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Autore: _lullaby    24/07/2010    4 recensioni
Mary e Paul. Due anime legate indissolubilmente da quel tipo di amore forte, doloroso, che non lascia tempo ai dubbi o ai ripensamenti: dopo 5 mesi di lontananza l'uno dall'altro e una lettera ricevuta, i ricordi nella mente di Mary tornano più forti di prima e con essi anche il passato. Un passato che non perdona mai.
(Dal capitolo 1)
"-Paul tu sai che cos’è l’amore? – chiedo accendendomi una sigaretta.
-E’ una forza incontrollabile che attira indissolubilmente due persone, portandole verso la felicità o verso…
-… la rovina? – suggerisco.
-Già. Passami una sigaretta per favore.
-E se invece – domando io, passandogli il pacchetto di Marlboro – fosse qualcosa di più?
-L’amore dici? – chiede lui, con frenetiche boccate di fumo.
-Esatto.
-Cioè?
-Qualcosa di scritto, alla quale non puoi sfuggire neanche volendolo.
Lo sguardo di Paul assume un’aria stranamente divertita.
-Mary tu lo sai che non credo minimamente al destino.
-Infatti era solo una supposizione caro Paul, ma… Nel caso fosse realmente così. Che faresti?
"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passate più di due settimane da quel famoso pomeriggio allo studio di registrazione e ormai Paul e gli altri stanno registrando il loro primo film, ma appena finiranno partiranno per una tournee mondiale. Appena Paul me lo ha riferito non sapevo se essere felice o arrabbiata, non voglio che parta e mi lasci da sola, perché finirà così. Persino il mio stomaco me lo dice! Da quando sono nata il mio stomaco, ogni volta che ha uno strano presentimento, si contrae provocandomi dolori atroci. Non è uno scherzo, è come se avesse davvero una vita autonoma!
Queste due settimane a lavoro sono state davvero stressanti, perché? Qualcuno ha presente quei sergenti nelle caserme che impartiscono ordini ai poveri soldati, senza lasciargli un attimo di pace? Bene, prendete uno di quei sergenti e moltiplicatelo per un milione e otterrete Michael!
E’ un maniaco della disposizione della merce e del comportamento con i clienti, oltre anche ad essere un maniaco dell’igiene. Pur essendo pulito come posto, costringe me e Keira a spolverare ogni piccolo angolo e ogni piccola fessura, ci sono state certe volte in cui glielo avrei conficcato in bocca quel maledetto fazzoletto! Lui se ne sta beato, dietro al bancone, a leggere il giornale!
-Di’ un po’ Michael! Quand’è che la finirai di trattarci come schiave? – urla Keira, gettandogli un fazzoletto in faccia. Lui la guarda leggermente stizzito per poi ritornare alla sua lettura.
-Quando lo dirò io. Continua a lavorare Keira, così avrai i soldi per quei benedetti concerti che a te piacciono tanto!
“Concerti?” penso, forse la mia espressione esprime chiaramente il dubbio tanto che Keira mi guarda e mi fa segno di uscire. Con un gesto indico la figura di Michael, ma lei è già uscita. Esco pure io, portandomi il mio pacchetto di sigarette. Keira è seduta sugli scalini esterni del negozio, mi siedo accanto a lei e gliele offro.
-Marlboro? Non sono troppo pesanti per una ragazza? – domanda Keira, prendendone una dal pacchetto.
Faccio segno di no con la testa e l’accendo, per poi farlo anche con lei.
-Adoro queste sigarette, mi danno un senso di assuefazione tale da diventare come una droga. – sussurro, aspirando il contenuto della sigaretta.
-Mmh… Hai ragione, ma preferisco le Gitanes. – ridacchia lei, facendo giochi di fumo con la bocca.
-Allora? Cos’è questa storia dei concerti?
-Ho bisogno di quei soldi per riuscire a seguire il mio gruppo preferito nei concerti, dal giorno in cui li ho sentiti per la prima volta è stato come un colpo di fulmine! Chiamami pazza, ma farei veramente di tutto pur di poterli toccare o vedere una volta…
-Uh che gruppo ti piace?
-I Beatles, hai presente?
Resto ferma a guardarla, mentre lei inizia a parlare ininterrottamente di loro. Penso che non ci sarebbero problemi se glielo dicessi… La fermo poggiandole una mano sul braccio.
-Ho una cosa da dirti, mi prometti che non urlerai, salterai o lo dirai a qualcuno? Deve essere un segreto tra me e te. Promesso?
-Promesso, ma che succede?
Le faccio segno di aspettare e prendo la foto che tengo sempre con me nella giacca, gliela mostro e lei per poco non sviene.
-Che… Ci fai insieme ai Beatles qua? – domanda incredula.
-Siamo andati insieme a mare una volta, bella giornata quella!
-Vuoi dirmi… Che tu li conosci TUTTI?!
-Certo!
Keira diventa bianchissima e alla fine sviene davvero. La soccorro immediatamente, alzandole le gambe come mi avevano insegnato in caso di svenimento improvviso. Lei si sveglia subito e mi prende per un braccio, stringendolo forte.
-Ti prego, fammeli conoscere! Sogno da più di un anno questo momento! – inizia a scongiurarmi.
-Non saprei Keira, in questo momento non so neanche dove stanno girando il film!
-Domani dovrebbero tornare a Londra, per favore Mary!
-Va bene, entro questa settimana te li farò conoscere ma tu promettimi di non dire niente a nessuno!
-Te l’ho già promesso, tranquilla! – esclama lei con un vistoso movimento della mano.
Butto la sigaretta ancora accesa e ritorno dentro il negozio, lasciando Keira a festeggiare la notizia.
Le ore passano veloci oggi e in un attimo è già sera ed è tempo di chiudere. Prendo la mia borsa e aspetto che tutti quanti escano, per poi prendere un giglio dal contenitore e lasciare i soldi sul bancone.
Dopo dieci minuti di strada, busso alla porta e una Ellie coperta di mascara sciolto e con gli angoli della bocca di gelato al cioccolato mi apre. Le porgo immediatamente il giglio che sono riuscita a prendere ma sembra addirittura non notarlo. Prendo un contenitore, lo riempio d’acqua e ve lo immergo dentro.
-Sei arrivata giusto in tempo! – dice, sedendosi sulla poltrona.
-In tempo per cosa?
-E’ successa una vera catastrofe!
-Catastrofe?
-John è tornato all’attacco…
-Ma non stava con quella Becky? – chiedo, abbastanza scioccata dalla notizia.
-L’ha mollata, non lo sapevi? – risponde, ingozzandosi ancora di cioccolato.
Le prendo appena in tempo il cucchiaio e il gelato, allontanandolo subito dalle sue pericolose fauci.
-Potresti smetterla di ingozzarti e raccontarmi quello che è successo?
Ellie si schiarisce la voce e inizia a raccontare.

