegliò. Harry dormiva ancora e Silente non c’era. Cme poteva dormire lei sapendo che il suo migliore amico era in ostaggio ad un Mangiamorte?

Si alzò del tutto, tornò nel Dormitorio, si vestì, si mise una cappello, una sciarpa, un paio di guanti e il mantello.

La bacchetta nella tasca dei jeans e quella di Ron nell’altra tasca. Scese, uscì dal castello. Prese coraggio e prese la Tornado di Ron.

Lei non aveva mai cavalcato una scopa.

Al massimo un Ippogrifo, ma in situazione davvero drammatiche.

Ma dopotutto, questa era una situazione drammatica.

E senza tanti complimenti la cavalcò e si diresse verso Azkaban: l’unico posto dove i Mangiamorte, corrotti i Dissenatori, tenevano gli ostaggi o le vittime.

Arrivò dunque all’entrata. Ma come avrebbe fatto ad entrarci?

 

L’uomo abbandonò la cella, lasciando Ron nuovamente solo. “Meglio solo che ben frustato!” pensò tra sé, guardando a terra.

C’era un ragno.

Rabbrividì, schiacciandolo con un piede spostato quanto poteva per la catena.

Che buffo!

Aveva paura di un ragnetto, e non di quello che di lì a poco sarebbe potuto accadere! Vermante buffo se non fosse che quella situazione la stava vivendo veramente.

Chissà se i suoi due migliori amici avrebbero fatto qualcosa per liberarlo.

Ne dubitò.

 

‘ Pensa, Hermione, pensa!’ poi fu come se una lampadina le si accese accanto alla testa. Si sarebbe spacciata per una prigioniera!

Si stracciò qua e là un po’ di stoffa, si scombinò i capelli, si sporcò un po’ le mani con del fango, assunse una faccia stanca, rozza e desolata e affrontò l’ingresso.

Non trovandoci fortunatamente nessuno, proseguì analizzando le celle. I prigionieri deliravano, alcuni probabilmente erano morti, perché alle narici di Hermione arrivò un intensa puzza di putrefazione. ‘ Ron…Ron? ‘

 

Ron si teneva la testa dolorante tra le mani ormai sfregate dalle catene. Non sapeva che fare.

Ridere?

Da imbecilli, in quel momento.

Piangere?

Da fragili!

Parlare e rilassare se stesso?

Da pazzi degni della neuro!

Canticchiare?

No,. no!!

Riflettere?

Ecco, sì, riflettere.

Pensare ad una persona in particolare che gli trasmetteva energia e calore: Hermione.

 

Hermione guardava in ogni cella. Ma niente.

Quello che si domandava era dove fossero i Dissenatori.

Certo, non che desiderasse incontrarli, ma così, solo per curiosità.

 

‘ Ah, Hermione. Se tu potessi essere qui…

 

‘ Ron!! ‘ esclamò Hermione, sentendo chiamare il suo nome.

 

‘ Hermione!! ‘ esclamò Ron, sentendo chiamare il suo nome.

 

Hermione corse dove aveva sentito la voce. Ed eccolo lì, sbattuto a terra con vestiti lacerati dalle fruste, al buio, al freddo, alla sporcizia.

Hermione, felice di averlo finalmente trovato, si avvicinò al lucchetto, sibilò un semplice “Alohomora” e il cancello si aprì. Immediatamente Hermione si buttò accanto all’amico, gli prese il viso tra le mani e lo guardò.

La faccia, sporca e incrostata da sangue , aveva due punti luce: gli occhi celesti.

Hermione, guardandolo, cominciò a piangere.

Ron le carezzo il viso ‘ Hermione, perché piangi? ‘ poi la tirò a sé e l’abbracciò sussurrandole ringraziamenti.

Si sciolsero dall’abbraccio ‘ Andiamo, Ron. Ce ne dobbiamo andare!’

Ron, di tutta risposta, le fece notare che era incatenato.

Hermione lo liberò e gli restituì la bacchetta ‘ Adesso dobbiamo scappare! ‘ sentenziò Hermione, aiutando l’amico ( ho detto “amico” ?? ^ __ - ) ad alzarsi, era debole e stanco.

I prigionieri urlavano ‘ Stanno scappando!! Fermateli!! ‘

 

Ai due ragazzi il cuore stava scoppiando dalla paura.

Così Hermione urlò contro chi gridava ‘ Silencio! ‘

Un incantesimo efficace, dato che tutti aprivano la bocca, come per parlare, ma non producevano alcun suono.

Si incamminarono, quando si bloccarono di colpo, si girarono lentamente e con il fiato mozzato li videro, lì, davanti a loro: … un Dissenatore.

‘ SCAPPATE!! ‘ qualcuno urlò.

Hermione era pietrificata dalla paura, Ron, invece, prese per mano l’amica e la strattonò, cominciando a correre.

Ma nessuno poteva sfuggire dal Bacio del Dissenatore, e quella baciata fu proprio Hermione.

Ron era stato buttato a terra pesantemente, aveva sbattuto la testa ed era svenuto.

Il Dissenatore stava prelevando il bacio alla giovane Grifondoro, l’anima stava uscendo quando qualcuno cacciò il Dissenatore con un Patronus corporeo che aveva assunto le sembianze di un rapace.

