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Autore: Tsu_Chan    24/07/2010    3 recensioni
Non ho mai avuto problemi con le donne, ho sempre avuto chiunque mi fosse passato per la testa, tranne persone morte ovviamente... dicono che posso conquistare anche un uomo... ma questo fino a che mi sono interessato a ragazze piccole, dolci, gentili e delicati... fino a quando non sono stato io ad essere messo al muro. Fino a quando non ho incontrato una come te...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Reita
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sabato 3 aprile 2010... 9° Giorno

Oramai ho rinunciato al conto dei giorni, e sapete quella famosa scommessa? Si quella del mese per provarci e poi farsi frate: beh ho rinunciato, ho capito che, uno non mi conviene se non voglio essere pestato a sangue e due … no non mi conviene proprio! Insomma pensateci anche voi se lascio perdere la scommessa e non ci provo, mi faccio frate e vivo una vita in castità in un eremo a fare punizione ma per mia decisione: se la rispetto mi trovo castrato a vita, costretto in un letto d’ospedale punito da una mano più violenta della mia! Fatevi due conti …
Comunque il fatto che ora sono sotto casa sua con in mano una scatola di biscotti, l’unica cosa che avevo in casa ditemi voi che pena che faccio: non ho mai portato cioccolatini,fiori, biscotti e simili a nessuna donna all’infuori di mia madre per il suo compleanno. Ma non perdiamoci dicevo, il fatto che sono sotto casa sua con sta cavolo di scatola di biscotti, i miei migliori jeans e la mia migliore camicia bianca a maniche corte non significa nulla! Sono solo un collega-superiore che viene a trovare una collega per poi amichevolmente portarla a bere qualcosa e magari fare anche una partita a biliardo nel caso lei fosse capace. È solo in forma di amicizia e rapporto di lavoro tutto qui!
E ALLORA perché HO PAURA A SUONARE AL CAMPANELLO!
E se fosse occupata? Metti caso che magari è fuori casa e mi sono illuso per niente? Illuso di cosa che è solo un’uscita amichevole! E se è impegnata con un altro uomo in questo momento? Metti che lo ha incontrato mentre prendeva il pullman per venire a casa, o dal meccanico quando è andata a prendere le gomme della moto oppure…
Oddio Ryo! Prenditi in mano quei coglioni che ti ritrovi e fai l’uomo, suona quel campanello e invitala a fare un giro con te! Siii uomo!
Forse fanno bene gli altri a chiamarmi Reita-chan.
E suona quel campanello brutto cazzone che non sei altro!
*Drin*
Ecco l’ho fatto, ho suonato ed ora preparati mio caro allo schiaffo più doloro della tua vita, di dirà uno di quei no secchi che non ti puoi nemmeno immaginare, ti dirà di andare a trovarti qualche passatempo costruttivo come il modellismo anziché rompere a lei! Ecco perché non sono stato a casa a farmi un modellino di quei Mecha enormi e complicati che se perdi un pezzo sei perduto!
‘Si?’
Una voce anziana, che sia una sua parente venuta in visita: allora dovrei andare via.
‘Signora mi perdoni molto stavo cercando Tomoyo è per caso in casa ?’
‘Giovanotto ha sbagliato campanello è quello sull’altro lato del cancelletto.’
‘Oh grazie mille, buona serata.’
‘Buona serata a lei’
Potevo almeno controllare il nome sul campanello prima di suonare però! Allora la signora ha detto dall’altra parte, certo che una casa così piccolina non credevo che potessero viverci in due: si vede che la casa prima era della signora e Tomoyo le avrà comprato l’appartamento al pianterreno. Ah ecco il campanello.
‘RYO! COSA CI FAI QUI!’
‘Emh io cioè … si insomma … Buonasera ?’
‘Buonasera sto … entra!’
Come ha fatto a sapere che ero io? Avrà sentito la voce prima, in effetti la finestra del salottino è orientata verso il cancelletto e c’è la luce accesa potrebbe anche darsi tranquillamente che mi abbia sentito: oppure ha dei poteri extrasensoriali.
