Crossover
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Autore: Sonomi    25/07/2010    1 recensioni
Buongiorno...allora...questo è un mio tentativo di unire la maggior parte dei libri che ho letto...questa è la prima storia di una serie di nove penso...però le altre le scriverò soltanto se questa avrà successo. La storia gira intorno ai mondi di : Harry Potter, Pirati dei Caraibi, Eragon...questi sono i più importanti^^
spero leggerete....e commenterete!!
Genere: Avventura, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao...rieccomi qui!!!!
Bene...ringraziamenti recensioni:
-Ciccio85: ciao! Grazie per i complimenti *___*!!! Per il terzo grado non preoccuparti..anzi rispondo alle tue domande:
*Per le storie intrecciate si scoprirà la prima nel prossimo capitolo, ma già in questo c'è qualche indizio! Se lo trovi dimmelo!
*Per la bacchetta l'ho fatto apposta di rendere tutto simile a Harry...dal modo in cui la bacchetta ha scelto Giada, alle parole del negoziante..c'è un perchè a tutto questo!
*Per la figura misteriosa del sogno si dovrà aspettare ancora un bel pò!!!!
spero che anche questo capitolo ti piaccia**
grazie per la recensione!

Buona lettura!


CAPITOLO 5
Primo giorno.....speciale!