“Era da molto tempo che non facevo visita a mia madre, l’ultima volta che l’ho vista è stato quando ho deciso di lasciare casa per vivere da sola. Non ci siamo dette molto, lei mi ha subito abbracciato e siamo rimaste in quella strana posizione per un po’. E’ stato davvero molto bello, mi sono sentita quasi come se fossi ritornata bambina. Mamma mi dava un bacio sulla fronte e ogni problema scompariva, perché sapevo che ci sarebbe sempre stata lei a proteggermi come un angelo. Riesce sempre ad intuire quando sono triste per qualche motivo anche se non lo dimostro, lei lo chiama istinto materno, io lo chiamo soltanto amore sconfinato nei confronti della propria figlia. Chissà se lo avrò anche io quando sarò mamma, spero di sì!
Ci siamo sedute sul divano consunto che da anni fa parte dell’arredamento di casa e abbiamo bevuto una tazza di tè, con qualche biscotto. Mia madre ad un tratto mi ha guardato, sempre senza dire una parola, e ha poggiato una mano sulla mia gamba.
-Come va? – ha chiesto, ad un tratto.
-Va bene mamma, come dovrebbe andare? – le ho risposto, cercando di fare un sorriso convincente.
-Non ti credo, chi è lui?
-Lui chi?
-Quello che ti ha fatto diventare così triste. – ha detto, diventando improvvisamente seria.
Sono rimasta interdetta, ancora una volta il suo intuito ha fatto centro! Un punto per la mamma e zero per la povera Ellie.
-Si chiama John, ti ho già parlato di lui non ricordi?
Mia madre ha annuito, aspettando che continuassi a raccontare.
-Sento sempre la sua presenza addosso, come se non volesse ancora permettermi di stare lontana da lui. Voglio essere felice con George, lo voglio davvero, ma se lui continua così rischierò di impazzire!
-George è il ragazzo con cui stai ora intuisco, no?
-Intuisci bene ed è anche uno dei suoi migliori amici.
-Situazione complicata… Ne hai parlato con George?
-No, non voglio coinvolgerlo in questa situazione assurda. Devo parlare al più presto con John, quel ragazzo mi manderà in rovina!
-Lo hai già detto cara! – ha riso mia madre. – Ma dimmi un po’… Non è che tu sei ancora innamorata di lui?
Due a zero per la mamma.
-Scherzi mamma? Perché se è uno scherzo non mi ha fatto ridere!
-Te lo leggo nello sguardo e poi conoscendoti gli avresti dato una lezione già da molto tempo.
Tre a zero per la mamma, la vecchietta ha vinto la partitaaaa.
Ho sospirato per poi prendere all’improvviso un cuscino del divano e premerlo fortemente sul viso, urlando come una disperata. Mia madre si è messa a ridere e ha cercato di togliermelo, dandomi un bacio sulla fronte. Neanche quel bacio è riuscito a risollevarmi, ho sentito sempre quello strano peso che mi opprime il cuore.
-Dovrai fare una scelta bambina mia, prima o poi ma dovrai farla.
-E come farò a capire chi devo scegliere?
-Te lo dirà il tuo cuore – ha detto, poggiando una mano sul mio petto. – Farai la scelta giusta, ne sono sicura.