Apro il cancelletto e mi avvicino alla porta indeciso se bussare o meno, se busso crede che io abbia paura ad entrare, se non busso finisce che mi prende per un maleducato. Allora do un colpo solo!
La giusta strada è sempre nel mezzo.
Nello stesso istante in cui sto per bussare la porta mi si spalanca davanti e tanto per cambiare copione dall’ultima volta che sono venuto Gringoire mi salta addosso e mi manda con il culo per terra: beh almeno stavolta sono solo seduto, ma sbaglio o è cresciuto?
‘Oddio ma che ci fai qui a quest’ora?’
In effetti forse sarei dovuto passare prima ma è più il tempo che mi ci è voluto per mettere in moto la macchina che quello per prendere coraggio e suonare il campanello.
‘Dai alzati ed entra’
Mi tende una mano per aiutarmi e solo adesso noto cosa non ha indosso: cioè sul serio cosa non ha addosso! Un paio di pantaloni stracorti e un top così stretto che se respira è tanto, più un paio di guanti di pelle senza dita. Dico capisco che non ti aspettavi visite però almeno una maglietta. Mi appendo alla mano che mi aiuta ad alzarmi, entro in casa seguito dal piccolo cane che ha tutte le intenzioni di tormentarmi fino a che non lo degnerò di uno sguardo.
‘Emh ti disturbo ?’
‘No stavo solo tirando una paio di calci al sacco’
‘Sacco? Intendi da boxe?’
‘Si mi serve per sfogarmi, così domani sono rilassata.’
‘Ah.’
Ehehe no dai questa si rilassa prendendo a pugni un sacco da boxe e io le porto una scatola di biscotti? Ma con chi credevo di avere a che fare con miss Giappone 2010? Probabilmente storcerà il naso dallo schifo a un gesto del genere.
‘Emh io ti volevo chiedere se eri occupata o ti andava di andare a fare un giro.’
‘Umh dove ?’
‘Conosco un locale dove fanno musica dal vivo e c’è un’aria molto tranquilla, se ti va.’
Mi guarda. Oddio adesso mi uccide. Lo sento. Addio mondo.
‘E ti ho portato questi, spero ti piacciano.’
Beh ho portato i biscotti fin qui perché sprecarli, anche se muoio i biscotti sono salvi no?
Sta studiando la scatola, forse se la lancio lei la segue con lo sguardo e posso fuggire via, saltando nella macchina dal finestrino potrei anche riuscire a non perdere il tempo di aprire la portiera.
‘Grazie: vengo volentieri, però devi darmi due minuti. Siediti pure e attenzione che c’è Bak-chan in giro’
‘E chi è Bak-chan ora?’
‘Se vedi una cosa che ti sembra un peluche bianco e nero è lui.’
Non faccio in tempo a girarmi che lei si è già sigillata a doppia mandata in bagno e ha acceso l’acqua, credo quella della doccia. Beh tanto meglio ho ancora un paio di minuti per pensare a quello che sto facendo e alle eventuali conseguenze: mettiamo se stiamo bevendo qualcosa e io dicessi qualcosa di sbagliato lei cosa farebbe? Una ragazza normale mi sbatterebbe in faccia il drink, credo invece che lei mi spaccherebbe il bicchiere o in testa o su una gamba per evitare che la possa inseguire nel caso fugga.
Sto per sedermi sul divano quando Gringoire mi precede e si piazza sul cuscino dove mi stavo sedendo.
‘Devo andare dall’altra parte? È il tuo posticino quello? E va bene dato che sei il padrone di casa …’
Sposto un paio di cuscini dall’altro lato del divano e mi siedo il più comodo possibile per potermi godere gli ultimi attimi prima della tragedia: ma perché sono così pessimista questa sera?
E mi è rimasto un cuscino dietro alle spalle e non è per nulla morbido: ma che razza questo divano è tutto un cuscino mica un divano vero.