Sopra la mia testa c'era Emma che mi guardava con occhi sbarrati: -Stai bene? Prima parlavi nel sonno-
-Si tutto bene, ho solo fatto un sogno strano- guardai fuori dalla finestra: il cielo era rosso e qualche nuvola si intravedeva all'orizzonte. Mi guardai intorno e un pensiero mi arrivo in testa procurandomi una forte agitazione: era il mio primo giorno a Hogwarts. Saltai dal letto e abbracciai forte Emma dicendole -E' il primo giorno! Evviva-. Come un tornado mi vestii di corsa e scesi in sala comune trascinando la povera Emma per una mano. Cercavo Robert con lo sguardo ma doveva essere già a colazione. Attraversai il buco del ritratto e scesi per le innumerevoli scale che cambiavano direzione, augurando a tutti i quadri una giornata meravigliosa.
La porta della Sala Grande era aperta e c'erano pochissimi ragazzi, la maggior parte stava ancora dormendo. Al tavolo di Grifondoro c'era solo Federcica, che stava mangiando del pane tostato con la marmellata. A quello di Tassorosso Luisa non c'era e neanche Andrea a quello di Corvonero. Mi sedetti: -Ciao Fede, di buon ora stamattina?- cinguettai io.
-Anche tu direi. Dormito bene?-
-Si, molto bene. Come mai non sei scesa con Lucia? E' ancora a dormire-
-Sarebbe inutile scendere con lei visto che sta appiccicata ad Anna - disse lei con un tono quasi arrabbiato. -Ieri sera non mi ha neanche guardato-  Arrivò Lucia seguita a trotto da Anna. Si sedettero vicino a noi e non ci salutarono neanche perchè stavano parlando tra di loro. Fede mi guardò e fece una faccia come dire "te l'avevo detto". Piano piano tutta la sala si riempì e una professoressa ci venne a consegnare gli orari. Io avevo subito due ore di Trasfigurazione con i Serpeverde.
L'aula era luminosa e dalle finestre si vedeva il lago. Attaccata al muro dell'aula c'era una lavagna un pò consunta e si capiva che aveva parecchi anni. Il soffitto era alto con un lampadario di cristallo e aveva dei disegni che raffiguravano una nave in balia di una tempesta: mi sembrava di aver già visto quella nave... La professoressa entrò. Indossava un abito color carne e un mantelo rosso, un cappello con una piuma e aveva un' espressione severa, altezzosa.
-Buongiorno. Benvenuti alla vostra prima lezione di Trasfigurazione. Ora permettetemi di farvi un discorsetto sulla materia che state per imparare. La Trasfigurazione è una materia assai complessa, forse una delle più difficili che vengono insegnate in questa scuola. Questa materia permette alla persona che la usa di trasfigurare, cioè tramutare, una cosa in un' altra. Voi quest'anno imparerete alcuni incantesimi base, come trasfigurare un stuzzicadenti in un ago e altre cose simili- disse.
-Iniziamo. Prima di tutto dovete imparare il movimento della bacchetta, che è come un colpetto veloce- e mostrò il gesto all'intera classe che pendeva dalle sue labbra. Ma io pensavo anche a quel dipinto e ogni tanto ci davo un' occhiata cercado di ricordare dove avevo visto quell' imbarcazione prima. -Poi dite Axi. Provate dai!- Presi in mano la bacchetta: tutti provavano ma non ci riuscivano, al massimo la punta dello stuzzicadenti diventava argentata. Alzai la mano e pronunciai -AXI!- dando il colpetto. Lo stuzzicadenti si tramutò subito in un ago. Lo guardai con occhi aperti.
-FANTASTICO!- si mise ad urlare la prof -La prima alunna che abbia subito trasfigurato un oggetto al suo primo tentativo da quando insegno qui! Dieci punti a Grifondoro e complimenti signorina..?- mi chiese.
- Fellini, Giada Fellini- dissi io un pò orgogliosa. Poi mi venne in mente una cosa: -Professoressa sa per caso se i dipinti sul soffitto sono sempre gli stessi? -
-Che io sappia cambiano ogni giorno. Perchè me lo chiedi?-
-Non si preoccupi. Era solo curiosità- Passammo un' ora intera a trasfigurare lo stuzzicadenti, ma alla fine solo Emma era riuscita a farlo diventare più appuntito e io lo avevo trasfigurato almento una ventina di volte facendo raccimolare venti punti a Grifondoro.
Alle undici eravamo fuori dall'aula pronti ad assistere ad una lezione di Storia della Magia. Noi di Grifondoro ci dirigemmo verso le scale. Ero pronta ad annoiarmi perchè doveva ancora esserci il prof. Ruf, il fantasma che insegnava ad Harry, Ron ed Hermione. Appena entrai nella classe i miei occhi subirono un trauma: era tutto buio e non si vedeva niente. Solo quando il professore entrò le luci si accesero. L'aula era totalmente diversa da quella di Trasfigurazione. Le taparelle erano abbassate, i banchi erano rovinati, non c'era una lavagna, poi alzai lo sguardo verso il tetto: il disegno era una bussola. Una bussola...
-Benvenuti al vostro primo corso di Storia della Magia- disse con voce pomposa -Oggi parleremo della nascita della prima strega...- e iniziò la sua tiritela. Certe volte ascoltavo solo perchè sapevo che aveva visto con i suoi occhi Harry Potter ma poi mi distraevo subito. Continuavo a pensare ai soffitti che avevo visto per ora e cercavo di collegarli ma non ci riuscivo. Era come stare in un enorme puzzle: una nave e una bussola... Alla fine della lezione copiai gli appunti presi da Robert e mi diressi verso la Sala Grande per il pranzo. Salutai di sfuggita Andrea e Luisa e mi andai a sedere vicino a Bonnie. -Ti sei divertita a queste prime lezioni?- mi chiese lei.