Sono uscita da casa di mia madre con una nuova domanda, tu lo sai Mary, mi sono innamorata molte anzi moltissime volte ma una cosa come questa non mi era mai successa. Mi ritrovo in una specie di limbo, vorrei poter dire a John di lasciarmi in pace ma ogni volta qualcosa mi frena quasi come un presentimento. Cerco di dare la colpa a lui ma in realtà è soltanto mia, sono stata io a ritrovarmi in questa assurda situazione. Stupida debolezza, ma non riesco a separarmene!
Mi sono fermata davanti al portone di casa per cercare le chiavi, quando una mano mi sfiora il collo. Mi sono girata di scatto e ho trovato John, che non ha fatto altro che fissarmi con quei suoi occhi che riescono a penetrarti fin dentro l’anima.
-Ciao. – mi ha sussurrato, appoggiandosi allo stipite della porta.
-Ciao, non dovevi tornare domani? – ho chiesto, con un moto d’ansia che mi ha attanagliato il cuore e pregando con tutto il cuore che George non si facesse vedere proprio in quel momento.
-Abbiamo finito prima, devo parlarti Ellie. – ha detto in un fiato.
-Sai benissimo che non voglio ascoltarti.
-Invece dovrai farlo prima o poi, lo sai vero?
-Lo so, ma adesso non ne ho voglia.
John ha riso, portando la testa leggermente all’indietro.
-Ellie io ti amo, ti prego torna da me. – mi ha detto, prendendomi le mani. Le ho allontanate subito dalla sua stretta e ho cercato di aprire velocemente la porta di casa, ma lui mi ha bloccato subito i polsi e mi ha costretto a guardarlo negli occhi, le braccia ben poggiate sul portone hanno bloccato le uniche via d’uscita disponibili.
-Ellie… Ti prego.
-Per che cosa John? Per essere di nuovo la tua amante di turno? Non ci sto! Io amo George, non intendo abbandonarlo per te! Ora lasciami andare!
-Guardami negli occhi Ellie, dimmi che non mi ami più, se me lo dirai giuro che me ne andrò per sempre e non ti disturberò più. Dimmelo.
L’ho guardato per non so quanto tempo e ce l’avevo quasi fatta, ma ogni volta le parole mi morivano in gola. La mia mente mi diceva di dirgli una cosa mentre il mio corpo faceva tutt’altro, ricordo di averlo accarezzato su una guancia. Gli accenni di barba mi hanno punto leggermente ma nonostante tutto ho attraversato le sue guance, i suoi occhi, fino ad arrivare alle sue labbra. Quelle labbra così piccole ma allo stesso tempo così morbide che tanto ho aspirato a toccare da quando me lo sono visto davanti in quello strano completo con giacca e cravatta. Il cappello gli copriva un po’ la fronte ma non tanto da impedirmi di vedere quei capelli castani che tanto ama nascondere lì dentro. Lui ha passato una mano tra i miei capelli, per poi toccare ancora il collo e fermarsi lì.
Si è avvicinato lentamente, senza dire neanche una parola e ha appoggiato le sue tenere labbra alle mie.
Non so che cosa ho provato in quel momento, ho sentito una specie di felicità soprannaturale scorrermi dentro e allo stesso tempo un’infinita tristezza per quello che stavo facendo. Sono ricaduta di nuovo nella sua trappola, ed è stata soltanto colpa mia.
Travolti da un vortice di emozioni, dopo un anno di lontananza, la sua mano si è spostata dal collo verso le mie cosce e prendendomi in braccio ha cercato di avvicinarsi sempre di più, il contatto doveva essere sempre più forte. Allora gli ho fatto cenno di aspettare ed ho aperto la porta di casa, tra risolini vari visto che John non ha fatto altro che sussurrarmi battutine all’orecchio. Ho preso di nuovo il suo viso tra le mie mani e l’ho baciato, con più forza, come api ubriache abbiamo cercato la mia camera da letto e ci siamo tolti i nostri vestiti, la passione era impregnata nei nostri corpi madidi di sudore, le preoccupazioni erano diventate soltanto echi lontani mille anni luce da lì. John continuava a dirmi che mi amava e le sue gambe si strofinavano con le mie in un moto continuo, sentivo la sua rude presenza all’interno del mio corpo e non mi importava, in quel momento è stato come se… Mi fossi trovata sia nell’Inferno che nel Paradiso, è davvero strano da spiegare.
Solo che l’Inferno vero e proprio è arrivato quando John se n’è andato, contento di essere riuscito a capire di avere ancora controllo su di me. E’ stata questa la sua vendetta ed è questo quello che mi si ritorcerà contro all’infinito. La cruda verità mi si è presentata agli occhi come qualcosa di impossibile da accettare, ho tradito colui che considero il mio principe con colui che considero un vero diavolo. Lo odio Mary, lo odio perché mi ha costretto a fare tutto questo, lo odio perché mi ha costretto a fare una scelta, lo odio perché mi ha fatto provare emozioni uniche e soprattutto odio più di tutti me stessa. Mi detesto e soprattutto detesto essere così schiava degli istinti e dei sentimenti…
Per quanto ancora dovrò vivere così?
Per quanto ancora…?”




