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Autore: GT 18    24/09/2005    2 recensioni
Da piccole le bambine credono nel Principe azzurro. Questa convinzione,in realtà, serve a mascherare i dolori che si nascondono dietro certi eventi. 18,da piccola,per me rappresenta l'icona ideale: "Sin da quando ero una bimba piccola,i miei genitori mi raccontavano che se un giorno io fossi stata presa dall’orco cattivo, di sicuro il principe sarebbe giunto a salvarmi…"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo fratellino poteva sentire ciò che provava la sorella…

Il suo fratellino poteva sentire ciò che provava la sorella…

perché erano come una sola cosa…e una cosa sola…

 

“Mamma,come va a finire la storia?” chiese la bimba a sua madre,la sera stessa

in cui fu uccisa “La principessa si salva dal mostro cattivo?”.

La madre della piccola sorrise e annuì.

“Un giorno,figlia mia,potrebbe capitare che tu venga presa dall’orco cattivo…”

“Dici sul serio?Ho paura…” mormorò 18 mettendosi con il viso sotto le coperte.

“Ascoltami bene…dovesse venir quel giorno,in cui tu verrai presa dall’orco,prega,

perché un giorno il principe verrà a salvarti.”

Gli occhi della bambina si illuminarono.

“Un principe?Come sarà?Bello?” chiese incuriosita scoprendo il visino da sotto le coperte. La donna si mise a ridere.

“Devi sapere che quando arriverà,non sarà molto importante l’aspetto. La sua vera bellezza,quella del tuo principe,risiederà nella sua anima.”

E questo principe arriverà presto?” domandò incantata.

“A suo tempo,bambina mia…a suo tempo…” si alzò e le diede il bacio della buonanotte.

“Ti voglio tanto bene,mamma…” le disse prima di coricarsi.

Anche io te ne voglio…” rispose la donna.

 

Poche ore dopo,la sua mamma venne uccisa,e così suo papà.

Non lo sapeva,ma non li avrebbe più potuti rivedere…

 

“Allora,17 e 18…è ora di alzarsi!!!” urlò Gero spalancando la porta       della

camera,facendo entrare un mare di luce.

17 si tenne gli occhi abbagliati,cominciando lentamente ad alzarsi.

La piccola 18 si svegliò di colpo,con espressione stordita.

“Signore,ti prego,facci dormire ancora un po’…” chiese a bassa voce 17.

“Scherzi?Non siete mica in vacanza…in piedi,lavativo!” gli intimò facendo schioccare la cinghia. Entrambi obbedirono spauriti,nel timore di venir picchiati.

“Oggi è venuta a trovarmi una persona…comportatevi bene!”.

Così dicendo gli condusse in laboratorio. E davanti a loro c’era l’ospite.

Aveva dei capelli bianchi e la pelle molto chiara,sebbene la sua età fosse ad occhio

e croce molto giovane,circa 16 anni. Degli occhi rossi spiccavano su tutto.

“Caro amico mio…questi sono i bimbi…17 e 18…” spiegò spingendoglieli vicino.

“Buongiorno…” mormorarono i gemelli timidamente.

“Così sono loro i due…” appurò il tizio “…hanno ancora molto da imparare,ma spero che i miei appunti le siano utili.”così dicendo passò al dottore un rotolo di progetti.

“Grazie,Ghiller…la tua genialità sarà utilissima…”.

Il ragazzo albino sorrise. “Ma le pare,dottor Gero…!”

 Poi,se ne andò molto lentamente.

“Finalmente posso iniziare…” ridacchiò Gero guardando i bambini con occhi

malvagi. Così si avviò nel suo studio e si chiuse al suo interno.

“Non mi piace quel uomo…” abbozzò 17 carezzando la testa di sua sorella.

“Lui è molto cattivo…” mormorò la bimba abbracciando il gemello.

“Non devi aver paura. Presto papà ci porterà via…” la rassicurò.

“Noi due siamo una sola cosa…se tu stai male,sto male anche io…”.

18 allora accennò un sorriso,e lo prese per manina.

“Andiamo a mangiare,fratellino…”

I gemelli allora andarono da 6,che stava seduto su di una sedia.

“Ciao amico!” lo salutò 18,ormai sicura della sua bontà.

“Ah…c…ciao…” balbettò l’androide non abituato a venir salutato così allegramente.

17 lo guardò perplesso. “Sorella…anche lui è un cattivo…” le sussurrò nell’orecchio “…e lo saluti come se fosse un amico?”.