-Si, abbastanza- presi dell'arrosto e iniziai a mangiare. Il cielo del soffitto era azzurro con qualche nuvola, la sala non era ancora affollata e io mangiai poco. Mi rivolsi a Robert: -Ora abbiamo una pausa di un' ora e mi è venuta un'idea. Sai la capanna che c'è giù in giardino al limitare della foresta? E' ancora abitata-
-Come è possibile che sia ancora abitata? Hagrid è morto tanto ma molto tempo fa-
-Lo so ma dal camino usciva del fumo. Ti propongo di andare a vedere chi ci abita, magari è un parente di Hagrid- Robert mi guardò con un' aria afflitta.
-Tu vuoi sconvolgerti la vita già solo il primo giorno vero?- mi chiese e io annuii. Presi anche Emma perchè aveva finito di pranzare e uscimmo nel giardino. L'aria era fresca ma non ancora gelida e il sole scaldava le piccole teste di tutti gli alievi nell'immenso prato. Scendemmo per una discesa ripida che portava alla Foresta Proibita e ci fermammo davanti a una casetta piccola fatta con mattoni, con le tende a fiori e un caminetto dal quale usciva del fumo.
Presi coraggio e con mano tremante bussai alla porta. Subito dopo una figura alta, grossa, con mani e piedi enormi aprì la porta e iniziò a squadrarci come per scoprire se eravamo veri o solo un'allucinazione. Poi non si sa il perchè, si mise a ridere di gusto, mentre noi quattro lo guardavamo con occhi spalancati. -Non è po-possibile- dissi io e il mezzogigante rise ancora più forte. -Rubeus Hagrid?- chiesi io incerta.
-In persona signorina! Lo sapevo che alla gente ci facevo questo effetto! Venite entrate pure (ho provato a riprodurre il modo sgrammaticato di parlare del nostro gigante. Spero di esserci riuscita)- disse allegro -Volete un tè?-
-Si grazie. Io sono Giada e loro sono i miei amici Robert ed Emma. Scusami potrò essere indiscreta, ma tu non dovresti essere morto?- Hagrid sospirò.
-Non si sa come, ma quando Harry Potter è morto io sono diventato immortale-
-Immortale?! Ma come è possibile? Una persona se muore come fa a renderne un' altra incapace di morire?!-
-E' un mistero di cui si sta occupando la preside in persona. Capisci... io ho più di trecento anni e sinceramente penso che la mia vita l'ho vissuta. Certo se sto ancora un pò vivo non è che mi dispiace, però... -
-Mi dispiace davvero Hagrid, se ti possiamo aiutare in qualche modo...- come se avessi detto qualcosa di strano Hagrid si mise a piangere e ridere insieme. -Mi ricordi tanto Hermione Grenger... che ragazzina dolce, ma poi tutti e tre sono cresciuti e si sono sposati... e io mi sono sentito un pò escluso anche se mi venivano a trovare spesso...-
-Scusami non ti volevo far piangere!- dissi io correndo ad abbracciarlo -Scusa davvero-
-Non ti devi preoccupare, so che non lo hai fatto apposta-
-Sarà meglio che andiamo, fra poco c'è pozioni- mi disse Emma.
-Ci vediamo Hagrid- dissi io e ci incamminammo verso la scuola per assistere alla lezione di pozioni. Il sotteraneo era buio e freddo e il professore non era molto simpatico. Cercammo di produrre la pozione che cura i brufoli, non era difficile ma neanche io riuscii a farla bene. La sera arrivò in fretta e andammo tutti a cena: era stata una giornata fantastica e molto emozionante.
***
La settimana passò in fretta e io ero riuscita a fare già tutti i compiti della settimana dopo. Quando il sabato mattina ci svegliammo tutti in sala comune erano agitati e riuniti intorno alla bacheca: c'era un annuncio che diceva che tutti gli studenti della scuola potevano andare alle annuali gite ad Hogsmit, il paesino di soli maghi vicino ad Hogwarts. Di solito ci si poteva recare nel paese dal terzo anno in su ma qualcosa doveva essere cambiato. Mi unii alla folla di esultanti, anche perchè la prima gita ci sarebbe stata l'indomani.
Mentre ero in giardino, mi si avvicinarono Andrea e Luisa esultanti.
-Hai visto? Possiamo già andare ad Hogsmit!- mi disse Andrea che iradiava felicità da tutti i poli
-Ci puoi portare a casavche lo diciamo ai nostri genitori?-
-Mi dispiace ma sono troppo stanca per spostarmi. Richiede molte energie. Ma possiamo scrivergli una lettera- e così dicendo ci avviammo verso la scuola, andai nel dormitorio e iniziai a scrivere una lettera:
Cari genitori,
qui è bellissimo e la scuola sta andando bene (pensate che sono l'unica ad aver trasfigurato un stuzzicadenti) e ho fatto raccimolare alla mia casa venti punti. Ma che scema! Mi sono dimenticata di dirvi che sono finita a Grifondoro ma Andrea a Corvonero e Luisa a Tassorosso. Non ci crederete mai, ma metà della mia classe che credevo babbana è con me a Grifondoro e anche Emma. Ci sono Lucia, Luca, le Maltesi e per fortuna Robert. Sapete che possiamo già andare ad Hogsmit? Non vedo l'ora.