Afferro il cuscinetto che mi è rimasto dietro alla schiena e lo tiro fuori facendo per lanciarlo via dal fastidio, insomma non mi si può interrompere così mentre sto avendo dei pensieri funesti. È una mia impressione o questo cuscino è caldo, morbidoso e respira.
Abbasso la mano che tengo sollevata e mi metto ad osservare l’esserino che tengo in pugno e mi sta annusando tutto.
‘Bak-chan?’
La pallina di pelo bianca e nera inizia a leccarmi le dita come per darmi conferma.
‘Dunque ricapitoliamo la fauna di questa casa: Tomoyo l’umana, Gringoire il Pastore Tedesco e Bak-chan il furetto. Potrebbero organizzare un safari qui dentro.’
 Metto giù il furetto vicino ai miei piedi e lui prende ad annusarmi tutto, probabilmente mi ha preso per il nuovo giocattolo di casa. Non è fastidioso in effetti.
Mi giro a guardare il cagnolino seduto al mio opposto e me lo trovo a meno di due centimetri che seguendo l’esempio del furetto inizia ad annusarmi: e che è ora uno sport nazionale annusa Ryo? Qualcun’ altro vuole partecipare?
Dico io perché l’ho detto, chi mi sta annusando la testa ora? Aveva detto di avere anche un gatto vero, scommetto tutto quello che volete che è lui. È perché tutto d’un tratto mi sembra che il canarino canti più forte e che dall’altra stanza arrivi il rumore dello sciabordio dell’acqua come se dei pesci stiano tentando di saltare fuori dall’acquario.
Oddio questa casa mi osserva! AAAAAAAAAAAAAH!
‘TOMOYO! AIUTAMI!’
‘Che c’è che c’è ?’
Sento il naso che mi si era infilato tra i capelli allontanarsi sollevato verso l’alto e sollevo appena lo sguardo per vedere Tomoyo che tiene in braccio un gatto grigio enorme.
‘Beh ti hanno sottoposto alla grande inchiesta ? È normale lo fanno con tutti i nuovi arrivati comunque come avrai capito il furetto è Bak-chan, e questo tigrotto è …  non gli ho mai dato un nome lui è solo Gatto mentre l’altra che ora non si fa vedere si chiama semplicemente Gatta. ’
‘wow che fantasia’
‘Dico io ma sai quante bestie ci sono in questa casa e quanto lavoro ci sia voluto per trovare solo metà dei loro nomi?’
In effetti di certo non deve essere stato un lavoro leggero trovare un nome per tutti ma Gatto e Gatta sono pessimi.
‘Va beh se sei pronta al posto di stare qui a cianciare sui nomi andiamo va …’
‘Si andiamo … Gringoire lascio a te il comando.’
Da una pacca in testa al cucciolo e lascia scendere il gatto sul divano.
‘Dai fuori uomo di vita che se no ti chiudo dentro.’
Scatto fino alla porta ed esco fino a catapultarmi in macchina dove, dopo aver sigillato la casa come una cassaforte ed aver preso in mano una giacca di pelle leggera, Tomoyo mi raggiunge sbattendosi la portiera alle spalle.
‘Ehm devo ricordarti che …’
‘L’hai appena finita di pagare, si mi ricordo. Parti va prima che cambi idea .’
Ecco era stata troppo gentile fino ad adesso, va beh possiamo dire che se mi sta simpatica è per questo, se avesse fatto troppo la gentile tutta sera avrei iniziato a pensare che si fosse, chessò drogata oppure che si sia scolata un intero flacone di candeggina mentre era in bagno.
‘Posso mettere un po’ di musica ?’
‘Certo.’
Mi giro un attimo a guardarla mentre armeggia con la mia collezione di cd e solo ora faccio caso che ancora di più che due colleghi che escono a passare una serata in amicizia insieme sembriamo per di più due fratelli tanto siamo messi informali entrambi: jeans strappati,canottiera aderente verde scuro e giacchetta di pelle, certo che hai proprio uno stile strano sembri sempre pronta per andare a lavorare in un cantiere.
