Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: rumandmonkey    24/07/2010    2 recensioni
Mentre il sole corre a nascondersi dietro le colline, continui il tuo solitario viaggio nei ricordi. Un improvviso soffio d’aria fredda sulle tue braccia scoperte ti fa sussultare. [9° Classificata nel New Generation Contest! indetto da Only_Me]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per la prima volta da quando Albus è scomparso ti trovi a percorrere quel viale che ha fatto da sfondo a tanti bei momenti trascorsi insieme.
Cammini a testa bassa, con lo sguardo fisso sul selciato, facendo attenzione ad ogni dettaglio del pavimento che scorre lento sotto ai tuoi piedi.
È solo settembre, ma alcune foglie hanno iniziato ad abbandonare i loro rami: troppo presto, come troppo presto Albus ha abbandonato te.
Il senso di colpa torna a tormentarti come tutti i giorni da quando Albus ti è stato strappato via.
Gli avevi promesso che l’avresti protetto dai pericoli del mondo, eppure non ci sei riuscito: non hai saputo dare il giusto peso agli eventi e non hai preso sul serio le sue paure.
Da tempo Albus era strano, ti diceva sempre più spesso di non sentirsi tranquillo, ma tu lo liquidavi con un bacio ed uno stupido “non ti preoccupare”.
Lo vedevi cambiato, insolitamente taciturno ed inquieto, ma tu attribuivi il suo cambiamento all’eccessivo studio.
Avresti voluto essere più attento, avresti potuto stargli più vicino, avresti dovuto proteggerlo come ti eri ripromesso di fare, ma ora è tardi per pensarci: nulla ti restituirà l’unica persona con cui avresti voluto passare la vita.
Continui a camminare, con lo sguardo fisso a terra, fino a raggiungere un piccolo spiazzo situato a lato del viale.
È lì, lontano da tutto e da tutti, che vi siete detti il primo “ti amo” di una lunga serie.
Lo ricordi come se fosse ieri, nonostante sia passato parecchio tempo. Eravate poco più che adolescenti allora, eppure dentro di voi sentivate che quel “ti amo” era sincero.
Come farai a vivere senza il suo modo dolce di dirti “ti amo”? Come farai a sopportare il peso dei tuoi problemi senza averlo al tuo fianco? Come potrai dimenticare il suo modo adorabile di arrossire?
Non riesci ad immaginare la tua esistenza senza i suoi sorrisi, ti mancano persino le piccole discussioni.
Ti domandi a cosa sia valsa la sua morte.
Si è forse sacrificato per una giusta causa? Ha forse offerto la sua vita per salvarne un’altra?
No, nessun gesto nobile né atto eroico.
La sua vita è stata portata via da qualcuno che di lui non conosceva nulla se non il cognome: Potter , un cognome tanto famoso quanto scomodo.
Albus non ne aveva mai fatto un vanto, né lo aveva mai sfruttato per ottenere favoritismi.
Non aveva mai dato nemmeno retta a tutti coloro che avevano cercato di tirarlo in ballo nelle lotte tra chi continuava a sostenere le idee di Voldemort e quelli che osannavano Harry Potter, salvatore del Mondo Magico, eppure qualche esaltato ora lo aveva strappato dalle braccia dell’unico uomo che amava per consegnarlo alla nuda e fredda terra.
Senti il senso di colpa cedere il posto alla rabbia.
Non meritava di morire a vent’anni per un ideale che non era il suo, per una guerra che non apparteneva al suo tempo, per mano di qualcuno che non ha pensato due volte al dolore che avrebbe provocato il suo folle gesto.
A volte senti forte dentro di te il desiderio di vendicare l’unica persona che tu abbia mai amato, tenti di giustificarti dicendoti che è inevitabile che la morte generi altra morte, ma la tua coscienza ti impedisce di farlo: tu sei diverso da quell’essere che ha tolto la vita al tuo Albus.
Torni a camminare sul viale, il tuo passo non è affatto accelerato, non hai fretta.
Ti concentri sul rumore che producono le foglie secche sotto ai tuoi piedi e quasi non ti accorgi del sole che sta per tramontare.
Quante volte hai percorso quel viale al tramonto, mano nella mano con Albus?
Tante da mancarti la sua dolce presa sulla tua mano, ma non abbastanza da esserne stanco.
Ti mancano i discorsi a volte seri, altre volte senza senso che facevi con lui.
Quel viale era stato teatro di una delle più belle storie d’amore mai esistite, ma ora il sipario era calato per sempre, dopo un epilogo ingiustamente drammatico.
Riaffiorano alla tua mente le parole pronunciate dal prete al funerale: diceva che Dio lo avrebbe accolto tra le sue braccia, che sarebbe stato al sicuro e che il Signore è buono e giusto.
Non riesci a credere all’ipocrisia di quell’ometto tarchiato.
Quale dio buono e giusto lascerebbe morire un ragazzo così giovane?
Non sarebbe stato molto meglio se Albus fosse rimasto al sicuro tra le tue braccia?
