Sei un buon padre
Guardavo
Renesmee dormire. La guardavo e avevo la terribile voglia di prenderla in
braccio per scoprire, ma soprattutto sapere chi
stava sognando. Bella aveva esteso il suo scudo e così non potevo sentire i
pensieri di mia figlia. Secondo lei dovevamo cercare di darle una vita normale,
non leggere continuamente nella sua mente. Era frustante.
Chi c’era al
centro dei suoi pensieri in questo momento? Bella? Rosalie? Io? O Jacob
…. Mia
figlia lo adorava! Questo non mi poteva rendere che felice, era un
bravo
ragazzo e si era dimostrato nell’ultimo periodo perfino un buon
compagno d’armi
nella lotta per proteggere Nessie, ma un giorno, come avrei potuto
vederla
nelle braccia di un’altra persona, un’altra che non era suo
padre? Ma io, ero davvero importante per lei? Avrebbe sofferto se mi
sarebbe accaduto qualcosa un giorno? Che pensieri stupidi, che inutile
perdita
di tempo cercare di capire se sono un buon padre; sono un mostro ,
perciò, come
faccio ad essere un buon padre?
Sentii
appoggiare una mano nella mia spalla e mi girai di scatto: era Carlisle, mio
padre. Subito dopo mi sorrise, si sedette accanto a me e si mise ad osservare
il sonno di Renesmee.
«so cosa
stai pensando»
Mi girai
verso di lui con uno sguardo confuso
«non ho il
tuo straordinario “potere” ma so cosa ti passa per la testa» disse tranquillo
«non capisco
a cosa tu ti stia riferendo» sbottai nervoso
«la stai
crescendo bene Edward. È una bambina fantastica»
Mi spiazzò
«merito di
Bella, di Rosalie, di Charlie. Merito tuo Carlisle»
«sei un
ottimo padre!»
Risi, ma di
una risata amara, come lo era il nostro veleno.
«Figliolo,
lo capisco che in questo momento non ti senti all’altezza di questo ruolo,
davvero, ma ormai mi conosci e sai benissimo che se non apprezzo un tuo
comportamento o un tuo modo di fare non mi faccio problemi a dirtelo» confessò
Mi girai
dall’altra parte
«Edward
guardami negli occhi»
Lo guardai
«Sei un buon
padre, non voglio ripetertelo mai più»
Lo
abbracciai. Se ero “un buon padre” come diceva che fossi, il merito era tutto
suo; completamente suo.
«Grazie» gli
bisbigliai
«Ma che
succede!?» domandò mia figlia che nel frattempo si era svegliata
Io sciolsi
subito l’abbraccio con quello che ormai era mio padre a tutti gli effetti e presi
in braccio la mia bambina.
«Vedi
piccola… quando due persone si vogliono bene, per dimostrare il loro affatto
spesso si abbracciano, per ringraziare quella persona che spesso ci dice delle
parole di conforto» gli spiegai
Senza che me ne accorsi prima abbracciò a me e subito dopo saltò
addosso a Carlisle per abbracciare anche lui.
«Adesso devo
trovare Jacob… devo abbracciare anche lui» disse con tutta la sua allegria
Mi irrigidii
all’istante ma immediatamente dopo sia io che Carlisle scattammo a ridere per
la sua innocenza.
«Vai a
cercarlo allora» gli consigliò il nonno
Scese dalle
sue braccia e andò alla sua ricerca.
«Te l’ho
detto che la stai crescendo bene. L’hai visto con i tuoi occhi…»
Sorrisi; era davvero una bambina fantastica, e forse, avevo contribuito anch'io a renderla tale.
*angolo dell'autrice*
Spero vi sia piaciuta questa piccola one-shot che descrive i pensieri di Edward mentre vede la "sua bambina" dormire.
Meno male che c'è Carlisle che risolve sempre la situazione xD
Vi è piaciuta? Lo spero con tutto il cuore *-*
Aspetto le vostre recensioni!
Nel frattempo però faccio pubblicità a una mia nuova Fan Fiction che ho creato con protagonisti i Cullen (in particolare Renesmee), i Quileute (in particolare Seth e Jacob) e nuovo personaggio, ovvero Judith, la sorella di Isabella Swan/Cullen.
Always and Forever
"Alice dov'è mia sorella?” sbottai
Non rispose
“Alice dimmi dov’è mia sorella?” gli richiesi
Non rispose nuovamente
“Tu hai avuto una visione! Mi devi dire dov’è!”
“Ti prego…” aggiunsi subito dopo
“Bella” scandii il mio nome mentre si alzava dalla scala che portava
al piano di sopra
“Tua sorella sta per morire” confessò lei [Cit.]