La sorellina lo corresse. “No,in fondo in fondo è una brava persona…non è cattivo!” disse voltandosi verso di lui.

“Gero non ha mai amato i bambini…io invece li trovo assai importanti,perché tutti noi adulti lo siamo stati,al nostro tempo.” rispose Roku, posando sul tavolo

un piatto con del cibo. “Mangiate,è ancora caldo.”

I fratelli iniziarono a mangiare,senza troppi complimenti.

Che ti dicevo?” gli domandò 18. 17 si ricredette un attimo “Allora è solo il dottore l’orco cattivo…spero ce ne andremo presto…” concluse.

Bambini. Così ingenui per comprendere la verità.

6 li guardava da lontano,con un nodo alla gola.

---Non potrete mai più uscire da qui--- pensò.

---E le vostre sofferenze non sono ne’ancora iniziate---

Fare qualcosa.

Aiutare i bambini.

Portarli al sicuro.

Roku non poteva fare nulla. Lui era stato costruito per obbedire al dottor Gero.

Il suo corpo non poteva far nulla,e solo la mente poteva ribellarsi.

Anche se avesse voluto salvarli,non avrebbe potuto muovere un muscolo.

Così Gero aveva comandato.

“Spero solo siano forti…” concluse per poi dirigersi verso il laboratorio.

Lì Gero stava scribacchiando su dei grandi fogli. Aveva un’aria concentrata.

“Vieni pure avanti,6…c’è qualcosa che devi dirmi?” domandò lo scienziato

non staccando gli occhi dal lavoro che stava facendo.

L’androide gli si avvicinò con discrezione.

“Vorrei proporle una cosa,dottore…”

“Dimmi pure…”

6 abbassò lo sguardo,timoroso della reazione che avrebbe avuto.

“Vorrei proporle una cosa…faccia uscire ogni tanto questi poveri bambini,la prego. Non solo perché stare qui peggiorerebbe la loro salute,ma anche perché

così lei potrebbe lavorare meglio…”

Gero smise di scrivere.

Rivolse gli occhi glaciali verso la sua creatura e sorrise.

“Caro 6…mi pare che ieri tu mi abbia chiesto di non farti più uccidere nessuno.

Oggi mi chiedi di far uscire ogni tanto 17 e 18

Mi pare che tu mi chieda troppe cose. Non posso esaudirle entrambe…”

L’androide allora ci pensò su un attimo.

“Se vuole continuerò a uccidere…ma la prego…esaudisca questa richiesta…”

Il tono di voce era estremamente sottomesso,e gli occhi non si staccavano un attimo dal pavimento.

Gero si alzò e gli diede una pacca sul petto.

“Va bene…accordato!”  disse semplicemente.

Il cuore di 6 ebbe una strana sensazione di calore.

Felicità.

“Porta pure fuori i bambini,ma in cambio dovrei continuare a fare pulizie…”

così dicendo,il dottore si rimise al lavoro.

“La ringrazio infinite,dottore…” concluse,allontanandosi.

I bambini stavano finendo la colazione,e vennero chiamati dall’androide.

“Allora,bambini…vi va di fare un giro in città?” domandò con un raro sorriso.

17 e 18 si alzarono. I loro visi brillavano di gioia.

“Certo!Quando si parte,zietto?” chiese 18 affettuosamente.

“Per voi,anche subito…”

I bambini sorrisero. Potevano stare lontani da quel luogo schifoso.

Era un ottima notizia.

 

Una volta che si furono preparati,i bimbi aspettarono 6.

Questi si era messo una giacca per coprire il corpo metallico,per non destare sospetti. Così si misero fuori dalla grotta,e salirono in spalla all’androide.

“Si parte!!!” urlarono i gemelli all’unisono.

Quando 6 si alzò in volo,gridarono divertiti,più che spaventati.

“Ma sai volare!!!Allora sei un angelo?” domandò 18 stupita.

 

Roku non rispose.

Iniziò a pensare.

Aveva avuto il consenso per portare fuori i bimbi,tuttavia,a caro prezzo:

le sue mani si sarebbero ancora sporcate di sangue.

Avrebbe ancora ucciso. E lui non voleva farlo ancora…

La vita di due bimbi innocenti valeva più di quelle che avrebbe ancora stroncato?

Ogni essere vivente è importante.

Ma non poteva sottrarsi al suo destino. Doveva farlo,se non voleva venir distrutto.

Così doveva essere.

E così sarebbe stato,fino alla fine dei suoi giorni…

Un ultimo pensiero balenò la sua mente.


Verrà il giorno in cui noi saremo giudicati?

 

  
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