                                                                                                   Baci Sonia
 
Dopo averla scritta andai alla gufiera e il mio gufo si diresse verso casa mia con la lettera. Scesi nella Sala Comune per il pranzo: mi ero appena seduta quando uno sciame di gufi si diresse verso gli studenti e, con un moto di piacere, notai che uno stava venendo verso di me. Mi lasciò cadere in grembo una busta con il mio nome scritto un pò male,. La aprii:
-Cara Giada, vorrei che oggi te e i tuoi amici veniste a prendere un tè da me verso le cinque. Ciao Hagri-.
Riferii il messaggio ai miei amici e dopo aver finito il pranzo andammo nella Sala comune per aspettare le cinque giocando a scacchi magici, dove io facevo davvero un casino con tutti i pezzi. Verso l'ora stabilita ci avviammo tutti verso la Foresta per andare da Hagrid. Appena il gigante, aprì la porta per farci entrare non sapeva che si sarebbe trovato TUTTI i miei amici davanti tanto che ci guardò, alzò un dito e ci contò e poi disse: -Io però non credo di averci così tante tazzine- mi guardò -Ma l'altra volta non eravate tre?-
-Si ma tu mi hai detto di venire con i miei amici e così ho fatto-
-Va bene, entrate-
-Come va la tua ricerca verso la morte?- chiesi io.
-La tua ricerca verso la morte?- ripetero tutti tranne Robert ed Emma.
-Ma non ce lo hai detto? Ma sapete veramente chi sono? Io mi chiamo Hagrid e se conoscete la storia dovreste sapere che io dovrei essere morto trecento anni fa-
-E come mai sei ancora vivo?- chiese Lucia.
-Non lo sa nessuno. Quando Harry Potter è morto io sono inspiegabilmente diventato immortale, comunque non si è ancora trovato un modo per farmi morire-
Dopo un' oretta di conversazione ci dirigemmo verso la scuola per andare a cena.
***
La mattina dopo la Sala comune era piena di persone che si agitavano o cercavano una cosa da portare con se ad Hogsmit. Io avevo preso dei soldi e una borsa, nient'altro. La camminata fino al paesino era semplice e per niente faticosa e quando arrivammo notai che nulla era cambiato: Melandia era sempre li, così come i Tre Manici Di Scopa.
Entrammo nel bar: era accogliente, i tavoli erano spolverati e delle candele nuove di zecca erano state messe sopra. Al bancone c'erano molti maghi di mezza età che bevevano Idromele o Whisky Inciendiario e ridevano tra loro di vecchie battute tramandate nei secoli. I tavoli non erano tutti occupati e uno nell'angolo era totalmente libero. I miei amici si misero lì mentre io andavo a ordinare le burrobirre.
C'era un uomo o donna al banco con il volto coperto, che si girò verso di me e mi disse con voce roca: -Preparati, ragazza perchè la tua ora potrebbe essere vicina-
-Ma che cosa dice! Impari a non fare scherzi del genere!- e me ne andai al tavolo con le bevande.
-Cosa voleva quello da te?- mi chiese Luca.
-Mi ha detto che la mia ora è vicina, ti rendi conto? Mi ha detto che rischio di morire! Quello ha bevuto troppo!- ma in realtà io non sapevo che quelle parole, se ne avessi fatto tesoro, mi sarebbero servite in certe occasioni. Invece Melandia era immersa in un odore di caramello e cioccolato. Comprai dei dolci da portare a mia mamma e a mio papà e dell'ananas candito e cioccocalderoni per me.
Ebbi giusto il tempo per uscire, perchè quello che accadde immediatamente dopo, fu l'inizio della nostra vera storia, l'inizio dell'avventura che mi avrebbe seguito per tutta la vita. Quello che vedevo era un misto tra Hogsmit e delle pareti bagnate fradice e rumori di diverso tipo mi rimbombavano nelle orecchie. Strizzai gli occhi per non farmi girare la testa.

*angolo autrice*
eccomi! Allura...che ne dite???
Vedrete il prossimo capitoloooo muahahahahah
kiss kiss
Sonia
Ps. se vi va lasciatemi una recensioncina**

  
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