Ecco il capitolo number 22, dove ci ho messo un po' per la creazione! Avevo promesso un capitolo a rating rosso, solo che dato i miei numerosi impedimenti non ci sono riuscita, ho provato a creare questo come "rimpiazzo" in un certo senso XD da adesso si entra nel vivo della 2a parte della storia! Spero che nel frattempo questo vi possa piacere! :D

Zaz: Eh lo so, ma mi serviva fare un capitolo così! Serviva per far capire la pace e l'amore che regnava tra Paul e Mary e il distacco che avverrà successivamente. Hai indovinato bene perciò ma sta tranquilla che Lucas non c'entra, ormai lui è definitivamente scomparso come personaggio XD chissà se indovini come finirà invece, ho dato qualche indizio già in questo capitolo :P grazie per la recensione :D

Platypus: E brava! Hai proprio indovinato per quanto riguarda John ma ormai il capitolo Becky è più che archiviato XD non sai quanto dispiaccia a me, mi sono rattristata parecchio appena ho finito di scrivere la fine ç.ç grazie per i complimenti e la recensione :D

Thief: Bravissima, hai centrato proprio il punto del capitolo! Come ho detto a Zaz, anche se di malavoglia, ho dovuto mettere un po' di sdolcinatezza in quel capitolo ma mi serviva solo per far capire meglio la situazione! Ti ringrazio per i complimenti e la recensione :D

Ari:Eh già, carino il nuovo termine coniato XDD bravissima anche a te, perchè hai centrato in pieno il personaggio di John ed ecco la conferma alla tua riflessione! L'isola di Wight era un riferimento a When I'm 64, peccato che nessuno l'abbia notato XD ti ringrazio per i complimenti e la recensione :D

Grazie anche a chi legge soltanto!
Alla prossima *O*
   
 
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