‘ Ci si rivede! ‘ disse Lupin, prendendo tra le braccia hermione, la cui anima era rientrata.

‘ Già, ci si rivede! ‘ esclamò Moody prendendo tra le braccia Ron svenuto.

Riuscirono ad uscire, anche perché, probabilmente quel dissenatore aveva avvertito tutti gli altri.

( pensate un po’ che linguaggio dovrebbe avere un Dissenatore… chissà se sanno parlare! Nda in un momento di scemenza ).

‘ Sai, non sapevo che fosse così facile uscire da Azkaban commentò Lupin, uscendo completamente.

‘ Per me è stato fin troppo facile. Qualcosa dovrà pure accadere…’ continuò Moody.

Poi rivolse il suo Occhio magico verso le pareti della prigione e…

‘ Oh mamma mia, Lupin SCAPPIAMO!!’

Lupin non se lo fece ripetere due volte. I due, con i malcapitati tra le braccia, cominciarono a scappare.

Una marea, e si parla di più di 1200 Dissenatori ( da dove sono sbucati non so! Nda) indiavolati uscirono fluttuando dalla prigione, mentre l’allarme suonava.

Che facciamo?! ‘ protestò Lupin riferendosi a Moody.

‘ Smaterializziamoci.’

Detto, Fatto.

 

Si materializzarono nel parco di Hogwrtas. Liberi…e… sperando… al sicuro…

Ecco, come se non l’avessi mai detto!!

Lupin posò Hermione stesa sul prato e corse verso la costa del lago della piovra Gigante.

Moody capì: luna piena + Lupin = pericolo!

Si caricò il corpo della ragazza sulle spalle e si diresse verso il castello, dove mise al sicuro Ron e Hermione.

Immediatamente dopo si recò all’Ufficio di Silente dove trovò Harry che passeggiava su e giù pensieroso.

Moody! ‘ esclamò Harry.

‘ Potter. I suoi amici sono in Sala Grande, ma… lasciali un po’ da soli ‘ disse Moody facendogli un occhiolino.

 

Hermione aprì gli occhi. Si trovava in Sala Grande. Guardò fuori le enormi finestre. Era alba e faceva un po’ di freddo.

Si sentiva molto strana e l’ ultima cosa che ricordava era che sfuggiva con Ron da un Dissenatore.

Poi, più niente.

Si guardò attorno. Ron era disteso anche lui e dormiva.

Gli andò vicino e lo scosse un po’..Ron?...’

 

‘ Allora, Potter, non sei venuto con la Granger a “prelevare” Weasley. Perché?’

‘ Silente ci aveva somministrato una pozione soporifera. Dormivo.’

‘ E come mai, invece, la Granger era sveglia?

Harry cominciò ad accalorarsi ‘ Senti, non lo so. Ok? Già mi sento profondamente in colpa con me stesso!

In quel mentre entrò Silente.

 

‘ Ron, svegliati!’

Ron aprì lentamente gli occhi, e sorrise nel vedere gli occhi cioccolato e la fronte agrottata della sua amica.

Che ridi a fare?’ domandò lei.

‘ Hai avuto paura, miss Granger? ‘ scherzò Ron.

‘ …. ‘

‘ …. ‘

‘ Tanta! ‘ detto questo le lacrime si impadronirono degli occhi della ragazza.

Ron le prese un ciuffo di capelli ribelli e glielo spostò dietro l’orecchio.

 

‘ Harry, ti prego siediti e resta calmo.’ disse Silente, mettendogli una mano sulla spalla.

‘ Harry, Ron non è assolutamente più al sicuro. tanto meno Hermione. Dobbiamo collaborare tutti. La lotta è accesa. Adesso più che mai. ‘

 

‘ Hermione, sai a cosa pensavo mentre ero a Azkaban?’

Hermione negò con la testa.

‘ Pensavo: e se mi uccidono? Non ho fatto tante di quelle cose! Così ho detto che se mi salvavo gliel’avrei detto. E così sono salvo. E sai che volevo dire?’

Hermione scosse nuovamente la testa.

‘ Volevo dirti che ti voglio un sacco di bene e morirei per te.’

‘ Ron, anche io ti voglio un sacco di bene!

‘ Davvero?’

Ma Hermione non rispose, e piegandosi su di lui lo baciò. Poi si lo guardò < Ti basta come risposta?>

 

Premettendo che non l’ho scritta io ma mia sorella che ha quasi undici anni (Angelica), vi saluto!

E..perfavore… vorrei che fosse soddisfatta del lavoro che ha fatto!

A mio parere non esiste una più patita di lei per Hermione e Ron, dico davvero!

E io le voglio tanto bene.

 

Ps Magari è infantile… ma capite bene che ha solo dieci anni, ok?

 

 

Ciao e grazie anche da parte di Angelica!

 

ANNUNCIO: Mi fermo con la storia di Emily. Sta prendendo una brutta, bruttissima piega, e non ne sono affatto orgogliosa. Sembra forzata e a quanto pare i personaggi nuovi non piacciono… mi dispiace. Non ho mai lasciato in sospeso nessuna storia, ma questa mi duole dirlo… è proprio brutta. La lascerò fino a stasera, giusto per ottenere altre critiche, poi la cancello.

Grazie a tutti, ciao. Vostra

                                      StefyGranger.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: StefyGranger