‘Beh trovato qualcosa ?’
‘E tu? Smettila di guardare me, guarda la strada o ti faccio scendere e guido io.’
E si non c’è nulla da fare è proprio scorbutica fino al midollo, non so se ridere o piangere … no decisamente rido, e di gusto oserei dire: ma guarda te in che razza di situazione mi sono cacciato, che mi sono andato a cercare!
‘Perché ridi ?’
‘Perché mi fai morire, cioè sei una tipa molto strana ma mi incuriosisci molto.’
‘A ti incuriosisco, bene.’
‘Chissà cosa penseranno gli altri se ci sentissero ora: oddio soprattutto i miei giovani, ti credono un po’ pazza.’
‘Perché le mie giovani di te che credi che pensino? Comunque non ti preoccupare, questa sera escono insieme per conto loro.’
‘CHE!’
Tiro un inchiodata e per fortuna che porta la cintura altrimenti avrebbe tirato una testata, di nuovo, davanti a se, rovinandomi il cruscotto definitivamente. Quegli stronzi! Cioè escono così con delle belle ragazze e non mi dicono nulla? Non hanno nemmeno fatto finta di invitarmi … però in effetti anche io ho progettato questa sera lasciandoli allo scuro, e forse la mia è peggio perché siamo solo noi due mentre loro sono comunque in otto: e in otto è un’uscita di gruppo non una cosa equivocabile come la mia. E va bene per stavolta li perdono e riprendo la mia strada verso il locale: la prossima volta faccio inversione li vado a prendere e li ammazzo di pugni.
‘Beh dai non fare quella faccia, si vanno a divertire un po’ no?’
‘In fondo è quello che stiamo andando a fare anche noi, percui sarebbe ingiusto prendersela.’
‘Tu hai il senso della  giustizia ?’
‘Perché non si vede per caso?’
Perché devo guardare la strada e non posso controllare ma sento che mi sta guardando come se mi volesse cavare l’anima.
‘Grazie.’
‘Per cosa?’
‘Per quella scatola di biscotti che mi hai dato prima.’
‘A per così poco, la verità è che li avevo in casa.’
Bah certo che è una ragazza facile da soddisfare sotto questo punto di vista, che sarà mai una scatola di biscotti vecchi trovati in un armadietto, magari sono anche scaduti.
‘Sei stato il primo che abbia mai fatto una cosa simile tutto qui.’
Mi infila una mano nei capelli e me li muove un po’ verso l’alto, procurandomi un brivido su tutta la schiena: oddio che le è venuto in mente ora, proprio ora che poi ho deciso di rinunciare.
‘Però sei comunque uno scemo, un pirla, un incapace, un’insensibile, un’incompetente e …’
Allontana un attimo la mano e meno di due secondi dopo me la abbatte sulla nuca con uno schiocco secco: sapete mi pareva che fosse troppo gentile stasera.
‘E soprattutto un pirla senza rimedio.’
‘Meno male ci conosciamo solo da quanto una settimana e qualcosa, perché mi pare che tu abbia già una buona impressione di me.’
‘Un buono a nulla, scansafatiche, alcolizato, ingenuo, stronzo, bastardo, cazzone … ’
‘Ok basta ero già onorato alla prima fila, figurati ora.’

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Sono veramente così felice che almeno qualcuno stia seguendo questa fanfiction (qualcuno solo il primo capitolo ha 200+ visite, insomma tantissime) e sono onorata che tutti voi abbiate il tempo di leggere ciò che per passatempo scrivo, forse è l'unico motivo per cui continuo, se no anche questa storia finirebbe nel dimenticatoio come tante altre. Mi sono però accorta che i capitoli mi vengono più lunghi del previsto percui purtroppo per voi, vi lascio in suspance.
Veramente tante grazie, grazie anche per i commenti (x Misery: ahah sono così felice che ti piaccia, magari ti faccio fare una comparsata ok x°D?)
*Darky

   
 
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