Ora tutto ciò che ti rimane di lui sono i ricordi e la profonda ferita al cuore che la sua morte ha provocato e che nessuna parola di conforto, per quanto sentita, potrebbe risanare.
Mentre il sole corre a nascondersi dietro le colline, continui il tuo solitario viaggio nei ricordi.
Un improvviso soffio d’aria fredda sulle tue braccia scoperte ti fa sussultare.
Alzi la testa e ti accorgi di essere poco distante da quello che da qualche tempo era diventato il posto preferito di Albus.
Continui a camminare senza curarti di nulla, se non del dolore che continua a lacerarti dentro.
Lasci che il vento ormai freddo giochi con i tuoi capelli corvini e non ti curi neppure del sole che ora, giunto al termine della sua corsa, proietta lunghe ombre sul selciato illuminato da una calda luce arancione.
Vuoi tornare a casa prima che cali il buio, perciò affretti il passo mentre ti dirigi verso la fine del viale dove si trova una grande fontana.
Tu ed Albus ci andavate spesso, specie d’estate, quando per sfuggire al caldo vi sdraiavate sul bordo della vasca e, rinfrescati dagli schizzi d’acqua, passavate pomeriggi indimenticabili.
Ti sfugge un sorriso amaro quando pensi all’ultima volta che sei stato lì con lui.
Era primavera inoltrata ed il sole splendeva alto nel cielo, regalando un piacevole tepore.
Albus ti aveva chiesto di incontrarlo lì e il tono con cui l’aveva fatto non lasciava supporre nulla di buono. Quando eri arrivato, l’avevi visto seduto sul bordo della fontana, con il volto tra le mani ed i gomiti poggiati sulle ginocchia.
Avevi affrettato il passo e l’avevi stretto a te come se fosse la cosa più preziosa del mondo.
L’avevi sentito piangere sommessamente e avevi tentato di stringerlo più forte, di farlo sentire protetto, ma lui ti aveva allontanato ed eri sicuro di aver sentito il tuo cuore mancare un battito.
C’era voluta tutta la tua testardaggine per convincerlo a spiegarti cosa lo facesse stare così male, ma alla fine aveva ceduto.
Le lacrime rigavano ancora le sue guance arrossate quando ti aveva detto che il mondo era ingiusto. Sorridi ancora al pensiero: il suo tono ricordava quello di un bambino un po’ capriccioso.
Ti aveva chiesto perché voi non potevate sposarvi, rispondendosi da solo subito dopo:” è per colpa di quei bigotti ottusi che non capiscono che l’unica cosa che conta realmente è l’amore”. Aveva detto proprio così.
Non riuscirai a dimenticare nemmeno una di quelle parole, perché ti hanno davvero colpito nel profondo.
Dopo averlo ascoltato avevi asciugato le sue lacrime ed eri sparito, senza dire una parola. Eri tornato un attimo dopo con una rosa rossa in mano e un sorriso ebete stampato in faccia.
“Noi non abbiamo bisogno di mettere una stupida firma. Io so che ti amo e che ti amerò sempre. Qualsiasi cosa accada.”
Glielo avevi detto senza pensare, perché non ce n’era bisogno: ogni singola parola era detta con il cuore e sapevi che era vera.
“Hai ragione. Il nostro amore va ben oltre una stupida firma”. Finalmente il sorriso era tornato ad illuminargli il volto e tu non avevi resistito alla tentazione di dargli un bacio e poi un altro ed un altro ancora.
Eravate talmente felici dopo quel pomeriggio, che non vi rendeste conto di aver lasciato la rosa sul bordo della fontana finchè non arrivaste a casa. Avevate deciso di lasciarla lì, come simbolo del vostro amore.
Forse nessuno avrebbe mai potuto capire quello che provavate l’uno per l’altro, ma non vi importava perché finché stavate insieme il mondo fuori era solo una rozza cornice per un’opera d’arte di inestimabile valore.
È passato un anno da quando vi siete giurati amore eterno ed Albus non è più lì con te: di lui non ti è rimasto nulla, se non i ricordi, ma prima o poi sbiadiranno anche quelli.
Basta niente per spezzare una vita, ma ci vuole tanto, troppo tempo per ricucire gli strappi di un’anima lacerata dal dolore.







Momento dedica <3 Questa storiella non sarà un capolavoro di letteratura, ma voglio dedicarla ugualmente alla mia beta/gastroenterite feffa <3 (fef_ciambelle su EFP, a proposito fatevi un giretto sul suo canale ^^). In realtà meriterebbe una statua per aver sopportato le mie paranoie a tutte le ore del giorno e della notte e per aver dedicato tempo e attenzione alla mia storia anche in camposcuola <3. Ha tenuto più o meno sotto controllo la mia ansia ed è stata lì a tenermi virtualmente la mano quando alle 23 e 58 del giorno in cui avrei dovuto pubblicare la storia mi mancavano ancora le righe conclusive =) Quindi per farla breve, visto che ho scritto più dedica che storia, posso riassumere in tre parole: TI VOGLIO BENE <3


Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: rumandmonkey